A DISTANZA DI MESI, ANCORA NESSUNA TRACCIA DELL’AN-32 INDIANO

8 Novembre 2016da admin

L’hanno cercato sulla superficie del Golfo di Bengala. L’hanno cercato in fondo al mare…

 

Ma dell’Antonov An-32 dell’aviazione militare indiana, scomparso lo scorso luglio, non è stato trovato nulla.

an32india

L’An-32 è scomparso la mattina del 22 luglio. Era decollato da Chennai, città sulla costa orientale dell’India, in direzione di Port Blair, capitale delle isole Andamane e Nicobare. Un volo di circa 1200 chilometri.

A bordo c’erano 29 persone. Circa quindici minuti dopo il decollo, c’è stato l’ultimo contatto tra i piloti e i controllori di volo.
Dopo, nient’altro.

L’aviazione militare indiana ha fatto immediatamente levare in volo due aerei da ricognizioneBoeing P-8 Poseidon.

Anche quattro navi hanno preso parte alle ricerche del velivolo sin dai primi momenti. Ma dell’An-32 non è stato trovato nulla. E, a distanza di mesi, non è ancora chiaro cosa sia successo né dove l’aereo sia finito.

 

 

Le ricerche dell’An-32
Le operazioni di ricerca hanno coinvolto la Guardia Costiera Indiana, la Marina e l’Aviazione Militare: tutti impegnati a battere la superficie del mare alla ricerca dell’aereo scomparso. I P-8 Poseidon hanno sganciato in mare alcune sonoboe. Sono state utilizzate pure immagini scattate dai satelliti degli Stati Uniti.

La nave russa Igor Belousov, specializzata in ricerche in mare aperto, ha preso parte alle operazioni.

Nuova Delhi ha messo in campo ingenti risorse: a fine agosto, tra i mezzi schierati per rintracciare l’Antonov c’erano 23 aerei, 17 navi e un sottomarino, numeri tali da rendere l’operazione di ricerca la più grande mai condotta in mare dall’India. Ma i risultati non sono stati positivi.

A metà settembre, l’Aviazione militare Indiana aveva affermato che «in seguito a un attento esame delle prove a disposizione, è improbabile che il personale a bordo del velivolo sia sopravvissuto all’incidente», suggerendo alle famiglie di avviare le pratiche burocratiche.

Le ricerche sono andate avanti, però, nonostante le difficoltà: l’An-32 non era infatti equipaggiato con un sistema per la localizzazione sottomarina, ha ricordato il quotidiano The Hindu.

Una squadra del National Institute of Ocean Technology (NIOT) di Chennai ha utilizzato un veicolo per la ricerca subacquea operato a distanza che ha perlustrato alcune aree a circa 200 miglia nautiche dalla costa di Chennai.

Il mezzo utilizzato dal NIOT era dotato di telecamere e ha cominciato a cercare l’aereo disperso a una profondità di circa 3500 metri.

Sateesh Shenoi, direttore del NIOT, ha spiegato alla stampa indiana che, sulla base di una fase precedente che ha analizzato i dati a disposizione, il lavoro di ricerca si è concentrato nei luoghi dove era considerato più probabile trovare qualcosa. Le ricerche nelle acque del Golfo del Bengala sono state interrotte a metà ottobre.

Un aereo troppo vecchio?
Nei giorni successivi alla scomparsa dell’aereo, in India si aperto un duro confronto sui giornali sull’uso degli An-32, considerati da molti ormai obsoleto.

Le accuse sono state respinte dall’Aviazione militare indiana, che ha cominciato a usare gli An-32 a metà anni Ottanta e che li adopera soprattutto per trasportare il personale da una parte all’altra dell’India: il velivolo ha un raggio d’azione di circa 2500 chilometri e può volare a una velocità di circa 530 km/h.

Anche alcuni paesi africani e sudamericani hanno esemplari di An-32 nelle fila delle proprie aviazioni militari.

FONTE:www.flyorbitnews.com/

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