Aereo sparito, riprese le ricerche,giallo sul carburante nel serbatoio

Il velivolo aveva fatto rifornimento per tre ore di volo mentre il tragitto da compiere era solo di 45 minuti

Ci si è messo il maltempo a ostacolare le già difficili ricerche dell’aereo scomparso dai radar venezuelani venerdì scorso con a bordo i quattro italiani, fra cui Vittorio Missoni, figlio dello stilista Ottavio.

Lo confermano i responsabili dei soccorsi specificando che tra elicotteri, aerei e motovedette della Marina ci sono ottantacinque uomini impegnati nella caccia del bimotore Britten-Norman, il piccolo aereo che trasportava, oltre a Vittorio Missoni, la moglie Maurizia Castiglioni, due loro amici, Guido Foresti con la moglie Elda, il pilota German Merchan e il suo secondo Juan Fernandez. L’aereo era partito da Gran Roque, la principale isola dell’arcipelago di Los Roques, diretto all’aeroporto Maiquieta di Caracas.

Considerata la direzione delle correnti dei 150 chilometri del tratto di mare che separa Los Roques dalla costa venezuelana, le autorità presumono che l’aereo, dopo essere precipitato, possa essere stato trascinato verso ovest. Per questo il raggio d’azione delle ricerche è diretto verso Boca de Aroa e San Juan de Los Cayos, nel Nord del Paese. E dall’Italia il figlio di Vittorio, Ottavio junior, lancia un appello: «Aiutateci a trovare mio padre».

LE IPOTESI
Fino a ora comunque non è stata rilevata alcuna traccia del velivolo né dei suoi passeggeri, così come a distanza di cinque anni non è stato trovato nulla dell’aereo che lo stesso giorno di gennaio, il quattro, aveva percorso al contrario la stessa rotta, con a bordo 18 persone tra cui otto italiani.

Sulle cause della scomparsa regna ancora il mistero più fitto. È certo che non si è trattato di mancanza di carburante perché i tecnici hanno potuto constatare che i serbatoi ne contenevano una quantità sufficiente per tre ore di volo, quando per percorrere quella rotta occorrono 45 minuti. L’ipotesi più accreditata è che il velivolo sia andato in avaria. Chi ha avuto a che fare con quei voli spiega che non è maledetta la rotta, ma l’aereo: per quel tipo di trasporti la manutenzione è praticamente inesistente, si utilizzano carrette dell’aria con troppa faciloneria e i venti in quel tratto di cielo sono molto forti. Basti pensare che il bimotore aveva sulle spalle ben 45 anni di voli.

LA SPERANZA
Le famiglie dei dispersi si attaccano alla speranza del dirottamento da parte dei narcotrafficanti colombiani, cosa che farebbe ancora illudere sulla sopravvivenza del passeggeri. Per un momento si era accesa una luce quando nella notte fra venerdì e sabato era arrivato un sms dal telefonino di Guido Foresti: ma si trattava di un messaggio automatico, partito chissà quando, che avvertiva che il cellulare era raggiungibile. «È esasperante non avere notizie», è lo sfogo della moglie del copilota del velivolo scomparso, Nora Andrada, che da sabato si trova nella sala d’attesa dell’aeroporto di Caracas, dove i voli da e per Los Roques procedono regolarmente, nell’attesa, finora vana, di notizie di suo marito. Con lei, a sostenerla, ci sono altri parenti del trentacinquenne Juan Fernandez. Sono intanto rientrati in Italia i due amici miracolati di Missoni, Giuseppe Scalvenzi e la moglie Rosa Apostoli, costretti a restare a terra perché sul bimotore maledetto non c’era posto.

Fonte:www.ilmessaggero.it

PIERGIORGIO GOLDONI

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