PIERGIORGIO GOLDONI

14 Dicembre 2013

Il calendario MotoGP è definitivo, per il 2014 ci saranno diciannove gare, una in più rispetto alla passata stagione, arrivano due nuovi GP in Sudamerica, sparisce la gara di Laguna Seca e sono confermati gli appuntamenti italiani al Mugello e a Misano. Ecco l’elenco completo dei GP

Il calendario completo della MotoGP 2014

23 marzo, Qatar – Doha/Losail,
13 aprile, Americas – Austin,
27 aprile, Argentina – Termas de Rio Hondo,
4 maggio Spagna – Jerez de la Frontera,
18 maggio, Francia – Le Mans Circuit,
1 giugno, Italia – Mugello Circuit,
15 giugno, Catalunya – Circuit de Barcelona -Catalunya,
28 giugno, Olanda – TT Assen,
13 luglio, Germania – Sachsenring,
10 agosto, Indianapolis – Indianapolis,
17 agosto, Rep. Ceca – Brno,
31 agosto, Gran Bretagna – Silverstone,
14 settembre, San Marino & Riviera di Rimini – Misano World Circuit Marco Simoncelli,
21 settembre, Aragón – Motorland Aragón,
28 settembre, Brasile – Brasilia,
12 ottobre, Malesia – Sepang International Circuit,
19 ottobre, Giappone – Motegi Circuit,
26 ottobre, Australia – Phillip Island Circuit,
9 novembre, Valencia – Ricardo Tormo – Valencia

Fonte:www.insella.it


14 Dicembre 2013

Il consiglio mondiale della Fia ha deliberato quello che sarà il Calendario del Campionato di F1 2014, con le prevedibili esclusioni del Gran premio di Corea e del Messico, quest’ultimo per problemi legati all’impianto di Città del Messico.
A escludere il New Jersey, per il secondo anno, ci aveva pensato già Ecclestone e tutto viene rimandato al 2015, sempre che esista un vero interesse ad andare all’ombra dei grattacieli di New York. Rispetto alla bozza annunciata a Monza, tuttavia, ci sono diverse novità. Anzitutto si anticipa il Bahrain, gara in notturna, mentre la conclusione non sarà più a Interlagos – dove il circuito subirà modifiche con lo spostamento dei box – bensì ad Abu Dhabi, come avvenne nel 2010, anno del mondiale sfumato per Alonso.

La defezione della Corea del Sud, originariamente collocata prima del Gran Premio di Spagna a Barcellona, riporta a tre le settimane di stop tra la Cina e l’esordio del mondiale in Europa. Infine, anche Austin è anticipato di due settimane, andando a occupare lo slot che sarebbe dovuto essere del Gran Premio del Messico.

Calendario F1 2014
16 marzo – Australia (Melbourne)
23 marzo – Malesia (Sepang)
6 aprile – Bahrain (Sakhir)
20 aprile – Cina (Shanghai)
11 maggio – Spagna (Barcelona)
25 maggio – Monaco (Monaco)
8 giugno – Canada (Montreal)
22 giugno – Austria (Red Bull Ring)
6 luglio – Gran Bretagna (Silverstone)
20 luglio – Germania (Hockenheim)
27 luglio – Ungheria (Budapest)
24 agosto – Belgio (Spa)
7 settembre – Italia (Monza)
21 settembre – Singapore (Marina Bay)
5 ottobre – Giappone (Suzuka)
12 ottobre – Russia (Sochi)
2 novembre – USA (Circuit of the Americas)
9 novembre – Brasile (Interlagos)
23 novembre – Abu Dhabi (Yas Marina)

La bozza di settembre
Come ampiamente previsto, sono 21 gli appuntamenti in programma nella bozza, ma due sono a forte rischio.
A sorpresa, resta in vita l’anonimo appuntamento in Corea del Sud, sebbene collocato ad aprile invece che a ottobre e prima gara a rischio depennamento tra pochi giorni. Dopo una settimana dal Gran Premio di Cina, breve spostamento e subito la gara a Yeongam, risparmiando una trasferta in ottobre, visto che a saltare è il Gran Premio d’India. Altre due sorprese, anche se una era, in fondo, prevedibile. Il Messico doveva tornare a ospitare le monoposto di Formula 1 dopo oltre vent’anni, grazie ai fondi di Carlos Slim, già finanziatore delle carriere di Perez e Gutierrez, ma difficoltà legate al circuito “Fratelli Gutierrez” dovrebbero far slittare l’appuntamento al 2015; stesso dicasi per il secondo Gran Premio negli Stati Uniti, quello in New Jersey.

Apertura, come di consueto, a Melbourne e una settimana dopo subito in Malesia. Sosta di due settimane e nuovamente doppietta Cina-Corea del Sud, per poi andare in Bahrain (in notturna) e fermarsi per 14 giorni prima di Barcellona: una settimana in meno rispetto al solito.
L’alternanza di appuntamenti ogni 15 giorni si protrarrà fino a Gran Premio d’Ungheria, una settimana dopo Hockenheim. Quasi un mese di sosta estiva e al rientro sarà il classico di Spa a riaccendere i motori. Monza, Singapore e il salto a Suzuka, prima di scoprire il tracciato russo di Sochi il 19 ottobre. Sette giorni di stop e sarà subito Abu Dhabi, per lanciarsi verso la volata finale: Messico e Austin in sette giorni, chiusura a Interlagos quando saremo quasi in clima natalizio.

Calendario F1 2014, bozza settembre 2013
16 marzo – Australia (Melbourne)
23 marzo – Malesia (Sepang)
6 aprile – Cina (Shanghai)
13 aprile- Corea del Sud* (Yeongam)
27 aprile – Bahrain (Sakhir)
11 maggio – Spagna (Barcelona)
25 maggio – Monaco (Monaco)
8 giugno – Canada (Montreal)
22 giugno – Austria (Red Bull Ring)
6 luglio – Gran Bretagna (Silverstone)
20 luglio – Germania (Hockenheim)
27 luglio – Ungheria (Budapest)
24 agosto – Belgio (Spa)
7 settembre – Italia (Monza)
21 settembre – Singapore (Marina Bay)
5 ottobre – Giappone (Suzuka)
19 ottobre – Russia* (Sochi)
26 ottobre – Abu Dhabi (Yas Marina)
9 novembre – Messico* (Mexico City)
16 novembre – USA (Circuit of the Americas)
20 novembre – Brasile (Interlagos)

* (subject to confirmation of track/contract)

Si torna a Zeltweg

zeltweg

AP/LaPresse

Spunta il nome che non t’aspetti nel calendario di F1 2014. Tornano su un palcoscenico a suo modo classico e, soprattutto, europeo le monoposto: si torna a Zeltweg.
Osterreichring in passato – per chi dà del tu alla massima formula – dovremo far l’abitudine con la nuova denominazione di Red Bull Ring, dopo quella di A1 Ring. Il nome spiega gran parte dell’operazione che riporterà il gran premio d’Austria in calendario, poiché è Dietrich Mateschitz in persona ad aver firmato con Bernie Ecclestone l’accordo. Si correrà nel mese di luglio, il 6 per esser precisi, week-end quest’anno riservato all’appuntamento in Germania.

Paddock Girls F1 GP Ungheria 2013 

Zeltweg, è pista relativamente corta nella configurazione attuale, la stessa impiegata nel 2003, ultimo anno in cui si gareggiò in Austria. E’ stata teatro di una delle pagine più brutte della Formula 1 recente, con l’ordine di scuderia imposto a Barrichello nel 2002 ed eseguito a poche decine di metri dal traguardo, quando Schumacher lasciò il primo posto sul podio al compagno di scuderia.
Tracciato veloce, fatto di violente staccate e accelerazioni: si sorpassa anche senza Drs. Andrebbe allungato un po’, perché in passato il tempo sul giro era poco sopra l’1’12″.

I tentativi di realizzare un nuovo layout vennero bloccati dalle proteste ambientaliste già nel 2008, quando il progetto prevedeva il ricongiungimento con una parte del vecchio Osterreichring poco prima della Remus Kurve, tornantino in salita al termine del lungo rettilineo dopo la curva uno.
Si sarebbe tornati al Flatschach, con una serie di curvoni che avrebbero re-immesso nel tratto centrale della pista. Vedremo quale veste riuscirà a darsi il Red Bull Ring per il debutto il prossimo anno.

Il rientro di Zeltweg è la dimostrazione di come si possa correre ancora in Europa, a patto che ci siano gli investimenti necessari. Dispiace, a tal proposito, come ancora una volta resti fuori un patrimonio dell’automobilismo come Imola, con l’Enzo e Dino Ferrari costretto a guardare nonostante la sua storia.

Le grane da risolvere
Se l’accordo con Ecclestone è già stato firmato, restano alcuni nodi cruciali da sciogliere e riguardano le autorizzazioni. Le autorità locali dovranno approvare determinate condizioni, tra cui la rimozione di un limite all’afflusso di spettatori, fissato a 40 mila unità per due giornate consecutive, poi ci sarebbero le questioni sui livelli di rumorosità e prima dell’approvazione la Red Bull dovrà assicurare un piano dettagliato su emissioni e gestione del traffico. Insomma, in Austria le cose si fanno in un certo modo, per tutelare anche l’ambiente e gli abitanti, che saranno parte attiva nella programmazione dell’evento e potrebbero obiettare su alcuni aspetti chiave. Non da ultimo, ci sarebbe la questione di un centro media troppo piccolo per accogliere gli addetti ai lavori.
Mateschitz ha ammesso che non ci guadagnerà certo dall’organizzazione, visto che «con il prezzo dei biglietti coprirò i costi organizzativi ma non quelli della licenza. La Red Bull ha vinto entrambi i mondiali negli ultimi tre anni ed è stato certo un vantaggio per ottenere la gara»

GUARDA VIDEO

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=Q6KiqCDn1f4

Fonte:www.derapate.it


14 Dicembre 2013

Federico Fanti, 32 anni 1.800 euro e una cattedra all’Ateneo di Bologna, ha appena fatto una scoperta che potrebbe rivoluzionare gli studi sui grandi rettili. Ma in Italia ha un contratto da ricercatore e nel giro di uno o due anni potrebbe essere di nuovo a spasso. “Senza sicurezze potrei andare all’estero. Le offerte non mancano”

Oggi tutto il mondo scientifico parla di lui e della sua scoperta eccezionale: il ritrovamento, per la prima volta, di un Dinosauro con una cresta molle sulla testa, come quella dei galli. Lui, lo scopritore, è entusiasta: “Quella cresta non aveva nessun’altra utilità che quella di comunicare. Questa novità può aprire orizzonti nuovi nello studio dei dinosauri”. Il rinvenimento a opera di Federico Fanti, paleontologo di 32 anni dell’università di Bologna, è stato reso noto oggi dalla rivista Current Biology che gli ha dedicato la copertina. Un giornale pari per fama a Science o Nature e che ha consentito al giovane studioso di essere citato oggi sulle testate e sui i siti internet di tutto il pianeta. Eppure Fanti deve fare i conti con un contratto da ricercatore a tempo determinato e presto o tardi questa precarietà potrebbe portarlo lontano dall’Italia. “Se la parola merito in Italia ha un senso, spero al prossimo concorso di ottenere un lavoro più sicuro anche grazie a quest’ultima pubblicazione”. Le offerte dall’estero, soprattutto dal nord America (il ritrovamento è avvenuto in Canada) non gli mancano. Ma lui, con un figlio piccolo e la passione per l’insegnamento, vorrebbe stare nel suo Paese: “Non è una questione di soldi, ora guadagno 1.800 euro al mese grazie alla cattedra di Paleontologia dei vertebrati all’università. Non mi lamento. Il problema – spiega al fattoquotidiano.it lo scienziato – è la tranquillità di non dover cercare un posto di lavoro ogni tre anni. Come posso fare ricerca con altri colleghi in tutto il mondo, se poi periodicamente devo dire loro: ‘Scusate mi scade il contratto’?”.

A scoprire il dinosauro nello stato dell’Alberta è stato proprio Federico in persona: “Il ritrovamento è avvenuto nel 2011, poi ci sono voluti due anni perché la cosa venisse studiata e se ne capisse l’importanza”, spiega Fanti. L’Edmontosauraus regalis – ‘scavato’ dallo studioso dell’Alma Mater insieme a una squadra internazionale composta da Phil Bell (Università del New England, Australia), Philip Currie e Victoria Arbour (Università dell’Alberta, Edmonton, Canada) – è un esemplare mummificato del dinosauro dal becco d’anatra noto come hadrosauro. Questa specie era diffusa nel continente nord americano circa 75 milioni di anni fa. Nonostante i ritrovamenti dei loro resti siano piuttosto comuni, nessuno sospettava che questi erbivori lunghi fino a 12 metri avessero una cresta fatta interamente di carne sul cranio.

Lo scheletro è stato ritrovato in sedimenti vecchi di 70 milioni di anni che affiorano vicino alla città di Grande Prairie e solo durante lo studio condotto nei successivi due anni se ne è compresa la rilevanza: a mano a mano che la roccia veniva rimossa appariva il corpo mummificato e in condizioni perfette del grande dinosauro. “Per me che sono cresciuto con il mito di questi bestioni, la scoperta è una grande soddisfazione. Fino a oggi non c’erano indizi sulla presenza di queste creste. Molte specie infatti le avevano ben sviluppate. Ma negli esemplari rinvenuti sinora sotto la cresta c’erano le ossa”, spiega Fanti.

La presenza di creste sul cranio può essere ricondotta a due funzioni principali: la comunicazione sociale o l’esibizione sessuale. In entrambi i casi la sua presenza implica dinamiche sociali sviluppate e ben definite nell’ambito di singole specie di dinosauri. Forse servivano a indicare le gerarchie all’interno del branco, la maturità sessuale di un individuo o a mandare messaggi a possibili predatori. In questi giorni lo studioso bolognese è alle prese con le commissioni di laurea. Le sue lezioni sono frequentate e l’insegnamento è una passione da coniugare, per meno di 2mila euro al mese, alla ricerca scientifica. “Ma a questa non vorrei dovere aggiungere la ricerca di un lavoro. Se invece non avrò sicurezze, sono pronto ad andare via”.

Fonte:www.ilfattoquotidiano.it


14 Dicembre 2013

L’uomo, un 56 enne, è stato trasferito da Bari all’ospedale di Modena. Sarà sottoposto a intervento di fegato e rene.

Due persone in attesa di trapianto e un bambino in imminente pericolo di vita sono stati trasportati durante la notte con i velivoli dell’Aeronautica militare, pronti ad intervenire 24 ore su 24 per voli sanitari d’urgenza. Il trasporto di un secondo bimbo, poi, si è concluso da poco. La prima esigenza è giunta nella tarda serata di ieri dalla prefettura di Bari che ha chiesto il trasporto urgente di un uomo di 56 anni in attesa di trapianto di fegato e rene presso il Policlinico di Modena. Un Airbus-319J del 31° Stormo di Ciampino ha raggiunto il capoluogo pugliese alle 22.00 circa e dopo pochi minuti era di nuovo in volo verso Bologna, da dove via terra il paziente è stato trasferito presso il centro trapianti di Modena. Altri due malati sono finiti negli ospedali di Vicenza e Napoli.

Un altro trasporto sanitario si è svolto nelle stesse ore dalla Sardegna, da dove è stato necessario trasferire un bambino di appena tre giorni in imminente pericolo di vita. Viste le condizioni particolarmente critiche del piccolo, la prefettura di Sassari ha richiesto l’intervento urgente di un velivolo in grado di trasportare a Roma il paziente direttamente a bordo di un’ambulanza in modo di mantenere il bimbo costantemente attaccato alle apparecchiature.

Fonte:http://gazzettadimodena.gelocal.it


14 Dicembre 2013

L’additive manifacturing, cioè la tecnica che consente di realizzare prodotti finiti grazie all’utilizzo di stampanti 3D, continua ad evolversi; il prossimo passo potrebbe essere quello di creare aerei e componenti per l’aeronautica grazie ad un processo di stampa.

Non parliamo di un progetto a lungo termine, questo nuovo mercato potrebbe infatti divenire presto una reatà nostrana grazie all’intraprendenza della Avio Aero di Cameri, presso Novara, che creerà uno stabilimento dotato di ben 60 macchine concepite per l’additive manifacturing.

Grazie ad una tecnica che prevede la creazione di oggetti sulla base di una procedura basata sulla sovrapposizione di strati metallici, la Avio Aero sarà in grado di ottenere prodotti fino ad ora realizzabili soltanto tramite l’assemblaggio manuale o meccanico di parti differenti.

Secondo quanto dichiarato da Giorgio Abrate, uno dei responsabili della Avio Aero Engineering, l’utilizzo della stampa tridimensionale a livello industriale avrà in futuro un impatto positivo per l’ambiente consentendo di decrementare fortemente i consumi di energia e di materiali nonché le emissioni di gas inquinanti.

Fonte:www.mrwebmaster.it


13 Dicembre 2013

pierluigi fioreTRENTO – È una storia di cielo, passione e coraggio che da oggi entra nei suoi cinquant’anni. La cinquantesima stagione delle Frecce tricolori, la Pan che sta per Pattuglia acrobatica nazionale. La seconda nazionale italiana come è stata più volte definita: i dieci MB 339 che tutti gli appassionati di aeronautica conoscono. E le Frecce tricolori hanno un passato anche trentino. Tre sono stati, dalla metà degli anni ‘60, i piloti trentini della Pan: Danilo Franzoi di Mezzolombardo, che nella pattuglia entrò nel lontano 1966 come solista e ne uscì nel ‘76 come Pony 0: cioè il comandante delle Frecce Tricolori. Una vita per il volo che si concluse l’11 aprile del 2002 a causa di un incidente stradale nei pressi di Udine.

In tempi più recenti, dal ‘97 al ‘99 il capitano Alessandro Zanotelli, di Trento. Testa e cuore fatto per il volo ma che in seguito ad un problema ad un orecchio venne messo a terra e lasciò l’Arma Azzurra. Infine, Pierluigi Fiore (nella foto). Nella Pan, proveniendo dall’esperienza sui Tornado della base di Ghedi, entro nel ‘91 come gregario e nel ‘95 – ‘96 divenne capopattuglia fino a diventare, nel ‘97 – ‘98, comandante.

Un uomo, dicono negli ambienti dell’Aeronautica, che ha lasciato il segno. Insomma, i trentini si sono fatti onore in questa aristocrazia del volo.

Bruno Zorzi

(Articolo completo sull’Adige in edicola)

Fonte:www.ladige.it


9 Dicembre 2013

A all new and different video. That’s the first of a long future serial videos about a real 747 so please suscribe rate and comment. Record with fraps to got a video really less heavy.

GUARDA VIDEO

Cockpit 747-400 Miami Night Departure and Take-off.

https://www.youtube.com/watch?v=GmeX8-JEUMo

 

Fonte: www.youtube.com 
Fonte: https://www.youtube.com/user/FsXPgM?feature=watch


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