Dassault Super Étendard
Il Dassault Super Étendard (dal francese: super stendardo) è un aereo da attacco al suolo monomotore imbarcato sviluppato a metà degli anni settanta dalla ditta francese Dassault Aviation.
Impiegato dalla Marine Nationale anche nel ruolo antinave, ha partecipato, con le insegne della Aviación Naval argentina, alla Guerra delle Falkland. Dal 1986 è stato sottoposto a diversi aggiornamenti, denominati standard, che lo portarono ad assumere la designazione definitiva di Super Étendard Modernisé; la sostituzione dell’intera linea con i più recenti Rafale M è incominciata nel 2006.
Storia
Sviluppo
Verso la fine degli anni sessanta, quando l’Aeronavale era basata sulle attività di volo del Crusader statunitense, l’Étendard IVM/P ed il Breguet Br 1050 Alizé, lo stato maggiore cominciò a valutare l’introduzione di nuovi velivoli per mantenere, la macchina dell’aviazione navale, moderna ed affidabile. Sebbene non fossero ancora stati designati i rispettivi successori dell’ Alizé e del Crusader, per l’ Étendard vi era già un bando di concorso al quale risposero all’appello la versione navale del cacciabombardiere franco-britannico SEPECAT Jaguar ed il rinnovato Douglas A-4M Skyhawk II.
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Fra i due velivoli, il Jaguar si mostrò essere il favorito sia per le proprie capacità operative che per essere frutto di un progetto coinvolgente l’industria nazionale francese. Il problema che ne frenò l’acquisizione, però, fu costituito dal suo peso: ciò che lo qualificava a pieno titolo come un cacciabombardiere, lo penalizzava fortemente nello svolgere le operazioni di decollo ed atterraggio su portaerei. Una sua adozione da parte della Marine Nationale avrebbe dovuto far scendere il numero di esemplari dal centinaio originariamente previsto a circa 75 unità, poiché i fondi rimanenti sarebbero stati utilizzati per i grandi lavori di irrobustimento delle catapulte e del ponte di volo delle portaerei Clemenceau e Foch.Il 17 gennaio del 1973, il Ministero della Difesa francese formulò un’ufficiale richiesta alla ditta aerospaziale Dassault di valutare la costruzione di un Étendard più moderno e dal quale nacque il nome di progetto Super Étendard.
Divenuto ormai fondamentale il requisito di “aereo nazionale”, ossia prodotto e concepito senza l’intervento di ditte straniere, il 19 gennaio 1973 l’allora primo ministro Michel Debré, confermò la volontà di fare del Super Étendard l’aeromobile polivalente dell’Aeronavale.
Nel settembre del 1973, il governo francese firmò con la Dassault Aviation un ordine di 100 Super Étendard, inclusi 3 prototipi che, per ragioni economiche, furono degli Étendard IVM opportunamente modificati. Le direttive di sviluppo emanate successivamente dalla marina francese, riguardo alle implementazioni da apportare sui velivoli di serie, portarono ad un incremento dei costi di produzione tale da ridurre a 71 aeromobili l’ordine d’acquisto inizialmente inoltrato. Le consegne, incominciate il 28 giugno 1978 sulla base aerea di Bordeaux-Mérignac, si conclusero nel 1983.
- il primo prototipo, il Super-Étendard 01 è l’Étendard IVM n°68, primo volo il 28 ottobre 1974
- il secondo prototipo, il Super-Étendard 02 è l’Étendard IVM n°18, primo volo il 28 marzo 1975
- il terzo prototipo, il Super-Étendard 03 è l’Étendard IVM n°13, primo volo il 9 marzo 1975 (a sua volta riconvertito Étendard IVM n.13)
- il quarto prototipo, il primo vero prototipo, primo volo il 3 ottobre 1975
- il primo aereo di serie, il Super-Étendard 1 fa il suo primo volo il 24 novembre 1977
Tecnica
Basato sulla cellula del precedente Étendard IVM, il SUE differiva principalmente per l’adozione di un nuovo propulsore SNECMA Atar 8K50 privo di postbruciatore, per una maggiore ipersostentazione, dovuta alle nuove appendici applicate anche sulle estremità alari ripiegabili, ed un’incrementata capacità di carico esterna.
La fusoliera è a sezione pressoché circolare-ellittica, il muso, inclinato verso il basso, concede una migliore visibilità all’appontaggio. I piani orizzontali sono collocati sul timone verticale in posizione intermedia, posizione ideale per consentire una buona manovrabilità agli elevati angoli d’attacco richiesti per le operazioni su portaerei. Il carrello d’atterraggio, di larga carreggiata, è sistemato nelle ali; anteriormente all’abitacolo prende posto il comparto avionica con il radome del radar ed una sonda retrattile per il rifornimento in volo.
Le prese d’aria semicircolari, infine, sono di semplice costruzione e costituite da elementi parzialmente mobili.
Avionica
L’avionica del Super Étendard è stata più volte revisionata nel corso della sua attività operativa.
Essa aveva come elemento principale il radar Thomson-CSF AGAVE I, successivamente sostituito dal più moderno ANÈMONE, collocato nella parte anteriore del muso. L’AGAVE era un sistema multimodale con capacità di navigazione e combattimento aria-aria, progettato principalmente per i naval/maritme strike.
Un SAGEM-Kearfott ETNA Navigation-Attack System, il quale comprendeva un INS (Inertial Navigation System) integrato, un Head-Up Display Thomson-CSF ve-120, un display di navigazione, un radio altimetro, ed un radiofaro TACAN, completava la dotazione. Infine, per l’impiego su aeroporti o basi non militari, il SUE era dotato di un VOR compatibile con la versione civile ed assieme a questo di un Radar Warning Receiver per l’auto-difesa.
Armamento
L’aereo è compatibile con la quasi totalità degli armamenti a disposizioni delle FF.AA. francesi, sia tattici che strategici.
Il velivolo è abilitato al trasporto di armamento nucleare; questo originariamente era costituito da una bomba AN-52 in seguito rimpiazzata dall’ASMP.
Erano inoltre disponibili una discreta varietà di bombe convenzionali che vennero affiancate anche da quelle a guida laser, a partire dallo Standard 3, da razziere e missili Matra R.550 Magic ed Exocet
Argentina
I Super Étendard sono tuttora in servizio con l’Aviación Naval, interessata ad una cooperazione con l’industria francese per l’aggiornamento dei velivoli di cui è attualmente in possesso.Inoltre, la sostituzione dei SEM dell’Aéronautique navale con i Rafale M, potrebbe consentire all’Argentina di acquisire altri 54 esemplari ingrandendo la propria flotta.
Una volta terminato il conflitto, i Super Étendard completarono la loro qualifica all’appontaggio sulla portaerei argentina ARA Veinticinco de Mayo fino alla sua definitiva radiazione, avvenuta nel 1990. Dal 2001, i piloti che necessitano della qualificazione per operare su portaerei, svolgono l’attività di volo presso la portaerei brasiliana São Paulo o durante le esercitazioni Gringo-Gaucho, in cui si eseguono vari touch-and-go sulle portaerei statunitensi in transito.
Francia
Chiamati a supportare l’operazione di sorveglianza costiera Trident 1, furono utilizzati anche nei bombardamenti, ad inizio conflitto, sulla Serbia il 23 marzo. La Foch mantenne a bordo 14 SEM Standard 3 dodici dei quali, organizzati in sei pattuglie da due velivoli ciascuna, erano costantemente mantenuti in allerta pronti al decollo in 30 minuti. I ruoli principali ricoperti dai velivoli furono quelli di supporto aereo ravvicinato e di interdizione aerea (Battlefield Air Interdiction).
Nel 2001 la Charles de Gaulle, in rotta per l’oceano Indiano, accolse a bordo piloti e velivoli delle flottille 11F e 17F partecipanti all’Operazione Herclés, corrispettivo francese di Enduring Freedom, i quali presero parte ai bombardamenti delle postazioni talebane e terroristiche su territorio afghano. Dal 20 dicembre, vennero effettuate 200 sortite per un totale di circa 2 000 ore di volo.
Iraq
Cinque Super Étendard, furono forniti in leasing all’Iraq.[, dal 1983 al 1985, a causa dei ritardi accumulati dalla consegna dei radar AGAVE destinati ai Dassault Mirage F1, ancora incapaci di utilizzare gli Exocet in possesso dell’Al-Quwwat al-Jawwiyya al-‘Iraqiyya, l’aviazione militare irachena. Nell’ambito della guerra Iran-Iraq, durante la primavera-estate del 1984, tre SUE vennero intercettati dagli F-14 Tomcat dell’iraniana Niru-ye Havayi-ye Artesh-e Jomhuri-ye Eslami-e Iran; due di questi furono abbattuti mentre il terzo riuscì a rientrare alla base nonostante fosse gravemente danneggiato. Solo tre unità ritornarono alla Francia al termine del prestito.
Versioni
- Super Etendard standard 1
- Versione originale del velivolo, denominata in alternativa SUE (SUper Etendard); 1978.
- Primo di una serie di rinnovamenti del velivolo, quello del 1986 interessò: il computer di bordo, sostituito da un UAT90, l’installazione di un SGU (Symbol Generator Unit) per l’interfaccia grafica delle informazioni visualizzate, ridistribuzione degli strumenti analogici sul cockpit.
- Vennero installati anche un Head-Up Display ed un Multi-Function Display, sui quali sono riportate le informazioni di missione provenienti dal radar, dal pod Atlis e dalla strumentazione di volo.
- L’ HUD è composto, inoltre, da un collimatore all’infinito dimodoché, il pilota, non debba affaticarsi nel mettere a fuoco la strumentazione analogica, passando dallo schermo, e viceversa.
- Super Etendard Modernisé standard 3 SEM
- Con l’aggiornamento effettuato nel 1993, denominato standard 3, il Super Étendard fu oggetto di un generale rinnovamento della suite elettronica. Il radar AGAVE venne sostituito dal un radar doppler ANÉMONE (Appareil Numérisé pour l’Exploitation des Mouvements d’Objectifs Navals Éloignés), prodotto dalla Dassault Systèmes, il quale raddoppiava le capacità di ingaggio ed inseguimento bersagli sia nella modalità aria-superficie che in quella esclusivamente aerea.
- Super Etendard Modernisé standard 4 SEM
- Up-grade effettuato nel 1996. Grazie a queste modifiche furono potenziate le capacità d’auto-difesa del velivolo installando, su due nuovi punti d’aggancio, un dispenser chaff ed uno di flare, più pod ECM (Electronic Counter Measures) Barracuda e Phirmat.
- A sostituzione del cannone, nella fusoliera venne introdotto un pod da ricognizione fotografica composto da una camera elettro-ottica ed un magnetoscopio.
- I Dassault SEM S.4, furono impiegati in azione per la prima volta nel 2002, durante l’Operazione Héraclès, nei cieli dell’Afghanistan.
- Super Etendard Modernisé standard 5 SEM
- Ultimo aggiornamento, effettuato nel 2008, compiuto sui Super Étendard Modernisé. Ha come obbiettivo principale quello di estendere il limite di vita operativa dei Super Étendard al 2017, presunto anno della loro radiazione.
- Il nuovo equipaggiamento comprende l’illuminatore laser Damoclès ed un sistema FLIR (Forward Looking Infra-Red) sviluppato dal gruppo Thales.
- Grazie a queste modifiche i SEM S.5 sono in grado di lanciare anche le più recenti Enhanced Paveway dotate di una doppia guida laser/GPS e facenti parte delle munizioni AASM (Armement Air-Sol Modulaire), recentemente acquisite anche dall’Armée de l’air, e sviluppate dalla Sagem Défense Sécurité.
Utilizzatori
- 100 esemplari ordinati; consegne ridotte a 71 unità causa tagli del bilancio.
- Flottille 11F sulla BAN Landivisiau dal settembre 1978 al settembre 2011, destinati anche ad attacco nucleare
- Flottille 14F sulla BAN Landivisiau dal giugno 1979 al 1º luglio 1991
- Flottille 17F sulla BAN Hyères-Le Palyvestre dal settembre 1980 al luglio 1993 e sulla BAN Landivisiau dal luglio 1993 ad oggi
- 14 unità consegnate di cui 5 arrivate prima della Guerra delle Falkland.
- 2da Escuadrilla Aeronaval de Caza y Ataque dal dicembre 1981 ad oggi
Dassault Super Étendard
Descrizione | |
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Tipo | aereo da attacco al suolo imbarcato |
Equipaggio | 1 pilota |
Costruttore | Dassault Aviation |
Data ordine | 19 gennaio 1973 |
Data di accettazione | 4 settembre 1973 |
Data primo volo | 28 ottobre 1974 |
Data entrata in servizio | settembre 1978 |
Utilizzatore principale | FNA |
Altri utilizzatori | ANA IQAF |
Esemplari | 85 di serie[ |
Sviluppato dal | Dassault Étendard IV |
Dimensioni e pesi
Lunghezza | 14,31 m |
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Apertura alare | 9,60 m |
Altezza | 3,86 m |
Superficie alare | 28,40 m² |
Carico alare | 396 kg/m² |
Peso a vuoto | 6 500 kg |
Peso carico | 8 600 kg |
Peso max al decollo | 12 000 kg |
Propulsione | |
Motore | 1 turbogetto Snecma Atar 8k50 |
Spinta | 49 kN |
Prestazioni | |
Velocità max | 1,12 Mach (1 380 km/h, in quota) |
Velocità di salita | 6 000 m/min |
Autonomia | 1 800 km |
Raggio di azione | 850 km |
Tangenza | 15 500 m |
Armamento | |
Cannoni | 2 DEFA M 552 da 30mm |
Bombe | caduta libera: fino a 2 100 kg |
Missili | aria aria: 2 R550 Magicantinave: 2 AM-39 Exocet nucleare: |
Piloni | 6 sub-alari 1 sotto la fusoliera |
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Dassault Étendard IV
Il Dassault Étendard IV (dal francese: stendardo) è stato un cacciabombardiere imbarcato francese in servizio con la Marine Nationale.
Storia
La storia dell’Étendard comincia con due commesse dei primi anni cinquanta: una per un caccia leggero per l’aviazione francese, l’altra per un caccia leggero che potesse essere utilizzato ampiamente nelle varie forze aeree della NATO. La Dassault usò delle variazioni dello stesso progetto di base per produrre prototipi per entrambe le specifiche richieste, chiamando i nuovi velivoli Étendard II e Étendard VI rispettivamente, senza però riuscire ad ottenere nessun ordinativo. Contemporaneamente la compagnia sviluppò una versione più grande e con una motorizzazione più potente (originariamente designata Mystère XXIV).
Avendo generato un certo interesse nella Marina francese la Dassault produsse un prototipo navalizzato di quest’ultima versione, che volò, come dimostrazione di impiego operativo, nel 1958 ottenendo l’ordinativo di 69 esemplari in versione da caccia designati Étendard IVM e 21 in versione da ricognitore indicati come Étendard IVP. Dal 1962, questi esemplari iniziarono ad essere schierati a bordo delle portaerei classe Clemenceau.
Le caratteristiche dell’Étendard IV non furono mai di alto livello, e negli anni settanta era già chiaro che si doveva procedere ad un rimpiazzamento dell’aereo. Per qualche tempo, si ipotizzò l’impiego di una versione navalizzata del SEPECAT Jaguar (detta Jaguar M), ma vari inghippi politici riguardanti la joint venture anglo-francese bloccarono lo sviluppo di questo progetto, e la Dassault, dal canto suo, propose una versione aggiornata e migliorata dell’Étendard, il Super Étendard. L’ultimo degli Étendard IVM fu ritirato dal servizio nel 1991, nonostante che un piccolo numero di IVP rimase operativo fino al 2004.
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Varianti
- Étendard IV : prototipo della versione terrestre equipaggiato con un Atar 08B (2 prototipi)
- Étendard IVM : versione d’attacco imbarcata monoposto per la Marine nationale con un Atar 08C e cannoni DEFA 552 (1 prototipo, 4 di pre-produzione, 69 aerei di serie)
- Étendard IVB : versione d’attacco imbarcata monoposto simile i quattro IVM di pre-produzione ma con motore Avon 51 e blown flaps (1 aereo costruito)
- Étendard IVP : versione da ricognizione imbarcata monoposto per la Marine nationale simile ai IVM ma senza cannoni e con tre fotocamere (1 prototipo, 21 aerei di serie)
- Étendard IVPM : Etendard IVM convertiti in IVP (4 aerei modificati alla fine degli anni ’70)
Utilizzatori
- Escadrille 59S dal 1965 al 1991
- Flottille 11F dal 1963 al 1978 (IVM)
- Flottille 15F dal 1962 al 1969 (IVM e IVP)
- Flottille 16F dal 1964 al 2000 (IVM, IVP e IVPM)
- Flottille 17F dal 1964 al 1980 (IVM e IVP)
Sviluppo
- Dassault Étendard: Étendard II (1 prototipo, 1956) – Étendard VI (2 prototipi, 1957) – Étendard IV (90 esemplari, 1958) – Super Étendard (85 esemplari, 1974)
Dassault Étendard IVDescrizione |
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---|---|
Tipo | cacciabombardiere imbarcato |
Equipaggio | 1 pilota |
Progettista | Dassault Aviation |
Data primo volo | 1958 |
Data entrata in servizio | 1962 |
Data ritiro dal servizio | 1991 |
Utilizzatore principale | Aéronavale |
Esemplari | 90 |
Sviluppato dal | Étendard II |
Altre varianti | Super Étendard |
Dimensioni e pesi | |
Lunghezza | 14,40 m |
Apertura alare | 9,60 m |
Altezza | 3,79 m |
Superficie alare | 29 m² |
Peso a vuoto | 5 900 kg |
Peso carico | 8 170 kg |
Peso max al decollo | 10 200 kg |
Propulsione | |
Motore | 1 turbogetto SNECMA Atar 8B |
Spinta | 43,16 kN |
Prestazioni | |
Velocità max | 0,85 Ma (1 099 km/h in quota) |
Velocità di salita | 100 m/s |
Autonomia | 3 300 km |
Tangenza | 15 500 m |
Armamento | |
Cannoni | 2 DEFA M552 da 30 mm |
Bombe | caduta libera: fino a 1 360 kg |
Missili | razzi: 36 SNEB da 68 mm |
Piloni | 4 sub-alari |
Note | dati relativi alla versione: Étendard IVM |
Fonte: http://it.wikipedia.org