Ecco perché i finestrini degli aerei sono diventati ovali

30 Gennaio 2016da admin

Negli anni Cinquanta erano rettangolari. Poi, dopo una serie di incidenti nei quali morirono diverse persone, arrivò la nuova forma

finestrino
Lo preferisce la maggioranza dei viaggiatori: il posto vicino al finestrino sull’aereo. Già, perché la vista è più piacevole. Sedersi vicino al finestrino, aveva raccontato qualche tempo fa il pilota di linea e scrittore Mark Vanhoenacker, «è come mettersi fuori da un bar di una strada affollata, solo che al posto della gente puoi osservare le montagne e gli oceani». Tuttavia, a differenza di un bar, durante il viaggio ad alta quota ci troviamo di fronte ad un finestrino dalla forma rotonda. Il motivo? La domanda è interessante. Ecco la risposta.

L’era dei jet
Nei primi anni ‘50, grazie all’ascesa dei motori a reazione e dei sistemi di pressurizzazione della cabina, gli aerei iniziarono a volare a quote sempre più alte, oltre i 10.000 metri. I vantaggi erano molteplici: gli aeroplani necessitavano di meno carburante a causa della ridotta pressione dell’aria e c’erano meno turbolenze a bordo, spiegano gli esperti di Real Engineering in un videopubblicato su YouTube. A quel tempo, l’ingegneria aerospaziale stava facendo passi da gigante con gli apparecchi che andavano sempre più veloci (fino a 740 km/h) e riuscivano a trasportare un numero sempre maggiore di passeggeri. Nasceva l’era dei jet anche nel settore del trasporto di linea: un velivolo Comet, prodotto dall’azienda britannica de Havilland, fu il primo aereo di linea con motori turbogetto a compiere nel 1951 un volo sulla tratta Londra-Johannesburg. La maggior parte degli apparecchi decollava e atterrava in sicurezza. Tuttavia, nel 1953 ci fu una serie tragica di eventi che coinvolsero due aerei: la fusoliera scoppiò letteralmente in aria, uccidendo 56 persone. Quale fu la causa? I finestrini.

La forma smussata
All’epoca, i finestrini sugli aerei avevano una forma rettangolare, con gli angoli a 90 gradi. E, per dirla semplice, dove c’è un angolo c’è anche un punto debole. I finestrini quadrati dovevano infatti sopportare sollecitazioni fino a tre volte quello delle altri parti della struttura, mettendoli a serio rischio di rotture e crepe. Ecco perché gli angoli vennero successivamente smussati e fu introdotto il finestrino con la forma tondeggiante, l’oblò.

 

 

Fonte: www.corriere.it/scienze/

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