Gianni Caproni ispira l’ultimo film di Miyazaki

13 Settembre 2014da admin

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(WAPA) – Dal 13 settembre esce nelle sale italiane l’ultima opera del maestro nipponico del cinema di animazione. Il film rende omaggio al trentino Gianni Caproni, pioniere del volo e progettista di aerei all’avanguardia all’inizio del ‘900. Un talento da scoprire visitando, a Trento, il più antico Museo dell’aeronautica al mondo, a lui intitolato. All’interno trovano posto cimeli e modelli di aerei, spesso unici al mondo, oltre ad una pinacoteca dedicata ai pittori futuristi che hanno trattato il tema del volo.

Una bombetta e un bel paio di baffi a manubrio: è Caproni, uno dei protagonisti dell’ultimo lungometraggio di Hayao Miyazaki, “S’alza il vento”, fortemente ispirato all’omonimo progettista e pioniere del volo degli inizi del ‘900. Una figura affascinante a cui il regista nipponico, autore di capolavori come “Ponyo sulla scogliera”, “Il castello errante di Howl”, “La città incantata” e “Il mio vicino Totoro”, ha voluto rendere un sentito omaggio. Il film uscirà nelle sale italiane a partire dal prossimo 13 settembre: un’occasione davvero preziosa per riscoprire una mente talentuosa e visionaria, capace di progettare velivoli che sfidavano le conoscenze dell’epoca. I suoi modelli all’avanguardia sono oggi visibili al Museo dell’Aeronautica “Gianni Caproni”, a Trento: uno spazio che appartiene alla rete dei musei scientifici che fanno capo al Muse. Si tratta del più antico museo esistente sull’argomento, un luogo capace di raccontare la passione per il volo, l’ambizione e lo spirito d’avventura che hanno caratterizzato i primi periodi del Novecento. Negli spazi del museo trovano posto aerei militari e civili, alcuni dei quali unici al mondo, sorprendenti “Macchine volanti” che mettono le ali all’immaginazione, come è accaduto allo stesso Miyazaki, grande ammiratore di Caproni. Non manca, all’interno del museo, una significativa pinacoteca dedicata a chi nelle sue opere ha illustrato il tema del volo: tra gli altri, Fortunato Depero,Giacomo BallaMario Sironi. A concepire e inaugurare il museo è stato lo stesso Caproni, consapevole della valenza storica e documentaristica di una collezione unica.

Molti sono i punti di contatto tra la vita e le attività dell’ingegnere italiano e il personaggio del film che ne porta il nome. Nel lungometraggio di Miyazaki,Horikoshi –il protagonista appassionato di aeroplani e determinato a realizzare il sogno di costruire un aereo bellissimo- è ispirato in sogno daGianni Caproni, che appare nei momenti cruciali della sua vita, come una vera e propria guida che lo conduce dall’inizio alla fine della sua avventura fino alla realizzazione del suo sogno.

Il film inoltre è ricco di citazioni che rimandano alla produzione industriale dell’ingegnere trentino -come ad esempio quelle dei trimotori biplani da bombardamento strategico noti come “CA-3” e relativi alla Prima guerra mondiale, che la Caproni produsse in grandi quantità e altri aeroplani particolarmente significativi della produzione Caproni, come il CA-73 e il mastodontico CA-90.

A testimonianza di questa stretta correlazione, in occasione della presentazione europea del film alla Mostra internazionale del cinema di Venezia 2013, la tv nazionale giapponese ha visitato il Museo di Trento effettuando numerose riprese in sala degli aerei esposti.

Alcuni aneddoti

– Lo studio di animazione di Miyazaki, “Ghibli” deve il suo nome all’omonimo vento caldo e secco, lo stesso che ha ispirato il nome del velivolo CA-309, costruito da Caproni. L’aereo è stato impiegato dalla Regia Aeronautica Italiana in Africa settentrionale.

– Il Caproni CA-60, protagonista del nuovo film di Miyazaki è il Transaereo Noviplano Caproni CA-60, costruito da Caproni negli anni 20. Si tratta del primo tentativo al mondo di trasporto di massa di passeggeri per scopi commerciali. La lungimiranza del progetto è incredibile perché al termine della Prima guerra mondiale non vi era nemmeno ancora consapevolezza del fatto che fosse possibile un impiego dell’aviazione per scopi diversi da quelli militari. Caproni, tra i primi in assoluto al mondo, ebbe quell’intuizione e per realizzare il “Palazzo volante” che, nei suoi intenti, avrebbe dovuto sostituire le navi nei collegamenti fra una sponda e l’altra dell’Oceano. È facile immaginare perché Miyazaki abbia individuato in questo velivolo l’aereo ideale. Il progetto del Transaereo Noviplano è infatti, con grande probabilità, l’equivalente del sogno del giovane Jiro Horikoshi, poiché testimonianza dell’ambizione di Gianni Caproni di realizzare un grandissimo –e bellissimo– aereo capace di trasportare oltre oceano cento passeggeri seduti, già ad inizio anni Venti. Di questo ambizioso ma sfortunato aeroplano, andato distrutto per un imprevisto durante il volo inaugurale, il Museo dell’Aeronautica “Gianni Caproni” conserva ed espone una parte dello scafo, i due galleggianti, il pannello di comando e un motore. (Avionews)
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(World Aeronautical Press Agency – 12-Sep-2014 15:39)

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