Incursione di notte nell’hangar a Bresso Danneggiati 5 aerei

Nuovo sabotaggio per il controllo dello scalo. L’Aeroclub rimarrà chiuso per tre mesi.

A uno hanno rotto il cruscotto. Ad un’ altro hanno versato la schiuma di un estintore nel serbatoio del carburante. Quattro aerei ricoverati in un hangar in uso all’Aeroclub di Bresso sono stati gravemente danneggiati la notte tra giovedì e venerdì. Un sabotaggio vero e proprio che, con ogni probabilità, si inquadra in una lotta fratricida per il controllo del piccolo aeroporto di Bresso, tra fazioni che non si amano e che si fanno «dispetti» un po’ troppo pesanti da mesi (i danni ammontano a duecentomila euro). Una situazione giunta a un livello di guardia se è vero che per indagare su quest’ultimo gravissimo episodio, sono intervenuti sia i carabinieri, sia gli specialisti della Digos. La conseguenza immediata degli atti vandalici è stata la chiusura per tre mesi di Bresso: una decisione presa dal direttore Enac di Linate perché nell’aeroporto «manca sicurezza».

Gli aerei semidistrutti sono stati trovati venerdì mattina senza che la porta dell’hangar avesse segni di effrazione. Racconta Paola Corte, pilota iscritta all’Aeroclub di Bresso. «Il 17 ottobre dello scorso anno un nutrito numero di iscritti è fuoriuscito dall’Aero Club Milano (che esiste dal 1926) e ha fondato l’Aeroclub di Bresso. Il gruppo di persone è riuscito ad ottenere in via provvisoria l’occupazione di 500 mq di hangar (sui 4.500 utilizzata dall’Aeroclub Milano) dove sono stati ricoverati cinque aerei a disposizione dei soci».

Con i rapporti tesi che contraddistinguono la situazione dello scalo di Bresso è partito immediatamente un ricorso al Tar del Lazio, presentato a nome dell’Aeroclub Milano dal suo presidente, l’avvocato Paolo Franzo. Due le richieste ai magistrati amministrativi: la cancellazione dalla federazione dell’Aeroclub di Bresso e la revoca della occupazione provvisoria di una parte dell’hangar. Il 14 marzo scorso il Tar del Lazio si è detto «non competente» e il ricorso è stato spostato a Milano che si pronuncerà tra breve.

Nell’hangar di Bresso (che ospita in tutto una sessantina di velivoli) sono intervenuti anche gli specialisti della polizia scientifica. Foto, filmati, rilievi tecnici tutto per poter dare un nome a chi ha compiuto un gesto tanto grave. Uno degli aerei danneggiati ieri era già stato «sfregiato» il 26 agosto scorso, così come un aereo di proprietà di un socio dell’Aeroclub Milano era stato violato nel luglio dello scorso anno. Un particolare è al vaglio degli investigatori: le chiavi per aprire l’hangar dell’aeroclub Bresso erano a disposizione solo dello staff dell’Aeroclub Milano.

 Fonte:http://milano.corriere.it

 

PIERGIORGIO GOLDONI

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