Lungo quei sentieri di discesa prima che l’aereo tocchi terra

All’aeroporto di Fiumicino, sulla pista più usata per gli atterraggi (la 16 sinistra) quella cioè orientata per 160° e che scorre più o meno parallelamente all’autostrada per Civitavecchia è entrato in funzione un sistema di avvicinamento considerato all’avanguardia, grazie all’ammodernamento dell’ILS (Instrument Landing System) che l’Enav tiene aggiornato

ROMA– Le fasi dell’atterraggio per i piloti di un aereo sono le più complesse, perché impongono il funzionamento perfetto di complicati apparati di radio assistenza a terra, per i quali è necessaria una periodica e puntigliosa manutenzione, oltre che frequenti aggiornamenti. Da qualche giorno, all’aeroporto di Fiumicino, sulla pista più usata per gli atterraggi, la 16 sinistra (quella cioè orientata per 160° e che scorre più o meno parallelamente all’autostrada per Civitavecchia; l’altra, la 16 destra, è quella più vicina al mare) da qualche giorno, insomma, è entrato in funzione un sistema di avvicinamento considerato all’avanguardia, grazie all’ammodernamento tecnologico del sistema di radionavigazione ILS (Instrument Landing System) che l’Enav – la Società italiana per l’assistenza al volo – periodicamente tiene aggiornato.

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Un investimento di 1,5 milioni. L’ILS serve, in sostanza, per guidare gli aeromobili nella fase finale di un avvicinamento strumentale, di precisione, verso la pista di un aeroporto. Si rivela fondamentale nei casi di atterraggio con bassa visibilità. L’investimento è costato circa 1,5 milioni di euro e consiste, in pratica, nel potenziamento del sistema di avvicinamento già presente nella pista. ”Si tratta – ha detto l’amministratore unico di Enav, Massimo Garbini – di un nuovissimo congegno, che entra in funzione dopo le verifiche strumentali in volo, effettuate dai nostri velivoli del servizio Radiomisure”.

La garanzia contro possibili interferenze. Facciamo un esempio, con Maurizio Paggetti, direttore  operativo dell’Enav, al quale si è chiesto: se atterriamo oggi sulla pista 16 sinistra di Fiumicino, dopo l’aggiornamento dell’ILS attuale, quali differenze troviamo rispetto a prima? “Nessuna di immediata percezione”, ha risposto, “sappiamo però che questo aggiornamento sul medio periodo garantirà un’affidabilità maggiore, in termini di resistenza ad eventuali interferenze e in termini di minori interventi di manutenzione”

Quel sentiero inclinato prima di toccare terra. L’ILS traccia sul quadro di comando nel cockpit (la cabina di comando dell’aereo) il corretto allineamento dell’aereo in avvicinemanto alla pista dell’eaeroporto, immettendolo poi, nella fase finale, su un piano inclinato di 3 gradi fino a quando riesce a toccare il terreno con le ruote. I 3° di inclinazione è il valore standard imposto dalle norme internazionali, con piccole eccezioni che consentono variazioni di qualche “zero-vergola”, fino ad un grado intero, come nel caso del centralissimo aeroporto di London City, dove gli aerei sono praticamente costretti a scendere quasi in picchiata, dovendo rispettare una percorso lungo un sentiero inclinato di ben 4 gradi.

Le tre categorie di ILS. L’ILS porta gli aerei fino al momento in cui si stabilisce il contatto visivo, fino  a distanze minime. Esistono tre categorie di ILS possibili (CAT  I  – CAT  II  – CAT  III): la prima consente un avvicinamento a terra una visibilità orizzontale lungo il piano inclinato dell’atterraggio fino a 550 metri; la CAT II fino a 300; la CAT  III fino a 75 metri dalla soglia di contatto a terra. L’inizio del piano inclinato per la discesa comincia in genere a circa 18-20 miglia, circa 10 chilometri.

I 39 aeroporti italiani.
Normalmente, l’aggiornamento degli strumenti avviene molto prima della loro scadenza naturale, in tutti e 32 aeroporti italiani (in tutto sono 39) dove sono installati i sistemi ILS, che comunque anche prima della scadenza garantiscono in ogni caso livelli standard di sicurezza nelle manovre di atterraggio. Standard stabiliti dall’ICAO (l’agenzia ONU dedicata all’aviazione civile) arricchiti anche da altri standard stabiliti dall’Unione Europea. Gli aeroporti italiani sprovvisti del sistema ILS sono 7: Foggia, Rieti, Salerno, Torino Aeritalia, Venezia Lido e Urbe a Roma. Ce ne sono altri che hanno invece il “localizzatore”, una sorta di “mezzo ILS” che trasmette segnali radio a 25 miglia (45-50 km) per suggerire il giusto assetto dell’aereo sull’asse verticale, sopra-sotto, senza dare informazioni riguardanti l’assetto destra-sinistra. Gli aeroporti che usano questo sistema sono: Albenga, Bolzano, Lampedusa e Reggio Calabria.

Fonte:www.repubblica.it

PIERGIORGIO GOLDONI

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