Magadino: aerei contro uccelli

15 Novembre 2013da PIERGIORGIO GOLDONI

L’Alba lancia un grido d’allarme per il futuro dell’aeroporto: “Vogliono lasciarci solo la Rega”!

L’Associazione Locarnese e Bellinzonese per l’Aeroporto Cantonale (ALBA), lancia un grido d’allarme sul futuro dell’aerodromo. L’associazione, nata nel 1997 con l’intento di sostenere lo sviluppo dell’Aeroporto Magadino-Locarno, ha sottoscritto ieri in occasione dell’assemblea generale un’interrogazione parlamentare riguardo alla revisione delle ordinanze federale ORUAM (riserve d’importanza internazionale nazionale acquatici e migratori). Questa prevede infatti un’ulteriore estensione di protezione della superficie che oggi contraddistingue le Bolle di Magadino, con l’aggiunta della zona del Delta della Maggia e di tutta la fascia litorale che collega queste due aree da Tenero a Locarno, facendole diventare riserve protette con vincoli severi su quanto è possibile lo svago.

Ma non è solo l’estensione dell’aera protetta a preoccupare. Secondo quanto prevede il Piano d’agglomerato del Locarnese (PaL) l’Aeroporto perderebbe una fetta di terreno ad est della pista in dura, dov’è previsto un mini-allungamento. E poi ci sarebbero problemi legati ai terreni destinati ai responsabili del Volo a Vela presso l’Aeroporto. La Direzione del Parco del Piano di Magadino avrebbe infatti l’intenzione di restringere ulteriormente spazi dedicati a questo tipo di disciplina. E infine, la “ciliegina sulla torta”, come la definisce l’associazione ALBA, sarebbe la volontà dichiarata dell’Associazione “Piano di Magadino a misura d’uomo” di far smantellare l’aeroporto e chiuderne tutte le attività, tranne la Rega.

A questo punto resta poco per la sopravvivenza dell’aeroporto. Il che spinge l’associazione ALBA a prendere posizione a riguardo:

“Alla luce di queste situazioni che gettano pesanti ombre d’incertezza sul futuro dell’Aeroporto, diversi soci, in primis il futuro Consigliere Nazionale Giovanni Merlini, hanno invitato il Comitato Direttivo dell’ALBA a farsi interprete di queste preoccupazioni con il mondo politico e le istituzioni”.

E precisa: “Si tratta, è stato detto, di salvaguardare attività tecniche di alto valore aggiunto, oltre 200 posti di lavoro altamente qualificati e 30 milioni di indotto diretto. Locarno è il terzo aeroporto della Svizzera per voli non di linea, opera nel campo del turismo, dello sport, della formazione e della sicurezza ed è l’unica base di istruzione per i giovani futuri piloti delle Forze Aeree”.

Fonte:www.ticinonews.ch

PIERGIORGIO GOLDONI

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