Ritrovamento aereo americano

26 Ottobre 2012da PIERGIORGIO GOLDONI

L’Assopaguro ed il sindaco di Montalto Caci pubblicati su un quotidiano degli USA

MONTALTO DI CASTRO 

 “L’associazione Assopaguro sta portando avanti un lavoro eccezionale. I suoi sub sono riusciti ad identificare il nome del pilota dell’aereo abbattuto durante la II Guerra Mondiale e caduto davanti la costa di Montalto. L’aviatore era originario del New Jersey. Imprigionato è poi stato liberato nel maggio 1944.

 Mi hanno dato l’opportunità di aiutarli nella ricerca dei familiari del militare. Ringrazio loro ed il giornale di Cranford (sua città di origine) per il lavoro che stanno facendo. Un ringraziamento particolare anche alla giornalista americana redattrice dell’articolo, Barbara Rybolt”.

Il sindaco – Sergio Caci

DI SEGUITO LA TRADUZIONE ITALIANA DELL’ARTICOLO USCITO NEL “Cranford Chronicle”del 23 ottobre 2012 (questo è invece il link originale dell’articolo uscito in America: http://www.nj.com/cranford/index.ssf/2012/10/divers_in_italy_find_crashed_p.html)  

Di Cranford il pilota dell’aereo da guerra “WWII” trovato a maggio in Italia in fondo al mare (articolo del 23 ottobre 2012)

Quando i sub al largo della costa italiana trovarono il relitto di un Thunderbolt P47 a circa 25 metri sotto il livello del mare, la loro scoperta avviò una ricerca che alla fine li portò a Cranford. Poi tutto sembro essere un vicolo cieco. 

Sergio Caci, Sindaco di Montalto di Castro, una piccola cittadina a circa 100 chilometri a nord-ovest di Roma, questa mattina ha contattato il ‘Cranford Chronicle’ chiedendo l’aiuto del giornale nel ritrovamento del pilota dell’aereo o dei suoi parenti, così da permettere ai sub che trovarono l’aeroplano di risalire alla storia del pilota. 

I membri dell’associazione subacquea ‘Assopaguro’ che trovarono l’aereo condussero le loro indagini sullo stesso e sul suo pilota. “Dopo una lunga serie di immersioni – dichiara il Sindaco- con l’aiuto di alcuni specialisti, i sub sono stati in grado di risalire al numero di serie dell’aeroplano, lo stesso riportato nel rapporto dell’equipaggio dell’aereo scomparso, il Secondo Luogotenente Neal H. Gundersen di Cranford. Essi hanno portato alla luce anche il suo numero di serie 0-814680 e la notizia che il pilota apparteneva al 64esimo squadrone di combattimento Black Scorpions”. 

Secondo il Sindaco, dalle ricerche del gruppo si è arrivati all’informazione che il 14 aprile 1944, lo Squadrone di Gundersen decollò dalla base di ‘Alto’ in Corsica, diretto al centro Italia per effettuare un bombardamento. “Sulla strada di ritorno alla base –aggiunge Sergio Caci-, il gruppo fu intercettato dagli aerei tedeschi nei pressi del lago di Bolsena e l’aereo di Gundersen venne abbattuto. Altri membri della squadriglia videro l’aereo bruciare mentre precipitava in mare, ma non scoprirono mai se Gundersen sopravvisse. 

L’associazione – continua Caci- ha trovato altri verbali che indicano come Gundersen si gettò dall’aeroplano indossando un paracadute. Fu catturato e fatto prigioniero dall’esercito tedesco e condotto alla ‘Stalag Luft 1 Barth’ a Vogelsang in Prussia. Gundersen venne rilasciato dai tedeschi nel maggio del 1945, un fatto che fu riportato in un articolo della prima pagina del ‘Citizen and Chronicle of Cranford’ del 24 maggio dello stesso anno”. 

C’è un’annotazione ‘nell’indice sociale delle morti certe’ che indica come Neal Gundersen, nato nel 1921, morì nel 1973 in New Jersey, anche se Caci dichiara di non sapere se si tratta della stessa persona.

Il Sindaco ci ha scritto che gradirebbe sapere come Gundersen si salvò, come fu fatto prigioniero e che vorrebbe avere alcune sue fotografie. Egli ha spiegato come quelle informazioni aiuterebbero a colmare un pezzo di storia di Montalto di Castro e come le foto servirebbero a colmare un pezzo mancante nella storia della famiglia Gundersen. 

In definitiva Caci ed i membri dell’Associazione che hanno scoperto il relitto vorrebbero trovare il modo per dare risalto al sacrificio fatto da un giovane americano coinvolto nella battaglia per la liberazione dal Nazismo.

Fonte:www.ontuscia.it

PIERGIORGIO GOLDONI

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