Scozia, il giallo della collisione sfiorata fra 2 aerei«Poteva essere tragedia: a bordo mille persone»

24 Ottobre 2013da PIERGIORGIO GOLDONI

L’inchiesta non riesce a spiegare come mai i piloti abbiano «frainteso» le istruzioni. I velivoli a 30 metri l’uno dall’altro

L’immagine a corredo del report n°2013054Domenica 23 giugno di quest’anno, ore 13. In quel preciso momento sarebbe potuto esserci un tremendo incidente aereo nei cieli della Scozia: uno scontro in volo tra due Boeing 747 con a bordo mille persone. Quell’incidente, solo per un soffio, non c’è stato. C’è stata invece un’inchiesta dell’Uk Airprox Board britannica, un report che però non è riuscito a spiegare come sia stato possibile che i quattro piloti – due per ogni aereo coinvolto nella sfiorata collisione – abbiano frainteso completamente le istruzioni ricevute, facendo giusto l’opposto di ciò che avrebbero dovuto fare.

ARRIVATI VICINISSIMI – I due Boeing stavano sorvolando la Scozia a 30 miglia da Glasgow e alla stessa quota, pronti a lanciarsi sull’Atlantico per attraversarlo, quando un controllore del traffico aereo si è accorto che sarebbero entrati di sicuro in rotta di collisione. L’uomo ha immediatamente ordinato al velivolo sulla sinistra di girare a sinistra e a quello sulla destra di spostarsi a destra. Incredibilmente però ogni aereo ha seguito le istruzioni riservate all’altro. Il risultato: i Boeing hanno iniziato a convergere l’uno verso l’altro ancora più velocemente di prima. Il disastro è stato evitato soltanto perché all’ultimo momento i piloti, quando si sono visti, sono riusciti a evitarsi cambiando altitudine: un aereo si è alzato, l’altro è andato verso il basso. Sono passati a 30 metri l’uno dall’altro.

«INSPIEGABILE» – Nel rapporto – numero 2013054 – si legge che le due coppie di piloti «sembrano aver seguito l’una le istruzioni riservate all’altra» e gli investigatori non riescono a spiegarsi come e perché questo sia stato possibile. Parlando con i membri di entrambi gli equipaggi non è saltato fuori neppure alcun «fattore umano» che possa spiegare l’incidente. Un pilota, si legge ancora, «si è chiesto se ci possa essere stato un errore tecnico nella trasmissione delle istruzioni» ma anche questa ipotesi è caduta. E la responsabilità del disastro sfiorato non è neppure dei controllori del traffico aereo che «si sono comportati correttamente». L’unica cosa certa è che la tragedia è stata evitata per un soffio.

Fonte:www.corriere.it

PIERGIORGIO GOLDONI

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