Stamina, minacce di morte alla Lorenzin

7 Dicembre 2013da PIERGIORGIO GOLDONI

Dopo l’ordinanza del Tar del Lazio

Il ministro: «Una cosa gravissima che mi preoccupa».
Il governo valuta la possibilità di un contro-ricorso

 

Due giorni dopo l’ordinanza del Tar del Lazio che ha dato ragione a Davide Vannoni e Stamina, il Ministro della Salute Lorenzin deve fronteggiare un nuovo problema: minacce di morte recapitate sia tramite internet che direttamente nel suo ufficio. «Credo sia normale di fronte alla disperazione di genitori straziati dalla morte del figlio» aveva detto in un primo momento, ma poi ha ammesso: «Le minacce che ho ricevuto in relazione alla vicenda Stamina sono una cosa gravissima e che mi preoccupa moltissimo. È ingiustificabile arrivare alle minacce a una persona».

POSSIBILE RICORSO – Ma le grane non finiscono qui. Il Ministero della Salute e l’Avvocatura dello Stato stanno valutando se fare ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar del Lazio, che ha di fatto sospeso il comitato scientifico nominato dalla Lorenzin e di conseguenza la bocciatura del metodo inventato da Vannoni. «Stamina dovrebbe, anziché fare ricorsi e appelli, rendere noto il metodo e permettere a tutti di fare la propria valutazione» ribadisce la Lorenzin.

NUOVO COMITATO – Nel frattempo prosegue il lavoro per la nomina del nuovo comitato di esperti, anche stranieri, che dovranno ricominciare la valutazione del protocollo. «Stiamo sentendo i maggiori esperti al mondo, che hanno dato la loro disponibilità – dice il ministro -, ma i nomi li daremo al momento opportuno, per non spettacolarizzare una vicenda che merita ben altro trattamento. Non stiamo facendo una valutazione politica né si tratta di un talk show. È una cosa seria che deve rimanere nell’ambito della ricerca e delle sue regole». L’Istituto Superiore di Sanità selezionerà quindi i nuovi esperti del comitato «anche in base – ha concluso Beatrice Lorenzin – alla loro disponibilità a venire in tempi brevi in Italia». Nessuna richiesta di curriculum è arrivata a Camillo Ricordi, lo scienziato italiano che dirige il Centro trapianti cellulari e il Diabetes Research Institute a Miami, favorevole a una verifica scientifica del metodo di Vannoni. Nei giorni scorsi Ricordi ha dato la propria disponibilità a effettuare i test sulle cellule usate da Stamina.

SPERIMENTAZIONE – In ogni caso, almeno in Italia, la sperimentazione (per cui erano stati stanziati tre milioni di ero) «non può ripartire», chiarisce Lorenzin. Fermo restando che le persone già in trattamento con il metodo Stamina presso gli Spedali Civili di Brescia «già per legge possono continuare con il trattamento». Tuttavia, «la sperimentazione è cosa ben diversa e deve rispettare dei parametri».

«UCCIDE SPERANZE DEI MALATI» – Durissime le parole di Davide Vannoni all’indirizzo del ministro: «È un’incompetente. Uccide l’unica speranza che hanno i malati – ha detto il presidente di Stamina a Radio24 -. Prima o poi qualche Procura interverrà e la metterà sotto indagine dopo le denunce dei pazienti, il reato potrebbe essere omicidio colposo».

Fonte:www.corriere.it

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