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30 Maggio 2016

Difesa russa accusa: ha incrociato rotta di un Klm e uno Swiss

Mosca, 26 mag. (askanews) – La Russia accusa gli Stati Uniti per il volo di un aereo spia con trasponder spento, e per la conseguente creazione di un pericolo di collisione con aerei civili.

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In questo caso della compagnia aerea Swiss e Klm. Secondo il rappresentante ufficiale del ministero russo della Difesa, il generale Igor Konashenkov, “il 22 maggio 2016 un aereo da ricognizione RC-135 della US Air Force, partito dalla base aerea di Kadena (Giappone) ha compiuto un volo di ricognizione nel Mare del Giappone al confine con la Federazione Russa.

“Il volo è stato effettuato a quota 10 mila metri senza il transponder in dotazione acceso.”

Quando si avvicina il confine di Stato della Federazione Russa, un aereo da ricognizione RC-135 ha iniziato a intersecarsi con percorsi di aerei internazionali” in particolare, “due aerei passeggeri KLM Dutch Airlines (Tokio-Amsterdam) e lo svizzero SWISS (Tokio-Zurigo) “.

Secondo il generale questo costituisce un “vera e propria minaccia di collisione con gli aerei passeggeri, che potrebbe portare a conseguenze catastrofiche”.

In particolare l’equipaggio della società svizzera SWISS si è rivolto al centro regionale di controllo del traffico aereo regionale di Vladivostok, dopo aver osservato un quadrimotore turbogetto di origine sconosciuta muoversi in rotta di collisione”.

Per evitare il peggio e “impedire la vicinanza pericolosa di aerei passeggeri con aerei da ricognizione, i radaristi russi hanno chiesto di abbassare la quota” ai velivoli civili.

In base alle parole di Konashenkov, voli di “aerei da ricognizione americani e, in particolare, gli RC-135 ai confini orientali della Federazione russa, non sono insoliti e sono effettuati quasi ogni giorno”.

Tuttavia “manovre lungo le vie aeree” civili” rappresentano una “minaccia”.

Come già comunicato il Ministero della Difesa russo ha invitato l’attache della Difesa presso l’Ambasciata degli Stati Uniti nella Federazione Russa.

Il Ministero della Difesa russo ha richiamato l’attenzione sulla necessità di adottare misure per evitare il ripetersi di tali situazioni durante voli di aerei da ricognizione Usa, vicino al confine con la Russia.

Fonte:www.askanews.it/


24 Ottobre 2013

L’inchiesta non riesce a spiegare come mai i piloti abbiano «frainteso» le istruzioni. I velivoli a 30 metri l’uno dall’altro

L’immagine a corredo del report n°2013054Domenica 23 giugno di quest’anno, ore 13. In quel preciso momento sarebbe potuto esserci un tremendo incidente aereo nei cieli della Scozia: uno scontro in volo tra due Boeing 747 con a bordo mille persone. Quell’incidente, solo per un soffio, non c’è stato. C’è stata invece un’inchiesta dell’Uk Airprox Board britannica, un report che però non è riuscito a spiegare come sia stato possibile che i quattro piloti – due per ogni aereo coinvolto nella sfiorata collisione – abbiano frainteso completamente le istruzioni ricevute, facendo giusto l’opposto di ciò che avrebbero dovuto fare.

ARRIVATI VICINISSIMI – I due Boeing stavano sorvolando la Scozia a 30 miglia da Glasgow e alla stessa quota, pronti a lanciarsi sull’Atlantico per attraversarlo, quando un controllore del traffico aereo si è accorto che sarebbero entrati di sicuro in rotta di collisione. L’uomo ha immediatamente ordinato al velivolo sulla sinistra di girare a sinistra e a quello sulla destra di spostarsi a destra. Incredibilmente però ogni aereo ha seguito le istruzioni riservate all’altro. Il risultato: i Boeing hanno iniziato a convergere l’uno verso l’altro ancora più velocemente di prima. Il disastro è stato evitato soltanto perché all’ultimo momento i piloti, quando si sono visti, sono riusciti a evitarsi cambiando altitudine: un aereo si è alzato, l’altro è andato verso il basso. Sono passati a 30 metri l’uno dall’altro.

«INSPIEGABILE» – Nel rapporto – numero 2013054 – si legge che le due coppie di piloti «sembrano aver seguito l’una le istruzioni riservate all’altra» e gli investigatori non riescono a spiegarsi come e perché questo sia stato possibile. Parlando con i membri di entrambi gli equipaggi non è saltato fuori neppure alcun «fattore umano» che possa spiegare l’incidente. Un pilota, si legge ancora, «si è chiesto se ci possa essere stato un errore tecnico nella trasmissione delle istruzioni» ma anche questa ipotesi è caduta. E la responsabilità del disastro sfiorato non è neppure dei controllori del traffico aereo che «si sono comportati correttamente». L’unica cosa certa è che la tragedia è stata evitata per un soffio.

Fonte:www.corriere.it


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