216 milioni

9 Novembre 2016

Meno personale, potrebbero esserci fino a 2.000 esuberi. Meno aerei di medio raggio, potrebbero essere messi a terra tra 15 e 20 Airbus della famiglia 320. Nei voli fino a tre ore, tranne qualche eccezione in classe economica si pagherà per avere panini, snack e bevande, secondo il modello «buy on board» che scatterà da gennaio sui voli di British Airways in Europa, come sui voli low cost.

 

Questi i principali interventi all’esame del vertice di Alitalia per tentare di raddrizzare i conti della compagnia, secondo quanto riferito al Sole 24 Ore da fonti autorevoli.

di Gianni Dragoni

La strategia è: meno attività nel breve-medio raggio dove c’è la concorrenza di Ryanair e altre low cost e sviluppo dei voli a lungo raggio.

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L’azienda dice che ogni anticipazione o indiscrezione è prematura. Nessuna decisione è stata presa. Domenica c’è stata una riunione ad Abu Dhabi, a casa di Etihad, il socio forte di Alitalia con il 49%, con il numero uno emiratino James Hogan, l’a.d. di Alitalia Cramer Ball e il Cfo James Rigney. Il presidente, Luca Cordero di Montezemolo, si è collegato in videoconferenza.

Le azioni verranno ufficializzate nel nuovo piano industriale la cui approvazione è stata più volte rinviata. Il prossimo consiglio di amministrazione, il 23 novembre, esaminerà le linee del piano. Lo stesso giorno si riunirà anche l’assemblea degli azionisti, per convalidare le scelte economiche, patrimoniali e le esigenze di cassa.

Verrà ratificato il sostegno di Etihad, che si accollerà debiti finanziari della compagnia per 216 milioni, si tratta di obbligazioni, per rafforzare il patrimonio di Alitalia e rimandare la ricapitalizzazione.

Etihad rimborserà le obbligazioni a scadenza, nel 2020, ma adesso non verserà denaro, sottoscriverà «Strumenti finanziari partecipativi» (Sfp), che daranno diritto a una prelazione in caso di distribuzione di utili futuri, se Alitalia farà profitti.

Questi titoli, detti «quasi equity», non hanno diritti di voto e non faranno aumentare la quota azionaria di Etihad, che non può oltrepassare il 49% altrimenti, secondo le norme Ue, Alitalia perderebbe i diritti di traffico. Gli interessi sul debito continuerà a pagarli Alitalia.

Per lo sviluppo del piano oltre il breve termine occorreranno massicci capitali, per investire in nuovi jet wide body: Alitalia ne ha 24 (A330 e B777), l’a.d. Ball dice che vorrebbe altri 20 aerei in tre anni.

I soci italiani, a partire da Unicredit e Intesa Sanpaolo, non sono disponibili a versare altri soldi.

Etihad insieme al vertice di Alitalia sta esplorando altre strade per trovare partner europei disposti a mettere soldi. Si tenta di convincere Lufthansa.

La scorsa settimana è stato a Francoforte il capo della pianificazione di Alitalia, John Shepley. I tedeschi ascoltano, ma non hanno preso impegni. Questa è la parte del piano più critica.

Alitalia stima per quest’anno una perdita netta di gestione sui 400 milioni, prima di voci straordinarie, l’anno prossimo le perdite potrebbero superare i 500 milioni.

L’utile non verrebbe raggiunto prima del 2021. Sono state fatte varie bozze di piano con diverse opzioni. L’ipotesi più sensibile riguarda la riduzione di circa 2.000 addetti tra terra e staff, pari al 16% del personale a fine 2015 (12.428 addetti), compresi 300 contratti a termine che non verrebbero rinnovati e le esternalizzazioni (400 addetti dei call center).

Sugli esuberi il presidente di Alitalia Luca Cordero di Montezemolo sarebbe più cauto, preoccupato per i riflessi sociali e politici, mentre Ball e Hogan vorrebbero una terapia d’urto. Ulteriori esuberi deriverebbero dalla messa a terra degli aerei.

Alitalia ha una flotta operativa di 122 jet, di cui 78 Airbus per il medio raggio: secondo Ball e Hogan se ne potrebbero eliminare da 15 a 20. Per ogni aereo a terra, ci sarebbero 30-40 ulteriori esuberi, compresi piloti e assistenti di volo.

E’ probabile che non tutte le carte vengano scoperte al cda del 23 novembre.

Fino al referendum del 4 dicembre, la cifra degli esuberi potrebbe rimanere coperta.

Fonte: www.ilsole24ore.com/


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