abusi edilizi


di Gabriele Bassanetti

Il prossimo 31 maggio il consiglio comunale cambierà radicalmente il futuro dell’aviosuperficie di Sassuolo, che solo grazie al suo ruolo determinante nei piani di Protezione civile del territorio continuerà ad esistere, dopo aver seriamente rischiato chiusura e abbattimento totale delle strutture.
aeroporto di sassuolo

Tutto nasce nel 2014, quando il Comune di Sassuolo in seguito a verifica si rende conto che tutti gli hangar e gli immobili realizzati sui terreni del cosiddetto aeroporto di Sassuolo (pista per velivoli di portata limitata e amatoriali), di proprietà dell’Opera Pia Muller e dati in gestione al Club Aeronautico, sono abusivi in quanto privi di ogni titolo abitativo.

A inizio 2015 il Comune comunica a Opera Pia e Aeroclub l’ingiunzione ad abbattere le strutture e ripristinare i luoghi come in origine entro 90 giorni; l’Opera Pia resiste e ricorre al Tar, con richiesta di risarcimento danni; trascorso il termine e verificato il mancato abbattimento il Comune acquisisce le opere realizzate e il terreno circostante per una superficie pari a dieci volte quella abusivamente utilizzata.

All’Opera pia resta esclusivamente il possesso della pista di atterraggio. Sembra l’inizio della fine per l’aviosuperficie e forse l’inizio di una guerra legale. Ma nel frattempo l’Unione dei Comuni approva i piani di protezione civile che includono la necessità di un punto di raccolta di grande estensione e facilmente raggiungibile dall’intero territorio.

L’aviosuperficie è perfetta in questo senso e in questo modo si trova la possibile scappatoia all’abbattimento totale e la strada per un accordo. La legge infatti impone l’abbattimento a spese dei responsabili dell’abuso «salvo che con deliberazione consiliare non si dichiari l’esistenza di prevalenti interessi pubblici». Il 31 maggio quindi verrà proposto al consiglio comunale di approvare la conservazione degli immobili realizzati abusivamente per gli obiettivi del piano di Protezione civile.

Il sì del consiglio se arriverà darà forma all’accordo generale, col quale l’Opera Pia Muller viene sgravata dell’impegno all’abbattimento e in cambio cede in uso gratuito al Comune la pista per almeno dieci anni; l’area intera viene posta a bando per la gestione, con probabile rinnovo all’Aeroclub che si impegna in caso positivo a realizzare gli adeguamenti impiantistici e sismici; l’Opera pia e il club si impegnano a non presentare opposizione all’ingiunzione di abbattimento e rinunciano al ricorso al Tar.

In definitiva l’aviosuperficie continuaa esistere e diventa comunale, con un accordo complesso e dopo un periodo problematico. Unico possibile intoppo, un eventuale no del consiglio comunale, che farebbe decadere l’accordo e lascerebbe intatto il ricorso al Tar dei proprietari. Ecco perchè il 31 maggio è termine inderogabile.

Fonte:gazzettadimodena.gelocal.it/


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