Aero Club di Modena

16 Agosto 2014

Cosa ci fa un Mig-21 in picchiata sull’Aeroporto di Marzaglia il giorno di Ferragosto?

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Niente paura, è soltanto un’altra meravigliosa creatura del nostro amico Vando , mago degli aeromodelli radiocomandati facente parte del Gruppo Aeromodellisti dell’Aero Club di Modena. Una riproduzione in scala propulsa da un motore a reazione del famoso caccia sovietico.

 

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11 Agosto 2014

Due dei tre velivoli della Scuola di Volo dell’Aero Club di Modena si apprestano a decollare, uno per una missione addestrativa, l’altro per un giro sulla provincia.

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Si tratta del Piper PA-38-112 “Tomahawk II” I-IMPE ex N2395V (c/n 38-82A0055) e del Piper 38-112 “Tomahawk II” I-MODN (c\n 38-82A0042 )

 

 

 

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25 Gennaio 2014

Una giornata spettacolare e una visibilità pressochè illimitata, questi gli ingredienti che hanno dato vita al volo di oggi.

Ore 16.00: Attilio, Mirko ed io siamo decollati a bordo dell’I-EMHW, il Piper Pa-28R 201 (c/n 28R-7737125) dell’Aero Club di Modena per un giro attorno al Monte Cusna .

 

 

GUARDA VIDEO

http://www.youreporter.it/video_Facendo_la_barba_al_Cusna

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Piergiorgio”pierinoinflight”Goldoni


28 Dicembre 2013

Appuntamento alle 9.00 in Aeroporto e poi si vedrà, questa la mail del “President” inviata al solito manipolo di  “eroi” dell’Aero Club di Modena.

E così è stato, le meteo annunciavano una tregua tra la cosiddetta “Tempesta di Natale” e l’altra perturbazione in arrivo per il fine settimana del  28 e 29 Dicembre.

Le mete prefissate, basandosi sul meteo erano alcune, Bastia o Calvì in Corsica, l’Isola d’Elba o Genova.
Una consultazione  col responsabile della linea volo nonché Capo istruttore invece ci ha portato a optare per parte opposta, Venezia o Portoroz, queste le destinazioni in ballo.

Ovviamente la seconda l’ha fatta da padrona, ed infatti….

Ore 09,48 si accendono i motori dei due Piper 28.
Gli equipaggi all’andata erano nell’ordine: I-EMHWLoris ai comandi col “President” Attilio a far da secondo, Valler ed io a far zavorra.
I-MODU, Federico pilota in comando  con Mirko secondo, Manuel e Marcello zavorre anche loro.

Dopo  il decollo dallo scalo emiliano la rotta sarebbe stata la seguente: Cento, NDB di Ferrara, VOR di Chioggia ROTAR, UMBEK e finalmente Portoroz.

Verso Ferrara un dubbio ci ha assaliti:” ma siamo sicuri…”
Già perché man mano che ci si avvicinava al Po la visibilità calava e ciuffi di nebbia densa e grigiastra sembravano piovere dal cielo sbarrandoci la strada per la Slovenia.

Dopo poco però i Colli Euganei hanno cominciato a far capolino e la grigia tenda fumosa che ci aveva circondato si apriva davanti a noi facendoci intravedere il delta del grande fiume.

Un holding sul VOR di Chioggia   poi via, ci tuffiamo nord Adriatico verso il punto ROTAR.
I velivoli sobbalzano sferzati da forti raffiche di vento frontale che portano la velocità indicata sul DME a soli 87 nodi.
Uno due sobbalzi ancora, il vento ci colpisce e ci accorgiamo che il parabrezza del piccolo Piper si punteggia di goccioline di pioggia.
Oops! Un’altro bel saltone, intanto la costa slovena inizia a farsi più vicina.

Contattiamo il controllo d’area di  Portoroz che ci istruisce all’ avvicinamento.

Eccoci finalmente, i sobbalzi ed il forte vento finiscono quasi di colpo.
Iniziamo la discesa.
La visibilità è migliorata di molto mentre iniziamo il sottovento sullo scalo sloveno.

Viriamo in finale, giù sulla pista…Siamo arrivati.

GUARDA VIDEO

 http://www.youreporter.it/video_Gita_di_fine_anno_a_Portoroz_con_mangiata_di_pesce_a_Piran

Una pioggerellina leggera svolazza su di noi, un’hostess di terra ci viene in  contro porgendoci un ombrello e ci da il benvenuto.
Ciao , ben arrivati!
L’estrema vicinanza col confine italiano e l’intensa frequentazione da parte dell’italico turismo fanno si che la maggior parte della popolazione slovena e soprattutto il personale aeroportuale conoscano bene la nostra lingua.

Saliamo sul pulmino che in 15 minuti ci scarica a ridosso della Piazzetta principale di Piran che s’affaccia sulla marina colma d’alberi di barche a vela .
Col passar del tempo il cielo si apre e qua e  la sprazzi d’azzurro si fan largo tra le grigiastre nubi che ci hanno accompagnati per buona parte del volo.

Una passeggiata sul lungo mare è quel che ci vuole per stimolare l’appetito che comunque non ci manca…

Il mare mosso spruzza tra i frangiflutti posti a ridosso della banchina tanto che ogni tanto allarghiamo la passeggiata per non venir bagnati da ruscelli d’acqua schiumosa  che filtrano tra i massi fino ai gradoni del camminamento.

Entriamo al ristorante, il Pavel 2, già conosciuto da qualcuno del gruppo.
Conchiglie, gamberi seppie rosate e pesci , il tutto innaffiato da un vinello bianco che va giù come l’acqua fresca, una Crepes alla Nutella un caffè  e via, ci incamminiamo verso il punto di ritrovo col pulmino che ci riporterà all’Aeroporto.


All’uscita dal ristorante le chiazze d’azzurro sono diventate un tutt’uno ed il sole splende donandoci qualche istante di ristoro.
La visibilità è più che ottima e pensar di dover tornare a casa, beh intristisce un tantino.
Mentre torniamo verso il pulmino una piccola flotta di barche a vela naviga davanti al porticciolo e i Gabbiani si lasciano sostenere dal vento .

“Dai ragazzi è ora di andare, dobbiamo essere a Modena prima delle effemeridi” ci esorta Attilio.
In pochi minuti siamo davanti al piccolo terminal.

Pagate le tasse d’atterraggio ci dirigiamo ai velivoli che ci aspettano sul piazzale.

Per il rientro cambiano le formazioni.
I-EMHW: ai comandi Mirko e secondo Federico, io e Loris a far zavorra.
I-MODU: Marcello comandante con Attilio secondo,Valler e Manuel zavorre.

Decolliamo.
Il cielo pulito ed il sole splendente creano colpi d’occhio e giochi di riflessi sull’acqua da cartolina.
Il vento che ci rallentava è ormai scemato ed i due monomotori viaggiano tranquilli e spediti verso i punti rotta prefissati.

In circa 25 minuti siamo già sul delta del Po e L’I-MODU, decollato prima di noi ci compare davanti e sopra di noi di un centinaio di piedi.
In un  volo in formazione piuttosto largo dirigiamo su Ferrara, la visibilità davanti a noi peggiora  ed il sole viene nascosto da una grigia coltre di nubi e foschia che ci porteremo dietro fino a casa.

Alla nostra destra vediamo illuminata dal sole la catena dolomitica innevata e tinta di rosa dai riflessi del tramonto.

I laghetti di Campogalliano ci aprono la discesa verso li campo di Modena.

Atterriamo, a pochi istanti da noi anche l’I-MODU tocca terra sfilandoci dietro mentre usciamo dalla pista diretti al parcheggio.

L’anno volatorio 2013 finisce qui, il 2014 è alle porte e già stiamo pensando al 2 o al 3 di Gennaio per una nuova avventura…

Vedremo cosa succedera.

Ciao e alla prossima.

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Piergiorgio”pierinoinflight”Goldoni

FOR TRIP  TO PORTOROZ AIRPORT

INFO AT

http://www.portoroz-airport.si/en


30 Novembre 2013

Si è spento ieri sera nella sua casa di Modena lascia la moglie Adriana e i figli Manuela, Marco ,Giovanni e Matteo. Fondò con i fratelli la Panini figurine e in seguito l’Azienda Agricola “Hombre”

Modena piange un altro dei grandi imprenditori che hanno contribuito a portare il nome di questa città in giro per il mondo. Ieri sera alle 20 nella sua casa di Modena è morto Umberto Panini, aveva 83 anni e da tempo combatteva con la malattia che non gli ha dato scampo. Figlio di Antonio Panini e Olga Cuoghi, dal 1959 sposato con Adriana Bertacchini, da tutti conosciuta come “Tina”, dalla quale ha avuto i figli Manuela, Marco, Giovanni e Matteo. Dopo varie esperienze professionali in Venezuela, nel 1964 rientò a Modena su esortazione del fratello Giuseppe che gli scrisse la ormai storica frase “..l’America è qua”. Al suo ritorno, prese vita la grande avventura delle figurine. Ha affiancato quindi i fratelli Giuseppe, Benito e Franco nell’attività delle Edizioni Panini, in cui si occupa in particolare della parte industriale e produttiva, progettando e realizzando personalmente svariati macchinari adibiti alle varie necessità dell’azienda, tra cui la celebre “Fifimatic”. Grazie alle sua fortissima inclinazione tecnica e ad un team famigliare affiatato e collaborativo, l’azienda modenese si assicura così in pochi anni la leadership internazionale nel settore delle figurine da collezione.

Una volta conclusa l’avventura editoriale, Umberto Panini ha fondato l’Azienda “Hombre” agroalimentare a ciclo biologico, dove produce un Parmigiano Reggiano Dop che è tra i pià apprezzati a livello nazionale,

Fonte:http://gazzettadimodena.gelocal.it

L’ AERO CLUB DI MODENA  ESPRIME IL CORDOGLIO ALLA FAMIGLIA PANINI


17 Novembre 2013

Un volo con l’amico Pilota Manuel sul Piper Pa-28 180 ARCHER II “I-MODU” (c\n 8-8190188) dell’Aero Club di Modena verso le colline in una domenica dapprima leggermente nuvolosa poi via via sempre più coperta e nebbiosa…

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http://www.youreporter.it/video_Volando_su_colline_nebbiose_Parte1_2

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Piergiorgio”pierinoinflight”Goldoni

Fonte:  www.youreporter.it


17 Novembre 2013

Il lunedì in concomitanza con la giornata di chiusura dell’Aero Club di Modena, l’Aeroporto si popola findal primo mattino di Soci-Aeromodellisti con magnifiche riproduzioni volanti come queste…

Eliche rombanti come quelle vere e jet che sibilano da far paura

Riproduzioni fedeli nelle livree…

                                                                       …e  nel volo…

 

Nessun dettaglio è lasciato al caso…

 

Foto Com.Te. A.Bosi

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Piergiorgio”pierinoinflightGoldoni”



The Beechcraft Model 77 Skipper is a two-seat, fixed tricycle gear general aviation airplane, originally designed for flight training, and later used as well for touring and personal flying.

Design and development

The Skipper was conceived with the design goals of creating a low acquisition cost primary trainer with an emphasis on ease of maintenance and low operating costs.

Design work on the Skipper began in 1974 as the PD 285,[3] which made its maiden flight on February 6, 1975.[2][4] The Skipper was Beechcraft‘s attempt to enter the two-place trainer market with an aircraft capable of competing with the popular Cessna 150/152 line of trainer aircraft. First flight of its prototype was in 1975. Though the aircraft first flew with a standard tail configuration, by the time it entered production, a T-tail configuration had been adopted, giving it an appearance very similar to its close competitor, the Piper PA-38 Tomahawk of 1978 to 1982.

Like the Cessna and Piper trainers which were its primary competition, the Skipper utilizes the Lycoming O-235 engine and features side-by-side configuration seating.

The Skipper wing utilizes a GA(W)-1 airfoil, specifically developed for low-speed aviation applications, based on 1970s NASA research. The aircraft was certified for intentional spins. While it is an all-metal design, the Skipper incorporates a number of innovative construction techniques, including honeycomb bonding, tubular spars, and a hot-bonded wing structure. The flaps and ailerons are actuated by torque tubes, rather than cables. The landing gear is mounted to the fuselage/wing junction, but has a 5.17 ft (2 m) wide wheelbase, giving it a “spraddle-legged” appearance on the ground.

Operational history

The Skipper had the misfortune of being introduced at the beginning of a severe downturn in general aviation aircraft production in the United States. During its first year 1979, 47 were built, 140 in 1980, and 125 in 1981.

The ‘Aero Club of  Modena has the only two BE-77 existent in Italy, I-COTT (up) and I-MOEN ( down)

 

Unfortunately one of them is (I-MOEN) was seriously damaged during a landing on the field of Modena-Marzaglia, then cannibalized to provide spare parts to the one Beechcraft BE-77 Skipper continued running the Aero Club
During the incident, there were no injuries.

A total of 312 aircraft were built.

 (up) The I-MOEN into the Modena airport hangar cannibalized after the crash

Most of the production run was initially delivered to Beechcraft’s flight school network, the Beech Aero Centers, where they were used as primary trainers. A handful of Skippers are still in use as trainers. Many others are in the hands of private owners who use them as touring aircraft.

Specifications

 

Beechcraft 77 Skipper

Data from Jane’s All The World’s Aircraft 1980–81 and Observer’s Book of Aircraft 1981

General characteristics

Performance

  • Cruise speed: 105 knots (121 mph, 195 km/h)
  • Stall speed: 47 knots (54 mph, 87 km/h) (flaps down)
  • Range: 412 nmi (475 mi, 764 km) at 8,500 ft (2,600 m) (econ cruise)
  • Service ceiling: 12,900 ft (3,930 m)
  • Rate of climb: 720 ft/min (3.65 m/s
Beechcraft Model 77 Skipper
Role Light utility aircraft
Manufacturer Beech Aircraft Corporation
First flight September 12, 1978
Introduction 1979
Produced 1979-1981
Number built 312

Fonte:http://en.wikipedia.org


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