Aeroporto di Modena

22 Dicembre 2012

Questo fatto risale a 8, 9 anni orsono …

Era un’azzurro sabato di metà giugno, era il periodo in cui sull’Aviosupervice di Ozzano-Emilia, pochi chilometri ad est di Bologna, si svolgeva l’annuale Meeting Aeronautico Cielo e Volo .

Una specie di manifestazione divisa in due week end, il primo dedicato all’aeromodellismo, il secondo e sicuramente più spettacolare, dedicato all’aviazione, Ulm, autocostruiti etc etc.

In quei fine settimana il cielocampo dell’Aeroporto di Marzaglia è sorvolato a tutte le quote da velivoli che vanno e vengono da Ozzano .
Il fatto è che molti non hanno la radio e te li trovi in circuito senza accorgertene e la situazione può diventare pericolosa

Ed infatti…

Le cose andarono pressappoco così:

Gianni occupava come sempre la stessa sedia di lacci plastici rossa a cavallo della rotaia del portone dell’hangar.Il braccio destro sulle mattonelle rossicce del “tavolo in cemento” su cui poggiano le radio, il microfono nella mano destra e la solita sigaretta nella sinistra, a quel tempo fumava ancora.

Giorgio, uno dei meccanici, in piedi a pochi metri da noi parlottava con un socio e Roberto, uno degli istruttori, al centro del piazzale, silenzioso seguiva con lo sguardo la LUANA ( il Piper 31 dell’Aero Club immatricolato I-LUAN ) che sfrecciava in sottovento per la pista 29.

A bordo Umberto ,il capo-istruttore ed un pilota.

La chiamata radio con voce rilassata del pilota del bimotore gracchiava alla radio:
Modena INDIA ALPHA NOVEMBER in sottovento ,tre verdi al carrello.

Gianni con la sua cantilena: INDIA ALPHA NOVEMBER riporti in finale vento calmo.

D’un tratto un ronzio strano proveniente da dietro l’hangar attirò la nostra attenzione…

E quello da dove sbuca sbottò Roberto.

Un deltaplano a motore ,ovviamente senza radio si era inserito in finale e rallentando la sua corsa si fermava al centro della pista per poi dare motore e rullare sul piazzale.

Gianni rapidamente avvisò via radio il bimotore che, già in finale, riattaccava seguito dalla risposta di Catellani che tradiva una velata scocciatura.

INDIA ALPHA NOVEMBER riattacca…..

Dal deltaplano scese una specie di ufo, si un incrocio tra Goldrake ed un salame.

La descrizzione dell’abbigliamento si poteva descrivere alla “Villaggio maniera” quando narrava le disavventure del Ragioniere più sfigato d’Italia…

Abbigliamento del pilota:
Casco AGV da motociclista rosso fuoco con visiera nera, foulard di seta bianca a mo’ di Barone Rosso, tuta da meccanico rossa anch’essa ,con terribile cerniera lampo metallica che incorniciava una pancia orrenda, scarponi invernali da trekking guanti in nomex e cosciale da”pilota vissuto” con carta topografica di non si sa bene quale città sulla gamba destra.

L’ufo si tolse il casco, rivelando una testa tonda dal colorito più che paonazzo, e avanzando a mo’ di Neil Armstrong sul terreno lunare ci chiese:

Scusate ,mi potete dire dove siamo….. Perchè io dovrei andare ad Ozzano-Emilia…Giorgio scoppiò in una sonora risata, Gianni con la sua proverbiale aplomb Ferrarese riversò una valanga di improperi all’indirizzo del malcapitato che, accortosi del pasticcio combinato dopo un attimo di esitazione reinfilò il casco, si tuffò a pesce sul trabiccolo e se ne andò come era venuto…

Roberto incredulo scuoteva il capo .

All’ atteraggio raccontammo a Catellani il motivo dell’ avviso di riattaccata e lui sotto i folti ciglioni neri borbotto:
No no chi zuvnot lè seinza radio bisegna chi vaghen da netra pert
(trad: bisogna che quei giovanotti li senza radio vadano ad atterrare da un’altra parte)
Poi togliendosi i Rayban continuò: ien propria un branc ed ciocapiat
(trad: sono proprio un branco di casinisti..)

Tutto è bene quel che finisce bene si dice , in questo caso è finito tutto con una risata, se per qualche motivo il bimotore ed il deltamotore fossero stati più vicini beh,sarebbe finita in maniera diversa…

Per

 www.aeroclubmodena.it

Piergiorgio”pierinoinflight”Goldoni


17 Febbraio 2011

Ci saranno le minime?E’ un periodo in cui quando volo sono solito indossare la mascherina IFR e seguire le lancette degli orologi di bordo per tenere dritto sul sentiero di discesa l’aeroplano. Avevo bisogno di una boccata d’aria, di un volo a naso… L’occasione non è mancata: dovevamo andare da un cliente al Lido di Venezia, per discutere di opportunità di sviluppo. Al primo tentativo di uscita, quasi non si vedeva la manica a vento dall’ufficio del Club. La settimana dopo invece si riusciva a vedere anche un pezzo di pista.
Ci siamo accordati con il ns cliente per incontrarci al Lido verso le 15:00 del pomeriggio in modo da poter pranzare con un po’ di calma. Per evitare le nebbie e le foschie del primo mattino siamo partiti alle 11:30, destinazione Laguna di Venezia. Arrivarci è facile: sempre dritto, quando vedi il mare prendi la prima rotonda a sinistra, segui la costa e sei arrivato.
Così’ abbiamo fatto, anche se si vedeva più’ che altro sotto e non davanti. Il tempo pero’ verso Chioggia si è rivelato mite e soleggiato. Sorprendente il traffico del Nicelli: c’eravamo solo noi! Abbiamo contribuito con 20 euro di tasse al bilancio dell’aeroporto e ci siamo incamminati verso il pranzo. Per strada abbiamo raccattato anche una coppia di turisti in cerca di un ristorante (forse tedeschi) che abbiamo trascinato alla “Favorita”.

Un po’ di imbarazzo quando dopo 10 minuti di cammino abbiamo trovato il ristorante chiuso. Nella via centrale non è andata tanto meglio, anche gli altri locali erano chiusi, unica soluzione papabile il Pub Hostaria alla fine della via centrale e unico aperto (o quasi) nella zona. Abbiamo dovuto abbandonare l’idea del Branzino o consimili…e accontentarci di un pasto da Birreria…Ma poi in fondo, il divertente è fare quattro chiacchere in compagnia e su questo…branzino o non branzino…ci divertiamo sempre! Anzi…non essendo distratti dalla tavola sono uscite anche idee interessanti (di solito il vino che scorre a fiumi limita le già poche capacità intellettive).
Nel frattempo diamo un giro di telefono al ns uomo per incontrarci: è puntuale e ci aspetta in aeroporto.
Rientriamo e lo troviamo là ad aspettarci. Nella sala del Lido abbiamo modo di scambiare un po’ di vedute sulla situazione e su come andare avanti e condivise le azioni (che sicuramente ci faranno tornare) rientriamo alla base. Sono io ai comandi, sempre stesso giro, lungo costa, alla prima rotonda a destra (questa volta), quando inizia a non vedersi nulla un po’ a sinistra e più’ o meno dovremmo essere a casa.

In effetti il più’ o meno lo centriamo, troviamo la circonvallazione di Modena e la provinciale che collega Modena a Sassuolo. Prendiamo la seconda uscita a destra che dovrebbe essere la via che ci porta in aeroporto e dopo 1 minuto e 30 secondi riusciamo a vedere qualcosa che sembra la pista. Impostiamo il finale e in corto la vediamo, full flap e atterraggio. Di nuovo nella foschia emiliana, suona il telefono è l’ufficio, siamo rientrati…


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