airbus

14 Febbraio 2014

Singapore – La scelta della motorizzazione sarà annunciata in una fase successiva

(WAPA) – Amedeo (ex-Doric Lease Corp) ed Airbus hanno finalizzato il contratto per l’acquisto di 20 aerei A-380 che avevano precedentemente annunciato il 17 giugno 2013 durante la 50esima edizione del Salone dell’aviazione di “Le Bourget”. L’accordo finale è stato siglato oggi nel corso dell’Airshow di Singapore da Mark Lapidus, ceo di Amedeo, e John Leahy, coo clienti di Airbus.

“La firma di questo contratto con Airbus rende questo giorno speciale per l’aviazione, poiché siamo ora in grado di offrire ai vettori un modo nuovo e maggiormente flessibile di beneficiare dei vantaggi unici dell’A380, grazie alle nostre soluzioni di leasing personalizzate”, ha dichiarato Mark Lapidus, ad di Amedeo. “Il traffico aereo mondiale continua a raddoppiare ogni 15 anni, mentre ciò non accade per gli infrastrutture aeroportuali e gli slot. L’A-380 è, quindi, una soluzione ideale per i vettori, poiché permette loro di trarre beneficio da questa crescita, e di fidelizzare i passeggeri grazie alla combinazione vincente tra spazio a bordo e comfort che nessun altro aeromobile è in grado di eguagliare oltre al costo più basso per sedile”.

“Questo ordine fermo da parte di Amedeo è un segno evidente dell’attrattiva a lungo termine dell’A-380 sul mercato. La redditività e il comfort impareggiabili dell’A380 sono ora disponibili per i vettori, attraverso contratti di leasing con Amedeo”, ha commentato John Leahy, coo clienti di Airbus. “L’A-380 è lo strumento migliore messo a disposizione dei vettori, poiché consentirà loro di crescere e incrementare i propri profitti. Le soluzioni di leasing personalizzate offerte da Amedeo renderanno questi benefici disponibili per un numero sempre maggiore di vettori, consentendoci, inoltre, di ampliare la nostra base clienti per l’A-380, in collaborazione con Amedeo”.

I clienti di Amedeo beneficeranno di costi per posto-chilometro senza pari e di una configurazione standard della cabina a tre classi, in grado di ospitare 573 passeggeri. Il ponte principale offre una capacità di 427 posti, con poltrone della larghezza di 18,5 pollici in classe economica, mentre il ponte superiore è in grado di accogliere 12 poltrone in prima classe, 66 in classe business e 68 in classe economica. La cabina ha una configurazione efficiente e al contempo flessibile in grado di minimizzare i costi di riconfigurazione e semplificare il passaggio da un operatore all’altro.

La scelta della motorizzazione sarà annunciata da Amedeo in una fase successiva. (Avionews)
(006)

Fonte:www.avionews.it


21 Dicembre 2013

(ASCA) – Roma, 20 dic – Neanche a Natale si ferma la battaglia commerciale tra i due piu’ grandi costruttori aeronautici mondiali, Boeing e Airbus. Stavolta, nello stesso giorno, il botta e risposta arriva sui programmi di lungo raggio di nuova generazione. Boeing ha infatti annunciato la decisione di Cathay Pacific di diventare il primo cliente asiatico del B777X , grazie a un ordine di 21 aerei. Dichiarato anche il valore dell’ordine, oltre 7 miliardi di dollari agli attuali prezzi di listino. La risposta di Airbus arriva con un ordine stavolta fermo per 6 A350XWB da parte di Air Caraibes ( tre dei quali attraverso il lessor ILFC ). Gli aeromobili entreranno in servizio tra il 2016 e il 2022, operativi sulle tratte da Parigi verso Guadalupa, Martinica, Saint Martin, Haiti, Santo Domingo e la Guyana Francese. gbt

Fonte:www.asca.it


7 Dicembre 2013

Stamane attorno alle 12,35 una lunga scia bianca tra Castelnovo ne Monti (RE) e Sassuolo annunciava il sorvolo di un Airbus A-340-211  della Royal Jordanian  ( VOLO RJ264) che decollato dall’O’Hare Intl. di Chicago e diretto ad Amman, in Giordania.  

L’A340 sfrecciava ad una velocità di  521kts (464 kmh) ad una quota  di 39000 ft (11’800 mt)

 

Fonte: www.flightrada24.com


5 Dicembre 2013

Fino a tre mesi fa gli aerei che portano i nostri governanti in giro per il mondo erano tenuti in efficienza dall’Alitalia. I tre velivoli Airbus C-319J (ma uno sarà presto venduto) del 31° Stormo dell’Aeronautica Militare erano affidati per quanto riguarda le parti di ricambio e gli interventi di manutenzione di maggior impegno ai tecnici dell’ex (molto ex, a dire il vero) compagnia di bandiera. D’altronde, il centro manutenzione di Fiumicino già si occupa dei 22 bimotori stesso modello in servizio con l’Alitalia stessa ed è dunque naturale che i velivoli con i colori militari operanti da Ciampino, a un tiro di schioppo dall’altro aeroporto, vengano manutenuti lì. Alla base ovvie considerazioni di efficienza e di costo, ma anche di esperienza dei tecnici Alitalia. 

Ma dal 24 settembre 2013 le sonorità del romanesco sono state sostituite da una delle tante inflessioni del castigliano, del catalano o di un altro dei dialetti o delle lingue iberiche. Perché adesso, a tenere in efficienza gli aerei che portano in giro quelle che si definiscono per rapidità le “alte cariche dello Stato”, sono gli spagnoli di Iberia. Sì, proprio gli spagnoli, gli stessi che giorni fa si sono comprati per una manciata di euro Telecom Italia. L’Alitalia, che ha le officine a due passi da dove stanno gli Airbus presidenziali, i tecnici praticamente fuori della porta, i magazzini pieni di pezzi di ricambio a cinque minuti dagli aerei, è riuscita a farsi soffiare l’appalto più facile, e ovvio, del mondo. E mica roba da niente, parliamo di un contratto di tre anni, prorogabile di altri due, per circa 7 milioni di euro l’anno. In totale una trentacinquina di milioni, più o meno un decimo del valore della ricapitalizzazione dell’ex compagnia di bandiera.

Certo è ironico: gli aerei che rappresentano l’Italia nel mondo, anzi il “sistema Italia” come recita la giaculatoria rassicurante di Letta nipote, volano grazie agli spagnoli. Monti imbastì una caciara, come dicono a Roma, degna di miglior causa perché le auto di palazzo Chigi erano tedesche, e adesso i suoi successori volano solo perché i tecnici spagnoli gli tengono in efficienza gli aerei, francesi peraltro. Sistema Italia.

Un paio di mesi, quando Bernabé, il presidente di Telecom Italia, scoprì di essere stato comperato a sua insaputa dagli spagnoli, si scatenò un putiferio, giustificato non ultimo da presunte ragioni di sicurezza. Le comunicazioni classificate, vitali per il Paese, passano sulla rete Telecom si gridò a destra e a manca (dimenticando che comunque sono già tutte intercettate dagli americani della Nsa, che forse non sanno delle rassicurazioni al contrario del sottosegretario Minniti). Un certo Giacomo Stucchi, che sostiene essere il presidente del comitato di controllo sui servizi segreti, disse scandalizzato “in ballo c’è il futuro assetto di una struttura delicatissima, attraverso la quale passa una straordinaria mole di dati”. Sia chiaro, mi va benissimo che gli spagnoli facciano bene e a costi probabilmente minori quello che potrebbe fare l’Alitalia. Come mi va benissimo che i ministri viaggino su auto tedesche se Marchionne preferisce puntare su Detroit piuttosto che su Torino. O che i telefoni siano degli spagnoli dopo che i vari Colannino, Tronchetti Provera e compagnia cantante li hanno spolpati di tutto lo spolpabile. Avete voluto il cavallo del capitalismo? Cavalcate. Purtroppo, alla fine, chi ne paga il prezzo sono i lavoratori, siamo tutti noi. Ma questo è un altro discorso.

Tutto cominciò nel 2011, quando l’Aeronautica Militare pubblicò un bando di gara per affidare la manutenzione che era già in mano all’Alitalia: € 6.640.629,06, Iva esente, l’importo base per un anno prorogabile di altri tre. Luogo di esecuzione dell’appalto: il mondo intero. Scadenza domande il 18 novembre 2011. Qualche mese dopo, sulla Gazzetta Ufficiale appare un altro avviso: gara non aggiudicata, nessuna offerta valida. Non so cosa sia successo, ma è possibile che qualcuno dalle parti della Magliana (dove sta la sede dell’Alitalia) si sia detto: adesso tiriamo sul prezzo e vediamo cosa fanno. Passò un anno e forse più, fino a quando qualcuno chiamò la Nato, più precisamente la Nato Support Agency che si occupa di logistica e manutenzione, che rifece la gara ed estrasse dal cappello il vincitore: Iberia Mantenimiento, la filiale della società spagnola che si occupa di manutenzione degli aerei. Per cui bye-bye Fiumicino, hello Madrid. Adesso gli aerei volano se va bene a Olbia (dove l’Iberia ha un centro manutenzione assieme a Meridiana ed Eurofly) o direttamente in Spagna. Oppure sono gli specialisti spagnoli che si spostano dove occorre: a Ciampino, sede il 31° Stormo, o in qualsiasi altra parte del mondo dove osano i nostri governanti. Che forse adesso un po’ si vergogneranno a parlare sistema Italia scendendo da un aereo francese revisionato da tecnici spagnoli.

Fonte:www.ilfattoquotidiano.it

<!– –>


3 Dicembre 2013

Alle 16,38 seguito da una lunghissima scia bianca ,un bellissimo Airbus A-380 della Emirates ha solcato il cielo azzurro di Modena a 41000 piedi (12400 mt \-) in un meraviglioso pomeriggio dicembrino.

Si tratta dei un volo di consega ( EK-3074\UAE-3047 ) da Bordeaux, tecnicamente detto “ferry flight” , dalla casa costruttrice verso l’acquirente, in questo caso la Emirates Aerlines

Fonte: www.flightradar24.com


16 Novembre 2013

Easyjet pronta ad abilitare tutta la flotta entro un anno!

Tolosa, (TMNews) – Questo piccolo e semplice sensore è in grado di identificare la densità di cenere che si creerebbe in cielo in caso di eruzioni vulcaniche come avvenne nel 2010 in Islanda che bloccò i cieli europei per una settimana.Grazie alla Tecnologia Avoid, che utilizza una telecamera a raggi infrarossi passivi per individuare le nubi già a 100 Km di distanza consentendo agli aerei di cambiare rotta senza danni, la compagnia aerea Easyjet – che ha deciso di adottarla – è ora in grado di volare anche in caso di nubi di cenere.Una equipe specialista, con la collaborazione di Airbus e Nicarnica Aviation, ha testato con successo il sensore Avoid, e ha annunciato la riuscita dell’esperimento in una conferenza stampa a Tolosa.Reginald Otten, capo relazioni esterne di Easyjet:”Grazie a questa tecnologia Easyjet sarà in grado di volare anche di fronte a una situazione di crisi e di pericolo come di fronte a grosse nubi di cenere”.Per testare la tecnologia, dunque, è stata creata una nube di cenere artificiale: un Airbus A400M ha disperso una tonnellata di cenere, la stessa dell’Islanda del 2010. Un secondo Airbus, su cui è stata installata la tecnologia Avoid, ha volato nei pressi della nube, identificandola e misurandola.Prima di entrare in funzione, tuttavia, occorre l’autorizzazione dell’Agenzia europea per la sicurezza aerea.Fred Prata di Nicarnica è l’inventore del sensore:”Nei prossimi 12 mesi Easyjet ha in progetto di installare questo sistema nei suoi aerei, continuerà a testarli per essere sicura che funzioneranno al cento per cento e poi li metteranno in funzione entro la fine del 2014″.

Fonte:www.tmnews.it


30 Settembre 2013

Tanta paura ma nessun ferito tra i 151 passeggeri a bordo dell’Airbus A320 proveniente da Madrid

 

07:57 – Paura in fase di atterraggio a bordo di un aereo dell’Alitalia all’aeroporto di Roma Fiumicino. Il velivolo, un Airbus A320 proveniente da Madrid, ha avuto una avaria al carrello ed è atterrato intorno alle 20:40 piegato su un fianco, senza però finire fuori pista. Nessun ferito tra i 151 passeggeri a bordo.

– L’aereo aveva tentato pià di una volta l’atterraggio senza riuscirci poi è stato deciso di usare della schiuma sulla pista per favorire l’atterraggio del velivolo. Per le fasi dell’atterraggio di emergenza sono intervenuti anche i vigili del fuoco di Roma.

L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo ha disposto l’apertura di una inchiesta. Due investigatori sono stati inviati a Fiumicino per svolgere un sopralluogo.

I passeggeri: “Abile il pilota” – E’ stata l’abilità del pilota nelle fasi di atterraggio e le misure di sicurezza immediatamente scattate a Fiumicino a far sì che non ci siano state conseguenze per il volo Az 063 da Madrid atterrato in emergenza alle 20.40. Un’abilità del pilota sottolineata – si è appreso – dai complimenti rivolti al comandante proprio dai 151 passeggeri, che non hanno riportato ferite.

Secondo una prima ricostruzione, il comandante si è accorto che l’aereo aveva un problema di uscita del carrello destro: ha avvisato la torre di controllo che a sua volta ha verificato e confermato il problema: il carrello destro non era uscito. Quindi l’atterraggio, avvenuto con il carrello anteriore e con il carrello sinistro: l’aereo, una volta toccata pista, si è leggermente piegato sul fianco, sull’ala destra. I passeggeri, illesi, sono stati quindi evacuati e fatti scendere attraverso gli scivoli; quindi sono stati trasferiti nella sala d’emergenza cosiddetta “illesi”” ed assistiti dal personale di Aeroporti di Roma e di Alitalia.

Alitalia ha deciso quindi che i passeggeri romani saranno accompagnati, una volta fuori dall’aeroporto, con dei taxi messi a disposizione mentre gli altri verranno trasferiti in albergo con dei pulmini. L’8 giugno scorso un evento simile vide protagonista un aereo della compagnia Wizz Air per un’avaria al carrello sinistro e che finì fuori pista: anche in quella circostanza l’abilità di un pilota italiano permise di evitare gravi conseguenze.

Fonte;www.tgcom24.mediaset.it


SOCIAL NETWORKS

Seguici sui Social

Aeroclub Modena è presente sui maggiori canali Social. Per qualsiasi informazione non esitate a contattarci. Sapremo rispondere puntualmente ad ogni vostra necessità.