Alitalia


Il Boeing 727 è un trimotore a getto di linea ad ala bassa prodotto dall’azienda statunitense Boeing dagli anni sessanta.

File:Syrianair Boeing 727.jpg

In grado di accogliere dai 163 ai 189 passeggeri o 19.400 kg di carico utile, volò per la prima volta nel 1963 ed è stato a lungo il più popolare aereo di linea del mondo.

Storia

Sviluppo

Il progetto nacque da un compromesso tra le compagnie aeree United Airlines, American Airlines e Eastern Airlines sulle specifiche tecniche del successore del Boeing 707. La United richiedeva un quadrimotore per operare dagli aeroporti ad alta quota, la American un bimotore per semplicità di manutenzione mentre la Eastern desiderava un trimotore per i voli marittimi verso i Caraibi; si scelse la formula trimotore e intorno a questa specifica nacque il 727. Con circa 80 ordinazioni, nel 1960 la Boeing iniziò la produzione e nel 1964 le compagnie poterono utilizzare il nuovo aereo. Il grande successo di vendite venne raggiunto grazie alla versione 727-200 che, grazie all’allungamento della fusoliera, permetteva una capacità di carico maggiore.

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http://www.youreporter.it/video_Boeing_727_Il_trireattore_di_Seattle

File:Boeing 727 D-AHLS Hapag-Lloyd.jpgConosciuto per essere un aereo versatile e affidabile, il 727 ha costituito il nucleo di molte compagnie aeree e spesso è descritto come il “DC-3 dell’era del jet”. Anche dopo l’entrata in servizio del più grande Boeing 747, le compagnie internazionali non rinunciarono al 727. All’inizio del XXI secolo il 727 era ancora in servizio presso molte compagnie aeree, nonostante avesse la fama di essere un aereo rumoroso; le compagnie infatti passarono dai trimotori ai bimotori, che vengono ritenuti più efficienti e soprattutto più silenziosi. Fu anche l’ultimo aeroplano ad avere un equipaggio composto da tre persone: oltre ai piloti era presente l’ingegnere di bordo, il cui lavoro è stato sostituito da sistemi computerizzati sui nuovi aerei.

A causa dell’alto costo del carburante, del calo delle vendite in seguito all’11 settembre e dei costi aggiuntivi di manutenzione per gli aerei più vecchi, molte compagnie stanno ritirando dal servizio il 727. La Delta Airlines, l’ultima grande compagnia ad averli ancora in servizio, ha ritirato l’ultimo esemplare nel 2003. Comunque resta in servizio presso piccole compagnie aeree, compagnie di trasporti e charter e sta vivendo una seconda giovinezza come aereo da trasporto privato.

Impiego operativo

OFile:Boeing 727 I-DIRJ Alitalia.jpgltre ai voli domestici di medio raggio, il 727 è stato molto utilizzato per i collegamenti internazionali. È stato molto utilizzato anche dalle compagnie aeree di trasporto merci e dalle compagnie charter. La Federal Express iniziò la “rivoluzione” dei cargo nel 1975 proprio grazie a un 727: oggi molte compagnie di questo tipo utilizzano il 727 come spina dorsale della flotta. La United States Postal Service lo utilizza nel ruolo di aereo postale.

Alcune compagnie usano il 727 per trasportare i passeggeri verso i propri villaggi turistici o navi da crociera: ad esempio la Carnival Cruise Lines usa sia il 727 che il 737 per trasportare passeggeri nelle città in cui sono ancorate le loro navi.

Le principali compagnie che lo hanno utilizzato sono l’AeroSur, Aerolíneas Argentinas, Air Canada, Air One, Air France, ANA, Alitalia, American Airlines, Australian Airlines, Avianca, China Airlines, Copa, Delta Air Lines, Dominicana, Eastern Airlines, Federal Express, Iberia, Japan Airlines, JAT, Korean Air, Lloyd Aéreo Boliviano, Lufthansa, Mexicana, Northwest Airlines, Olympic Airways, Pan Am, Singapore Airlines, Tarom, US Airways, Viasa e, tra le compagnie charter, la Carnival Airlines e Hapag-Lloyd.

È stato anche utilizzato dalle forze aeree belghe, jugoslave e neozelandesi.

Descrizione tecnica 

Il 727 ha riscosso successo anche grazie alla sua capacità di operare da piste abbastanza corte senza pregiudicare l’autonomia necessaria per le rotte di lunghezza media. Questo ha permesso alle compagnie aree di collegare città di medie dimensioni ma con aeroporti piccoli (come ad esempio famose località turistiche) alle città più grandi. Questa sua capacità è dovuta soprattutto al particolare disegno alare: grazie all’estensione di dispositivi di ipersostentazione quali flap e slat la portanza aumenta notevolmente permettendo al 727 di atterrare e decollare a velocità molto ridotte.

File:Boeing-727-3view 2.svgIl 727 è stato progettato per operare da aeroporti di piccole dimensioni, ed è stato quindi necessario renderlo autonomo rispetto a tutte quelle strutture aeroportuali di cui gli altri aerei hanno bisogno. Una delle caratteristiche principali del 727 è la scaletta di bordo collocata nella parte posteriore della fusoliera che permette ai passeggeri di salire e scendere senza particolari strutture come i jetway, presenti negli aeroporti più grandi. È stato anche uno dei primi aerei dotati di APU (Auxiliary Power Unit) che fornisce energia ai sistemi di bordo, in modo da permettere l’avviamento dei motori senza generatori di terra.

Il 727, a causa degli ormai sorpassati motori PW-JT8D dei quali è dotato, è un aereo molto rumoroso e i motori di molti modelli operanti negli Stati Uniti d’America sono stati dotati di dispositivi anti-rumore.

Versioni

727-100
versione a fusoliera corta, realizzata in 407 esemplari.
727-100C
versione a fusoliera corta, realizzata in 164 esemplari.
727-200
versione a fusoliera lunga, realizzata in 1245 esemplari.
727-100F
versione a fusoliera lunga, realizzata in 15 esemplari.
Descrizione
Tipo Aereo di linea
Equipaggio 2 Piloti + 1 Ingegnere di bordo. Ca. 3 Assistenti di volo
Costruttore Stati Uniti Boeing
Data primo volo 9 febbraio 1963
Anni di produzione 19631984
Data entrata in servizio 1 febbraio 1964
Utilizzatore principale Stati Uniti FedEx
Altri utilizzatori Stati Uniti Capital Cargo
Canada Kelowna Flightcraft
Canada Cargojet Airways
Afghanistan Ariana Afghan Airlines
Esemplari  1.831
Dimensioni e pesi
 
Lunghezza 46,69 m
Apertura alare 32,98 m
Altezza 10,36 m
Superficie alare 157,93 m²
Peso a vuoto 46.675 kg
Peso carico 19.500 kg
Peso max al decollo 95.000 kg
Passeggeri da 163 a 189
Propulsione
Motore 3 turbofan Pratt & Whitney JT8D-9A, JT8D-17
Spinta 6 577 kg
Prestazioni
Velocità max 999 km/h
Autonomia 4 000 km
Tangenza 7 530 m
Note I dati sono relativi all’Advanced 727-200

Fonte:http://it.wikipedia.org



Nomina manager Ducati a breve, attesa in prossimo cda.

ROMA – Dalle moto alla cloche di Alitalia. Gabriele Del Torchio, attuale amministratore delegato di Ducati, sara’, a quanto si apprende, il nuovo a.d. di Alitalia. La scelta di Del Torchio, che arriva dopo quasi due mesi dalle dimissioni di Andrea Ragnetti, dovrebbe essere ufficializzata gia’ nel prossimo consiglio di amministrazione della compagnia, che verra’ convocato a breve. Del Torchio, nato nel 1951 a Varese, laureato in scienze economiche e bancarie ha iniziato la carriera presso la Banca Commerciale Italiana. Nel 1975 entra in Sperry New Holland dove arriva ai vertici come a.d. e presidente. Diventa poi numero uno esecutivo di Fai Komatsu (macchinari da costruzione), poi a.d.

di Cifa un’azienda per l’impiantistica del calcestruzzo, e dal 2000, e’ presidente e amministratore delegato di APS, Multiutility di Padova (energia, mobilita’, ambiente e telecomunicazione). Arriva alla Ducati nel maggio 2007, dopo un’esperienza anche ‘via mare’ come amministratore delegato del Gruppo Ferretti, societa’ leader mondiale nel settore della nautica da diporto di lusso. La prima cosa che fa dopo la nomina nel gruppo di motori emiliano e’ di prendersi una Ducati Hypermotard: ”Ci giro per Padova – racconta – e la gente ai semafori mi chiede ammirato che razza di moto sia quel gioiello”. Dopo il mare e le moto ora andra’ a solcare i cieli.

Con la differenza che, mentre per Ferretti e Ducati si e’ trattato di guidare due gioielli in piena salute, Alitalia lo mettera’ davanti ad una sfida certamente piu’ impegnativa: la compagnia infatti ha chiuso i conti del 2012 con un risultato netto, dopo accantonamenti e oneri straordinari, negativo per 280 milioni, con perdite quattro volte maggiori rispetto ai 69 milioni dell’anno prima. La compagnia e’ senza amministratore delegato dal 25 febbraio, quando Andrea Ragnetti, a meno di un anno dalla nomina, ha lasciato l’incarico. Le deleghe sono da allora affidate ad interim al presidente Roberto Colaninno. Lo stesso Colaninno, insieme ai vicepresidenti Elio Catania e Salvatore Mancuso si e’ occupato in questo periodo di trovare un nuovo capoazienda per il gruppo.

Fonte:www.ansa.it



AGI) – Fiumicino, 1 apr. – Nuovo collegamento Alitalia con London City inaugurato oggi all’aeroporto di Fiumicino. Operato con i nuovi Embraer E-190 da 100 posti, il nuovo volo (AZ212) e’ attivo tutti i giorni a eccezione della domenica con partenza alle 9.30 dal Leonardo da Vinci. L’arrivo nella capitale britannica e’ previsto alle 11.10 locali. Da London City il volo parte per Roma Fiumicino alle 11.40 locali per atterrare nella capitale italiana alle 15.20. Le tariffe per i nuovi voli Roma-London City partono da 187 euro andata/ritorno (tasse incluse). (AGI) .

Fonte: www.agi.it



Milano-Roma con nuovo volo low cost EasyJet: le offerte

EasyJet sfida Alitalia: è decollato questa mattina, lunedì 25 marzo, alle 6:55 il primo volo Easyjet per Roma partito da Linate. La compagnia low cost effetuerà cinque voli al giorno sulla tratta Milano-Roma e offrirà collegamenti concentrati nelle fasce di mattina e sera, cioè negli orari di punta del pendolarismo tra Milano e Fiumicino.

Nel week end le offerte saranno invece ridotte. Easyjet debutta con tariffe a 29 euro a tratta (59 euro per l’andata e ritorno). A regime, i prezzi di EasyJet partono da 59,42 euro per l’andata e ritorno, e fino a un massimo di 190,98.

Non a caso l’ex compagnia di bandiera ha tentato in ogni modo di opporsi alla decisione dell’Antitrust che già dal 2009, in seguito alla fusione Alitalia-Airone, aveva sollevato il problema dell’esclusiva sulla tratta, arrivando poi nell’aprile 2012 a dare alla Cai un vero e proprio ultimatum di 90 giorni per trovare una soluzione.  

Nonostante il debutto di Easyjet, Alitalia mantiene comunque ancora gran parte dei collegamenti, 30 andata e ritorno, e ha già saputo tener testa alla concorrenza dei treni. Da quando il Frecciarossa ha ridotto sotto le tre ore il viaggio tra le due città, i margini di profitto di Alitalia sono stati limati.  

Oggi ben più del 50% dei passeggeri viaggia tra le due città su rotaia. Per quanto riguarda la frequenza dei voli, invece, al momento non c’è storia: a fronte dei cinque voli proposti da EasyJet, Alitalia risponde con 14 voli da Milano Linate verso Roma Fiumicino (di cui 7 la mattina) e oltre 20 da Roma (di cui 11 la mattina) in direzione Milano.

Per entrambi i vettori, il tempo di percorrenza è lo stesso, un’ora e dieci minuti. L’obiettivo di EasyJet è di trasportare sulla tratta Milano-Roma tra i 350 e i 400mila passeggeri nel solo 2013

Fonte:www.businessonline.it



L’azione sottoscritta unitariamente da Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Nel mirino la cessione di attività di volo a operatori esterni e la mancata applicazione degli accordi sulle assunzioni. Intanto i commissari della “vecchia” Alitalia pagano 175 milioni ai creditori.

MILANO – Sarà un inizio di primavera a braccia incrociate per i piloti del gruppo Alitalia, che hanno indetto uno sciopero di 24 ore per la giornata di venerdì 22 marzo, l’indomanti del cambio di stagione. La protesta segue quella di 4 ore del 25 gennaio scorso ed è stata indetta unitariamente da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporti a seguito “dell’infruttuoso esito del confronto inerente le non più sostenibili criticità dei piloti delle aziende del Gruppo Alitalia”.

In particolare, sottolinea una nota, nel mirino ci sono: “La cessione parziale di attività di volo ad operatori terzi, la parziale ed incompleta applicazione degli accordi sottoscritti su stabilizzazioni, assunzioni e riqualificazioni da mobilità, le criticità tecnico professionali e gestionali, quelle del sistema multibase con i conseguenti eccessivi carichi di lavoro, connessi alla turnazione e le problematiche dei piloti di Cityliner”.

Sempre oggi, intanto, è emerso che la “vecchia” Alitalia pagherà i suoi creditori. Il 30 gennaio e il 22 febbraio scorsi, i commissari straordinari delle società del gruppo in amministrazione straordinaria Stefano Ambrosini, Gianluca Brancadoro e Giovanni Fiori hanno depositato al Tribunale di Roma i progetti di riparto parziale delle somme disponibili di Alitalia Linee Aeree Italiane e Alitalia Servizi. E’ stata prevista la distribuzione di somme in favore dei creditori pari a 175,8 milioni di euro. Quanto alla “nuova” Alitalia, il presidente della compagnia Roberto Colaninno ha da poco ribadito l’obiettivo del pareggio operativo alla fine del 2013.

Fonte:www.repubblica.it



Il fenomeno del “wind shear” ha colpito i voli in arrivo da Milano e da Roma

CATANIA. Il vento che all’improvviso aumenta la potenza ha costretto due aerei in atterraggio a Catania a essere dirottati all’aeroporto di Lamezia. Il fenomeno del ‘wind shear’, rende noto la Sac, ha colpito i voli U2 2847 di Easy Jet, in arrivo da Milano alle 14.45, l’ AZ 1741 di Alitalia da
Roma Fiumicino delle 14.55. Il fenomeno si è rapidamente esaurito e lo scalo di Fontanarossa è tornato alla piena operatività, con normali atterraggi già effettuati.

Fonte:www.gds.it


23 Febbraio 2013

Nuova liquidità in arrivo per Alitalia. L’assemblea dei soci ha deliberato il prestito fino a 150 milioni proposto dal cda, che da lunedì potrà essere sottoscritto da tutti i soci. Una boccata d’ossigeno per riequilibrare la situazione finanziaria della compagnia, che lunedì dovrebbe approvare un bilancio 2012 con risultato operativo in rosso di circa 120 milioni. Intanto Air France-Klm fa sapere di non avere intenzione di prendere il controllo di Alitalia e si chiama fuori da ogni decisione sull’amministratore delegato, Andrea Ragnetti. Che è sempre più in bilico e che, secondo indiscrezioni, potrebbe lasciare dopo la presentazione dei conti.

Fonte:www.unionesarda.it


13 Gennaio 2013

ROMA – Occhi puntati sugli azionisti italiani di Alitalia per capire cosa decideranno di fare delle proprie quote, che da domenica potranno essere cedute all’esterno. Domani scade infatti la clausola di lock up che per quattro anni ha impedito loro la vendita delle azioni per garantire l’italianità della compagnia. E mentre crescono le voci sul possibile interesse da parte di compagnie straniere, con Air France-Klm che resta in pole position, il primo appuntamento per un confronto sulla situazione sarà il comitato esecutivo di Alitalia convocato per il 22 gennaio.

Scade il lock up.
Venendo meno il vincolo lock up, previsto dall’accordo tra Alitalia e Air France-Klm del 2008, dal 13 gennaio al 28 ottobre i soci italiani potranno trasferire le proprie azioni a terzi, ma a condizione che gli altri soci non abbiano esercitato il diritto di prelazione e che il trasferimento sia approvato dal cda di Alitalia. Il vero liberi tutti scatterà invece dal 28 ottobre, quando non ci sarà più bisogno dell’ok del cda, mentre resterà il diritto di prelazione.

Le indiscrezioni.
Gli azionisti della cordata italiana, che detengono complessivamente il 75% distribuito in 21 quote (dal 10,6% di Riva allo 0,9% di Marcegaglia, Manes e Loris Fontana) nel 2008 hanno sborsato 750 milioni e sono interessati a monetizzare l’investimento, ma i tempi non sembrano essere così stretti. Secondo indiscrezioni alcuni soci avrebbero dato mandato a Rothschild di esplorare le possibili alternative, ma da fonti finanziarie si fa sapere che la banca d’affari è stata contattata come altre ma non ha ancora ricevuto alcun mandato scritto.

Air France.
L’integrazione con Air France-Klm intanto viene considerata un naturale sviluppo delle cose: il gruppo franco-olandese, primo azionista con il 25%, secondo voci di stampa avrebbe pronta un’offerta carta contro carta che valorizza l’investimento dei soci italiani il 20% in più rispetto a quanto versato nel 2008. Ma da Parigi hanno smentito l’avvio delle trattative precisando che al momento non ci sono mezzi per fare acquisizioni.

Etihad e Qatar Airways.
In pista c’è anche la compagnia degli Emirati Etihad, che ha una partnership sia con Alitalia che con Parigi e ha confermato di valutare opportunità di investimento in altre compagnie. Si fa anche il nome di Qatar Airways: un’ipotesi di cui si è parlato anche in occasione della visita a novembre del premier Mario Monti a Doha, ma senza impegni formali da parte dei vertici del Qatar. Invece un’altra compagnia del Golfo, Emirates, ha smentito di avere piani di acquisizione di altre compagnie.

L’ipotesi Fs.
Tra le possibili ipotesi c’è anche quella di Ferrovie dello Stato: l’operazione viene considerata in alcuni ambienti «naturale» se non si vuole consegnare Alitalia agli stranieri, tuttavia prima del nuovo governo qualunque mossa non dovrà comportare alcun esborso da parte dello Stato, quindi si potrebbe arrivare ad una manifestazione di interesse, ma non di più. La prima occasione per un confronto tra i vertici della compagnia sarà il comitato esecutivo (cui partecipano tra gli altri il presidente e l’ad Roberto Colaninno e Andrea Ragnetti, Jean-Cyril Spinetta di Air France e il primo azionista italiano Angelo Massimo Riva) convocato per il 22 gennaio.

Il cda.
Mentre il primo cda ordinario in calendario è previsto a fine febbraio. Intanto si sblocca la querelle tra Alitalia e Aeroporti di Roma: oggi è stato infatti riaperto a Fiumicino il Fast track per Milano, chiuso un giorno fa dal gestore degli aeroporti romani per «inadempimenti contrattuali» da parte di Alitalia. Decisione duramente criticata dal vettore che, a quanto si apprende, da fonti aeroportuali, avrebbe cominciato a pagare quanto dovuto ad Adr per i vari servizi.

Fonte:www.ilmessaggero.it


23 Ottobre 2012

Accordo tra Alitalia e Findomestic

ROMA – Biglietti aerei da pagare a rate contro la crisi. E’ quanto prevede un’iniziativa lanciata da Alitalia e Findomestic che hanno sottoscritto un accordo per il pagamento rateale dei biglietti. L’intesa riguarda, come informa una nota, acquisti superiori a 400 euro. La rateizzazione, in 10 rate, sarà a tasso zero fino al prossimo 11 gennaio e darà diritto ad un accredito extra sulla carta Mille Miglia.


17 Ottobre 2012

Paolo Gogni ha fotografato per VareseNews l’evento: l’ultimo volo dell’aereo che ha fatto la storia dell’aviazione civile in Italia

13 Ottobre 2012: Data significativa per l’aviazione civile italiana, che rimarrà impressa come il giorno dell’ultimo volo del glorioso McDonnell Douglas MD 82. Infatti, dopo ben 30 anni di onorato servizio, si appresta a lasciare definitivamente  il servizio attivo con Alitalia.

Il ritrovo di questo unico evento, organizzato dall’associazione Aviazione Civile, è fissato a Roma Fiumicino per proseguire poi in direzione di Milano Malpensa e da qui un tour di circa un’ora tra Torino, Genova e Milano per assaporare l’ebbrezza di questo favoloso aereo, per poi rientrare su Roma.

Il velivolo, scelto per l’occasione da Alitalia, è operato dall’aeromobile immatricolato I-DATI, che ha effettuato il suo primo volo nell’aprile del 1993 spinto da due motori Pratt & Withney JT8D-217C, e consegnato ad Alitalia il 30 ottobre 1994, quale dedica alla città di Siracusa.

Comandante del volo è il CPT Giovanni Masiello, assistito dal I° Ufficiale Marco Lilli e dallo staff degli Assistenti di Volo.

Sono le 12:05 quando, finalmente, le Assistenti di Terra chiamano i passeggeri, presso il gate 21 del Terminal 1,per l’imbarco del velivolo AZ 8000 (sigla scelta proprio in onore di questo MD 82). Un fiume di persone; tra questi c’è Paolo, che la settimana prima è volato negli States per immortalare l’ultimo volo dell’ MD (American Airlines), Tommaso che lavora come Assistente di Volo presso una compagnia aerea, Paolo che lavora nella ristorazione a Milano, ma anche tanti appassionati di volo, di fotografia, insomma tutti qui per festeggiare insieme l’uscita di scena di questo aereo.

Ma il clou ci viene riservato alla partenza con una salita tale da togliere il fiato e in successione una bellissima virata in direzione di Torino. Volare con questo aereo significa toccare realmente il cielo con un dito e in un attimo, dopo aver sorvolato la Mole Antonelliana, siamo ad ammirare il blu del Mar Ligure in direzione di Genova. A bordo la festa continua tra un aperitivo offerto da Alitalia per la gioia di tutti gli appassionati e qualche scatto rubato qua e la. Unica pecca della giornata… il cattivo tempo che però non ha in nessun modo influenzato la buona riuscita di questo volo. Complimenti MD 82 e buon riposo!

Un ringraziamento a tutto lo staff di Alitalia, ai partecipanti di Aviazione Civile, e a Varese News…

McDonnell Douglas MD-80

Il McDonnell Douglas MD-80 (soprannominato Mad Dog, “Cane pazzo”) è un bireattore da trasporto passeggeri a corto e medio raggio di notevole successo commerciale prodotto dalla casa di Long Beach a partire dalla seconda metà degli anni settanta sulla base del modello Douglas DC-9.

Il progetto venne iniziato dalla Douglas Aircraft Company, in seguito fusasi con la McDonnell Aircraft Corporation nel 1967.

L’aereo presenta un caratteristico impennaggio a T e motori montati in coda (i Pratt & Whitney JT8D che già equipaggiavano il trireattore Boeing 727).

Alle prime versioni del DC-9 (le -10, -15 e -20) si affiancò quella costruita nel maggior numero di esemplari, la -30, che presentava sensibile allungamento della fusoliera, motori più potenti e l’impiego di slats sul bordo d’attacco alare che consentivano un notevole miglioramento delle prestazioni da piste corte ed in condizioni “hot and high”.

Limitata diffusione ebbero due versioni successive: la -40 (con fusoliera ulteriormente allungata rispetto alla -30 e motori ancora più performanti) e la -50 (ulteriore allungamento).

Alla fine degli anni settanta la casa statunitense cominciò a pensare ad una evoluzione più “radicale” del velivolo che fosse più al passo con i tempi (anche sulle tratte a corto raggio il numero di passeggeri aumentava costantemente) così nacque il progetto DC-9 Super 80 che, a partire dalla prima metà degli anni ottanta, venne rinominato MD-80 (veniva abbandonata la vecchia sigla DC, le iniziali di “Douglas Commercial” in favore di MD, ovvero “McDonnell Douglas”).

Questo aeromobile, così come il predecessore Douglas DC-9, viene affettuosamente chiamato dai suoi piloti ‘maddog’ a causa del fatto che l’elevatore in coda è composto da due parti non collegate direttamente ai comandi di volo, ma che sono mosse aerodinamicamente tramite due alette più piccole poste sul bordo d’uscita chiamate ‘control tab’ che sono direttamente collegate ai comandi dei piloti. Il risultato è che gli elevatori sopra citati sono liberi di muoversi a terra e se le condizioni del vento sono favorevoli può accadere che l’elevatore sinistro sia deflesso verso il basso mentre il destro verso l’alto o viceversa, esattamente come simpaticamente apparirebbe un cane che ha un orecchio a punta eretto mentre l’altro rimane pendente. Da qui l’espressione ‘Mad Dog’.

Fondamentalmente, rispetto al DC-9-50 (la versione più grande del DC-9), l’MD-80 presenta un ragguardevole allungamento della fusoliera, un aumento dell’apertura alare con un profilo più efficiente e l’utilizzo di motori più potenti, meno rumorosi e dai consumi più contenuti i Pratt & Whitney JT8D-200, evoluzione anch’essi dei propulsori che equipaggiavano i DC-9.

MD-80 non è la sigla di un modello specifico bensì il nome generico dell’intero programma, gli aerei veri e propri sono l’MD-81-82 e 83 (tra di loro presentano alcune differenze nell’autonomia di volo e nel tipo di propulsori), l’ MD-87 versione “raccorciata” che si rifà al DC-9-50 e l’ MD-88 che presentò un ragguardevole aggiornamento dell’avionica (FMS, strumentazione EFIS, ecc.).

Un’ulteriore versione fu l’ MD-90, che presenta un piccolo “stretch” (1.4 m) ulteriore della fusoliera rispetto agli originali MD-81-82-83-88, ulteriori aggiornamenti avionici ed i JT8D vennero abbandonati in favore dei più potenti, efficienti e silenziosi International Aero Engines IAE V2500.

Tale versione non ha avuto molto successo, ed alcuni esemplari sono stati prodotti su licenza in Cina.

L’ultimo di questa prolifica famiglia fu l’MD-95 il quale presentò un radicale aggiornamento dell’avionica di bordo (un flighdeck Honeywell dell’ultima generazione), motori ulteriormente più efficienti e silenziosi, le turboventole BMW-Rolls Royce BR715. Si tornò “alle origini” con una versione raccorciata molto simile al DC-9-30 appositamente studiata per il traffico a corto raggio e turn over elevato. Tuttavia l’MD-95 non venne mai commercializzato con il suo nome originale bensì, dal momento che la McDonnell Douglas si è fusa con la Boeing nel 1997, con quello di Boeing 717.

Nel 2005 Boeing ha deciso di sospendere la produzione del 717 nonostante il discreto successo commerciale, probabilmente temendo di cannibalizzare le vendite del rivale di sempre (ma ora appartenente alla stessa famiglia!) Boeing 737, così effettivamente si è conclusa l’epopea di uno dei jet commerciali più famosi, vera icona dell’aria.

Tra DC-9 e MD-81/82/83/87/88/90 e Boeing 717 in tutto sono stati prodotti 2.438 aerei, è il terzo aereo più prodotto dopo il Boeing 737 (in produzione dal 1967) e l’Airbus A320 (in produzione dal 1987).

Alitalia, che acquistò 90 esemplari del modello MD-82, è stata insieme ad American Airlines tra le prime compagnie ad acquistare questi aeromobili. Il DC-9 prima e successivamente l’MD-80, hanno rappresentato per oltre 30 anni la spina dorsale della flotta a medio raggio italiana.

                                             Versioni

TD-4 Aero – versione del 1970 monoplano passeggeri, sostituì al Douglas DC-9.
Douglas DC-9-10/-20/-30-/40/-50
McDonnell Douglas MD-81 – versione base, con 2 motori JT8D-208 da 18.500 lbf, 132 esemplari.
McDonnell Douglas MD-82 – versione con motori più potenti, con 2 motori JT8D-217 da 20.000 lbf e un maggiore peso massimo al decollo, 539 esemplari.
McDonnell Douglas MD-82T – variante prodotta in Cina dalla CATIC, 30 esemplari.
McDonnell Douglas MD-83 – versione con motori più potenti, con 2 motori JT8D-219 da 21.000 lbf, un maggiore peso massimo al decollo ed una maggiore autonomia, 265 esemplari.
McDonnell Douglas MD-87 – versione più corta di 5,4 metri, con 2 motori JT8D-217 da 20.000 lbf e nuova avionica completamente digitale, 75 esemplari.
McDonnell Douglas MD-88 – versione con le stesse migliorie dell’MD-87 e le dimensioni dell’MD-82, 150 esemplari.
McDonnell Douglas MD-90-30 – versione base, con 2 motori IAE V2500 e il cockpit EFIS, 113 esemplari.
McDonnell Douglas MD-90-30ER – versione con un maggiore peso massimo al decollo ed una maggiore autonomia, 1 esemplare.
McDonnell Douglas MD-90-30T – variante prodotta in Cina dalla CATIC, 2 esemplari.
McDonnell Douglas MD-90-50 – versione con raggio ancora più lungo, proposta ma non prodotta.
McDonnell Douglas MD-95 – l’ultima versione, commercializzato come Boeing 717

                           Gli MD-80 di Alitalia 

L’Alitalia – Linee Aeree Italiane ha ordinato nel 1982 90 MD-80-82, motorizzati con i Pratt & Whitney JT8D, per sostituire i Douglas DC-9, la prima consegna è avvenuta nel 1983 e hanno costituito negli anni la flotta di corto-medio raggio della compagnia di bandiera italiana; verso la fine degli anni 2000 si è iniziata una graduale dismissione (sostituendoli con la famiglia degli Airbus A320. Nel momento della chiusura dell’Alitalia – Linee Aeree Italiane e l’apertura dell’Alitalia – Compagnia Aerea Italiana ve ne erano ancora 71 esercizio. Sotto la nuova compagnia la dismissione si è accelerata, in particolare con l’ingresso in flotta di nuovi Airbus e la dismissione si è completata nell’ottobre del 2012.
Alitalia, all’epoca preferiva i Boeing 737 e non l’MD-80 ed escludeva l’aquisto degli Airbus A320, all’inizio degli anni ’80 la McDonnell Douglas era in crisi e Spadolini andò negli USA a negoziare l’aquisto degli MD-80 da un lato per rinnovare la flotta dell’Alitalia e dall’altro lato percompiacere il governo statunitense. L’aquisto, tuttavia si rivelò corretto, sia perché si trattava di un ottimo aereo sia perché aveva una certa comunanza con i Douglas DC-9 che l’Alitalia aveva in flotta.
Gli MD-80 dell’Alitalia portavano i nomi di città italiane.

Caratteristiche tecniche[3][4]
  MD-81 MD-82/-88 MD-83 MD-87 MD-90-30 MD-90-50
Configurazione posti classe business: 2-2 • classe economica: 3-2
Passeggeri 155 (2 classi)
172 (1 classe)
152 (2 classi)
172 (1 classe)
155 (2 classi)
172 (1 classe)
130 (2 classi)
139 (1 classe)
153 (2 classi)
172 (1 classe)
Cargo 1.253 ft³
35,5
1.103 ft³
28,7
937 ft³
26,5
1.300 ft³
36,8
822 ft³
23,3
Motori
Spinta massima
Pratt & Whitney JT8D-209
18.500 lb
(8.391 kg)
Pratt & Whitney JT8D-217A/C
20.000 lb
(9.072 kg)
Pratt & Whitney JT8D-219
21.000 lb
(9.525 kg)
Pratt & Whitney JT8D-217C
20.000 lb
(9.072 kg)
International Aero V2525-D5
25.000 lb
(11.340 kg)
International Aero V2528-D5
28.000 lb
(12.701 kg)
Capacità massima carburante 5.840 U.S. gal
(22.106 L)
7.000 U.S. gal
(26.4951 L)
5.840/7.000* U.S. gal
(22.106/26.495* L)
5.840 U.S. gal
(22.104 L)
7.620 U.S. gal
(28.845 L)
Peso massimo al decollo 140.000 lb
(63.503 kg)
149.500 lb
(67.812 kg)
160.000 lb
(72.575 kg)
140.000/149.000* lb
(63.503/67.813* kg)
156.000 lb
(70.760 kg)
172.000 lb
(78.245 kg)
Raggio massimo 1.565 nm
(2.897 km)
2.052 nm
(3.798 km)
2.504 nm
(4.635 km)
2.374 nm
(4.395 km)
2.085 nm
(3.860 km)
2.785 nm
(5.160 km)
Velocità di crociera
a 35.000 piedi
(10.668 m)
0.76 Mach
504 mph
(811 km/h)
0.76 Mach
504 mph
(812 km/h)
Apertura alare 107 ft 8 in (32,87 m)
Lunghezza totale 147 ft 8 in (45,1 m) 130 ft 4 in (39,7 m) 152 ft 6 in (46,5 m)
Altezza di coda 29 ft 6 in (9.05 m) 30 ft 5 in (9.3 m) 30 ft 6 in (9.4 m)

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 http://www.youreporter.it/video_Malpensa_Gli_appassionati_salutano_l_MD82_di_Alitalia

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Fonte:http://www3.varesenews.it & http://it.wikipedia.org & www.youreporter.it


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