allagamenti


Stop di tre ore alla metro. A Fiumicino bloccato per mezz’ora .Tromba d’aria a S. Marinella

Tetto scoperchiato a Boccea con 4 famiglie evacuate. Allagamenti tra Ladispoli e Cerveteri. Ad Aranova un’auto è finita in un fosso

ROMA – Il cielo scuro della sera alle due del pomeriggio e tuoni così fragorosi da far tremare i vetri. In pochi secondi oggi Roma è diventata una città tropicale, con trombe d’aria e violenti acquazzoni che si sono abbattuti sulla città e anche sul litorale, provocando ingenti danni, lo stop per circa tre ore di un tratto della metro A, con 5 stazioni allagate e momentaneamente chiuse e voli deviati dall’aeroporto di Fiumicino a Pisa e Napoli. Anche l’aereo con a bordo il boss Vincenzo Triassi, estradato dalla Spagna, è costretto a fare uno scalo ad Ancona per poi arrivare in ritardo a Fiumicino. Il maltempo era previsto per oggi da giorni, ma molti sono stati colti impreparati dalla violenza del nubifragio che non ha risparmiato nessuna zona di Roma.

Anche il centro storico con le boutique chic, come quella di Cavalli, allagate. Anche Santa Severa, sul mare, duramente colpita da una tromba d’aria domenica, ha subito nuovi danni. Bombe d’acqua a Ladispoli, allagamenti a Passoscuro, Fregene, Fiumicino e Aranova dove un’auto è finita in un fosso. Circolazione rallentata e deviata sulla Pontina, allagata in alcuni tratti. E se non bastano le foto dei tombini o i rami a terra e le pozzanghere che sembrano quasi laghi a rendere l’idea di quanto è successo, a dare la misura della situazione è il numero di telefonate giunte al 118 tra le 13.30 e le 15: ben 400. In molti hanno contattato i sanitari perchè preda di attacchi di panico, altri perchè hanno avuto incidenti. Ma la situazione delle strade non ha facilitato i soccorsi e una donna incinta è stata raggiunta a piedi dal personale del 118.

Bloccata parte della linea A della metropolitana: il nubifragio ha parzialmente allagato le stazioni di Battistini, Ottaviano, Cipro, Lepanto e Termini e ha reso inevitabile la loro momentanea chiusura al pubblico. Interrotta per circa tre ore anche la linea nel tratto San Giovanni-Battistini. la circolazione è ripresa regolarmente solo verso le 18. La stazione di Cipro, quella rimasta chiusa più a lungo, è stata riaperta in tarda serata. Acqua anche all’entrata delle stazioni di San Giovanni e Colli Albani, ma i tecnici di Atac sono riusciti a mettere in sicurezza i siti ed evitarne la chiusura. Circolazione sospesa fra Pontegaleria e Fiumicino, sulla linea FL1, quella che porta all’aeroporto, chiuso un tratto della tangenziale est.

Danni anche in centro a Roma, dove si è allagata la boutique di Cavalli, a due passi da Piazza di Spagna, e il Museo di arte contemporanea Carlo Bilotti a Villa Borghese. Un pino alto 25 metri è crollato all’Eur. Questo lo scenario dopo un’ora e mezza di pioggia torrenziale. Attimi di paura anche in via di Boccea, dove parte di un tetto di una palazzina è crollato sotto la spinta di una tromba d’aria. I residenti, alcuni feriti altri colti da crisi di panico, sono stati soccorsi dai vigili del fuoco e dal 118. Quattro le famiglie evacuate.

Intanto dal Campidoglio l’assessore al Lavori pubblici Paolo Masini, che ha parlato di «danni ingenti» dopo il violento nubifragio di oggi, ha annunciato che il 2 settembre partirà una task force per la pulizia dei tombini. Perchè è il mancato deflusso dell’acqua piovana il principale responsabile degli allagamenti come quelle delle linee metro. I romani potranno scrivere mail e sarà attivo un numero verde dove potranno essere segnalate criticità e luoghi dove intervenire. Dopo un’ora e mezza, è tornato a splendere il sole. Una badante filippina, in Italia da qualche anno, ha confidato alla donna che assiste: «Sembra il clima delle nostre parti, e mi fa paura».

Una tromba d’aria ha attraversato alcune località del litorale romano. In particolare sono state colpite Santa Marinella, Santa Severa e Ladispoli. Già domenica scorsa nella stessa zona si era abbattuta un’altra tromba daria, provocando diversi danni. Sul posto sono al lavoro i vigili del fuoco.

Il violento acquazzone che si è abbattuto sull’aeroporto di Fiumicino ha provocato la chiusura dello scalo per mezz’ora, dieci voli sono stati dirottati sull’aeroporto Capodichino di Napoli. Appena avranno fatto rifornimento e soprattutto lo scalo romano tornerà a regime, i voli torneranno a Fiumicino. Lo si apprende da fonti della Gesac, società di gestione dell’aeroporto napoletano. Tre voli Alitalia che dovevano atterrare a Fiumicino sono stati dirottati a Pisa mentre un volo Ryanair proveniente da Manchester, il cui atterraggio era previsto a Ciampino, è stato dirottato a Pescara. Il volo con a bordo il «boss» Vincenzo Trianni proveniente dalla Spagna sarebbe stato dirottato in altro aeroporto. A quanto si apprende la sede scelta per l’atterraggio sarebbe quella di Ancona.

«Un pino alto circa 25 metri è caduto intorno alle 1.40 di stanotte sulla villa che ospita gli studi televisivi di Roma Uno all’Eur. La caduta dell’albero ha causato danni a tre muri perimetrali e alle due parabole di ricezione e di trasmissione satellitare. Allagamenti all’interno dello stabile».

Allagamenti sparsi in zona Ladispoli e Cerveteri. A Ladispoli, si è allegata piazza Rossellini e alcune vie della città. Allagamenti anche a Cerenova. Ad Aranova una automobile è finita in un fosso. Il conducente è riuscito a salvarsi. I vigili del fuoco hanno allestito un punto mobile in via dei Bolivi a Ladispoli.

Traffico congestionato sulla via Pontina a causa di due incidenti stradali tra lo svincolo Via Di Decima/Ospedale S.Raffaele e lo svincolo Pratica Di Mare/Torvajanica in entrambe le direzioni. La circolazione è fortemente rallentata.

Fonte:www.ilmessaggero.it



La Regione chiede a Roma 63 milioni per interventi urgenti e ne stanzia 700mila. Allerta frane estesa fino al 22 aprile.

Modena, 5 aprile 2013 – Il governatore dell’Emilia-Romagna, Vasco Errani, ha firmato la richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza per tutto il territorio regionale e per la durata massima prevista di 90 giorni, a causa delle piogge eccezionali e le frane di queste ore. Nella lettera, inviata al presidente del Consiglio Mario Monti e al Capo della Protezione civile Franco Gabrielli, Errani parla di 63 milioni di euro necessari per i primi interventi urgenti per garantire la sicurezza dei cittadini e ripristinare i servizi.

La Regione, dal canto suo, ha gia’ stanziato 700.000 euro per le necessita’ piu’ impellenti, mentre circa 2,5 milioni sono stati messi a disposizione da Comuni, Province e Consorzi di bonifica. La richiesta di viale Aldo Moro “nasce dalla eccezionalita’ degli eventi, dalla gravita’ dei danni e dall’elevato rischio residuo che permane sui territori colpiti – spiegano dalla Regione in una nota – oltre che dall’impossibilita’ di fare fronte a tale situazione con i mezzi finanziari e i poteri di Regione ed enti locali”. Errani prova a dare la scossa al Governo. “Non possiamo continuare a ragionare solo in termini d’emergenza – afferma il governatore – la grave situazione di questi giorni ripropone in tutta la sua importanza il tema della prevenzione. Occorre garantire alle Regioni risorse stabili e costanti per la manutenzione ordinaria. Serve un Piano nazionale per la messa in sicurezza del territorio”.

Intanto la Protezione civile dell’Emilia-Romagna estende l’allerta frane fino al prossimo 22 aprile. Per 17 giorni, dunque, e’ attivata la fase di attenzione per criticita’ idrogeologiche, a causa del “perdurare dell’instabilita’ meteorologica”. Finora i danni del maltempo hanno interessato tutte le province dell’Emilia-Romagna e, in particolare, circa 70 comuni. Ad oggi, le segnalazioni dei danni “sono oltre 410 – fa sapere la Regione – di cui 20 relative a criticita’ idrauliche e circa 390 relative a dissesti”. A causa delle frane sono state evacuate circa 20 persone tra i Comuni di Marano, nel Modenese, e Carpineti, Castellarano, Vetto e Canossa, nel Reggiano. In grave pericolo sono anche 14 abitazioni e quattro aziende nei Comuni di Gaggio Montano nel Bolognese, Montese nel Modenese, Neviano degli Arduini e Tizzano Val Parma nel Parmense, Vernasca nel Piacentino, Casola Valsenio nel Ravennate, Carpineti, Casina e Toano nel Reggiano.
Risultano invece isolate circa 40 persone che abitano in 14 case, a causa dell’interruzione di strade che non hanno alternative, a Castel di Casio, Gaggio Montano, Sasso Marconi, Montese, Prignano, Neviano, Traversetolo, Travo, Canossa, Vetto e Villa Minozzo. Altre 31 strade comunali e 47 strade provinciali sono parzialmente interrotte con transito limitato, alcune delle quali in caso di chiusura potrebbero comportare l’isolamento di altre sei localita’. Si segnalano inoltre interruzioni totali di viabilita’ statale nelle province di Forli’-Cesena e Parma e, a senso alternato, a Piacenza sulla statale 45.

Le continue piogge di questi giorni, insieme allo scioglimento della neve, hanno generato ondate di piena “lunghe e significative” dei fiumi Enza, Secchia, Panaro e Reno, con livelli dell’acqua “al di sopra del livello di attenzione per molti giorni consecutivi”. I danni maggiori si sono registrati in montagna, dove le piene “hanno danneggiato o distrutto numerose opere idrauliche, provocato erosioni, tracimazione, danni alle strutture dei ponti e cedimenti di parti delle reti fognarie e acquedottistiche”. Diversi danni ci sono stati anche alla viabilita’ provinciale e comunale, con interruzioni totali o parziali del traffico.

Le principali criticita’ idrauliche, scrive ancora la Regione, riguardano l’impianto idraulico di Gandazzolo sul Reno. Si sono poi aggravate le erosioni delle sponde del Rio San Rocco, del Rio Acquicciola e del Fosso del Faggianeto a Fiumalbo, del torrente Scoltenna e del Rio Grosso a Pievepelago (tutti nel modenese).
Stessi problemi anche per il fiume Secchia a Carpineti, nel Reggiano, e per il torrente Baganza nel Parmense. Sull’Appennino modenese e’ crollato il ponte in via Rosola tra i Comuni di Zocca e Montese, con conseguente chiusura al traffico.

(Fonte Dire)

Fonte:www.ilrestodelcarlino.it


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