Allarme

22 Ottobre 2016

Nessuna richiesta all’ente che assegna le rotte, né esistono contatti con la Geasar. Solo una vecchia pagina rimasta on line con i voli trasferiti per i lavori ad Alghero.

OLBIA. Ad Alghero erano caduti in depressione. A Olbia si erano esaltati. “Ryanair ci abbandona per Olbia” avevano postato e twittato sui social i primi. “Finalmente avremo i voli anche di Ryanair” avevano commentato i secondi.

di Guido Piga

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Delusioni e illusioni alimentate da una notizia, riportata da un sito di Cagliari, secondo cui la compagnia low cost irlandese, dopo aver abbandonato l’aeroporto di Alghero, stava aprendo 9 nuove rotte in quello di Olbia: quelle per Bratislava, Dublino, Dusseldorf, Eindhoven, Francoforte, Londra (Stansted), Barcellona (Girona), Madrid e Stoccolma. Un’indiscrezione che si aggiungeva alle parole sibilline pronunciate alcuni giorni fa del capo del marketing irlandese, John Alborante: «Puntiamo su Olbia»

Ma gli incubi degli uni, gli algheresi, e i sogni degli altri, gli olbiesi, atterrano prima ancora di decollare: Ryanair non sbarcherà a Olbia. «Non abbiamo ricevuto nessuna richiesta di Ryanair per aprire nuove rotte» dicono da Geasar, la società di gestione dell’aeroporto “Costa Smeralda”. Soprattutto, nessuna domanda della compagnia aerea irlandese, per Olbia, è arrivata ad Assoclearance, l’organismo che assegna le rotte aeree in Italia. «Niente» è stata la risposta della società, interpellata anche dai sindacati.
Dunque Ryanair, né per l’inverno né per l’estate 2017, porterà i suoi aerei a Olbia, secondo aeroporto della Sardegna, destinato a superare quest’anno i 2 milioni e mezzo di passeggeri.
Ma allora, come spiegare i rumors? Come giudicare le parole dell’alto dirigente di Ryanair? Alla prima domanda è facile rispondere. Quei nuovi 9 voli ipotizzati per Olbia in realtà sono vecchi : sono quelli che Ryanair, esattamente un anno fa, fece al “Costa Smeralda”, ma solo perché l’aeroporto di Alghero era rimasto chiuso, per lavori alla pista, dal 27 ottobre al 6 novembre 2015.

 

Ryanair, per non perdere clienti, decise di rivolgersi a Olbia: i voli per Bratislava, Dublino, Dusseldorf, Eindhoven, Francoforte, Londra, Barcellona, Madrid e Stoccolma sono rimasti all’interno della app della compagnia aerea.

 

Entrandoci, la voce “Olbia” come aeroporto di partenza è ancora presente, ma se uno fa click su quelle destinazioni non ottiene alcun risultato. Semplicemente perché i voli non ci sono. Insomma, se Ryanair avesse aggiornato il suo server non sarebbe nato il giallo che ha diviso il nord Sardegna

Solo unadimenticanza, niente di più. Più difficile interpretare l’annuncio del manager Alborante, quel suo “puntiamo su Olbia”. È un vero obbiettivo? Sarà illustrato nei prossimi mesi? Storicamente, Ryanair non ha mai avuto rapporti con Olbia, salvo in un caso: ci fu un volo per Birmingham nell’estate 2008, un’esperienza non confermata l’anno successivo.

 

L’uscita del dirigente di Dublino, per i più smaliziati, è sembrata una tattica a metà strada tra marketing e politica, un modo per mettere pressione ad Alghero. Come dire: se non ci volete, noi ce ne andiamo a Olbia.

Fonte:lanuovasardegna.gelocal.it/


4 Settembre 2016

Nasa: clima, mai così caldo da mille anni.

Clima, allarme della Nasa sulla Terra: caldo record

Terra, allarme della Nasa su clima e caldo record. Ma sullaTerra si sono registrate diverse variazioni del clima che hanno condotto il pianeta ad attraversare diverse ere glaciali alternate a periodi più caldi detti ere interglaciali.

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Queste variazioni sono riconducibili principalmente a mutamenti periodici dell’assetto orbitale del nostro pianeta (cicli di Milankovic), con perturbazioni dovute all’andamento periodico dell’attività solare e alle eruzioni vulcaniche (per emissione di CO2 e di polveri).

 

Il riscaldamento globale è il fenomeno di innalzamento della temperatura superficiale del pianeta, con particolare riferimento all’atmosfera terrestre ed alle acque degli oceani.

L’Intergovernmental Panel on Climate Change delle Nazioni Unite (IPCC) ha sottolineato nel 2005 che la temperatura del pianeta Terra è aumentata di 0,74 ± 0,18 °C durante gli ultimi 100 anni, osservando che “la maggior parte dell’incremento osservato delle temperature medie globali a partire dalla metà del XX secolo è molto probabilmente da attribuire all’incremento osservato delle concentrazioni di gas serra antropogenici”.

Si tratta di una tesi sostenuta da oltre trenta associazioni scientifiche internazionali.

Secondo Gavin Schmidt, coordinatore dei climatologi dell’agenzia americana, c’è “il 99% di probabilità” che l’intero 2016 stabilirà un nuovo record annuale sul termometro, “superando” il 2014 e il 2015.
Già luglio 2016 aveva battuto ogni record precedente, diventando il più caldo in assoluto almeno dal 1880, cioè da quando sono iniziate le registrazioni della temperatura.

“Non c’è alcun periodo che ha il trend visto nel XX secolo“, ha sottolineato Schmidt. Una situazione, secondo la Nasa, confermata anche da carotaggi di ghiaccio e analisi di sedimenti.

Quest’anno la temperatura media globale ha raggiunto il picco di 1,38 gradi centigradi rispetto ai livelli registrati nel XIX secolo. E’ molto improbabile che il mondo riesca a rimanere entro un limite di aumento di temperatura di 1,5-2 gradi come concordato nel dicembre scorso alla Conferenza mondiale dell’Onu sul clima a Parigi da 195 paesi.

“Negli ultimi 30 anni – ha spiegato Schmidt, direttore del Goddard Institute for Space Studies della Nasa – ci siamo mossi in un territorio eccezionale, mai visto negli ultimi mille anni.

Oltre tale limite, osservano gli esperti, il riscaldamento del pianeta può provocare effetti devastanti”.

Ognuno di noi può fare qualcosa per combattere il fenomeno del Riscaldamento Globale e salvare la nostra Terra

Fonte: www.affaritaliani.it/


2 Giugno 2016

Un allarme è scattato nell’aeroporto di Colonia-Bonn perché una persona avrebbe attraversato l’area dei controlli di sicurezza eludendo le ispezioni.

Lo riportano alcuni siti online di quotidiani tedeschi, tra cui Sueddeutsche Zeitung e Bild.
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L’uomo non è stato ancora individuato e preso. Per questo motivo tutti i voli sono stati fermati.

Secondo Bild si tratta di 5 aerei. Tutti i velivoli sono rientrati ai terminali. Non è la prima volta che all’aeroporto di Colonia-Bonn scatta un allarme del genere.

All’inizio di marzo una poliziotta in abiti civili aveva attraversato il check-in dei controlli facendo scattare l’allarme poi rientrato.

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Fonte:www.swissinfo.ch/


29 Gennaio 2016

L’allarme lanciato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Studio suggerisce legame con microcefalia. Il Ministero della Salute: donne incinte evitino viaggi in zone a rischio

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di Laura Cuppini 

Il Virus Zika «si sta diffondendo in maniera esplosiva». Non usa mezzi termini il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Margaret Chan, che ha presieduto un incontro informativo con gli Stati membri. Secondo una stima della stessa Oms, il virus potrebbe infettare 3-4 milioni di persone nelle Americhe, 1,5 milioni delle quali in Brasile, dove – da meno di un anno a questa parte – sono nati più di 4 mila bambini con microcefalia, una malformazione neurologica che comporta una crescita ridotta del volume del cervello e della circonferenza cranica, con possibili danni neurologici anche gravi.

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Ci sono forti sospetti che tra questa patologia e il virus Zika contratto dalle donne in gravidanza ci sia un legame. L’Oms ha anticipato che sta per essere pubblicato uno studio che darebbe ulteriore conferma di ciò.

 

«Le donne incinte evitino viaggi in aree a rischio»

Si muove anche il Ministero della Salute italiano, che invita le donne incinte a evitare viaggi nelle aree dove sono in corso epidemie di Zika, in particolare Centro e Sud America. È scritto in una circolare inviata agli Assessorati alla Sanità e agli enti coinvolti.

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Il Ministero ha poi stilato una scheda informativa e un poster da esporre in porti e aeroporti aperti al traffico internazionale. Sulla base dei bollettini epidemiologici internazionali, spiega il Ministero di Lungotevere Ripa, si possono distinguere: Paesi in cui sono in corso epidemie di virus Zika a rapida evoluzione, con trasmissione in aumento o diffusa (Colombia, Brasile, Suriname, El Salvador, Guiana Francese, Honduras, Martinica, Messico, Panama, Venezuela); Paesi in cui vengono segnalati casi e trasmissione sporadica a seguito di introduzione recente del virus (Barbados, Bolivia, Ecuador, Guadalupe, Guatemala, Guyana, Haiti, Porto Rico, Paraguay, Saint Martin).

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Sebbene finora l’Organizzazione Mondiale della Sanità non abbia raccomandato restrizioni nei viaggi, il Ministero consiglia a chi è diretto nelle aree colpite di proteggersi le punture di zanzara, alle donne in gravidanza, o che stanno cercando una gravidanza, di rinviare spostamenti non essenziali verso tali aree, così come a persone con malattie del sistema immunitario o gravi patologie croniche.

Infine viene chiesto ai donatori di sangue, che abbiano soggiornato nei Paesi suddetti, di sospendere la donazione per 28 giorni dalla data del ritorno.

 

Fonte:www.corriere.it/


13 Maggio 2015

L’ex numero due della Cia Michael Morell: “È peggio di Isis. Il terrorista più pericoloso del mondo è l’arabo al-Asiri, celebre per i suoi ordigni esplosivi”.

di  Mar, 12/05/2015 – 12:05

 

Poche ore dopo il documento dell’Isis che invita i membri di Al Qaeda ad unirsi alle file del Califfato, dagli Usa arriva un nuovo allarme sul pericolo rappresentato dall’organizzazione terroristica che fu di Bin Laden.

Secondo l’ex numero due della Cia Michael Morell, Al Qaeda potrebbe essere in grado di distruggere un aereo di linea sulla rotta Londra-New York “in qualsiasi momento”. In particolare, Morell mette in guardia contro il ramo yemenita di Al Qaeda, da tempo segnalato come particolarmente attivo e pericoloso: “Non mi sorprenderebbe affatto se le propaggini arabe di Al Qaeda abbattessero un qualsiasi aereo statunitense in volo da Londra a New York o da New York a Los Angeles o in qualsiasi altro luogo degli Usa, anche domani”, spiegato l’ex 007 nel libro autobiografico The Great War of Our Times.

Interpellato sulla minaccia di Isis, Morell ha replicato che per gli Usa il pericolo maggiore è tuttora costituito dalle propaggini arabe di Al Qaeda e dal suo leader, esperto di esplosivi, Ibrahim al-Asiri. Al-Asiri è responsabile per l’attacco, condotto con un ordigno nascosto nelle mutande, che per poco non abbatté un aereo a Detroit nel Natale 2009; inoltre utilizzò suo fratello come kamikaze inserendogli dell’esplosivo nel retto nel tentativo – fallito – di assassinare un principe saudita.

Per Morell, al-Asiri è probabilmente “il terrorista più pericoloso attualmente in circolazione, bravissimo nel suo lavoro e perverso”.

 

Fonte: http://www.ilgiornale.it/


18 Novembre 2013

New York – Morte e distruzione al passaggio di almeno 61 tornado nel Midwest degli Stati Uniti. Al momento, secondo un primo bilancio ancora incompleto, ci sono già tre morti, 37 feriti e molti dispersi solo nella contea di Washington, un piccolo centro del sud dell’Illinois, lo stato più colpito dalla furia del maltempo.

Ma con raffiche a oltre 140 miglia l’ora, una vasta area del Paese, circa una decina di stati, sono coinvolti in questa nuova emergenza. E si teme che le vittime possano essere molte di più, mentre l’area in tempesta si sposta verso la costa orientale, dove non è escluso che possa lambire anche la città di New York.

Colpita anche Indianapolis, mentre l’ondata distruttiva si sta spostando a est, minacciando nelle prossime ore stati come Ohio, Indiana e Kentucky e città molto popolose, come Detroit, Cleveland, Cincinnati e Buffalo. Da ore tutte le autorità meteo, il National Weather Service e la Protezione Civile hanno lanciato l’allarme a tutti gli americani a rischio, potenzialmente oltre 120 milioni, ma 53 direttamente coinvolti, perché rimangano chiusi in casa per proteggersi, mettendosi a riparo nelle cantine o in luoghi sicuri.

E mentre gli esperti lanciano l’allarme, arrivano le prime desolanti foto delle contee più colpite: in particolare la contea di Washington, di Pekin, di New Minden hanno avuto vaste distruzioni. Un video molto toccante rilanciato dalla Cnn, mostra il tornado visto da una finestra di una casa della cittadina di Washington, mentre il suo autore prega perché venga risparmiata la sua casa e la sua famiglia.

 GUARDA VIDEO

http://bcove.me/8mrwlwn0

E quindi, si vede come il furore del vento e della pioggia devi e cambi direzione a meno di centro metri dalla casa, risparmiando l’autore delle immagini. Scene incredibile arrivano anche da Indianapolis, dove il vento fortissimo ha spazzato via molte macchine. Come capita spesso in questi casi, in vastissime aree del Paese si aspettano che nelle prossime ore vasti blackout, tenuto conto della caduta dei pali della luce.

Ora l’incubo è che questa mortale ondata di maltempo arrivi a minacciare la East Coast, l’area più popolata del Paese, lambendo Pennsylvania, Maryland e New Jersey, con la possibilità, seppure remota, che lunedì mattina possa essere sfiorata anche la città di New York.

Fonte:ww.ilsecoloxix.it


17 Novembre 2013

National Weather Service: “Preparatevi adesso”

Usa, allerta tornado per 53 milioni di persone. National Weather Service: "Preparatevi adesso"

L’allarme lanciato dai metereologi: “Situazione Pericolosa, ha il potenziale di essere mortale e distruttiva”. Le tempeste si stanno muovendo a 96,56 chilometri orari. A rischio Illinois, Indiana, sud Michigan e Ohio occidentale. Evacuato lo stadio di Chicago.

CHICAGO – Il servizio metereologico statunitense ha emesso un avviso maltempo per un’ampia area degli Stati Uniti: rischi di tornado e venti distruttivi soprattutto per dieci Stati, a partire da Illinois, Indiana, sud Michigan e Ohio occidentale.

“Si tratta di un pericoloso sistema metereologico che ha il potenziale di essere estremamente mortale e distruttivo” ha dichiarato Laura Furgione, vice direttore del National Weather Service e la National Oceanic and Atmospheric Administration. “Preparatevi adesso”. Funzionari del servizio metereologico hanno confermato che un tornado ha toccato terra poco prima delle 11 di mattina (ora locale), vicino alla comunità dell’Illinois di East Peoria.

E’ già arrivato. Temporali intensi e tornado si sono verificati in alcuni Stati, e le autorità hanno messo in guardia la popolazione, inclusi tifosi di football americano. Nel frattempo a Chicago i tifosi radunati per una partita dei Chicago Bears contro i Baltimore Ravens al Soldier Field sono stati fatti evacuare dalle gradinate, per l’avvicinarsi di vento e pioggia.

“Questa è una situazione molto pericolosa” ha dichiarato Russel Schneider, direttore del servizio metereologico del centro di previsione delle tempeste. “Circa 53 milioni di persone in 10 Stati corrono rischi significativi”. Schneider ha aggiunto che le tempeste si stanno muovendo a 96,56 chilometri orari, fattore che non darà alle persone abbastanza tempo di cercare riparo se si affidano solo a guardare il cielo. “Le persone potrebbero essere tranquille perché non vedono brutto tempo ma insistiamo che dovrebbero mantenere un occhio vigile sul tempo e avere modo di sentire se ci sono allerte tornado perché le cose possono cambiare molto velocemente” ha dichiarato il metereologo Matt Friedlein.

L’epicentro dei temporali, con forti venti e precipitazioni improvvise, secondo il National Weather Service, è la zona dei grandi laghi, dall’Ohio all’Indiana, dall’Illinois al Michigan, sino a scendere lungo le valli del Mississippi e del Tennesse. Tra le grandi città che potrebbero essere colpite di più dal maltempo tra la serata di domenica e le prime ore di lunedì, Chicago, Detroit e Buffalo. Si temono soprattutto i disagi provocati dai blackout. In seguito i venti potrebbero poi spostarsi verso est, per raggiungere la Pennsylvania, il Maryland e il New Jersey, con la possibilità che lunedì mattina possa essere sfiorata anche New York.

Fonte:www.repubblica.it

SEGUI L’EVOLUZIONE METEO SU

Tornado Outbreak, Widespread Damaging Winds Expected Sunday

http://www.weather.com/news/tornado-central/severe-weather-tracker-page

Fonte:www.weather.com


28 Settembre 2013

I dati sulla disoccupazione confermano una situazione sociale insostenibile.

Il tasso complessivo cresce in Italia di 1,2 punti annui e si attesta al 12,1%, pari alla media europea resa nota oggi dall’Eurostat, ma ancora piu’ allarmante risulta il tasso di disoccupazione giovanile che raggiunge quota 39,1%, oltre 15 punti sopra la media dell’eurozona (23,9%)”. E’ il commento della responsabile Politiche giovanili della Cgil Nazionale, Ilaria Lani, in merito ai dati diffusi oggi dall’Istat. Secondo la sindacalista ”i giovani italiani sono quindi tra i piu’ svantaggiati d’Europa e l’accesso al lavoro nel nostro paese sta diventando una chimera.

Cresce cosi’ anche tra i giovani lo scoraggiamento, l’inattivita’, il desiderio di fuga.

Come ampiamente dimostrato in questi anni non servono ulteriori interventi per deregolamentare il mercato del lavoro e aumentare la flessibilita’, gia’ la maggior parte dei giovani italiani sono precari, spesso intrappolati in una condizione priva di diritti e prospettive”. Allo stesso tempo, aggiunge Lani, ”per contrastare la disoccupazione giovanile non sono sufficienti piccoli aggiustamenti: occorre urgentemente una terapia d’urto, volta a creare lavoro, sbloccare gli investimenti, far ripartire l’economia”. Infine, ”l’Italia ha un tasso cosi’ alto di giovani disoccupati e inattivi anche perche’ investe molto meno degli altri paesi nei servizi pubblici all’impiego, ad esempio il 10% di quanto spende la Germania. A questo proposito – conclude la sindacalista della Cgil -, come ricordato dalla commissione Ue, e’ urgente realizzare il programma europeo ‘Garanzia per i Giovani’ (Youth Guarantee), puntando sul rilancio e il rafforzamento dei servizi pubblici all’impiego e sulle politiche di sostegno e attivazione dei giovani che finiscono il percorso di istruzione”.

Fonte:http://it.notizie.yahoo.com


16 Maggio 2013

In acqua nessuna traccia del velivolo scomparso dai monitor sopra Lipari. L’elenco degli incidenti e gli ammaraggi avvenuti negli ultimi mesi.

Mercoledì 15 giugno, ore  11.25: allarme aereo in mare. Lo specchio d’acqua interessato è quello davanti alle isole Eolie, compreso tra Lipari e Tropea. Un aereo in volo in quello spazio aereo improvvisamente sparisce. Iniziano le ricerche alle quali partecipano motovedette della Guardia Costiera e anche navi mercantili in transito in quell’area.  I resti però non si trovano. Nessuna traccia di carburante o di altri materiali che potevano trovarsi a bordo del velivolo al momento dell’urto con l’acqua. La prima ipotesi  è quella di un incidente ad un aereo militare spagnolo. Ma questa ipotesi, dopo poche ore, viene “smontata” dall’Aeronautica militare italiana ma soprattutto dalle autorità iberiche che negano di avere mai perso un aereo militare in volo. Il caso dell’areo scomparso alle Eolie è però solo l’ultimo di una lunga serie di incidenti accaduti negli ultimi mesi.

27 aprile 2013: meno di un mese fa accade una cosa analoga nel Mar Tirreno. Questa volta al centro delle ricerche c’è un Cessna, con una persona a bordo, decollato da Nizza e diretto a Salerno. In mare escono gli uomini della Guardia Costiera di Imperia e la Guardia Costiera di Sarzana,La Spezia, per moltissime ore. Le operazioni di ricerca però vengono coordinate dalle autorità marittime francesi, che impiegano nelle ricerche  alcune imbarcazioni e due elicotteri. Anche delle Capitanerie di Porto italiane utilizzano un Atr 42, che effettua un sorvolo tra l’isola d’Elba e il punto della scomparsa del Cessna. Ma anche in questo caso, tutte le ricerche hanno dato esito negativo.

29 gennaio 2013. Questa volta a sparire nel mare di Cervia è un caccia americano. Il caccia F-16 statunitense era decollato da Aviano nel pomeriggio e intorno alle 20 aveva perso i contatti radio con la base mentre volava al largo di Ravenna. Il velivolo era in formazione con altri aeroplani Usa, ed era impegnato in un volo di addestramento sul mare Adriatico. Nell’ultima comunicazione con la torre di controllo, prima di sparire dai radar il pilota avrebbe segnalato un “problema” senza riuscire a specificare esattamente quale fosse. L’altro pilota, al comando dell’aereo che volava in coppia con l’F-16 disperso, ha riferito di aver ricevuto il segnale di “mayday”, ma non di averlo visto precipitare. I resti dell’aereo e del militare saranno ritrovati alcuni giorni dopo.

2 agosto 2006 a Rimini. Un piccolo aereo con due persone a bordo scompare in mare al largo di Gabicce Mare, in una zona di confine tra le Province di Pesaro e Urbino e di Rimini. L’aereo, un Cessna 152, scompare dal radar intorno alle 17, qualche minuto dopo essere partito dall’aeroporto di Rimini, all’altezza di San Bartolo, sopra Gabicce, dove avrebbe compiuto una virata prima di scomparire. I soccorritori, dopo tre ore di ricerche, hanno trovato in mare un’ampia chiazza di carburante e alcuni detriti. A bordo c’erano l’istruttore Donato Campanaro, 50 anni, docente di aeronautica all’Itis di Padova e il suo allievo.

In meno di due mesi sono 5 gli incidenti aerei per i quali l’Ansv ha aperto delle inchieste. Due sono avvenuti   il 14 maggio: il primo a Trento, il secondo a Lariano, Roma. A Trento un aereo in fase di atterraggio si è ribaltato sul lato erboso della pista per un’imbardata. Incolume il pilota, unico occupante. A Lariano invece, un velivolo in volo tra Lamezia e Viterbo ha impattato contro alcune cime di alberi. Per fortuna non è precipitato ma è riuscito ad atterrare in emergenza sull’aeroporto militare di Pratica di Mare (Roma).

Il 3 marzo 2013 un Md 80 a Linate investe un bus. E’ avvenuto durante la fase di rullaggio sulle piste dell’aeroporto di Linate. L’aereo urta con l’estremità alare contro un bus interpista, riportando  gravi danni. L’evento è stato classificato dall’Ansv “ incidente”, con contestuale apertura dell’inchiesta di sicurezza.

27 Marzo 2013: L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo avvia un’inchiesta di sicurezza su un incidente occorso ad un bimotore Piper. Nel corso di un volo scuola, durante una serie di atterraggi e ripartenze, l’aeromobile effettuava un atterraggio forzato, per cause sconosciute oltre la testata Nord della pista dell’aeroporto dell’Urbe. Contusi i due occupanti.

Ma solo pochi giorni dopo un ATR 72 esce di pista all’aeroporto di Fiumicino: l’aereo tocca terra e rimbalza per tre volte. Nel primo rimbalzo riporta il cedimento del carrello anteriore in quelli successivi, il cedimento del carrello principale. L’aereo si adagia completamente sul ventre di fusoliera e comincia a strisciare per oltre 500 metri uscendo di pista e finendo sul manto erboso a circa 30 metri dal bordo della stessa pista. Per fortuna tutti gli occupanti sono rimasti illesi. Solo tanta paura.

Fonte:http://news.panorama.it


16 Maggio 2013

La segnalazione del sistema satellitare della centrale delle Capitanerie di Porto di Roma. Sarebbe un velivolo militare

Un aereo potrebbe essere precipitato in mare al largo delle Eolie. A segnalarlo è stato il sistema satellitare della centrale operativa delle Capitanerie di Porto di Roma. Ricerche in corso tra Lipari e Tropea con alcune motovedette della Guardia Costiera e navi mercantili in transito, scattate a scopo precauzionale, fino ad ora non hanno dato alcun esito. L’allarme – secondo quanto si è appreso – sarebbe attribuito ad un velivolo spagnolo, ma le autorità aeronautiche iberiche hanno escluso situazioni di emergenza.

IPOTESI VEIVOLO SPAGNOLO – «L’Aeronautica non ha ancora nessun tipo di informazione, stiamo cercando di avere più dati». Così un portavoce del ministero della Difesa spagnolo, interpellato dal portale di notizie Terra, ha commentato le notizie secondo cui l’aereo scomparso potrebbe essere un velivolo militare spagnolo. Anche le autorità aeronautiche italiane segnalano traffico regolare. L’ipotesi allo stato prevalente è che possa essersi trattato di un falso allarme, ma la continuazione delle ricerche è dettata dal fatto che, sempre in via ipotetica, potrebbe essere coinvolto un aereo di piccole dimensioni. 

SEGNALE CAPTATO DA BARI – Il segnale è stato captato dalla stazione satellitare di Bari. Sul posto è stato inviato anche un aereo della Guardia costiera, «ma a scopo precauzionale, perché non ci sono conferme neppure dalla autorità aeronautiche», spiegano dal Comando generale delle capitanerie. Quello scattato, infatti, è un allarme definito «Costas-Sarsat»: non si tratta della richiesta di aiuto ricevuta direttamente da un pilota e non si esclude quindi l’ipotesi di un «falso allarme» partito per motivi tecnici da un mezzo aereo trasportato su una nave mercantile.

Fonte:www.corriere.it


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