Alonso

14 Dicembre 2013

Il consiglio mondiale della Fia ha deliberato quello che sarà il Calendario del Campionato di F1 2014, con le prevedibili esclusioni del Gran premio di Corea e del Messico, quest’ultimo per problemi legati all’impianto di Città del Messico.
A escludere il New Jersey, per il secondo anno, ci aveva pensato già Ecclestone e tutto viene rimandato al 2015, sempre che esista un vero interesse ad andare all’ombra dei grattacieli di New York. Rispetto alla bozza annunciata a Monza, tuttavia, ci sono diverse novità. Anzitutto si anticipa il Bahrain, gara in notturna, mentre la conclusione non sarà più a Interlagos – dove il circuito subirà modifiche con lo spostamento dei box – bensì ad Abu Dhabi, come avvenne nel 2010, anno del mondiale sfumato per Alonso.

La defezione della Corea del Sud, originariamente collocata prima del Gran Premio di Spagna a Barcellona, riporta a tre le settimane di stop tra la Cina e l’esordio del mondiale in Europa. Infine, anche Austin è anticipato di due settimane, andando a occupare lo slot che sarebbe dovuto essere del Gran Premio del Messico.

Calendario F1 2014
16 marzo – Australia (Melbourne)
23 marzo – Malesia (Sepang)
6 aprile – Bahrain (Sakhir)
20 aprile – Cina (Shanghai)
11 maggio – Spagna (Barcelona)
25 maggio – Monaco (Monaco)
8 giugno – Canada (Montreal)
22 giugno – Austria (Red Bull Ring)
6 luglio – Gran Bretagna (Silverstone)
20 luglio – Germania (Hockenheim)
27 luglio – Ungheria (Budapest)
24 agosto – Belgio (Spa)
7 settembre – Italia (Monza)
21 settembre – Singapore (Marina Bay)
5 ottobre – Giappone (Suzuka)
12 ottobre – Russia (Sochi)
2 novembre – USA (Circuit of the Americas)
9 novembre – Brasile (Interlagos)
23 novembre – Abu Dhabi (Yas Marina)

La bozza di settembre
Come ampiamente previsto, sono 21 gli appuntamenti in programma nella bozza, ma due sono a forte rischio.
A sorpresa, resta in vita l’anonimo appuntamento in Corea del Sud, sebbene collocato ad aprile invece che a ottobre e prima gara a rischio depennamento tra pochi giorni. Dopo una settimana dal Gran Premio di Cina, breve spostamento e subito la gara a Yeongam, risparmiando una trasferta in ottobre, visto che a saltare è il Gran Premio d’India. Altre due sorprese, anche se una era, in fondo, prevedibile. Il Messico doveva tornare a ospitare le monoposto di Formula 1 dopo oltre vent’anni, grazie ai fondi di Carlos Slim, già finanziatore delle carriere di Perez e Gutierrez, ma difficoltà legate al circuito “Fratelli Gutierrez” dovrebbero far slittare l’appuntamento al 2015; stesso dicasi per il secondo Gran Premio negli Stati Uniti, quello in New Jersey.

Apertura, come di consueto, a Melbourne e una settimana dopo subito in Malesia. Sosta di due settimane e nuovamente doppietta Cina-Corea del Sud, per poi andare in Bahrain (in notturna) e fermarsi per 14 giorni prima di Barcellona: una settimana in meno rispetto al solito.
L’alternanza di appuntamenti ogni 15 giorni si protrarrà fino a Gran Premio d’Ungheria, una settimana dopo Hockenheim. Quasi un mese di sosta estiva e al rientro sarà il classico di Spa a riaccendere i motori. Monza, Singapore e il salto a Suzuka, prima di scoprire il tracciato russo di Sochi il 19 ottobre. Sette giorni di stop e sarà subito Abu Dhabi, per lanciarsi verso la volata finale: Messico e Austin in sette giorni, chiusura a Interlagos quando saremo quasi in clima natalizio.

Calendario F1 2014, bozza settembre 2013
16 marzo – Australia (Melbourne)
23 marzo – Malesia (Sepang)
6 aprile – Cina (Shanghai)
13 aprile- Corea del Sud* (Yeongam)
27 aprile – Bahrain (Sakhir)
11 maggio – Spagna (Barcelona)
25 maggio – Monaco (Monaco)
8 giugno – Canada (Montreal)
22 giugno – Austria (Red Bull Ring)
6 luglio – Gran Bretagna (Silverstone)
20 luglio – Germania (Hockenheim)
27 luglio – Ungheria (Budapest)
24 agosto – Belgio (Spa)
7 settembre – Italia (Monza)
21 settembre – Singapore (Marina Bay)
5 ottobre – Giappone (Suzuka)
19 ottobre – Russia* (Sochi)
26 ottobre – Abu Dhabi (Yas Marina)
9 novembre – Messico* (Mexico City)
16 novembre – USA (Circuit of the Americas)
20 novembre – Brasile (Interlagos)

* (subject to confirmation of track/contract)

Si torna a Zeltweg

zeltweg

AP/LaPresse

Spunta il nome che non t’aspetti nel calendario di F1 2014. Tornano su un palcoscenico a suo modo classico e, soprattutto, europeo le monoposto: si torna a Zeltweg.
Osterreichring in passato – per chi dà del tu alla massima formula – dovremo far l’abitudine con la nuova denominazione di Red Bull Ring, dopo quella di A1 Ring. Il nome spiega gran parte dell’operazione che riporterà il gran premio d’Austria in calendario, poiché è Dietrich Mateschitz in persona ad aver firmato con Bernie Ecclestone l’accordo. Si correrà nel mese di luglio, il 6 per esser precisi, week-end quest’anno riservato all’appuntamento in Germania.

Paddock Girls F1 GP Ungheria 2013 

Zeltweg, è pista relativamente corta nella configurazione attuale, la stessa impiegata nel 2003, ultimo anno in cui si gareggiò in Austria. E’ stata teatro di una delle pagine più brutte della Formula 1 recente, con l’ordine di scuderia imposto a Barrichello nel 2002 ed eseguito a poche decine di metri dal traguardo, quando Schumacher lasciò il primo posto sul podio al compagno di scuderia.
Tracciato veloce, fatto di violente staccate e accelerazioni: si sorpassa anche senza Drs. Andrebbe allungato un po’, perché in passato il tempo sul giro era poco sopra l’1’12″.

I tentativi di realizzare un nuovo layout vennero bloccati dalle proteste ambientaliste già nel 2008, quando il progetto prevedeva il ricongiungimento con una parte del vecchio Osterreichring poco prima della Remus Kurve, tornantino in salita al termine del lungo rettilineo dopo la curva uno.
Si sarebbe tornati al Flatschach, con una serie di curvoni che avrebbero re-immesso nel tratto centrale della pista. Vedremo quale veste riuscirà a darsi il Red Bull Ring per il debutto il prossimo anno.

Il rientro di Zeltweg è la dimostrazione di come si possa correre ancora in Europa, a patto che ci siano gli investimenti necessari. Dispiace, a tal proposito, come ancora una volta resti fuori un patrimonio dell’automobilismo come Imola, con l’Enzo e Dino Ferrari costretto a guardare nonostante la sua storia.

Le grane da risolvere
Se l’accordo con Ecclestone è già stato firmato, restano alcuni nodi cruciali da sciogliere e riguardano le autorizzazioni. Le autorità locali dovranno approvare determinate condizioni, tra cui la rimozione di un limite all’afflusso di spettatori, fissato a 40 mila unità per due giornate consecutive, poi ci sarebbero le questioni sui livelli di rumorosità e prima dell’approvazione la Red Bull dovrà assicurare un piano dettagliato su emissioni e gestione del traffico. Insomma, in Austria le cose si fanno in un certo modo, per tutelare anche l’ambiente e gli abitanti, che saranno parte attiva nella programmazione dell’evento e potrebbero obiettare su alcuni aspetti chiave. Non da ultimo, ci sarebbe la questione di un centro media troppo piccolo per accogliere gli addetti ai lavori.
Mateschitz ha ammesso che non ci guadagnerà certo dall’organizzazione, visto che «con il prezzo dei biglietti coprirò i costi organizzativi ma non quelli della licenza. La Red Bull ha vinto entrambi i mondiali negli ultimi tre anni ed è stato certo un vantaggio per ottenere la gara»

GUARDA VIDEO

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=Q6KiqCDn1f4

Fonte:www.derapate.it



BARCELLONA – Fernando Alonso ha trionfato con la Ferrari nel Gp di Spagna, quinto appuntamento del Mondiale 2013. Il pilota spagnolo, al secondo successo stagionale e al 32° della carriera, ha preceduto la Lotus del finlandese Kimi Raikkonen.
La trionfale giornata della Ferrari è stata completata dal terzo posto del brasiliano Felipe Massa, al primo podio dell’anno. Fernando Alonso trionfa nel Gp sull’asfalto di Montmelò, a 7 anni dal precedente exploit catalano, e invia un messaggio chiaro ai rivali: per il titolo 2013 bisogna fare i conti con lui. Alonso centra il 2° successo stagionale e il 32° della carriera precedendo la Lotus di Kimi Raikkonen. Il finlandese impedisce alla Ferrari di completare una strepitosa doppietta.
Il terzo posto dell’ottimo Felipe Massa, al primo podio dell’anno, consente al team di Maranello di archiviare una domenica trionfale. La classifica, dopo la prima tappa europea, cambia volto e fotografa un Mondiale a dir poco equilibrato. Sebastian Vettel, quarto a Montmelò con una Red Bull lontana dalla perfezione, comanda con 89 punti ma deve rinunciare ai progetti di fuga. Raikkonen lo tallona a quota 85, Alonso sale a 72. Tra i top team, marca visita solo la Mercedes: Nico Rosberg, partito dalla pole, e Lewis Hamilton pagano il pessimo rapporto tra le frecce d’argento e le gomme. Alla fine del weekend catalano, la scuderia di Stoccarda deve accontentarsi delle briciole: sesto posto per il tedesco, dodicesimo per l’inglese. Bastano pochi metri, invece, per capire che la domenica sarà speciale per Alonso & co. Al via Rosberg difende la leadership e si ritrova alle spalle la Red Bull di Vettel e la Ferrari asturiana, che guadagna 2 posizioni bruciando la Mercedes di Hamilton e la Lotus di Raikkonen.
Tra il decimo e l’undicesimo giro, tutti i big si fermano ai box per il primo cambio gomme: la girandola di soste favorisce Alonso, che si ritrova davanti a Vettel. Gli pneumatici duri fanno volare le rosse: la Mercedes di Rosberg deve fare i conti con i soliti problemi di gestione delle Pirelli e, alla 14a tornata, Alonso è al comando mentre Massa si sistema alle spalle di Vettel. Il quadro per il Cavallino cambia, decisamente in meglio, con la seconda serie di pit-stop: Alonso è sempre al top e nei suoi specchietti si materializza la sagoma della F138 di Massa, la doppietta del Cavallino sembra diventare un’ipotesi concreta nel 28° dei 66 passaggi. La Ferrari con targa spagnola a metà gara ha oltre 12« di vantaggio sulla gemella brasiliana, mentre Raikkonen soffia la terza posizione a Vettel. Il finlandese comincia a volare e, con il terzo pit-stop delle rosse, sale al comando nel 36° giro: ‘Iceman’, però, può godersi il primato per pochi minuti. Alonso, con gomme medie, attacca e passa nella 39a tornata e la fuga riparte. Raikkonen rientra ai box (46°) per montare le Pirelli dure e comincia l’ultima porzione di gara con 10″ di ritardo rispetto al campione di Oviedo. La F138 fila via tranquilla verso la bandiera a scacchi e Alonso esulta. Tra 2 settimane, nel Gp di Monaco, la sesta puntata del Mondiale.

 



F1: in Bahrain stravince Vettel, Alonso ottavo tradito dal DRS

A podio le due Lotus di Raikkonen e Grosjean. Sfortuna Massa: 15°

Sebastian Vettel ha vinto nettamente il GP del Bahrain. Gara superlativa per il campione del mondo della Red Bull che, dopo due giri di grande bagarre, ha salutato tutti ed è arrivato senza problemi alla bandiera a scacchi. A completare il podio le Lotus di Kimi Raikkonen e Romain Grosjean. Sfortunato Fernando Alonso che ha avuto problemi con il DRS e ha concluso all’ottavo posto. Peggio è andata a Felipe Massa: 15° con due forature.

 Stratosferico Vettel. E non poteva essere altrimenti per colui che è sceso in pista con il casco di Felix Baumgartner, l’uomo del lancio dalla stratosfera appunto. Sebastian è stato praticamente perfetto con la sua Red Bull. In partenza ha subito il sorpasso di Alonso, ma ha prontamente replicato poche curve dopo mettendo nel mirino il poleman Rosberg. Grande bagarre per due giri, poi il campione del mondo ha preso la testa e ha salutato tutti. Una gara facilissima, vista da fuori. 

 A renderla dannatamente facile anche i problemi all’ala mobile posteriore della F138 di Nando. Al settimo giro lo spagnolo della Ferrari, secondo e l’unico che poteva impensierire Vettel, è stato costretto al rientro ai box per il mal funzionamento del DRS (Drag Reduction System): il flap rimaneva aperto. I meccanici, nel corso del cambio gomme anticipato, lo hanno chiuso, ma una volta rientrato in pista Alonso ha verificato se i problemi erano stati risolti, ma la risposta è stata negativa. L’unica soluzione è stata quindi un altro passaggio in corsia box per chiuderla e non utilizzarla più per tutto il resto della gara. GP in salita concluso all’ottavo posto, senza possibilità di sorpasso alcuna. E’ stata comunque una prova superlativa per lo spagnolo autore di una grande rimonta a suon di giri veloci su giri veloci. Quattro punti guadagnati anche se quelli persi bruciano molto. 

 Gran Premio sfortunato per la Ferrari e anche Felipe Massa non è stato risparmiato. Il brasiliano ha forato per due volte la posteriore destra ed è uscito inesorabilmente dalla zona punti concludendo al 15.esimo posto, ultimo dei piloti non doppiati. Anche prima degli incovenienti non era stato brillante nella lotta con Paul Di Resta, ottimo quarto con la Force India.  

 Bene, benissimo, le Lotus. Venerdì avevano dimostrato di avere un ottimo passo gara e lo hanno confermato nel momento clou. Dopo una brutta qualifica Raikkonen e Grosjean hanno aspettato e grazie a un’ottima strategia hanno passato tutti salendo sul podio. E’ stato un GP avvincente con molti sorpassi e contatti, anche tra compagni di squadra. In casa McLaren spettacolare e rischiosissima per le coronarie di Whitmarsh la lotta tra Perez, sesto, e Button, decimo. Bene anche Hamilton quinto, mentre il poleman Rosberg ha confermato tutti i problemi di usura degli pneumatici posteriori chiudendo dietro Alonso. Male Webber in settima posizione visto il risultato del compagno e nemico di team. Così Seb ha mandato di traverso la famosa cena di Webber e Alonso. 

MotoGP: ad Austin Valentino si becca un 5 in pagella

Marquez è da 10 e lode, 9 per Lorenzo e Pedrosa

MARC MARQUEZ 10 e LODE – Il “Chapeau” di Valentino la dice tutta sul Fenomeno. Aveva tempo fino ad agosto per diventare il più giovane vincitore di tutti i tempi nella massima categoria, ma il ragazzino va di fretta e li ha impallinati tutti con un’autorità che lascia presagire altri dispiaceri per i soci di pista. Soprattutto per DANI PEDROSA, voto 9, che sta davanti fin che può, che non molla l’osso, che alla fine ammette con un sorriso che è arrivato un altro grande ad attraversargli la carriera. Battuto sì, povero Dani, ma non ancora abbattuto.

JORGE LORENZO 9 – Evita con saggezza il suicidio, ovvero tentare il tutto per tutto per stare attaccato alle Honda che in Texas volano. Non prende paga eccessiva e porta a casa un podio prezioso, preziosissimo perchè sa molto bene che i conti si fanno alla fine.

CAL CRUTCHLOW 8 – Uomo da bagarre che con la bagarre non ha ancora confidenza completa, ma che fa un superlavoro per non farsi distanziare troppo da gente che onestamente ne ha di più. Fa insomma il suo dovere in attesa di occasioni da podio, che quest’anno rischiano di essere poche.

STEFAN BRADL 6,5 – L’aver provato la pista texana in marzo, e con ottimi riscontri, avrebbe dovuto dargli una spinta più decisa, roba diciamo da infastidire Lorenzo per il podio. La Top Five non si butta mai via, ma un filo di delusione c’è.

VALENTINO ROSSI 5 – Un disco freno anteriore scheggiato, il brutto lavoro in prova e la forza degli altri fanno somigliare la gara di Vale a quelle del recentissimo passato in rosso. E’ comunque presto per suonare l’allarme, sperando che si tratti del classico episodio isolato.

ANDREA DOVIZIOSO 7,5 – Per domare la Ducati in questo corral avrebbe dovuto avere i muscoli di Big Jim. Ci ha messo tutto il fiato e tutta la testa per portare a casa un risultato non disprezzabile, tenendo dietro un ALVARO BAUTISTA, voto 6,5, che dispone di una Honda ben più efficace.

NICO TEROL 10 – Vince per distacco la sua prima gara in Moto2 conquistando il quarto successo della carriera sul suolo americano. Se corresse nell’AMA Superbike, il campionato a stelle e strisce, vincerebbe tutte le domeniche.

Finte:www.sportmediaset.mediaset.it



Lo spagnolo domina a Shanghai, Raikkonen secondo, poi Hamilton, Vettel solo quarto e Webber ko per un problema ai box. Massa sesto, sacrificato per le strategie di gara

 SHANGHAI (Cina) – Alonso domina: partenza perfetta, strategia pure, giri veloci uno dietro l’altro. Fernando Alonso al Gp di Cina mostra una forza e una determinazione mai visti prima. Ma anche una macchina pazzesca, una Ferrari strapotente. Clamoroso il “Team radio” del 47 giro: Fernando era in testa e aveva appena fatto segnare il giro veloce (una cosa rischiosa e inutile) e dai box gli dicono in cuffia “Non spingere troppo, non serve”. La risposta di Alonso? “Non sto spingendo troppo…”. Ecco, in questo dialogo c’è tutta l’essenza di una Ferrari-missile che torna alla vittoria dopo 12 gran premi (tanti per un team del suo livello) e che lo fa nel modo migliore. Ossia dominando e non lasciando speranze a nessuno. Soprattutto a quella Red Bull che dopo il pasticcio combinato ai box sulla macchina di Webber (non gli hanno avvitato una ruota che si è sfilata in gara) si è trovata con Vettel giù dal podio. Uno smacco.

Ma torniamo alla Ferrari: anche Massa oggi stava andando fortissimo e alla fine il sesto posto è più il frutto di un piccolo sacrificio imposto dai pit stop (il brasiliano ha dovuto tardare l’ingresso ai box per dare precedenza ad Alonso, rimanendo quindi un giro in più in pista con le gomme cotte) che dalle prestazioni della macchina. Peccato, perché un podio all’altra Ferrari senza questa piccola sfortuna di strategia non l’avrebbe levato nessuno.

E giù dal podio, oltre a Vettel, anche Button, Massa e poi l’australiano Daniel Ricciardo (Toro Rosso), lo scozzese Paul Di Resta (Force India), il francese Romain Grosjean (Lotus) e il tedesco Nico Hulkenberg (Sauber). Un bel gruppo che ha lottato coltello fra i denti fino all’ultimo…

Certo, Vettel guida sempre la classifica iridata con 52 punti, ma ora Raikkonen è secondo con 49 ed Alonso è lì, terzo a 43, con Hamilton quarto a quota 40. Ma il mondiale – che domenica prossima è già al Gp del Bahrain – è quanto mai aperto. Soprattutto ora, con una Ferrari stellare. I tifosi della “rossa” ora sognano davvero.

Fonte:www.repubblica.it



Sebastian Vettel ha vinto il Gran Premio di Malesia, seconda gara del Mondiale 2013 di Formula 1, e si è portato in vetta alla classifica piloti. Il tedesco della Red Bull ha preceduto sul traguardo il compagno di squadra Mark Webber, a lungo al comando della gara, e la Mercedes di Lewis Hamilton.

Giornata nera per le Ferrari: Felipe Massa ha chiuso in quinta posizione, mentre Fernando Alonso è stato costretto al ritiro dopo appena un giro a causa della perdita dell’alettone anteriore in seguito a un contatto con Vettel subito dopo il via. La gara è stata a lungo comandata da Webber, che nel finale però non ha potuto evitare il sorpasso di Vettel: il tedesco è riuscito a passare Webber a 12 giri dal termine al termine di un duello senza esclusione di colpi, in cui i due compagni di squadra hanno rischiato il contatto in più di un’occasione.

Kimi Raikkonen, vincitore della prima gara della stagione con la Lotus, questa volta si è dovuto accontentare della settima posizione, preceduto anche dal compagno di squadra Grosjean. Grazie alla vittoria odierna, la 27esima in carriera, Vettel sale a 40 punti e scavalca in testa alla classifica iridata il finlandese, secondo con 31 punti. Con la doppietta odierna la Red Bull vola in testa alla classifica costruttori con 66 punti. La terza gara della stagione è in programma tra tra due settimane in Cina.

 

F1: classifiche piloti e costruttori

Vettel e Red Bull balzano in testa dopo il Gp di Malesia

SEPANG, 24 MAR – Classifica del Mondiale piloti di Formula 1:

Vettel (Ger) 40 punti

Raikkonen (Fin) 31

Webber (Aus) 26

 Hamilton (Ing) 25

Massa (Bra) 22

Alonso (Spa) 18

Rosberg (Ger) 12

Grosjean (Fra) 9

Sutil (Ger) 6

 Di Resta (Ing) e Hulkenberg (Ger) 4

 Button (Ing) e Perez (Mes) 2

Vergne (Fra) 1.

 Classifica costruttori:

Red Bull 66 punti

 Ferrari e Lotus 40

Mercedes 37

Force India 10

McLaren e Sauber 4

Toro Rosso 1.

F1: Alonso, oggi una sfortuna terribile

Il ferrarista, la scelta di continuare non ha pagato.

”Dopo l’urto con Vettel l’alettone si e’ piegato, ma la macchina non sembrava male e abbiamo pensato di continuare senza entrare subito ai box. Abbiamo preso un rischio per non finire subito in fondo al gruppo, ma e’ andata male: una sfortuna terribile”. Deluso, ma non arrabbiato, ai microfoni di Sky Sport Fernando Alonso spiega la sua uscita di scena all’inizio del 2/o giro del Gp della Maleasia. ”Peccato – aggiunge il ferrarista – Potevamo lottare con la Red Bull, in una gara normale…”.

Fonte:

www.ilsole24ore.com & www.ansa.it


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