Ascoli Piceno

2 Ottobre 2015

Il dossier redatto dai comandanti Mario Pica e Giuliano Currado, consulenti della Procura, punta il dito contro “carenze organizzative” che espose a “estremo pericolo” la missione dei due Tornado scontratisi in volo sulle colline di Ascoli Piceno. Cinque gli ufficiali segnalati come possibili imputati delle condotte “colpose”. I piloti Mariangela Valentini e Alessandro Dotto non conoscevano le rispettive posizioni e volarono a vista per anomalie alla strumentazione

ROMA – Era il 19 agosto del 2014 quando due Tornado dell’AeronauticaMilitare entrarono in collisione mentre sorvolavano le colline di Ascoli Piceno all’altezza della frazione di Venarotta. Precipitarono e nello schianto persero la vita i capitani Mariangela Valentini, Alessandro Dotto, Giuseppe Palminteri e Paolo Franzese.{}

Tra le prime ipotesi del disastro, quella dell’errore umano. Se errore umano ci fu, a commetterlo non furono Valentini e Dotto, entrambi piemontesi, i piloti ai comandi del Freccia 21 e del Freccia 11 disintegratisi nell’impatto. E Dotto, quel giorno, avrebbe dovuto trovarsi altrove, non in volo: quella mattina aveva sostituito un collega indisposto. I navigatori Franzese e Palminteri erano originari rispettivamente di Benevento e Palermo.

Sono le conclusioni a cui sono giunti dopo un lungo lavoro i comandanti Mario Pica e Giuliano Currado, incaricati dalla Procura di Ascoli di effettuare la perizia con l’obiettivo di stabilire le esatte cause dietro la tragedia. Nel loro dossier, consegnato nel luglio scorso e di cui iniziano a emergere i contenuti dopo essere stato messe disposizione delle parti, i due ufficiali affermano che i due aerei transitarono nello stesso punto entrando in collisione per “carenze organizzative” nella pianificazione e nell’assistenza al volo, che hanno creato le premesse per una situazione di “estremo pericolo”. Il disastro sarebbe dunque derivato da condotte erronee di natura “colposa”, di cui potrebbero essere imputati altri cinque ufficiali delle Forze Armate. I comandanti Mario Pica e Giuliano Currado hanno segnalato i loro nomi al pubblico ministero perché tragga le sue valutazioni.

Collisione aerei militari, i periti: "Non fu colpa dei piloti. A terra i possibili responsabili"

E’ dunque sulla Base Militare dell’Aeronautica di Ghedi, in provincia di Brescia, e su chi al suo interno ha organizzato e assistito la missione aerea che punta l’indice la consulenza dei comandanti Currado e Pica. Il cui lavoro si è basato sulla copiosa documentazione raccolta dalla Procura ascolana nei 13 mesi di indagini seguiti al disastro. Le conversazioni telefoniche intercorse prima, durante e dopo la missione finita in tragedia. Tutti i tracciati dei radar militari e civili che hanno seguito il volo dei due Tornado. Le informazioni tratte dalle due scatole nere adibite alla raccolta dei dati tecnici del volo e dall’unico dispositivo rinvenuto sul luogo dello schianto con le registrazioni audio-video (l’altro non è mai stato recuperato).

I due ufficiali hanno incrociato tutto questo arrivando alle seguenti conclusioni. Durante il volo non ci sarebbero state comunicazioni con i piloti, per questo Valentini e Dotto non sarebbero stati a conoscenza ciascuno dell’esatta posizione dell’altro aereo. Avrebbero volato a vista, anche perché, affermano i periti, si sarebbero verificate anomalie nella strumentazione dei due velivoli.

Si era parlato fin dall’inizio di errore umano. Adesso sappiamo che l’errore non era in cielo, ma in terra” rimarca l’avvocato Lorenzo Zacchero, che insieme al collega Enrico Giorio assiste i familiari del capitano Dotto. Anche la Procura militare di Verona, che a sua volta aprì un’inchiesta in quanto gli equipaggi erano di base a Ghedi, che ricade nell’area di competenza del Tribunale Militare scaligero, ha acquisito la perizia sullo scontro in volo dei due Tornado. Il Procuratore militare Enrico Buttitta riferisce all’Ansa che la documentazione è agli atti del suo ufficio ed è stata affiancata a quella già da tempo messa a disposizione dall’Aeronautica militare. “Ci vuole tempo – commenta Buttitta – ma non tantissimo, stiamo guardando la documentazione e in merito alle risultanze trarremo le determinazioni”. Per il Procuratore, al momento, non si è giunti ad alcuna conclusione, mentre è possibile che “a seconda di quanto emergerà gli atti potrebbero andare in capo alla Procura di Ascoli Piceno in toto”.

Da parte sua, l’Aeronautica Militare “esprime piena fiducia nelle indagini condotte dalla Procura della Repubblica di Ascoli, nei cui confronti rinnova la propria stima istituzionale. Ogni valutazione sarà rimessa alle conclusioni alle quali perverrà l’autorità giudiziaria, nei cui riguardi l’Aeronautica ha sempre fornito e sta continuando a fornire la piena e più trasparente collaborazione, finalizzata all’accertamento della verità” spiega una nota dello Stato Maggiore. “L’unico nostro pensiero – si legge ancora – è rivolto ai quattro giovani e valorosi aviatori, scomparsi tragicamente nei cieli di Ascoli, e alle loro famiglie”. L’incidente, conclude l’Aeronautica militare, “avvenne durante una missione di addestramento Nato, in preparazione a una valutazione tattica che ha successivamente certificato ai massimi livelli il Reparto. Con questi presupposti operiamo al meglio in seno all’Alleanza, così come stiamo facendo da quasi un anno dal Kuwait nell’ambito della lotta al terrorismo”.

 

 

Fonte: www.repubblica.it/


23 Agosto 2014

ascoli tornado cacciaI Carabinieri di Ascoli Piceno, delegati dalla procura, si sono recati a Ghedi (Brescia) per acquisire la testimonianza del Col. Andrea Di Pietro, il Comandante del 6° Stormo dell’Aeronautica Militare, di cui facevano parte i quattro piloti morti nello scontro fra due Tornado sui cieli di Ascoli.

Stando a quanto si e’ appreso, i militari hanno anche sequestrato i piani di volo e tutti i documenti sui due aerei, compresi i libretti di manutenzione.

 

 

Fonte:www.meteoweb.eu/


23 Agosto 2014

Aerei militari precipitati: tutte le stragi
di Nadia Francalacci

 “Stavo lavorando al computer nella mia casa ad Ascoli Piceno,quando ho sentito passare un aereo sopra di me. Mi sono affacciato alla finestra e pochi secondi dopo, all’incirca dalla direzione opposta, ho visto giungere un altro caccia  – ricorda un testimone – ho visto i due velivoli scontrarsi e poi l’esplosione”. “Non ho potuto vedere dove sono caduti gli aerei”

Sono le 16.30 e dal luogo dell’impatto, all’incirca fuori dalle mura di Ascoli, si alza una nube di fumo nera. “Si sentono le sirene di ambulanze e vigili del fuoco”. I testimoni raccontano di avere visto i due velivoli toccarsi in volo, uno dei due ha preso immediatamente fuoco ed entrambi sono precipitati al suolo. I due aerei sarebbero due Tornado dell’Aeronautica Militare che stavano svolgendo attività addestrativa.

Ma questo è solo l’ultimo degli incidenti aerei che vede coinvolti velivoli militari in addestramento. L’ultimo risale solamente a due mesi fa.

9 giugno 2014: in Spagna precipita un caccia Eurofighter vicino alla base militare di Siviglia
Il caccia Eurofighter è precipitato mentre si apprestava ad atterrare alla base militare di Moron de la Frontera, vicino Siviglia. L’aereo stava svolgendo un volo di addestramentoed era da poco decollato. Il pilota non riesce ad uscire dall’abitacolo e muore nello schianto al suolo.
Ma questo è il terzo incidente di un caccia del modello “Eurofighter” negli ultimi anni avvenuto in Spagna, di cui due avvenuti proprio sulla base di Moron

Nel 2010 era caduto un esemplare saudita in addestramento, sempre a Moron, ed anche in quel caso era morto il pilota.

23 novembre 2009 Un C130 dell’Aeronautica Militare precipita a Pisa. Cinque le vittime. “L’aereo è decollato alle 14.10 e subito dopo c’è stato il crash” spiega l’ufficio stampa dell’aeronautica militare. L’incidente è avvenuto in località Le Rene, vicino a Coltano. L’aereo è caduto in parte sulla linea ferroviaria Pisa-Collesalvetti-Cecina, una tratta secondaria della linea tirrenica. I resti dell’aereo si spargeranno in un raggio di circa 150 metri.  
Il velivolo sarebbe precipitato da un’altezza che i responsabili dell’Aeronautica militare ipotizzano possa essere stata di 100-150 metri e dopo il primo decollo. Il generale Stefano Fort, comandante della 46esima Brigata Aerea ha spiegato che, a differenza di quanto ipotizzato in un primo momento, l’incidente non è avvenuto durante una manovra «touch and go». Dopo essersi alzato in volo l’aereo ha virato verso sinistra poi si è inclinato sulla destra ed è precipitato. Fort che l’aereo era «ineccepibile dal punto di vista manutentivo e perfetto in tutti i suoi componenti». 

1 luglio 2008: Volo Marina Militare Italiana (AB212) a Grottaglie

20 agosto 1999: Volo Aeronautica Militare Italiana (Tornado IDS) a Porto Empedocle

27 gennaio 1994: Volo Aeronautica a Monte Molinatico

18 novembre 1993: Volo Aeronautica Militare Italiana (MM7069) Tornado IDS a Garessio

14 settembre 1993: Volo Aeronautica Militare Italiana (MM61953Piaggio PD-808TP Aeroporto di Venezia-Tessera

8 gennaio 1992: Volo Aeronautica Militare Italiana (MM62116)  G-222TCM a Monte Iavello – Montemurlo

22 agosto 1991: Volo Aeronautica Militare Italiana a Minturno

Questi invece gli incidenti in cui i velivoli militari  hanno causato la morte di civili.

3 febbraio 1998: Strage del Cermis, un disastro aereo avvenuto a Cavalese , nel quale un aereo militare Grumman EA-6B Prowler statunitense tranciò il cavo della funivia del Cermis, in Val di Fiemme, causando la morte di 20 persone

6 dicembre 1990: Strage dell’Istituto Salvemini a Casalecchio di Reno. Un aereo militare Aermacchi MB-326 cadde su un istituto tecnico causando la morte di dodici studenti e il ferimento di altre 88 persone. Il pilota ed unico membro dell’equipaggio, il tenente Bruno Viviani di 24 anni, dopo essersi reso conto che l’aereo si era reso ingovernabile, lo abbandonò lanciandosi con il seggiolino eiettabile per poi posarsi con il paracadute sulle colline di Ceretolo. Lui riportò solo alcune fratture. Nel frattempo, il velivolo ormai con nessuno a bordo, andò a schiantarsi contro la succursale dell’Istituto TecnicoSalvemini prendendo fuoco.

28 agosto 1988: l’incidente di Ramstein è l’incidente aereo che ha coinvolto le Frecce Tricolori durante un’esibizione acrobatica il 28 agosto 1988. Si stava svolgendo l’Airshow Flugtag ’88 nella base NATO di Ramstein in Germania. Morirono 67 persone e oltre 300 rimasero ferite.

3 marzo 1977: incidente del Monte Serra. E’ l’incidente aereo che ha visto coinvolto un C-130H Hercules della allora 46ª Aerobrigata (oggi 46ª Brigata Aerea) dell’Aeronautica Militare italiana, con a bordo 38 allievi dell’Accademia Navale di Livorno.  Giovedì 3 marzo 1977, alle ore 15.05, decollò dall’aeroporto di Pisa-San Giusto. Il velivolo trasportava 38 allievi della prima classe dei corsi normali dell’Accademia Navale di Livorno, a bordo per una attività di ambientamento al volo, un ufficiale accompagnatore e 5 membri d’equipaggio. Dopo circa 5 minuti dal decollo, alle 15.10, il grosso aereo impattò sulle pendici del Monte Serra, nel territorio di Calci, dopo aver effettuato, per motivi non accertati, una virata a sinistra che lo portava ad imboccare la vallata del Serra, rivelatasi fatale in condizioni di volo a bassa quota e scarsa visibilità, quali erano quelle del momento.

Fonte: http://news.panorama.it/


22 Agosto 2014

Trovati i resti di uno dei due piloti ancora dispersi. Al lavoro nelle ricerche 70 tecnici del Soccorso alpino. L’Aeronautica: «Sulle cause dell’incidente ogni ipotesi è aperta»

ASCOLI PICENO
 
Sono stati ritrovati, in località Poggio Anzù, i resti di uno dei due piloti ancora dispersi dopo lo scontro fra i due Tornado dell’Aeronautica avvenuto sui cieli di Ascoli Piceno il 19 agosto. Il ritrovamento è avvenuto in un luogo piuttosto distante da quello dove il 20 agosto erano stati recuperati i resti di due dei quattro piloti che viaggiavano bordo dei due caccia precipitati in un incidente di volo, verosimilmente quelli del pilota Alessandro Dotto e del navigatore Giuseppe Palminteri. A Poggio Anzù si sono concentrate le ricerche delle ultime ore perché in quell’area erano stati individuati frammenti di aereo piuttosto grandi. È ancora impossibile fare ipotesi sull’identità del terzo corpo: all’appello mancano il Capitano Pilota Mariangela Valentini e il Capitano Navigatore Paolo Piero Franzese. Difficoltosa si presenta anche l’identificazione delle prime due vittime ritrovate: la procura di Ascoli Piceno ha affidato ieri al Medico Legale Adriano Tagliabracci l’esame del Dna sui resti, che verrà condotto in collaborazione con un consulente dell’Aeronautica Militare

 

Intanto circa 70 tecnici del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico continuano le ricerche per l’ultimo corpo del pilota disperso. Il perimetro delle operazioni si estende per circa dieci chilometri quadrati, ed è stato identificato come area primaria di ricerca dall’Aeronautica. Gli uomini del Cnsas hanno istallato un campo base operativo nel comune di Venarotta. Ieri, proprio il Soccorso Alpino ha rinvenuto un flight recorder, la “scatola nera”, di uno dei due Tornado. Tutti i resti dei due velivoli identificati dal Cnsas, come concordato con l’Aeronautica, vengono fotografati e “georeferenziati”, indicando con precisione le esatte coordinate della posizione del reperto. Anche stamani il Soccorso alpino collabora alle perlustrazioni con l’ausilio degli elicotteri dell’Aeronautica, con cui il Cnsas condivide un protocollo di intervento nei casi di incidente aereo, militare o civile. 

 

Intanto, sulle cause dell’incidente, per l’Aeronautica Militare «ogni ipotesi è aperta». Secondo una fonte non viene escluso nulla: «dall’errore umano, all’avaria, al problema tecnico, fino allo scontro con un uccello in volo o al malore di un pilota». Quanto all’ipotesi circolate sinora, comprese quelle di un mal funzionamento del radar di bordo o delle piattaforme inerziali, si tratta appunto «solo di ipotesi, dato che al momento non abbiamo elementi».

Fonte:www.lastampa.it/


20 Agosto 2014

Sono proseguite per tutta la notte le ricerche degli equipaggi dispersi (due piloti e due navigatori) dei due Tornado dell’Aeronautica militare precipitati ieri nei pressi di Ascoli Piceno dopo essersi scontrati in volo durante un addestramento.

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Finora sono stati trovati i cadaveri di tre dei quattro piloti. Due stamattina, uno dei quali carbonizzato, di un uomo. Sembra che i resti fossero nella fusoliera di uno dei due caccia, schiantatosi nella zona di Tronzano.

 

Da sinistra, Valentini, Franzese, Palminteri e Dotto

Il secondo cadavere è stato trovato in una collina di fronte, in località Poggio Anzù, ma è stato recuperato solo nel pomeriggio: i resti erano stati avvistati dall’alto, ma la zona è molto impervia e non era stato possibile raggiungere subito il posto. Successivamente è stato trovato il terzo.


Fonte:http://www.ilmessaggero.it/


20 Agosto 2014

I resti del primo corpo nella fusoliera di uno dei caccia. Smentito il ritrovamento di un paracadute, era un salvagente. Aperta inchiesta per disastro aereo colposo, già sequestrati diversi componenti dei relitti finora rinvenuti .

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20 agosto 2014  Sono stati ritrovati i corpi carbonizzati di due dei quattro piloti che viaggiavano a bordo dei Tornado che si si sono schiantati in volo ieri nei cieli sopra Ascoli Piceno. Sembra che i resti  di uno dei militari, trovati nella zona di Tronzano, fossero nella fusoliera di uno dei due caccia.

Intanto sono stati resi noti i nomi dei quattro militari che volavano sui jet: si tratta dei piloti – entrambi piemontesi – Mariangela Valentini, 31 anni di Borgomanero, in provincia di Novara, e Alessandro Dotto originario di San Giusto Canavese, nella zona di Ivrea. Con loro i capitani navigatori Paolo Piero Franzese e Giuseppe Palminteri. I due velivoli, appartenenti al 6ª Stormo, si erano levati in volo dalla base militare di Ghedi (Brescia) per una missione di addestramento in vista di un’esercitazione Nato in autunno e sarebbero dovuti tornare alla base in serata. 

Smentito ritrovamento paracadute
Non ha avuto conferme, invece, la notizia del ritrovamento dei resti di un paracadute arancione, che aveva alimentato le speranze di trovare vivo almeno uno dei piloti. Si sarebbe trattato solo dei resti di un salvagente. Intanto i Vigili del Fuoco hanno rinvenuto diversi componenti di uno o di entrambi gli aerei, tutti concentrati nell’area di Casamurana.

Aperta inchiesta per disastro aereo colposo
Fonti della Procura di Ascoli Piceno confermano stamani l’apertura di un’inchiesta per l’ipotesi di reato di disastro aereo colposo. Il Procuratore Capo Michele Renzo l’ha affidata al sostituto Umberto Monti, che ieri notte ha tenuto una riunione in Procura con tutti i soggetti impegnati nelle operazioni di ricerca dei piloti scomparsi. Un summit servito anche per stabilire con chiarezza che la competenza sulle operazioni di ricerca e sulle indagini è della magistratura ascolana, che avrà il supporto e l’ausilio di tutte le forze impegnate sul campo, comprese quelle militari. Sono stati già sequestrati diversi componenti dei relitti finora rinvenuti.

Fonte:www.rainews.it/


20 Agosto 2014

Fare chiarezza sull’incidente e trovare gli equipaggi.

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Queste le priorità dell’ Aeronautica Militare sullo scontro di oggi tra due Tornado sulle colline alle porte di Ascoli Piceno, nella zona di Mozzano.

“E’ stata aperta un’indagine e una team di esperti sta andando sul punto dell’ incidente”, afferma l’Aeronautica. “La nostra prima preoccupazione, prosegue la forza armata,è trovare gli equipaggi“, due piloti e due navigatori. In volo elicotteri e altri caccia. 

 

 

Fonte:http://www.rainews.it/


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