Aviosuperficie

16 Gennaio 2016

OGGI ALL’AEROPORTO DI MODENA-MARZAGLIA, PROVENIENTE DALL’AVIOSUPERFICIE DI CAORLE(VE) E’ ATTERRATO ALLE 12,00 UNO STUPENDO SIAI MARCHETTI SF-260B I-SINK (CN 3/84).

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I DUE SIMPATICI PILOTI SI SONO TRATTENUTI A PRANZO PRESSO L’OSTARIA GENTE DELL’ARIA, DOPODICHE’ ATTORNO ALLE 13,45 SONO RIDECOLLATI VERSO IL LITORALE VENETO

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P.G.


10 Maggio 2015

Sabato mattina Cristiano mi aveva informato circa la presenza di un ultraleggero atterrato la sera prima e “rimasto a dormire” in Aeroporto, ma solo l’indomani vedendolo di persona ho collegato…

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Questo fine settimana nel Camping Caravan si tiene la prima delle due edizioni annuali del Mercatino di Marzaglia, rammentando la passione del Buon Leo per il volo e l’elettronica, ho fatto 1+ 1 ed arrivato in Aeroporto ho potuto constatare la veridicità della mia teoria, il velivolo era proprio il suo , basato sull’ Aviosuperficie di Baialupo (MI)

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Nel pomeriggio infatti ci siamo rivisti, è stato bello vedere che la gente si ricorda ti te e di quello che fai.

http://www.youreporter.it/foto_Sport_Cruiser_I-9803_a_Marzaglia

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Ancora più bello è stati il fatto che uno dei componenti della “squadriglia” di ultraleggeri arrivata in tarda mattinata per poi fermarsi a pranzare all’Ostaria Gente dell’Aria, mi ha riconosciuto come “quello che scrive su internet”, facendo poi riferimento ad un articolo da me pubblicato nel quale si faceva proprio riferimento al suo Ultraleggero, ( http://www.youreporter.it/video_IL_NUMERO_6_DECOLLA ) nel quale avevo invertito il 9 con il 6, infatti ho controllato e… si mi sono proprio sbagliato… 🙁

Dopo il decollo dei quattro velivoli, abbiamo avuto la visita del nostro amico Robinson R44 “CLIPPER II” I-PTRR ( c\n12354 ), ed il passaggio da sud a nord di un altro velivolo ultraleggero proveniente da Sassuolo.

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GUARDA VIDEO

http://www.youreporter.it/video_Una_Visita_Inaspettata-VIDEO
http://www.youreporter.it/video_UNA_VISITA_INASPETTATA_2

P.G.


21 Marzo 2015

Poco prima di andare in stampa arriva una amarissima lettera di sfogo di Gianni Zamboni, amico della prima ora e imprenditore illuminato, mosso unicamente dalla passione, con la quale ci comunica che dopo ben 25 anni la storica fiera aeronautica italiana non si terrà più. Finisce un pezzo di storia del volo e finisce nella maniera più paradossale e pazzesca che si possa immaginare, uccisa dall’AeCI, l’ente di diritto pubblico che dovrebbe per statuto promuovere il volo.

Al Direttore di Volo Sportivo
Caro Rodolfo,
ti confermo che nel 2015 la 26a edizione di “Cielo e Volo” non avrà luogo. Se l’atteggiamento dell’Aero Club d’Italia nei nostri confronti non cambierà, possiamo considerare annullati anche tutti gli incontri degli anni futuri, quindi “Cielo e Volo” non si farà mai più. È veramente un peccato, perchè dopo 25 edizioni, tutte di successo, dobbiamo arrenderci di fronte all’atteggiamento ostile di questo sodalizio che, invece, dovrebbe per statuto favorire lo sviluppo e la propaganda del volo. La Skyline Srl, proprietaria della struttura di Ozzano, non è Ente Federato ed è questa la motivazione per la quale ci è impedita l’organizzazione di questo evento. Già nel 2013 Il Gen. Cacciatore, direttore generale di AeCI, ci aveva negato il necessario nulla osta dell’AeCI, dico necessario in quanto le successive autorizzazioni provenienti da ENAC, Prefettura, Vigili del Fuoco e Comune, venivano concesse solo dopo che AeCI aveva dato il suo benestare.

 

Il 2013 l’abbiamo “tamponato in extremis” con una autorizzazione che Cacciatore ha concesso alla Scuola di Volo Cirrus Aviation che è presente nella nostra Aviosuperficie (non so e non capisco come ciò sia potuto avvenire, perchè Cirrus Aviation è Ente aggregato e non federato), e il 2014 attraverso la gentile mediazione dell’Aero Club di Rimini. Per il 2015 non abbiamo alcuna voglia, né intenzione, di chiedere elemosine ad altri Aero Club federati, con il rischio, in assenza delle necessarie certezze, di mettere in moto una organizzazione costosa e faticosa, per poi eventualmente vedere che qualche passaggio, per ottenere le varie autorizzazioni, si possa inceppare. Ti faccio presente che per 23 anni, quindi fino al 2012, l’AeCI ha sempre concesso il nulla osta senza alcuna difficoltà, ma le difficoltà sono iniziate nel 2013 quando Cacciatore, rispolverando un Regio Decreto del 1925 e un Decreto Legge del 1954, mi comunicò che solo gli Enti Federati potevano organizzare incontri aerei. Quello che però maggiormente non capisco è il motivo per cui questo Ente, che è preposto allo sviluppo del volo, possa e voglia impedire iniziative private dirette a tale scopo, appropriandosi di un potere che sicuramente presenta aspetti anticostituzionali nell’arrogarsi in via esclusiva tali iniziative e nell’impedire l’iniziativa privata. Ritengo, ma non ho la voglia di approfondire, che anche l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, possa definire illegittimo il potere di cui l’AeCI si è appropriato. Come sai, la Skyline, in un programma di sviluppo generale e con spirito imprenditoriale, nel 2014 ha rilevato da Dagapex i marchi “Cielo e Volo” e “Radio Model Show”, con l’intenzione di portare avanti negli anni questi due storici e importanti incontri, ma dopo le grosse difficoltà incontrate con l’AeCI, questo progetto è morto e l’entusiasmo mio personale si è spento. Pensa quale danno l’AeCI sta infliggendo a tutto il comparto aeronautico italiano… Ozzano è sempre stato il punto di riferimento per tutto il mondo del volo italiano ed estero: costruttori di aerei, di motori e di accessori, presentavano a Cielo e Volo le loro produzioni, con la partecipazione di piloti provenienti da tutta Italia e da molti Paesi d’Europa. Ricordo il 2010: in quel “Cielo e Volo” contammo oltre 800 aeroplani. Caro Rodolfo, tu sai quanto ho fatto per il mondo del volo e quanto mi piacerebbe ancora fare. Non è nella mia indole subire una sconfitta, ma credimi, di fronte a questa assurda burocrazia e cecità di funzionari, mi sono arreso. Un abbraccio,
Gianni Zamboni

RISPOSTA DEL DIRETTORE DI VOLO SPRTIVO

Molti dei nostri lettori conoscono Gianni Zamboni solo per “sentito dire” o solo per l’aviosuperficie di Ozzano “Guglielmo Zamboni”, intitolata a suo figlio scomparso in un incidente aereo e ricordato nel migliore dei modi, facendo volare la gente, più gente possibile; una conoscenza “superficiale” così come probabilmente in maniera superficiale lo conoscono in Aero Club d’Italia. Ed è un male, perché chi si occupa di volo deve avere cultura e memoria storica, deve sapere chi ha di fronte. Gianni è la passione per il volo fatta persona, ma senza eccessi e senza protagonismi, anche se con il mitico Renzo Rosetti andava a volare con gli ULM nel Sahara quando ancora Grand Sud Evasion neanche esisteva; se dovessi in qualche modo definirlo non andrei a scomodare la sua capacità imprenditoriale e forse neanche la sua passione viscerale per il volo. Direi semplicemente “è un signore”, un termine oggi desueto. Anche questo, mi perdonino coloro che non vi si riconoscono, un riconoscimento culturale fatto non di educazione e di buone maniere, ma di quel quid che nessuno yesman potrà mai avere. Perché non si compra. Gianni è il “signore” che, appena letta questa lettera, ho immediatamente chiamato al telefono cercando di fargli cambiare idea e promettendogli tutto il mio possibile aiuto.

 

Gianni è il “signore” che con toni amareggiati, ma fermi e affatto astiosi, neanche verso chi ha ucciso 25 anni di storia del volo italiano, mi ha confermato con poche e amare parole la sua decisione, e la sua profonda delusione. Non è servito a nulla dirgli che io al suo posto sarei andato sino in fondo, avrei dimostrato con esposti e ricorsi in tutte le sedi, anche in ambito europeo, l’incostituzionalità di quanto sta facendo AeCI (a quale scopo poi? Chiudere tutto? O solo poter dire di controllare tutto ciò che vola? Il tutto basato poi su un Regio Decreto del 1925 “ante Costituzione” e su una legge di 61 anni fa emanata sulla base della situazione di allora?); a nulla è servito dirgli che io avrei addirittura citato in sede civile i dirigenti AeCI che impediscono, probabilmente in maniera illegittima, ai privati di organizzare manifestazioni aeree (accade solo in Italia!), e che avrei loro richiesto, sempre in sede civile, il risarcimento del danno quantificato (si, perché sono dirigenti di un ente di diritto pubblico, pagati anche un centinaio di migliaia di euro l’anno per promuovere il volo, pagati con i soldi delle nostre tasse, e se non fanno correttamente il loro lavoro e se mi procurano un danno io voglio che ne rispondano personalmente, sapendo che se un giudice mi da ragione devono darmi le chiavi di casa loro o l’intero loro conto corrente bancario per risarcirmi). Come dice un mio caro amico, esperto di questioni giudiziarie: “alcuni dirigenti pubblici a volte prendono decisioni apparentemente assurde, spesso sconfessate dalla storia, dai tribunali o dal furor di popolo, e lo fanno contando su una sorta di impunità assoluta che si riassume nel “tanto nessuno dice mai nulla, nessuno si oppone, nessuno mi può toccare”. Ma il primo che si oppone, semplicemente perché ha la legge dalla sua, e che ha ragione in sede di giudizio, a seconda dei casi li spedisce in galera o azzera i loro conti correnti, o semplicemente li manda a casa e impedisce loro di continuare a guardarsi allo specchio vita natural durante”. Io non avrei mai mollato, ma Gianni mi ha risposto con pacatezza: “no, mi fermo qui, finisce tutto, sono stanco di combattere”.

 

 

Queste parole sono la peggiore delle sconfitte per un motivo che non è ben descrivibile o quantificabile. Ma ci provo lo stesso a spiegarlo: Gianni Zamboni è la persona che ha speso una intera esistenza e un patrimonio, anni di vita vera e soldi “pesanti”, per creare forse la più bella pista italiana, oggi anche asfaltata, con scuole di volo, rifornimento h24 con bancomat, ristorante, officina assistenza e con un plus che non ha prezzo: l’essere sempre accolti con il sorriso sulle labbra e con un abbraccio, chiunque tu sia. Riuscire a far desistere una simile persona, il cui entusiasmo è una risorsa preziosa per l’intero mondo del volo, è il peggior delitto che si potesse commettere. Ma capire questo è ancora una volta una questione culturale, per questo non mi aspetto che sia compreso da tutti. E se qualcuno si sentisse diffamato dalle mie parole gli chiedo pubblicamente di querelarmi, non aspetto altro: avrò modo di spiegare di fronte a un giudice i fatti, la storia di un pezzo di volo italiano e i motivi per i quali ciò che sta accadendo è, a mio giudizio, anticostituzionale. E se avessi ragione, chissà… magari qualcuno sarebbe chiamato a rispondere personalmente delle centinaia di migliaia di euro di danni sofferti da Skyline con la rinuncia alla attuale e alle future manifestazioni, per le quali aveva acquisito i diritti e varato un piano di investimenti a vantaggio di tutti noi e, so che è difficile da capire, a vantaggio anche dell’Aero Club d’Italia. Già, perché se il mondo del volo crescesse sarebbe una vittoria anche per AeCI. Ottenuta a costo zero. Ma anche questo, purtroppo, è un ragionamento culturale, lo comprenderanno in molti, ma non tutti; lo comprenderanno, ad esempio, i nostri lettori e tutti i veri appassionati del volo. E, probabilmente, solo loro. Caro Gianni, un abbraccio a te da tutti i piloti italiani e grazie di cuore per i 25 fantastici anni che ci hai regalato (Rodolfo Biancorosso)

 

FONTE: www.volosportivo.com


17 Agosto 2014

Un improvviso guasto al motore ha costretto a tentare un atterraggio di emergenza.

 

di Paola Cerella

VASTO Per alcuni si è trattato di un vero e proprio miracolo, per altri di un colpo di fortuna, per altri ancora di un’abile manovra del pilota.

A_A--ZS3_WEBFatto sta che ieri mattina, verso le 10.30, poco c’è mancato che si consumasse una tragedia in località Incoronata, nella zona nord di Vasto, nei pressi dell’Aviosuperficie gestita dall’associazione Volo Vasto e a poca distanza dal parco acquatico Acqualand, dove un velivolo ultraleggero Tecnam P92 – 100 Cv è andato a fuoco a seguito di un atterraggio di emergenza.

Il piccolo aereo, decollato alle 9 di ieri mattina dall’Aviosuperficie di Vitulazio, in provincia di Caserta, trasportava due aviatori di Castel Volturno, i quali sono riusciti a mettersi miracolosamente in salvo prima che il velivolo, dopo aver impattato il suolo di una campagna non distante dall’Aviosuperficie, prendesse fuoco a causa della fuoriuscita di benzina ed esplodesse.

Solo una delle due persone dell’equipaggio, quella che viaggiava accanto al pilota, è rimasta ferita, fortunatamente in maniera non grave, mentre il pilota se l’è cavata con qualche contusione. «Il piccolo aereo – racconta Eustachio Frangione, responsabile del gruppo comunale della Protezione Civile – pare abbia avuto un problema al motore. Nel tentativo di effettuare un atterraggio di fortuna in una campagna di via Incoronata, il pilota ha poi toccato i pali di una vigna.

L’impatto ha provocato la fuoriuscita di carburante con il conseguente incendio del mezzo. Va riconosciuta la prontezza di riflessi dei due turisti campani a bordo del velivolo che, senza indugi, si sono subito gettati fuori dall’abitacolo dell’ultraleggero, esploso nel giro di pochissimo tempo».

L’incendio, domato dai Vigili del Fuoco del distaccamento di Vasto, è stato visto anche da tanti vacanzieri che si trovavano nel parco Acqualand del Vasto, a poca distanza dal luogo dell’impatto del piccolo aereo, oltre che dagli automobilisti in transito su via Incoronata e sulle vicine strade. A prestare i primi soccorsi a due aviatori di Castel Volturno incidentati sono stati i soci dellAssociazione Volo Vasto, i quali hanno assistito con trepidazione al drammatico impatto del velivolo.

Sul posto si sono poi prontamente portati, unitamente agli agenti della Polizia Stradale, i medici del 118, che hanno prestato tutte le cure necessarie.

I due aviatori sono stati successivamente visitati all’Ospedale «San Pio da Pietrelcina» di Vasto, dove i medici hanno giudicato guaribili in pochi giorni le ferite riportate dai due campani.

Tanta è stata la paura dinanzi a quella che avrebbe potuto essere una vera tragedia, e non solo per i due aviatori coinvolti nell’incidente che, con il piccolo aereo e assieme ad alcuni amici a bordo di altri due ultraleggeri, erano giunti ieri a Vasto per trascorrere una giornata di vacanza e degustare il rinomato Brodetto di pesce alla Vastese.

«Possiamo dire di essere veramente contenti per come è andata a finire la drammatica vicenda – commenta Eustachio Frangione -. È andata davvero bene. Un complimento va fatto al pilota dell’ultraleggero che, con l’atterraggio di emergenza effettuato, ha evitato una tragedia». Basti solo pensare cosa poteva accadere se il pilota del velivolo, anziché deviare verso la campagna, fosse atterrato sulla strada con tanti automobilisti in transito.

Fonte:http://www.iltempo.it/


16 Agosto 2014

E’ l’unica per piccoli velivoli in provincia di Nuoro

 (foto: ANSA)

Dorgali ha da oggi una aviosuperficie per aerei ultraleggeri.

Sulla pista, inaugurata oggi, potranno atterrare e decollare anche velivoli più grossi, da turismo, come Cessna sino a 17 posti. Si tratta di un piccolo scalo per ultraleggeri, e per ora solo per appassionati, ma col tempo la struttura potrebbe ingrandirsi. In occasione dell’apertura sono previste due giornate di voli e di lanci con il paracadute.

L’aviosuperficie, unica in provincia di Nuoro, è nata grazie a un gruppo di appassionati.

Fonte: www.ansa.it/


18 Aprile 2014

Sorvolo dell’abitato di Marzaglia da parte del traino alianti dell’Aviosuperficie di Castellazzo (RE) .


Il velivolo, un Morane Saulnier MS235E I-EGDO (c\n 12905) trainava un aliante bibosto “Burkhart Grob” G-103 Twin Astir II I-IVVB (c\n3699), il quale raggiunta la quota si sarebbe poi sganciato per librarsi nell’aria….

E ora si veleggia…

…E dopo esseresi sganciato dal velivolo-traino, l’aliante si libra nell’aria facendosi sostenere dalle termiche…

Copyright Pierinoinflight


21 Dicembre 2013

Un piccolo impegno finanziario per un ambizioso supporto al turismo: un campo volo all’alpe Giumello.

La giunta del sindaco Pina Scarpa ha dato il via al progetto per realizzare una pista di atterraggio per i veicoli ultraleggeri Ulm e aerei che sarà ottenuta con una semplice operazione di livellamento del terreno, senza altre incombenze particolari, nemmeno la necessità di avere un gestore.

«Giumello si presta molto bene per l’atterraggio – spiega Scarpa -. Tempo fa ci contattò un pilota dell’Alitalia che era venuto a suggerire di fare una pista, rimuovendo soltanto alcune zolle e battendo il terreno. Non siamo riusciti e poco tempo fa un pilota francese ha chiesto la stessa cosa, dopo avere fatto delle fotografie dall’alto con il Gps».

Questa volta la giunta ha deciso: «Avevamo ancora qualche spicciolo a disposizione – continua il sindaco – Ci sembra un tassello importante per promuovere il territorio. Ci daranno una mano gli esperti dell’associazione di volo. Dovremo mettere qualche segnale e fare una convenzione con l’associazione per autorizzare l’uso. Verrà pronta in pochissimo tempo e si potrà usare anche in inverno, con la neve».

Fonte:www.laprovinciadilecco.it


22 Dicembre 2012

Questo fatto risale a 8, 9 anni orsono …

Era un’azzurro sabato di metà giugno, era il periodo in cui sull’Aviosupervice di Ozzano-Emilia, pochi chilometri ad est di Bologna, si svolgeva l’annuale Meeting Aeronautico Cielo e Volo .

Una specie di manifestazione divisa in due week end, il primo dedicato all’aeromodellismo, il secondo e sicuramente più spettacolare, dedicato all’aviazione, Ulm, autocostruiti etc etc.

In quei fine settimana il cielocampo dell’Aeroporto di Marzaglia è sorvolato a tutte le quote da velivoli che vanno e vengono da Ozzano .
Il fatto è che molti non hanno la radio e te li trovi in circuito senza accorgertene e la situazione può diventare pericolosa

Ed infatti…

Le cose andarono pressappoco così:

Gianni occupava come sempre la stessa sedia di lacci plastici rossa a cavallo della rotaia del portone dell’hangar.Il braccio destro sulle mattonelle rossicce del “tavolo in cemento” su cui poggiano le radio, il microfono nella mano destra e la solita sigaretta nella sinistra, a quel tempo fumava ancora.

Giorgio, uno dei meccanici, in piedi a pochi metri da noi parlottava con un socio e Roberto, uno degli istruttori, al centro del piazzale, silenzioso seguiva con lo sguardo la LUANA ( il Piper 31 dell’Aero Club immatricolato I-LUAN ) che sfrecciava in sottovento per la pista 29.

A bordo Umberto ,il capo-istruttore ed un pilota.

La chiamata radio con voce rilassata del pilota del bimotore gracchiava alla radio:
Modena INDIA ALPHA NOVEMBER in sottovento ,tre verdi al carrello.

Gianni con la sua cantilena: INDIA ALPHA NOVEMBER riporti in finale vento calmo.

D’un tratto un ronzio strano proveniente da dietro l’hangar attirò la nostra attenzione…

E quello da dove sbuca sbottò Roberto.

Un deltaplano a motore ,ovviamente senza radio si era inserito in finale e rallentando la sua corsa si fermava al centro della pista per poi dare motore e rullare sul piazzale.

Gianni rapidamente avvisò via radio il bimotore che, già in finale, riattaccava seguito dalla risposta di Catellani che tradiva una velata scocciatura.

INDIA ALPHA NOVEMBER riattacca…..

Dal deltaplano scese una specie di ufo, si un incrocio tra Goldrake ed un salame.

La descrizzione dell’abbigliamento si poteva descrivere alla “Villaggio maniera” quando narrava le disavventure del Ragioniere più sfigato d’Italia…

Abbigliamento del pilota:
Casco AGV da motociclista rosso fuoco con visiera nera, foulard di seta bianca a mo’ di Barone Rosso, tuta da meccanico rossa anch’essa ,con terribile cerniera lampo metallica che incorniciava una pancia orrenda, scarponi invernali da trekking guanti in nomex e cosciale da”pilota vissuto” con carta topografica di non si sa bene quale città sulla gamba destra.

L’ufo si tolse il casco, rivelando una testa tonda dal colorito più che paonazzo, e avanzando a mo’ di Neil Armstrong sul terreno lunare ci chiese:

Scusate ,mi potete dire dove siamo….. Perchè io dovrei andare ad Ozzano-Emilia…Giorgio scoppiò in una sonora risata, Gianni con la sua proverbiale aplomb Ferrarese riversò una valanga di improperi all’indirizzo del malcapitato che, accortosi del pasticcio combinato dopo un attimo di esitazione reinfilò il casco, si tuffò a pesce sul trabiccolo e se ne andò come era venuto…

Roberto incredulo scuoteva il capo .

All’ atteraggio raccontammo a Catellani il motivo dell’ avviso di riattaccata e lui sotto i folti ciglioni neri borbotto:
No no chi zuvnot lè seinza radio bisegna chi vaghen da netra pert
(trad: bisogna che quei giovanotti li senza radio vadano ad atterrare da un’altra parte)
Poi togliendosi i Rayban continuò: ien propria un branc ed ciocapiat
(trad: sono proprio un branco di casinisti..)

Tutto è bene quel che finisce bene si dice , in questo caso è finito tutto con una risata, se per qualche motivo il bimotore ed il deltamotore fossero stati più vicini beh,sarebbe finita in maniera diversa…

Per

 www.aeroclubmodena.it

Piergiorgio”pierinoinflight”Goldoni


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