Bahrein


F1: in Bahrain stravince Vettel, Alonso ottavo tradito dal DRS

A podio le due Lotus di Raikkonen e Grosjean. Sfortuna Massa: 15°

Sebastian Vettel ha vinto nettamente il GP del Bahrain. Gara superlativa per il campione del mondo della Red Bull che, dopo due giri di grande bagarre, ha salutato tutti ed è arrivato senza problemi alla bandiera a scacchi. A completare il podio le Lotus di Kimi Raikkonen e Romain Grosjean. Sfortunato Fernando Alonso che ha avuto problemi con il DRS e ha concluso all’ottavo posto. Peggio è andata a Felipe Massa: 15° con due forature.

 Stratosferico Vettel. E non poteva essere altrimenti per colui che è sceso in pista con il casco di Felix Baumgartner, l’uomo del lancio dalla stratosfera appunto. Sebastian è stato praticamente perfetto con la sua Red Bull. In partenza ha subito il sorpasso di Alonso, ma ha prontamente replicato poche curve dopo mettendo nel mirino il poleman Rosberg. Grande bagarre per due giri, poi il campione del mondo ha preso la testa e ha salutato tutti. Una gara facilissima, vista da fuori. 

 A renderla dannatamente facile anche i problemi all’ala mobile posteriore della F138 di Nando. Al settimo giro lo spagnolo della Ferrari, secondo e l’unico che poteva impensierire Vettel, è stato costretto al rientro ai box per il mal funzionamento del DRS (Drag Reduction System): il flap rimaneva aperto. I meccanici, nel corso del cambio gomme anticipato, lo hanno chiuso, ma una volta rientrato in pista Alonso ha verificato se i problemi erano stati risolti, ma la risposta è stata negativa. L’unica soluzione è stata quindi un altro passaggio in corsia box per chiuderla e non utilizzarla più per tutto il resto della gara. GP in salita concluso all’ottavo posto, senza possibilità di sorpasso alcuna. E’ stata comunque una prova superlativa per lo spagnolo autore di una grande rimonta a suon di giri veloci su giri veloci. Quattro punti guadagnati anche se quelli persi bruciano molto. 

 Gran Premio sfortunato per la Ferrari e anche Felipe Massa non è stato risparmiato. Il brasiliano ha forato per due volte la posteriore destra ed è uscito inesorabilmente dalla zona punti concludendo al 15.esimo posto, ultimo dei piloti non doppiati. Anche prima degli incovenienti non era stato brillante nella lotta con Paul Di Resta, ottimo quarto con la Force India.  

 Bene, benissimo, le Lotus. Venerdì avevano dimostrato di avere un ottimo passo gara e lo hanno confermato nel momento clou. Dopo una brutta qualifica Raikkonen e Grosjean hanno aspettato e grazie a un’ottima strategia hanno passato tutti salendo sul podio. E’ stato un GP avvincente con molti sorpassi e contatti, anche tra compagni di squadra. In casa McLaren spettacolare e rischiosissima per le coronarie di Whitmarsh la lotta tra Perez, sesto, e Button, decimo. Bene anche Hamilton quinto, mentre il poleman Rosberg ha confermato tutti i problemi di usura degli pneumatici posteriori chiudendo dietro Alonso. Male Webber in settima posizione visto il risultato del compagno e nemico di team. Così Seb ha mandato di traverso la famosa cena di Webber e Alonso. 

MotoGP: ad Austin Valentino si becca un 5 in pagella

Marquez è da 10 e lode, 9 per Lorenzo e Pedrosa

MARC MARQUEZ 10 e LODE – Il “Chapeau” di Valentino la dice tutta sul Fenomeno. Aveva tempo fino ad agosto per diventare il più giovane vincitore di tutti i tempi nella massima categoria, ma il ragazzino va di fretta e li ha impallinati tutti con un’autorità che lascia presagire altri dispiaceri per i soci di pista. Soprattutto per DANI PEDROSA, voto 9, che sta davanti fin che può, che non molla l’osso, che alla fine ammette con un sorriso che è arrivato un altro grande ad attraversargli la carriera. Battuto sì, povero Dani, ma non ancora abbattuto.

JORGE LORENZO 9 – Evita con saggezza il suicidio, ovvero tentare il tutto per tutto per stare attaccato alle Honda che in Texas volano. Non prende paga eccessiva e porta a casa un podio prezioso, preziosissimo perchè sa molto bene che i conti si fanno alla fine.

CAL CRUTCHLOW 8 – Uomo da bagarre che con la bagarre non ha ancora confidenza completa, ma che fa un superlavoro per non farsi distanziare troppo da gente che onestamente ne ha di più. Fa insomma il suo dovere in attesa di occasioni da podio, che quest’anno rischiano di essere poche.

STEFAN BRADL 6,5 – L’aver provato la pista texana in marzo, e con ottimi riscontri, avrebbe dovuto dargli una spinta più decisa, roba diciamo da infastidire Lorenzo per il podio. La Top Five non si butta mai via, ma un filo di delusione c’è.

VALENTINO ROSSI 5 – Un disco freno anteriore scheggiato, il brutto lavoro in prova e la forza degli altri fanno somigliare la gara di Vale a quelle del recentissimo passato in rosso. E’ comunque presto per suonare l’allarme, sperando che si tratti del classico episodio isolato.

ANDREA DOVIZIOSO 7,5 – Per domare la Ducati in questo corral avrebbe dovuto avere i muscoli di Big Jim. Ci ha messo tutto il fiato e tutta la testa per portare a casa un risultato non disprezzabile, tenendo dietro un ALVARO BAUTISTA, voto 6,5, che dispone di una Honda ben più efficace.

NICO TEROL 10 – Vince per distacco la sua prima gara in Moto2 conquistando il quarto successo della carriera sul suolo americano. Se corresse nell’AMA Superbike, il campionato a stelle e strisce, vincerebbe tutte le domeniche.

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