caccia

2 Dicembre 2013

Pechino risponde alle provocatorie incursioni nella “zona di difesa” imposta unilateralmente sull’arcipelago Senkaku/Diaoyu. Un portavoce dell’aviazione ha dichiarato che sono stati identificati due ricognitori Usa e dieci aerei giapponesi, tra cui un F-15

Cina, aeronautica in "massima allerta". Caccia di Pechino seguono aerei giapponesi e americaniLe isole Senkaku, contese dalla Cina al Giappone (ap) ROMA – Resta altissima la tensione tra Cina e Giappone nel mar Cinese, dove si trovano le isole Senkaku, al centro di una rivendicazione territoriale che oppone Pechino (che le chiama Diaoyu) a Giappone, Corea del Sud e Taiwan. L’agenzia di stampa cinese Xinhua, ripresa dalla Bbc, fa sapere che caccia dell’aviazione cinese hanno seguito aerei americani e giapponesi che stavano sorvolando la “zona aerea di difesa e identificazione” proclamata unilateralmente dalla Cina sabato scorso e che comprende il tratto di mare con le isole contese. Entrando in quella zona, ricorda Pechino, tutti gli aerei in transito hanno l’obbligo di identificarsi, per evitare “misure difensive d’emergenza”.

“Diversi aerei da combattimento sono subito decollati per accertare l’identità” dei velivoli americani e giapponesi, riporta Xinhua, citando il portavoce della forza aerea Shen Jinke. Shen ha precisato che i caccia hanno identificato due velivoli da ricognizione americani e 10 aerei giapponesi, tra cui un F-15. Il portavoce ha quindi dichiarato che la forza aerea ha avuto la missione di monitorare i voli stranieri nella zona “durante tutto il processo, con tempestiva identificazione”.

Dopo l’annuncio di Pechino, un portavoce del Pentagono, colonnello Steve Warren, si è limitato a far sapere che “gli Stati Uniti continueranno a collaborare con i loro alleati e proseguiranno con le normali operazioni nella zona”. Le autorità giapponesi, invece, hanno affermato di essersi rifiutate di rivelare dettagli dei voli, come imporrebbe il “warning” di Pechino, confermando come gli Usa che le missioni di routine nella zona stanno continuando. “Stavamo semplicemente svolgendo le nostre solite attività di avvertimento e sorveglianza”, ha detto il ministro della Difesa giapponese, Itsunori Onodera, aggiungendo che “per il momento non abbiamo notato circostanze anomale, per cui non abbiamo fatto nessun annuncio”.

I caccia cinesi stanno pattugliando la zona da ieri, quando l’aviazione è stata messa in stato di massima allerta dopo le provocazioni da parte di Giappone e Sud Corea che con i loro aerei hanno violato la “zona” imposta dalla Cina a protezione dell’arcipelago. Il portavoce dell’Esercito popolare di liberazione, Shen Jianke, aveva spiegato che Pechino prenderà misure “per affrontare diverse minacce aeree” nel suo spazio aereo.

Il tutto alla vigilia del viaggio del vicepresidente americano Joe Biden che la prossima settimana sarà in Cina, Corea del Sud e Giappone.

Una fonte militare cinese ha chiarito ai media locali che l’unico obiettivo della “zona di difesa” è proprio Tokyo: “Ciò che dobbiamo fare al momento è contrastare con fermezza tutte le azioni di provocazione del Giappone”. I sorvoli di aerei statunitensi e sudcoreani nella “zona proibita”, secondo quanto riferisce la stampa cinese, “possono essere ignorati”.

Eppure le intrusioni erano cominciate martedì scorso con due bombardieri B-52 statunitensi che hanno sorvolato la zona come azione dimostrativa contro la decisione cinese di allargare il proprio spazio aereo difensivo.

Ma le grandi manovre cinesi non sono finite qui. La portaerei cinese Liaoning, l’unica della Repubblica popolare cinese, ha attraccato oggi per la prima volta in una base militare del mar della Cina Meridionale, vicino all’arcipelago al centro dello scontro. Secondo l’agenzia Xinhua, la Liaoning è partita martedì dal porto orientale di Qingdao, ha attraversato giovedì lo stretto di Formosa ed è arrivato oggi nella base di Sanya, nella provincia insulare cinese dell’Hainan. La portaerei, che è entrata ufficialmente in servizio circa un anno fa, è accompagnata dai cacciatorpedinieri Shenyang e Shijiazhuang e dalle fregate Yantai e Weifang.

Si diceva all’inizio che tra i “pretendenti” alla sovranità sulle Senkaku c’è anche Taiwan. I deputati dell’ex Formosa hanno criticato la zona di difesa aerea cinese e hanno chiesto al governo del presidente Ma Ying-jeou di “protestare severamente” con Pechino. I parlamentari hanno criticato l’esecutivo per la risposta troppo cauta di Taiwan all’annuncio della Cina e per aver accettato di fornire a Pechino i piani dei voli degli aerei che entrano nella zona. Taiwan, si legge nel comunicato firmato dai nazionalisti al governo e dai partiti indipendentisti all’opposizione, dovrebbe lavorare insieme al Giappone, agli Stati Uniti e ad altri “Paesi amici nella regione” nei negoziati multilaterali con la Cina. Il governo ha fatto sapere più tardi che avrebbe comunicato la sua “rigida posizione” a Pechino. 

 


 Lockheed T-33 Shooting Star

 

Il Lockheed T-33 Shooting Star era un aereo da addestramento statunitense costruito dal 1948 al 1959 ed usato tutt’ora da alcune aviazioni minori, come quella boliviana.

File:T-33A 5021TOS Alaska 1984.jpeg

Venne sviluppato a partire dal P-80 Shooting Star (in seguito ridenominato F-80), il primo caccia jet operativo nell’USAF, ed era inizialmente denominato TP-80C o TF-80C.

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http://www.youtube.com/watch?v=xX_FG5Aj2Qk

Il T-33 fu a sua volta la base del caccia intercettore F-94 Starfire.

Storia

Sviluppo

Il T-33 era un semplice adattamento del monoposto F-80C, con la riduzione dell’armamento da 6 a 2 mitragliatrici, un secondo posto di pilotaggio; i serbatoi interni, da 1.931 litri complessivi, vennero integrati da serbatoi alle estremità alari, molto caratteristici, da ben 870 litri (il predecessore arrivava a 2 da 807 litri). La velocità di salita scendeva da 35 a 26 m/s.

Il caccia F-80 si era trasformato quindi in un addestratore avanzato che venne talmente apprezzato, per la sua semplicità, da essere prodotto in oltre 6.000 esemplari, anche in Canada ed in Giappone.

File:Lockheed NT-33A USAF.jpgIl T-33 era molto popolare e divenne molto diffuso in tutto il mondo, combattendo anche in vari conflitti minori, come ad esempio l’invasione della Baia dei Porci, ed almeno fino a pochi anni fa era in linea in una dozzina di paesi in vari continenti.

Impiego operativo

Venne impiegato per decenni negli USA, nelle file dell’USAF, della US Navy e dei Marines. L’Aeronautica Militare Italiana, invece, ottenne 75 esemplari a partire dal 1952, con altri 15 nella versione RT-33A da ricognizione. Il T-33 spense molte delle speranze riposte negli addestratori studiati in Italia, ben più costosi anche perché non erano coperti da nessun programma di aiuti internazionali. Per questo motivo, i G.80/82 non ebbero successo, e bisognò aspettare il successivo Aermacchi MB-326, maggiormente orientabile al compito d’attacco al suolo e che ebbe un successo notevole di esportazione.

L’ultimo T-33 italiano venne radiato nel 1982, quando almeno altri 20 paesi continuavano ad usarlo nel mondo.

Varianti

File:T-33 LA PAZ.jpg

USAF
T-33A
versione da addestramento a getto biposto.
AT-33A
versione da attacco leggero derivata dal T-33A.
DT-33A
designazione assegnata ai T-33A convertiti in aerei da controllo droni.
NT-33A
designazione assegnata ai T-33A convertiti in aerei per test sperimentali.
QT-33A
designazione assegnata ai T-33A convertiti in droni senza equipaggio da bersaglio.
RT-33A
versione da ricognizione derivata dal T-33A.

US Navy

  • TO-1/TV-1: U.S. Navy designation of P-80C, 50 transferred to USN in 1949 as jet trainers (not technically T-33 Shooting Star)
  • TO-2: Two-seat land-based jet training aircraft for the US Navy. It was the US Navy’s version of the T-33A. Later redesignated TV-2.
  • TV-2KD: This designation was given to number of TV-2s converted into drone directors.
  • T-33B redesignation of Navy’s TV-2 in 1962.
  • DT-33B redesignation of Navy’s TV-2KD.

Canada

File:Greek T-33 Shooting Star 4.jpg

Utilizzatori

Arabia Saudita Arabia Saudita
Belgio Belgio
  • Composante Air de l’armée belge
acquisì 38 T-33A ed un RT-33A con i quali operò dal 1952.
Bolivia Bolivia
Brasile Brasile
bandiera Birmania
Canada Canada Canada Canada
opera con la variante di produzione nazionale Canadair CT-133 Silver Star.
Cile Cile
Colombia Colombia
Corea del Sud Corea del Sud
cominciò ad operare con i T-33A dall’agosto 1955, utilizzati anche dalla pattuglia acrobatica Black Eagles. (tutti ritirati)
Cuba Cuba
Danimarca Danimarca
Rep. Dominicana Rep. Dominicana
Ecuador Ecuador
El Salvador El Salvador
Filippine Filippine
Francia Francia
Germania Germania
Giappone Giappone
operò con esemplari di produzione nazionale, realizzati dalla Kawasaki Heavy Industries Aerospace Company dal 1956. (tutti ritirati)
Grecia Grecia
  • Ellenikì Polemikì Aeroporia (tutti ritirati)
Guatemala Guatemala
(One is on static exhibit outside the east entrance to the Mundo Maya International Airport near Flores, restored to polished aluminum finish) (all retired)
Honduras Honduras
Indonesia Indonesia
Iran Iran Iran
Italia Italia
Jugoslavia Jugoslavia
Libia Libia
Messico Messico
Nicaragua Nicaragua
la FAN acquisì quattro velivoli AT-33A da parte del governo degli Stati Uniti dopo la fallita invasione di Playa Girón nel 1961. Ritirati dal servizio nel 1979.
Norvegia Norvegia
Pakistan Pakistan
Paesi Bassi Paesi Bassi
Paraguay Paraguay
operò con sei AT-33A donati da Taiwan nel 1990 nel 2° Grupo Aerotáctico (GAT) “Indios”. Ritirati dal servizio nel 1998.
Perù Perù
Portogallo Portogallo
Singapore Singapore
  • Angkatan Udara Republik Singapura
operò con esemplari francesi ex Armée de l’air. (tutti ritirati)
Spagna Spagna
Taiwan Taiwan
Thailandia Thailandia
Turchia Turchia
Stati Uniti Stati Uniti
Uruguay Uruguay

File:Lockheed T33A.JPG

Lockheed T-33 Shooting Star

Descrizione
Tipo addestratore avanzato
Equipaggio 2 (pilota + istruttore)
Progettista Clarence Johnson
Costruttore Stati Uniti Lockheed
Data primo volo 22 marzo 1948
Data entrata in servizio 1949
Utilizzatore principale Stati Uniti USAF
Altri utilizzatori Stati Uniti US Navy
Germania Luftwaffe
Giappone JASDF
altri
Esemplari 6 557
Sviluppato dal P-80 Shooting Star
Altre varianti T2V SeaStar
CT-133 Silver Star
 

File:T-33.JPG

Dimensioni e pesi

 
Lunghezza 11,49 m (37 ft 9 in)
Apertura alare 11,86 m (38 ft 10 in)
Altezza 3,57 m (11 ft 8 in)
Peso a vuoto 3 775 kg (8 300 lb)
Peso max al decollo 6 865 kg (15 100 lb)
 

File:Spanish Air Force Lockheed T-33.jpg

Propulsione

Motore 1 turbogetto
Allison J33-A-35
Spinta 23 kN
Prestazioni
Velocità max 0,8 Ma
(970 km/h in quota)
Autonomia 2 050 km
Tangenza 14 600 m
Armamento
Mitragliatrici 2 Browning M3 calibro 12,7 mm
Piloni 2 sub-alari
Note dati relativi alla versione T-33A Shooting Star

 

Lockheed P-80 Shooting Star

File:P80-1 300.jpg

Il Lockheed P-80 (dal 1948 denominato F-80) è stato il primo caccia con motore a reazione statunitense ad entrare in servizio effettivo e il primo a dichiarare una vittoria in uno scontro tra aerei a reazione.

Dall’F-80 venne sviluppato l’aereo da addestramento T-33 Shooting Star, inizialmente denominato TF-80C, che è rimasto nella storia come il più numeroso addestratore a getto tra quelli realizzati in Occidente.

Storia del progetto

File:XP-80A Gray Ghost af.jpgL’XP-80 era una aereo a impostazione convenzionale con cellula tutta in metallo, carrello d’atterraggio triciclo e ala bassa e sottile. Il P-80 fu il primo caccia a turbogetto operativo ad avere il motore integrato nella fusoliera, una configurazione in precedenza proposta solo dai dimostratori Heinkel He 178 e Gloster E.28/39, mentre gli altri jet della prima generazione avevano in genere due motori montati in gondole esterne facilmente accessibili, alla luce della scarsa affidabilità e necessità di frequenti manutenzioni. Con l’avvento di nuovi motori a getto più potenti e di maggiore durata, il montaggio in fusoliera divenne più efficace e sarebbe stato usato nella grande maggioranza dei successivi modelli di aereo da caccia.

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http://www.youtube.com/watch?v=HK2DqtnJI5U

 

Le fasi iniziali per la progettazione dell’XP-80 iniziarono nel 1943 con gli studi mirati a realizzare una struttura di aereo incentrata sui disegni del turbogetto britannico de Havilland H-1 B Goblin, un motore inizialmente non fisicamente disponibile ai progettisti. Il team della Lockheed incaricato, era costituito da 28 ingegneri aeronautici che avrebbero costituito il gruppo di lavoro noto come Skunk Works, con a capo il famoso progettista Clarence L. “Kelly” Johnson. Il gruppo avrebbe ideato per la Lockheed nei decenni successivi alla seconda guerra mondiale, una linea di aerei ad alte prestazioni, tra cui l’F-104 Starfighter, l’SR-71 e altri.

File:EF-80.jpgUna accelerazione per lo sviluppo del P-80 venne dalla scoperta da parte dello spionaggio degli Alleati dell’aereo a getto tedesco Me 262 nella primavera del 1943. Il comandante dell’U.S. Army Air Forces, il generale Henry H. Arnold, riteneva che si poteva sviluppare una struttura intorno al motore a getto britannico e la Lockheed venne incaricata del progetto. Con i tedeschi chiaramente in vantaggio nello sviluppo, la Lockheed venne posta sotto pressione per sviluppare un jet dalle prestazioni comparabili nel più breve tempo possibile. Kelly Johnson presentò una sua proposta a metà di giugno e promise che il prototipo sarebbe stato pronto per le prime prove in 180 giorni. Il gruppo degli Skunk Works, costruì la struttura iniziando dal 26 giugno 1943 in 143 giorni, consegnandola al Muroc Army Airfield il 16 novembre. Quando il motore Goblin venne montato nella fusoliera, un oggetto estraneo venne ingerito durante la prima accensione (foreign object damage) e il motore si distrusse, rimandando il primo volo fino alla consegna del secondo motore.

Il primo prototipo (44-83020), soprannominato Lulu-Belle (e anche noto come “the Green Hornet”, il calabrone verde, a causa della sua colorazione), volò la prima volta l’8 gennaio 1944 con il pilota collaudatore della Lockheed Tony LeVier ai comandi, e il motore Halford H1 di rimpiazzo al primo e preso dal prototipo del caccia britannico de Havilland Vampire. Dopo il primo volo, Johnson dichiarò, “È stata una dimostrazione magnifica, in nostro aereo è stato un successo – un successo tale da superare il vantaggio temporaneo che i tedeschi hanno raggiunto dopo anni di sviluppo degli aerei a getto”.

File:F-80 Schraege Muzik.jpg

Il secondo e terzo prototipo (44-83021 e 44-83022), designati XP-80A, furono progettati per utilizzare il più grande General Electric I-40 (una variante migliorata del motore Rolls-Royce Derwent, in seguito prodotta dalla Allison con il nome J33). L’aereo con la matricola 44-83021 fu soprannominato “Gray Ghost”, spettro grigio, a causa della verniciatura grigio perla, mentre il secondo XP-80A, fu lasciato privo di colorazione per comparare le prestazioni e divenne quindi noto come “Silver Ghost” – “spettro argento”. Il primo volo della nuova variante non suscitò una favorevole impressione, ma la maggior parte dei problemi evidenziati, vennero velocemente individuati e corretti nel corso del programma di prove. Inizialmente, i P-80A motorizzati con il motore I-40 non furono accolti positivamente. Il capo dei piloti collaudatori della Lockheed, Milo Burcham, commentò che un aereo che lo aveva ben impressionato (la versione con il motore Halford) era ora diventata un “brocco” (dog – cane, nell’originale inglese). Gli XP-80A erano però principalmente dei prototipi per le prove di integrazione di motori più grandi e per la messa a punto delle prese d’aria anteriori e, conseguentemente, erano più grandi del 25% e più pesanti dell’XP-80 originale.

File:ClarenceLeonardKellyJohnson.jpgIl programma di prove del P-80 si rivelò molto pericoloso. Burcham rimase ucciso il 20 ottobre 1944 mentre volava con il terzo YP-80A costruito, il 44-83025. Il “Gray Ghost” fu distrutto durante prove in volo il 20 marzo 1945. Il pilota Tony LeVier si salvò. Appena promosso capo dei piloti collaudatori dopo la morte di Burcham, LeVier si lanciò fuori dall’aereo quando si ruppe una delle palette del motore a turbina, causando danni strutturali in volo alla coda dell’aereo. LeVier atterrò duramente e si ruppe la schiena, ma ritornò alle attività di prova dopo sei mesi di cure. Un altro incidente che funestò le campagne di prova dell’aereo, avvenne quando il celebre ace statunitense, il maggiore Richard Bong rimase anch’egli ucciso in un volo di accettazione di un P-80 di produzione il 6 agosto 1945. Entrambi Burcham e Bong perirono a causa di un guasto alla pompa principale del combustibile. La morte di Burcham fu il risultato di un errore nel briefing prevolo, nel quale non fu informato della installazione di una nuova pompa di emergenza, ma l’indagine sull’incidente di Bong evidenziò che apparentemente il pilota aveva dimenticato di accendere la pompa combustibile d’emergenza che gli avrebbe permesso di prevenire l’incidente. Si lanciò fuori dall’aereo quando questo aveva assunto un assetto in volo rovesciato, ed era troppo vicino al suolo per consentire al paracadute di aprirsi.

Versioni

File:F-80 Schräge Musik 2.jpg

P-80/F-80

1714 aerei di produzione furono consegnati all’USAF. In seguito vennero convertiti e ridesignati in molteplici varianti, pur mantenendo lo stesso numero di matricola.

EF-80, versione per le prove con pilota in posizione prona.
XP-80
prototipo. Un solo esemplare costruito.
XP-80A
seconda variante di prototipi, due costruiti.
YP-80A
12 aerei di pre-produzione.
XF-14
prototipo per ricognizione fotografica. Un esemplare costruito (44-83024), a partire da un modello YP-80A ordinato. Perso in volo a causa della collisione con l’aereo B-25 Mitchell che lo seguiva, il 6 dicembre 1944.
P-80A
costruiti 344 block 1-LO; 180 block 5-LO. Gli aerei block 5 e tutti i successivi Shooting Stars sarebbero rimasti con colorazione metallica. Il modello montava serbatoi da 625 l) alle estremità alari.[
F-80A
designazione USAF del P-80A.
EF-80
modificato per prove di volo con il pilota in posizione prona.
F-14A
numero sconosciuto di conversioni di P-80A, tutti ridesignati FP-80A.
XFP-80A
P-80A 44-85201 modificato con naso incernierato per ospitare apparati fotografici.
F-80A di prova(s/n 44-85044) con mitragliatrici binate da 12.7 mm a motaggio obliquo, simili alle tedesche Schräge Musik della seconda guerra mondiale, nel corso di prove per verificare le tecniche di attacco ai bombardieri sovietici da posizione inferiore.
 
FP-80A
152 block 15-LO; versione operativa da ricognizione fotografica.
RF-80A
designazione USAF dell’FP-80A. 66 F-80A operativi modificati allo standard RF-80A.
ERF-80A
P-80A 44-85042 modificato con un profilo del muso diverso.
XP-80B
P-80A riconfigurato con motore J-33 migliorato. Un solo esemplare costruito come prototipo del P-80B.
P-80B
209 block 1-LO; 31 block 5-LO; primo modello a venire equipaggiato con seggiolino eiettabile (retrofittato come -As)[5]
F-80B
designazione USAF del P-80B.
XP-80R
modifica dell’XP-80B come aereo da corsa (race in inglese).
P-80C
162 block 1-LO; 75 block 5-LO; 561 block 10-LO
F-80C
designazione USAF del P-80; 128 F-80A modificati in F-80C-11-LO equipaggiati con motore J-33-A-35 e installazione del seggiolino eiettabile; installati serbatoi da 985 l alle estremità alari.Versione maggiormente prodotta del P-80.
RF-80C
versione migliorata da ricognizione fotografica. 70 aerei modificati a partire da F-80A e F-80C, più 6 RF-80A modificati in RF-80C e RF-80C-11.
DF-80A
designazione data a un certo numero di F-80A convertiti in aerei guida per UAV.
QF-80A/QF-80C/QF-80F
modelli prodotti dalla Sperry Gyroscope convertendo alcuni F-80 in bersagli teleguidati nel corso del Progetto Bad Boy. Q-8 era il nome inizialmente proposto per i QF-80.
TP-80C
prima designazione dei prototipi TF-80C da addestramento.
TF-80C
prototipo del T-33 (48-0356).
TO-1
variante per la U.S. Navy dell’F-80C. 49 aerei block 1-LO e 1 block 5-LO trasferiti alla USN nel 1949. 16 inizialmente assegnati all’U.S. Marine Corps

Impiego operativo

File:P-80.jpg

Lo Shooting Star venne usato in Corea, ottenendo una superiorità aerea complessiva nel teatro operativo operando dal Giappone, poi anche nella penisola. Il cacciabombardiere abbatté 4 Il-10 in una delle sue prime azioni belliche; poi bombardò col napalm le truppe comuniste.[senza fonte] Verso la fine del 1950, arrivò in campo il MiG-15, che surclassava nettamente il caccia americano. Benché R. Brown rivendicò – e gli venne ufficialmente riconosciuto – l’abbattimento di uno di essi al primo incontro, l’F-80 non riusciva a difendersi a sufficienza, tanto meno a eseguire le missioni di scorta. Il caccia statunitense venne sostituito dal North American F-86 Sabre nei compiti di superiorità aerea, ma continuò a lungo nella carriera di cacciabombardiere, dando un buon contributo agli eventi bellici.

L’F-80 non fu più assegnato a compiti di prima linea, e venne radiato dal servizio entro la fine del decennio. Era un aereo limitato dalla sua struttura aerodinamica, con l’ala dritta, anche se di tipo avanzato, che limitava le sue prestazioni complessive.

Anche se la carriera operativa dell’F-80 era finita, il suo derivato biposto da addestramento T-33A si dimostrava assai promettente, e sarebbe diventato uno dei più diffusi addestratori del mondo.

Descrizione
Tipo aereo da caccia
Equipaggio 1 pilota
Progettista Clarence Johnson
Costruttore Stati Uniti Lockheed
Data primo volo 8 gennaio 1944
Data entrata in servizio 1945
Data ritiro dal servizio 1974
Utilizzatore principale Stati Uniti USAF
Altri utilizzatori Stati Uniti US Navy
Brasile FAB
Cile FACh
Argentina FAA
Esemplari 1 715
Costo unitario 110 000 US$ (del 1945)
Altre varianti T-33 Shooting Star
Dimensioni e pesi
Lunghezza 10,49 m (34 ft 5 in)
Apertura alare 11,81 m (38 ft 9 in)
Altezza 3,43 m (11 ft 3 in)
Superficie alare 22,07 m² (237’6 ft²)
Peso a vuoto 3 820 kg (8 420 lb)
Peso carico 5 638 kg (12 650 lb)
Peso max al decollo 7 646 kg (16 856 lb)
 

File:F-80C.svg

Propulsione

Motore 1 turbogetto
Allison J33-A-25
Spinta 24 kN
Prestazioni
Velocità max 0,8 Mach
(965 km/h in quota)
Autonomia 1 930 km
Tangenza 14 000 m
Armamento
Mitragliatrici 6 Browning M2 da 12,7 mm
Bombe caduta libera:
2 da 1000 lb
Missili razzi:
8 (non guidati)
Note dati relativi alla versione
P-80C/F-80C

Fonte:http://it.wikipedia.org



Oltre una decina di nuove moderne differenti armi entrerà in servizio nell’Aeronautica militare russa entro il 2013, comunica l’ufficio stampa del Ministero della Difesa.

Le unità delle Forze aeree saranno dotate di aerei Su-34, Su-30SM, Su-35S, Yak-130, elicotteri Ka-52, Mi-28N, Mi-8MTV, sistemi radar Nebo-M e Podlet e oltre sistemi missilistici contraerei S-400 e Pantsir-S.

Inoltre nel periodo estivo l’Aeronautica militare russa prevede di avviare molte esercitazioni.

Fonte:http://italian.ruvr.ru



La Russia e il Brasile avviano la reciproca cooperazione tecnico-militare. Durante la fiera LAAD 2013 si valuteranno le possibilità di progettare in maniera congiunta un sistema di difesa antiaerea e di ampliare le forniture delle armi russe in Brasile.

America Latina: ingresso con discrezione

Gli elicotteri russi hanno molto successo in questa regione e in America Latina li troviamo praticamente in ogni nazione, dal Messico all’Argentina. Infatti, Perù, Venezuela e Cuba li sfruttano parecchio di buon grado, mentre negli ultimi anni sono comparsi anche in paesi leader nella regione, come Brasile e Argentina.

La collaborazione tra Russia e paesi dell’America Latina in ambito tecnico militare esiste già da tempo, ma in scala piuttosto ridotta. La situazione è iniziata a cambiare negli anni duemila, grazie alla cooperazione con il Venezuela, che rimane ancora il partner principale della Russia in quest’area. Intanto, sono stati firmati modesti contratti anche con altri paesi, dall’Uruguay al Brasile. I primi accordi con il Brasile risalgono alla metà degli anni duemila, quando furono consegnati dei MANPADS «Igla» per 20 milioni di dollari. Nel 2009 è stato firmato un contratto per 12 elicotteri bellici Mi-35 per un costo di oltre 200 milioni di dollari, mentre alla fine del 2012 sono stati raggiunti accordi sull’organizzazione in Brasile di una produzione a lungo termine di elicotteri Mi-171 e di un centro di assistenza per Mi-35. In breve si concluderà un contratto per la consegna di sistemi di difesa antiaerea MANPADS «Panzer» e sistemi portatili «Igla» per un totale di un miliardo di dollari.

Inoltre, anche il mondo degli affari brasiliano si è interessato alle macchine di produzione russa. Nel dicembre 2012 «Elicotteri russi» ha concluso un accordo di fornitura, nel 2015, di sette elicotteri Ka-62 alla società brasiliana Atlas Taxi Aereo con un’opzione di altri sette. È notevole il fatto che si tratta del primo contratto di esportazione di Ka-62, la cui produzione in serie comincerà nel 2014.

Il T-50 per il Brasile: un’eventualità realistica?

Il potenziale della collaborazione tra Russia e Brasile nel campo dell’aviazione non si limita solo agli elicotteri. Uno degli affari maggiori degli ultimi anni sono i risultati della gara per la fornitura di aerei-caccia per l’aeronautica militare brasiliana. A intervalli periodici, si prolunga già da più di dieci anni. La gara d’appalto per l’acquisto di aerei da combattimento per l’aeronautica militare brasiliana secondo il programma F-X è stata annunciata nel 2001 e poi annullata nel 2005. Nel 2008 è stata ripresa come F-X2 e di nuovo bloccato nel 2010. Hanno partecipato alla gara, in diversi momenti, il caccia americano Boeing F/A-18E/F Super Hornet, il francese Dassault Rafale, lo svedese Saab JAS 39 Gripen NG e l’europeo Eurofighter Typhoon.

Per un certo periodo la Russia ha cercato di attivarsi per gareggiare con il suo caccia Su-35C, ma il tentativo non ha avuto successo. Molti esperti, però, notano l’interesse del Brasile per il caccia di quinta generazione T-50. L’acquisto di questo mezzo insieme all’organizzazione dell’assemblaggio in Brasile potrebbe incrementare sensibilmente le capacità della sua aeronautica militare e dell’industria aeronautica.

Già da molto tempo si parla del possibile acquisto da parte del Brasile di T-50 o della sua variante studiata su misura per questo paese ed esistono possibilità di successo per il velivolo russo: di fatto, questa è l’unica macchina di quinta generazione che il Brasile potrebbe ricevere nel futuro prossimo. Considerata la crescita delle opportunità economiche di questa nazione, un simile aeroplano non sarebbe affatto superfluo, soprattutto in una situazione politica così imprevedibile come quella attuale. Questo acquisto si inserirebbe nella logica generale volta alla formazione delle forze armate brasiliane, che puntano a sviluppare quei mezzi da potenza di primo rango come l’aviazione marina e la flotta sommergibile nucleare. Un aeroplano di quinta generazione per l’aeronautica militare in questo momento sarebbe non solo un elemento di prestigio, ma anche uno strumento di contenimento. Potrebbe risultare molto utile nel caso in cui lo sviluppo dell’economia brasiliana e la difesa dei suoi interessi portino a contraddizioni politiche tra il Brasile e qualche altra grande potenza mondiale.

 

Fonte:http://italian.ruvr.ru


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