collisione

11 Giugno 2016

Spiegata la dinamica dell’incidente avvenuto giovedì in Olanda – Salvo il pilota della Patrouille Suisse

Due Tiger F-5 della Patrouille Suisse sono entrati in collisione, giovedì, nel corso degli allenamenti in Olanda in vista dello spettacolo aereo in programma per questo fine settimana alla base aerea di Leeuwarden.

TIGERSWISSE

Uno dei jet è precipitato, ma il pilota è riuscito a mettersi in salvo azionando il seggiolino eiettabile. L’uomo ha riportato solo alcune escoriazioni.

questa la dinamica dell’incidente (Vd. correlati), confermata in serata da Aldo Schellenberg durante una conferenza stampa organizzata a Palazzo federale a Berna.

Il comandante delle forze aeree svizzere ha aggiunto che è ancora troppo presto per dire se la collisione sia il risultato di un errore umano o di un problema tecnico.

La giustizia militare, come è prassi in questi casi, ha aperto un’indagine per fare chiarezza sull’incidente e venerdì; un team di esperti si recherà in Olanda per indagare.

I due piloti coinvolti nell’incidente, ha aggiunto Schellenberg, avevano alle spalle rispettivamente 1’200 e 2’000 ore di volo.

Le forze armate elvetiche hanno da parte loro rinunciato a partecipare all’air-show previsto sabato e domenica.

Vent’anni di incidenti aerei militari in Svizzera

Sono circa 400 gli incidenti aerei che hanno coinvolto l’esercito svizzero dal 1941. I morti in totale sono stati oltre 350. Questi i più gravi degli ultimi vent’anni:

9 giugno 2016: un Tiger F-5 della Patrouille Suisse precipita in Olanda, vicino a Leeuwarden. Il pilota riesce a salvarsi azionando il seggiolino eiettabile.

14 ottobre 2015 : un F/A 18 si schianta in Francia, nel dipartimento di Doubs, in una zona disabitata. Ferito il pilota.

23 ottobre 2013 : il pilota e il suo passeggero, un medico dell’Istituto di medicina aereonautica, muoiono nello schianto di un F/A 18 a Lopper, vicino a Alpnschstad (OW).

12 novembre 2002: un PC-7 entra in collisione con un cavo della funivia Rhäzüns-Feldis, a Bonaduz (GR). Muoiono due ufficiali.

12 ottobre 2001: un elicottero Alouette-III urta un cavo vicino a Montana (VS) schiantandosi al suolo. Morti i quattro occupanti.

25 maggio 2001: vicino a Delémont (JU), un Alouette-III in volo di ricognizione alla frontiera urta un cavo e si schianta. Perdono la vita il pilota e tre gurdie di confine.

14 ottobre 1998: due aerei di allenamento PC-9 si toccano in volo. Un pilota riesce ad atterrare; l’altro muore nello schianto al suo del proprio velivolo.

7 aprile 1998: due occupanti di un F/A-18 muoiono a Crans (VS). Il pilota aveva perso il senso dell’orientamento.

12 novembre 1997: un PC-6 si schianta vicino a Boltingen (BE). Muiono il pilota e quattro soldati.

20 marzo 1997: un Mirage III RS precipita durante un volo di ricognizione nella regione di Saint Croix (VD). Muore il pilota.

4 giugno 1996: un cacciabombardiere Tiger F-5E precipita a Schänis (SG); il seggiolino eiettabile era stato azionato inavvertitamente. Il pilota sopravvive.

Fonte:www.rsi.ch/


4 Marzo 2016

 Sfiorata la collisione in volo tra un Airbus e un drone.

E’ successo a Parigi lo scorso 19 febbraio quando un Airbus A320 della Air France, partito da Barcellona,aveva iniziato la sua discesa sull’aeroporto Charles-de-Gaulle. A riportare la notizia e’ stato oggi l’ Ufficio d’inchiesta e analisi francese (BEA) che ha definito l’incidente ‘grave’.

droooooooonnnnneeee

L’aereo si trovava a 1.600 metri d’altezza quando ‘il copilota si e’ accorto della presenza di un drone a ore 11′, cioe’ sulla sua sinistra, ha dichiarato il portavoce della BEA che ha aperto un’ inchiesta sull’incidente ancora in corso.

 

Il copilota ha immediatamente ‘disconnesso il pilota automatico e effettuato una manovra per schivarlo, mentre informava il comandante di bordo della presenza di un drone’ hanno precisato dall’Ufficio d’inchiesta. Il comandante di bordo, ha aggiunto la BEA, che nel frattempo poteva osservare il drone, ha stimato una distanza di soli 5 metri tra l’oggetto e l’ala sinistra del velivolo.

 

Ancora nessuna informazione riguardo i passeggeri presenti a bordo (un A-320 puo’ trasportare massimo 160 passeggeri), ne’ sulla grandezza del drone.

 

Fonte:www.repubblica.it/


2 Ottobre 2015

Il dossier redatto dai comandanti Mario Pica e Giuliano Currado, consulenti della Procura, punta il dito contro “carenze organizzative” che espose a “estremo pericolo” la missione dei due Tornado scontratisi in volo sulle colline di Ascoli Piceno. Cinque gli ufficiali segnalati come possibili imputati delle condotte “colpose”. I piloti Mariangela Valentini e Alessandro Dotto non conoscevano le rispettive posizioni e volarono a vista per anomalie alla strumentazione

ROMA – Era il 19 agosto del 2014 quando due Tornado dell’AeronauticaMilitare entrarono in collisione mentre sorvolavano le colline di Ascoli Piceno all’altezza della frazione di Venarotta. Precipitarono e nello schianto persero la vita i capitani Mariangela Valentini, Alessandro Dotto, Giuseppe Palminteri e Paolo Franzese.{}

Tra le prime ipotesi del disastro, quella dell’errore umano. Se errore umano ci fu, a commetterlo non furono Valentini e Dotto, entrambi piemontesi, i piloti ai comandi del Freccia 21 e del Freccia 11 disintegratisi nell’impatto. E Dotto, quel giorno, avrebbe dovuto trovarsi altrove, non in volo: quella mattina aveva sostituito un collega indisposto. I navigatori Franzese e Palminteri erano originari rispettivamente di Benevento e Palermo.

Sono le conclusioni a cui sono giunti dopo un lungo lavoro i comandanti Mario Pica e Giuliano Currado, incaricati dalla Procura di Ascoli di effettuare la perizia con l’obiettivo di stabilire le esatte cause dietro la tragedia. Nel loro dossier, consegnato nel luglio scorso e di cui iniziano a emergere i contenuti dopo essere stato messe disposizione delle parti, i due ufficiali affermano che i due aerei transitarono nello stesso punto entrando in collisione per “carenze organizzative” nella pianificazione e nell’assistenza al volo, che hanno creato le premesse per una situazione di “estremo pericolo”. Il disastro sarebbe dunque derivato da condotte erronee di natura “colposa”, di cui potrebbero essere imputati altri cinque ufficiali delle Forze Armate. I comandanti Mario Pica e Giuliano Currado hanno segnalato i loro nomi al pubblico ministero perché tragga le sue valutazioni.

Collisione aerei militari, i periti: "Non fu colpa dei piloti. A terra i possibili responsabili"

E’ dunque sulla Base Militare dell’Aeronautica di Ghedi, in provincia di Brescia, e su chi al suo interno ha organizzato e assistito la missione aerea che punta l’indice la consulenza dei comandanti Currado e Pica. Il cui lavoro si è basato sulla copiosa documentazione raccolta dalla Procura ascolana nei 13 mesi di indagini seguiti al disastro. Le conversazioni telefoniche intercorse prima, durante e dopo la missione finita in tragedia. Tutti i tracciati dei radar militari e civili che hanno seguito il volo dei due Tornado. Le informazioni tratte dalle due scatole nere adibite alla raccolta dei dati tecnici del volo e dall’unico dispositivo rinvenuto sul luogo dello schianto con le registrazioni audio-video (l’altro non è mai stato recuperato).

I due ufficiali hanno incrociato tutto questo arrivando alle seguenti conclusioni. Durante il volo non ci sarebbero state comunicazioni con i piloti, per questo Valentini e Dotto non sarebbero stati a conoscenza ciascuno dell’esatta posizione dell’altro aereo. Avrebbero volato a vista, anche perché, affermano i periti, si sarebbero verificate anomalie nella strumentazione dei due velivoli.

Si era parlato fin dall’inizio di errore umano. Adesso sappiamo che l’errore non era in cielo, ma in terra” rimarca l’avvocato Lorenzo Zacchero, che insieme al collega Enrico Giorio assiste i familiari del capitano Dotto. Anche la Procura militare di Verona, che a sua volta aprì un’inchiesta in quanto gli equipaggi erano di base a Ghedi, che ricade nell’area di competenza del Tribunale Militare scaligero, ha acquisito la perizia sullo scontro in volo dei due Tornado. Il Procuratore militare Enrico Buttitta riferisce all’Ansa che la documentazione è agli atti del suo ufficio ed è stata affiancata a quella già da tempo messa a disposizione dall’Aeronautica militare. “Ci vuole tempo – commenta Buttitta – ma non tantissimo, stiamo guardando la documentazione e in merito alle risultanze trarremo le determinazioni”. Per il Procuratore, al momento, non si è giunti ad alcuna conclusione, mentre è possibile che “a seconda di quanto emergerà gli atti potrebbero andare in capo alla Procura di Ascoli Piceno in toto”.

Da parte sua, l’Aeronautica Militare “esprime piena fiducia nelle indagini condotte dalla Procura della Repubblica di Ascoli, nei cui confronti rinnova la propria stima istituzionale. Ogni valutazione sarà rimessa alle conclusioni alle quali perverrà l’autorità giudiziaria, nei cui riguardi l’Aeronautica ha sempre fornito e sta continuando a fornire la piena e più trasparente collaborazione, finalizzata all’accertamento della verità” spiega una nota dello Stato Maggiore. “L’unico nostro pensiero – si legge ancora – è rivolto ai quattro giovani e valorosi aviatori, scomparsi tragicamente nei cieli di Ascoli, e alle loro famiglie”. L’incidente, conclude l’Aeronautica militare, “avvenne durante una missione di addestramento Nato, in preparazione a una valutazione tattica che ha successivamente certificato ai massimi livelli il Reparto. Con questi presupposti operiamo al meglio in seno all’Alleanza, così come stiamo facendo da quasi un anno dal Kuwait nell’ambito della lotta al terrorismo”.

 

 

Fonte: www.repubblica.it/


7 Novembre 2013

By Tracy Connor, Staff Writer, NBC News

The cameras strapped to the skydivers’ helmets were supposed to memorialize their perfectly timed jumps and exhilarating descent from two small planes to the earth 12,000 feet below.

Instead, the footage filmed by five daredevils shows the terrifying moment when the aircraft collided above Wisconsin, flinging parachuters into the air like plastic action figures and sending one plane into a fiery dive across a sunset-lit sky.

The images are heart-stopping: One Cessna suddenly sandwiched atop another; the legs of a jumper dangling over the tail of a plane; a skydiver hanging onto a step like an acrobat before he lets go; a fireball roaring out of one plane as it plunges downward.

The thrill-seekers’ helmets also filmed the miraculous aftermath of the crash: one by one, the jumpers landing on the ground, shaken but largely uninjured, and hopping into a truck to gather up the others.

All nine skydivers survived. The only person injured was the pilot of the Cessna that lost its wing. He had on an emergency parachute and escaped through an emergency chute and suffered cuts.

The pilot of the other plane was able to pull out of a dive and land at Richard I. Bong Airport in Douglas County.

The outcome for us was as good as it could be,” Mike Robinson, one of the passengers, told NBC News over the weekend.

Robinson, 64, said then that the two single-engine planes were in position for a maneuver called a tracking dive, with one closely following the other.

“The sun was just getting ready to set, it was our last load of the day,” he said Saturday. “It was just a perfect time to be up in the sky.”

There were several passengers in position to jump from an exterior step on each plane when the collision happened. Others were inside but quickly leaped out.

The video shot by Amy Olson, apparently taken while she was still inside the plane, shows three fellow divers out on the step when the plane below them is suddenly right underneath. They leap as a fireball flashes.

Down below, John Rodrigo looks up to capture the planes pancaked on each other and then the tiny figures of his fellow passengers floating down.

Footage from Chad Ebling’s helmet shows two people on the step when the planes hit each other, and then his own legs draped over the tail.

Robinson’s camera filmed the crippled plane he left behind as it plunged to the ground — missing a wing.

The cause of the accident is unknown, according to the Federal Aviation Administration. The planes were owned by Skydive Superior.

Robinson told NBC News after the crash that he was the oldest member of the group.

“This was my fourth jump of the day – I have over 900 skydives,” Robinson said.

GUARDA VIDEO

http://usnews.nbcnews.com/_news/2013/11/04/21308806-exclusive-images-show-skydivers-terrifying-collision-and-chaotic-plunge

“I’ll remember this one more than most.”

NBC News’ Elisha Fieldstadt contributed to this report.

Fonte:http://usnews.nbcnews.com


24 Ottobre 2013

L’inchiesta non riesce a spiegare come mai i piloti abbiano «frainteso» le istruzioni. I velivoli a 30 metri l’uno dall’altro

L’immagine a corredo del report n°2013054Domenica 23 giugno di quest’anno, ore 13. In quel preciso momento sarebbe potuto esserci un tremendo incidente aereo nei cieli della Scozia: uno scontro in volo tra due Boeing 747 con a bordo mille persone. Quell’incidente, solo per un soffio, non c’è stato. C’è stata invece un’inchiesta dell’Uk Airprox Board britannica, un report che però non è riuscito a spiegare come sia stato possibile che i quattro piloti – due per ogni aereo coinvolto nella sfiorata collisione – abbiano frainteso completamente le istruzioni ricevute, facendo giusto l’opposto di ciò che avrebbero dovuto fare.

ARRIVATI VICINISSIMI – I due Boeing stavano sorvolando la Scozia a 30 miglia da Glasgow e alla stessa quota, pronti a lanciarsi sull’Atlantico per attraversarlo, quando un controllore del traffico aereo si è accorto che sarebbero entrati di sicuro in rotta di collisione. L’uomo ha immediatamente ordinato al velivolo sulla sinistra di girare a sinistra e a quello sulla destra di spostarsi a destra. Incredibilmente però ogni aereo ha seguito le istruzioni riservate all’altro. Il risultato: i Boeing hanno iniziato a convergere l’uno verso l’altro ancora più velocemente di prima. Il disastro è stato evitato soltanto perché all’ultimo momento i piloti, quando si sono visti, sono riusciti a evitarsi cambiando altitudine: un aereo si è alzato, l’altro è andato verso il basso. Sono passati a 30 metri l’uno dall’altro.

«INSPIEGABILE» – Nel rapporto – numero 2013054 – si legge che le due coppie di piloti «sembrano aver seguito l’una le istruzioni riservate all’altra» e gli investigatori non riescono a spiegarsi come e perché questo sia stato possibile. Parlando con i membri di entrambi gli equipaggi non è saltato fuori neppure alcun «fattore umano» che possa spiegare l’incidente. Un pilota, si legge ancora, «si è chiesto se ci possa essere stato un errore tecnico nella trasmissione delle istruzioni» ma anche questa ipotesi è caduta. E la responsabilità del disastro sfiorato non è neppure dei controllori del traffico aereo che «si sono comportati correttamente». L’unica cosa certa è che la tragedia è stata evitata per un soffio.

Fonte:www.corriere.it


1 Maggio 2013

Sul cielo della città di Calabasas, nello stato della California, lunedì si sono scontrati due piccoli aerei. Il dipartimento della polizia locale ha comunicato che un pilota è morto. Secondo i dati presenti, un Cessna 172, partito dall’aeroporto di Santa Monica per test tecnici, ha sfiorato nell’aria un altro aereo ed è precipitato nelle montagne. Sul luogo dell’incidente è scoppiato un incendio.

L’altro aereo è riuscito ad atterrare su un vicino campo da golf. Tre persone che stavano a bordo sono leggermente ferite, i testimoni hanno raccontato che nella fase di atterraggio l’aereo ha agganciato un albero e si è girato di 180 gradi.

Fonte:http://italian.ruvr.ru


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