Comiso

14 Febbraio 2014

RAGUSA / Manovre in presenza di forte vento all’Aeroporto civile di Comiso: per tenere sotto controllo i velivoli, i comandanti sono costretti ad effettuare un particolare tipo di atterraggio, molto comune in questi casi. Come ben si nota nel video dell’utente santapazienza77 sia gli aerei Ryanair (in questo caso un Boeing 737) sia quelli di Alitalia (nel video un Embraer 175) si avvicinano alla pista con il muso non allineato alla pista. Negli ultimi passaggi dell’operazione, l’aereo viene completamente raddirizzato e portato a destinazione in sicurezza.

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 http://www.youreporternews.it/2014/atterraggio-con-vento-forte-video-degli-aerei-allaeroporto-di-comiso/

Fonte:www.youreporternews.it


18 Dicembre 2013

Un agreement tecnico tra Enac e Aeronautica Militare.

Comiso – E’ stata una giornata di passione per gli aeroporti di Catania e Comiso. Quello di Catania bloccato dalla polvere lavica, quello di Comiso fermo perchè le procedure di gestione dello spazio aereo previste per Comiso sono le stesse di Catania (gestite entrambe dall’Aeronautica militare). Chiusi i quattro spazi aerei di Catania, non c’è nessuna possibilità di arrivare a Comiso. E il fatto che Comiso sia stato annunciato come l’alternato di Catania rischia di rivelarsi un bluff. E’ come avere il “salotto buono”, avere scelto il modello dal mobiliere e averlo portato a casa in pompa magna, dimenticando però di predisporre la stanza per accoglierlo.

Nessuno, qualche mese fa, al momento della firma della convenzione Enav, si era accorto che quelle procedure previste per l’atterraggio a Comiso passavano attraverso lo spazio aereo di Catania. Morale della favola: chiusi gli spazi aerei di Catania, nessuna possibilità, per gli aeromoboili, di raggiungere anche la zona di Comiso. E per un aeroporto nato e sbandierato come possibile ed indispensabile alternativa per Catania, sembra un assurdo e di certo suona come una beffa.

Scatta subito l’allarme e Ryanair decide di spostare il suo volo da Roima Ciampino a Comiso su Trapani. E’ una distanza notevole, alti costi per la compagnia, alti disagi per i passeggeri. ma nel frattempo, a Catania, Enac ed Aeronautica militare lavorano nel tentativo di trovare una soluzione. Che viene trovata. Accade grazie ad un “agreement” tecnico tra Aviazione civile (Enac) ed Aeronautica militare.

Viene individuata una procedura di avvicinamento a Comiso (nello spazio aereo numero 3, che è quello che interessa il Magliocco) che può essere utilizzata in modo che Comiso possa effettivamente fungere da “alternato” di Catania. E’ una novità assoluta, una soluzione importante, che apre finalmente una possibilità e squarcia il buio di una situazione di difficoltà che i gestori degli aeroporrti di catania e Comiso si sono trovati davanti all’improvviso.

Il via libera arriva poco dopo le 14. E già nelle prime ore del pomeriggio due aerei porovenienti da Roma Fiumicino (Aliatlia e Airone) vengono dirottati a Comiso. Ma sono gli unici della giornata: la procedura può essere attuata solo nelleore diurne. Domani, però, potrà essere riproposta. E un comunicato di sac, diffuso in serata, spiega che “sarebbe auspicabile la collaborazione di Enac e dello Stato maggiore dell’Aeronautica, al fine di dividere fisicamente lo spazio aereo di Comiso da quello di Fontanarossa e modificare l’Apt 15 con procedure dedicate per lo stesso aeroporto di Comiso”.

E’ l’ultimo atto di una giornata convulsa, iniziata con la dichiarazione dei vertici di Sac e Soaco (Mancini, Taverniti, Dibennardo) che chiedevano a gran voce alle istituzioni di trovare una soluzione per Comiso. Arricchita dalle dichiarazioni del deputato regionale Pippo Digiacomo e del sindaco di Comiso, Filippo Spataro, che avevano chiesto un maggiore impegno del socio privato dell’aeroporto (Sac – Itersac), che dovrebbe essere  il socio di now  how e che, secondo i due amministratori comisani , risultano ancora troppo leti nella fase di avvio di alcune procedure importanti.

Affema Spataro: “L’aeroporto di Comiso ha forse preso un po’ tutti di sorpresa per l’interesse, enorme, che sta suscitando, ma al di là del serio impegno delle forze in campo, che ha già prodotto qualche bel risultato, urge constatare che purtroppo ci si muove con una certa preoccupante lentezza, che, invero, non dovrebbe esserci vista la presenza maggioritaria in SOACO del socio catanese di know how. Davanti alle numerose e urgenti richieste ed esigenze del territorio ibleo, si riscontra una rilassatezza quantomeno curiosa da parte di chi invece, anche in ragione dell’esperienza, dovrebbe lavorare per sveltire le procedure riguardanti la struttura aeroportuale iblea.

Ci si riferisce a esempio alla redazione e pubblicazione dei bandi per gli esercizi commerciali interni all’aeroporto, per la security, per la pulizia e la manutenzione, e per l’handling. Lentezza anche nella organizzazione e gestione dei parcheggi. Lentezza nella pianificazione del servizio cargo. Temo che questo doppio incarico dell’ing. Taverniti, contemporaneamente presidente della SAC e amministratore delegato della SOACO, non stia producendo i risultati sperati. Occorre risolvere al più presto questa situazione, così da garantire all’aeroporto di Comiso, ancora in fase di start up, tutta l’attenzione che merita per fare sviluppare al massimo e senza distrazioni le sue poliedriche potenzialità”.

E Digiacomo aggiuntge: “Siamo ancora in attesa dei risultati della sinergia tra le due società che gestiscono l’aeroporto di Comiso, figlio di un grande e ambizioso progetto che vede nel territorio ibleo la convergenza di tante legittime aspettative di rilancio sociale ed economico. Ma non si può certo neanche ipotizzare che questo ambizioso progetto, ormai concreta realtà, sia subordinato a logiche che vanno in tutt’altra direzione da quella immaginata e voluta.

Noi siamo caparbi, e come siamo riusciti ad arrivare fin qui, riusciremo anche a raggiungere tutti gli obiettivi prefissati. È tempo che ognuno faccia la sua parte come si deve, a cominciare proprio dal socio di maggioranza e di conseguenza dal suo amministratore delegato che, per il bene dell’aeroporto di Comiso e di tutto il territorio provinciale, dovrebbe decidersi a essere più presente e più concreto. Auspico quindi, che già dopo le festività, si cominci a lavorare con più determinazione per fare in modo che l’aeroporto di Comiso scateni tutte le sue potenzialità”
 

Fonte:www.ilgiornalediragusa.it


30 Maggio 2013

L’aeroporto degli Iblei di Comiso è stato inaugurato questa mattina. Il “Magliocco” dicenta così il quarto scalo aereo di Sicilia, dopo Palermo, Catania e Trapani. Sono stati il sindaco di Comiso, Giuseppe Alfano, il vescovo di Ragusa, Paolo Urso, ed il presidente di So.A.Co (Società Aeroporto Comiso che gestirà lo scalo), Rosario Dibennardo, a tagliare in nastro inaugurale.
Al momento non è previsto alcun volo. Quindici sono le persone che costituiscono il personale, trasferiti dall’aeroporto di Catania “Bellini” in attesa che la So.A.Co completi l’intera squadra di lavoro. In questa prima fase lo scalo aeroportuale, secondo la convenzione stipulata con l’Enav (Ente Nazionale di Assistenza al Volo), sarà operativo per dieci ore giornaliere, ovvero dalle 9 alle 19, per poi prolungare l’orario fino alle 23.
La So.A.Co è già da tempo impegnata nel concludere alcuni contratti con importanti compagnie aeree, tra le quali Rynair, Airone, Tunisair, Arimalta, per tratte sia nazionali, Milano e Roma Ciampino, che internazionali, Malta e Tunisia. >L’obiettivo prefissato dalla società di gestione è di rendere l’aeroporto del tutto operativo dal mese di settembre. Tuttavia il 7 giugno è già previsto l’arrivo di un piccolo volto charter, proveniente da Londra, con a bordo circa 12 persone.

L’inaugurazione di oggi è dunque un importante primo passo per quello che si spera possa diventare un importante volano per lo sviluppo economico e commerciale non solo dell’area ragusana ma dell’intera regione Sicilia.

Soddisfazione e felicità che trovano conferma nelle parole del deputato regionale del Pd, nonché ex sindaco di Comiso, Pippo Di Giacomo: «è una giornata importante per la Sicilia. La società di gestione è al lavoro per chiudere i contratti con le compagnie aeree, il primo volo potrebbe arrivare già nelle prossime settimane. Il nuovo aeroporto – continua Di Giacomo – si inaugura dopo un impegno portato avanti per quindici anni e sarà un volano per l’economia siciliana, in particolare per il turismo. Non nascondo la mia soddisfazione: in questi anni, prima da sindaco di Comiso e poi da parlamentare regionale, mi sono battuto per raggiungere questo risultato».

Si dimostra altrettanto soddisfatto il deputato regionale del Pdl, Giorgio Assenza, che afferma: «quel che la Sicilia orientale aspettava da decenni finalmente diventerà realtà: l’inaugurazione dell’aeroscalo di Comiso sarà una pietra angolare per lo sviluppo economico di gran parte della nostra Isola. Un momento – aggiunge Assenza – di vera e propria commozione che, come ibleo e come politico da sempre impegnato per l’apertura e il funzionamento di questo importante snodo aereo, non posso che provare. Adesso – conclude il deputato Pdl – scommettere su un futuro più roseo del turismo come del commercio, quantomeno nel comparto dell’agricoltura e in quello della pesca, non è più un azzardo».

Sono, dunque, davvero tante le aspettative e le speranze rivolte verso un aeroporto che in questi anni è stato protagonista di mille traversie. La storia della scalo aeroportuale comisano è difatti lunga e controversa. Situato a pochi chilometri dal centro abitato le sue origini risalgono all’epoca dell’Impero Fascista, quando le mire e i desideri espansionistici del governo Mussolini individuarono nella zona di Contrada Cannamellito, allora appartenente al comune di Vittoria (Rg) oggi per l’appunto a quello di Comiso, un punto strategico per costruire un avamposto militare mediante il quale controllare lo spazio di Malta, importante centro militare britannico. L’aeroporto di Comiso veniva così inaugurato per la prima volta nel 1939 ed intitolato al generale siciliano dell’aviazione Vincenzo Magliocco, deceduto in Africa Orientale qualche anno prima.

Durante la seconda guerra mondiale il “Magliocco” divenne inevitabilmente un scalo militare di grande rilevanza tanto da diventare per gli aerei alleati sensibile obiettivo da colpire e distruggere. Così a partire dal 26 maggio del 1943 furono diversi gli attacchi aerei che l’aeroporto subì per poi giungere al 17 giugno dello stesso anno quando venne completamente raso al suolo.

È negli anni Ottanta che l’aeroporto di Comiso tornò al centro di ogni interesse politico e militare internazionale. Nell’agosto del 1981, infatti, l’allora governo Spadolini designò l’aeroporto come base militare Nato. La struttura aeroportuale si ritrovò così ad “ospitare” 112 missili Cruise a testata nucleare, diventando durante la guerra fredda la più grande base del sud Europa. Da allora, fino agli accordi di pace tra USA e URSS del 1987, Comiso si ritrovò ad essere sotto i grandi riflettori dei media mondiali diventando meta di movimenti pacifisti provenienti da tutto il mondo. È con il crollo del blocco sovietico che la base militare perse ogni valore ed importanza strategica e fu così lentamente smobilitata.

Nel 1999, durante la guerra in Kosovo, la storia dell’aeroporto “Magliocco” si arricchisce di un nuovo capitolo. Il comune di Comiso, nella figura del sindaco Di Giacomo, si dimostrò generosamente disponibile ad ospitare, all’interno delle strutture aeroportuali, seimila profughi kosavari, operazione facente parte della Missione Arcobaleno. In cambio ottenne dall’allora presidente del Consiglio dei Ministri, Massimo D’Alema, la promessa di destinare lo stesso aeroporto ad uso civile. Il progetto venne così approvato e finanziato dall’Unione europea per giungere, dopo parecchi anni e numerose sollecitazioni, all’odierno evento inaugurale.

Fonte:www.radiortm.it


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