de Havilland

26 Maggio 2013

Il de Havilland DH.82 Tiger Moth è un monomotore da addestramento biplano sviluppato dall’azienda britannica de Havilland Aircraft Company nei primi anni trenta.

File:DH 82A Tiger Moth - N81DH.jpg

Progettato da Geoffrey de Havilland, proprietario e fondatore dell’azienda che portava il suo nome, fu utilizzato principalmente dalla Royal Air Force (RAF), l’aeronautica militare del Regno Unito, e da numerose altre forze aeree mondiali nella formazione dei propri piloti. Il Tiger Moth rimase in servizio con la RAF fino al 1952 quindi, una volta radiati, gli esemplari ancora in buone condizioni furono venduti sul mercato dell’aviazione generale ed acquistati da utenti privati ed utilizzati come aereo da turismo. Molte nazioni hanno utilizzato il DH.82 sia per scopi civili che militari e tutt’oggi rimane un mezzo molto ricercato dagli amatori. Alcuni Tiger Moth di proprietà privata sono immatricolati anche in Italia

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 http://www.youtube.com/watch?v=4nZoSqPmDR8

Storia

Sviluppo

Il prototipo del DH.82 fu sviluppato partendo dal DH.60 Moth; la principale modifica apportata fu alla cabina di pilotaggio in quanto veniva richiesto dagli istruttori di volo una migliore accessibilità e sicurezza, soprattutto nel caso di lanci con il paracadute. Nel DH.60 Moth erano i serbatoi del carburante posti nelle vicinanze della cabina di pilotaggio ad intralciare e per risolvere il problema fu spostata in avanti l’ala superiore rispetto alla inferiore ed entrambe furono lievemente arretrate per mantenere l’equilibratura del velivolo e questa modifica rese il DH.82 il primo velivolo della RAF con ali a freccia positiva. Altre modifiche riguardarono un rafforzamento della struttura generale, sportelli disposti su entrambe i lati della cabina di pilotaggio e una revisione del sistema di scarico dei fumi del motore. Fu equipaggiato con il motore de Havilland Gipsy III e volò la prima volta il 26 ottobre 1931 con il collaudatore capo della de Havilland Hubert Broad ai comandi.

File:DH 82 A Tiger Moth D-EBKT.jpg

Una caratteristica distintiva del progetto del Tiger Moth furono il controllo differenziale degli alettoni posti solo sull’ala inferiore e controllati da una leva esterna circolare, che si trova nascosta appena sotto la copertura dell’ala inferiore; questa leva è controllata da dei cavi metallici che giungono fino alla cabina di pilotaggio. Tutto questo si traduce in un sistema di controllo operativo sugli alettoni e permette veloci correzioni di manovre azzardate.

Fin dall’inizio, il Tiger Moth dimostrò di essere un addestratore ideale, semplice e conveniente da manutenere; anche se a velocità ridotta il mezzo richiede una mano ferma e manovre sicure, aspetto questo preferito da molti istruttori che aiuta nella formazione dei piloti.

Impiego operativo

File:De havilland dh-82b queen bee lf858 arp.jpgLa RAF ordinò 35 Tiger Moth I con doppi controlli e con denominazione industriale DH 60T. Un successivo ordine fu emesso per 50 aerei equipaggiati con motore de Havilland Gipsy Major I, denominati DH.82A o RAF Tiger Moth II. Gli aerei entrarono in servizio presso la scuola centrale di volo della RAF nel febbraio 1932. Con l’inizio della Seconda guerra mondiale, la RAF aveva 500 aeromobili in servizio e molti DH.82 civili furono utilizzati per formare i piloti.

La produzione britannica di Tiger Moth fu di oltre 7.000 unità e 4.005 Tiger Moth II furono costruiti esplicitamente per la RAF durante la guerra e di questi quasi la metà venne costruita dalla Morris Motor Company a Cowley, Oxford.

Il DH.82 divenne l’addestratore standard in tutto il Commonwealth e anche altrove. Migliaia di piloti hanno imparato a volare su questa piccola e robusta macchina e la RAF riteneva questo velivolo ideale anche per addestrare i piloti dei caccia, il mezzo infatti richiede precise abilità e molta concentrazione per essere pilotato al meglio; una pessima manovra può infatti facilmente mandarlo in stallo o in avvitamento.

File:Five Tiger Moth aircraft from The Powerhouse Museum.jpgDiversi DH.82 furono modificati per scopi speciali e tra questi bisogna citare il primo drone della storia: un Tiger Moth radio controllato per fare da falso bersaglio e denominato DH.82B Queen Bee, fu realizzato quasi in 300 esemplari all’inizio della Seconda Guerra Mondiale. A seguito della disastrosa campagna della Gran Bretagna in Francia, nel mese di agosto 1940, 350 DH.82 furono convertiti in bombardieri leggeri per la difesa costiera. Una modifica molto più radicale fu prevista per il paraslasher: un Tiger Moth equipaggiato con una sorta di lama da utilizzare per tagliare i paracadute dei soldati nemici in discesa verso il suolo. Il velivolo fu testato e dimostrò la validità dell’idea, ma poi fu abbandonato. Un DH.82 fu equipaggiato con serbatoi di insetticida velenoso, posti sotto le ali, e destinato ad irrorare le truppe nemiche.
 

File:WCAM Tiger Moth.jpgIn Canada, la de Havilland costruì 1.523 DH.82C, equipaggiati con il motore Gipsy Major 1C e con altre modifiche tra le quali la sostituzione del pattino di coda con una ruota, un carrello d’atterraggio più robusto e con le ruote spostate più avanti e un abitacolo chiuso a causa del freddo clima del nord. La de Havilland Canada consegnò anche 200 Tiger Moth all’USAAF, rinominati PT-24. Altri 151 esemplari vennero costruiti in Norvegia, Svezia e Portogallo mentre 2.949 furono realizzati nelle altre nazioni facenti parte del Commonwealth.

Nel dopoguerra, gli aerei in surplus vennero venduti ai club di volo e a privati. Dimostrarono di essere poco costosi e in grado di essere utilizzati in svariati modi come per la pubblicità aerea, ambulanza aerea, come aerei acrobatici e traino alianti. Sono stati spesso comparati con i famosi aerei acrobatici Stampe SV.4.

Dopo che in Nuova Zelanda venne introdotta la concimazione aerea dei terreni, molti DH.82 appartenuti alla Royal New Zealand Air Force furono convertiti in aerei agricoli dove il sedile anteriore venne sostituito da una tramoggia contenente il concime da disperdere sui campi. Dalla metà degli anni cinquanta molti di questi mezzi furono sostituiti con i più moderni PAC Fletcher e un grande numero di Tiger Moth neozelandesi fu venduto a privati ed appassionati.

I Tiger Moth appartenuti alla Royal Navy furono riutilizzati come bersagli per esercitazioni fino al 1956 quando furono acquistati un lotto di velivoli ristrutturati.

File:JamesAviation.jpgSporadicamente alcuni DH.82 furono utilizzati in alcuni film, in particolare furono utilizzati nelle scene di incidenti aerei nel film Il temerario.

Versioni

 
DH.60T Moth Trainer
Versione addestratore militare del de Havilland DH.60 Moth.
DH.82 Tiger Moth (Tiger Moth I)
Aereo addestratore biposto, equipaggiato con il motore de Havilland Gipsy III; rinominato Tiger Moth I dalla RAF.
DH.82A Tiger Moth (Tiger Moth II)
Aereo addestratore biposto, equipaggiato con il motore de Havilland Gipsy Major; rinominato Tiger Moth II dalla RAF.
DH.82B Queen Bee
Drone bersaglio radiocomandato; 380 realizzati. Dal 2008, l’unico esemplare rimasto è ospitato nella base della RAF di Henlow, Inghilterra.
DH.82C Tiger Moth
Versione realizzata per i climi freddi e utilizzato dalla Royal Canadian Air Force; dotato di coperture scorrevoli e cabina riscaldata ed equipaggiato con il motore de Havilland Gipsy Major; 1.523 esemplari realizzati.
PT-24 Moth
Denominazione statunitense dei DH.82C Tiger Moth; 200 esemplari realizzati dalla de Havilland Canada.
Thruxton Jackaroo
Biplano a quattro posti.

File:DH82A Tiger Moth A17-561 2.jpg

Utilizzatori

Militari

Belgio Belgio
  • Composante Air de l’armée belge (31 velivoli)
Brasile Brasile
bandiera Birmania
Canada Canada
Canada Canada
Danimarca Danimarca
Egitto Egitto
bandiera India britannica – India India
India India
State Flag of Iran (1925).svg Iran
Flag of Iraq (1924–1959).svg Regno di Iraq
Israele Israele
Nuova Zelanda Nuova Zelanda
Norvegia Norvegia
Pakistan Pakistan
Polonia Polonia
  • Wojska Lotnicze i Obrony Przeciwlotniczej Obszaru Kraju
Portogallo Portogallo
Flag of Rhodesia.svg Rhodesia
Flag of the Second Spanish Republic.svg Seconda repubblica spagnola
Sudafrica Sudafrica
  • South African Air Force
Sri Lanka Sri Lanka
Svezia Svezia
Thailandia Thailandia
Regno Unito Regno Unito
Uruguay Uruguay

Esemplari attualmente esistenti

File:Tiger Moth Blue.jpgNumerosi DH.82 ancora oggi volano (si stima circa 250). Il numero di questi mezzi in grado tuttora di volare è andato aumentando, perché i pezzi conservati nei musei sono stati restaurati e posti in condizione di volo. Molti esemplari sono stati conservati in vari musei:

Velivoli comparabili

Descrizione
Tipo aereo da addestramento
Equipaggio 2 (Pilota e allievo)
Progettista Geoffrey de Havilland
Costruttore Regno Unito de Havilland Aircraft
Data primo volo 26 ottobre 1931
Data entrata in servizio 1932
Data ritiro dal servizio 1959 (militare)
Utilizzatore principale Regno Unito RAF
Altri utilizzatori Canada RCAF
Australia RAAF
Nuova Zelanda RNZAF
Esemplari 8 868
Altre varianti Thruxton Jackaroo
Dimensioni e pesi
 
Lunghezza 7,34 m (23 ft 11 in)
Apertura alare 8,94 m (29 ft 4 in)
Altezza 2,68 m (8 ft 9 in)
Superficie alare 22,2 m² (239 ft²)
Peso a vuoto 506 kg (1 115 lb)
Peso carico 828 kg (1 825 lb)
 Propulsione
Motore un de Havilland Gipsy Major, 4 cilindri
Potenza 130 hp (100 kW)
 Prestazioni
Velocità max 175 km/h (109 mph, 95 kt)
Velocità di salita 3,42 m/s (11,22 ft/sec)
Raggio di azione 486 km (302 mi, 262 nm)
Tangenza 4 145 m (13 600 ft)
 Note dati relativi alla versione DH.82A

Fonte:http://it.wikipedia.org/


11 Maggio 2013

L’Hawker Siddeley HS.121 Trident, chiamato anche DH.121, fu un trimotore a getto di linea per rotte medio/piccole, progettato dall’azienda britannica de Havilland Aircraft Company e realizzato dalla Hawker Siddeley negli anni sessanta dopo che quest’ultima acquisì la de Havilland nel 1960. Progettato su richiesta della British European Airways ebbe poco successo presso le altre compagnie aeree e fu realizzato in totale in soli 117 esemplari.

File:Trident 62.jpg

Il Trident fu un vettore molto importante in Europa, ma gli elevati costi operativi lo condannarono ad una vita breve. La compagnia aerea che succedette alla British European Airways, la British Airways, decise di sostituire i Trident con i Boeing 737 e Boeing 757 definitivamente nei primi anni ottanta. In Cina tale velivoli rimasero attivi fino alla metà degli anni novanta. L’HS.121 Trident è famoso per essere stato il primo aereo ad avere procedure automatiche di approccio ed atterraggio su pista.

Storia

Sviluppo

File:Hs trident 3b at avp manchester arp.jpgNel giugno del 1956 la British European Airways bandì un concorso per la realizzazione di un jet di linea per rotte medio/brevi che sostituisse i Vickers Viscount sulle rotte europee; principalmente si richiedeva che il nuovo velivolo fosse piccolo abbastanza per sopperire alle necessità di voli brevi. Diversi progetti furono spediti alla British European Airways, tra questi il Bristol 200, l’Avro 740, il Vickers VC11 e il de Havilland’s DH.121. Tra questi il vincitore fu proprio il DH.121 che fu scelto nel 1958.

Il Trident fu progettato come trijet (cioè a tre motori jet), conformazione questa che, secondo i progettisti, avrebbe assicurato buoni margini di sicurezza durante i decolli e un minore consumo di carburante. Il progetto iniziale prevedeva una coda cruciforme, molto simile a quella del Sud Aviation Caravelle. I motori vennero posti tutti nella parte posteriore del velivolo e in tal modo le ali furono lasciate libere da intralci; questo espediente fu utilizzato per realizzare un aereo che raggiungesse elevate velocità (il target era una velocità superiore a 965 km/h). Il carrello d’atterraggio era anteriore e retrattile lateralmente. Come motori furono scelti i Rolls-Royce Medway (da 61,34 kN), con un peso lordo di 63 000 kg (150 000 lb), un raggio di azione di 3 330 km (2 070 mi) e 111 posti a sedere suddivisi in due classi di viaggio.

File:G-awzk-front.jpgLa British European Airways, però, si rese conto che tale aereo con 111 posti a sedere era troppo grande per le sue rotte, pertanto si decise di modificare il progetto iniziale per renderlo più vicino alle necessità della compagnia aerea. Si ottenne così una versione limitata del Trident, equipaggiato con i meno potenti motori Rolls-Royce Spey 505 (da 43,8 kN) e con un peso lordo di 48 000 kg, un raggio di azione di 1 500 chilometri (930 mi) e 97 posti a sedere. Questa versione ebbe anche modificata la coda, con una nuova conformazione a T ad incidenza variabile e fu realizzato un nuovo muso, completamente diverso dall’originale. Soddisfatta del lavoro compiuto, la British European Airways commissionò un ordine iniziale di 24 esemplari, denominati Trident 1, il 12 agosto del 1959.

Design

Il Trident fu un jet di linea interamente in metallo, con coda a T e ali basse. I tre motori erano posti tutti nella parte posteriore del velivolo, due alloggiati ai lati della fusoliera e uno posto sulla fusoliera e incassato tra la coda. Alcune versioni ebbero anche un quarto motore più piccolo, disposto sopra quest’ultimo. Tutte le versioni furono equipaggiate con motori Rolls-Royce Spey, mentre l’eventuale quarto propulsore fu il Rolls-Royce RB162.

File:HS Trident 2.jpg

Il Trident fu uno dei più veloci aerei subsonici utilizzati da compagnie aeree, raggiungendo normalmente una velocità di crociera di 600 mph (965 km/h). Le ali, progettate specificatamente per le alte velocità, fornivano poca portanza alle basse velocità e questo comportava che l’aereo aveva bisogno di piste lunghe per poter decollare. Questa sua caratteristica fu all’origine del soprannome “ground gripper” (agganciato al terreno) per la difficoltà con cui decollava; spesso i piloti prendevano in giro il velivolo dicendo che il Trident si alzava in volo solo grazie al fatto che la Terra fosse rotonda.

Il Trident è stato il primo aereo commerciale ad essere equipaggiato con un registratore dei dati di volo, il quale campionava 13 variabili e le salvava in formato digitale su un nastro magnetico.

Altra caratteristica notevole dell’aereo era la sua capacità di atterraggio strumentale. La prima volta che il mezzo toccò terra in maniera automatica fu il 4 novembre del 1966, in una giornata molto nebbiosa all’aeroporto di Londra-Heathrow che è spesso affetto da problemi di nebbia. Il sistema automatico del Trident di fatto introdusse l’ILS di seconda categoria, permettendo l’atterraggio in aeroporti equipaggiati con tale sistema al suolo, mentre gli aerei non equipaggiati con tale livello di ILS dovevano essere dirottati su altri scali.

Il Trident era anche in grado di utilizzare la spinta inversa dei motori durante il volo. Tale caratteristica era utilizzabile solo sui due motori laterali e la normale procedura di atterraggio prevedeva che i suddetti propulsori fossero impostati per generare una spinta inversa per frenare il velivolo. A discrezione del pilota, tale spinta inversa, poteva anche raggiungere la massima potenza consentita. Tale sistema era molto utile per toccare terra su piste corte, bagnate o scivolose, garantendo un atterraggio controllato e ridotto aquaplaning e sopperendo di fatto al carente sistema di frenatura.File:TridentFlightDeck.JPG

Una curiosa caratteristica di questo mezzo era la visualizzazione di una mappa dinamica al centro dei pannelli di controllo. Grazie ad un sistema elettro-meccanico, uno stilo indicava la posizione del velivolo su un nastro di carta azionato da un motorino elettrico. La posizione dell’aereo era ottenuta da un sistema di navigazione doppler che controllava la velocità rispetto al suolo e i dati di posizione e calcolava lo spostamento laterale dello stilo e l’avanzamento della carta per seguire la rotta.

Impiego

Trident 1

L’Hawker Siddeley Aviation, casa madre a quel tempo della de Havilland Aircraft, aveva necessità di trovare nuovi acquirenti per il Trident, così intavolò delle trattative con l’American Airlines nel 1960. Questa richiedeva un aereo con un lungo raggio d’azione, come in origine fu pensato il DH.121. Per accontentare l’American Airlines fu realizzato il nuovo Trident 1A, equipaggiato con motori Rolls-Royce Spey 510s da 47,6 kN e con un’ala e serbatoi più grandi, in grado di offrire un raggio di azione di 2 900 km (1 800 mi). Tuttavia la compagnia aerea statunitense preferì al Trident 1A il Boeing 727, aereo questo che era quasi uguale al primo progetto del DH.121. In realtà, le somiglianze tra i due velivoli nascevano dal fatto che la de Havilland aveva invitato un gruppo di ingegneri della Boeing a vedere il progetto del DH.121 perché la ditta americana stava cercando di sviluppare una versione simile a medio-raggio dei suoi 707.

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Comunque alcune di queste modifiche furono conservate e ne nacque il Trident 1C che possedeva un serbatoio maggiorato posto nel centro delle ali e raggiungeva un raggio di azione di 2 250 km (1 400 mi). Il primo esemplare così modificato, siglato G-ARPA, volò la prima volta nel 9 gennaio del 1962 dall’aeroporto di Hatfield ed entrò in servizio attivo il 1 aprile del 1964. Dal 1965, nella flotta della British European Airways, si contavano 15 Trident che aumentarono fino a 21 nel 1966.

Successivamente l’Hawker-Siddeley propose una versione migliorata del 1C, battezzata Trident 1E, il quale aveva nuovi motori, gli Spey 511s, era più pesante e poteva ospitare fino a 140 passeggeri. Di conseguenza la 1E risultò la versione che più si avvicinava al progetto originale del DH.121, anche se possedeva motori leggermente meno potenti. Venne tuttavia venduta in un ridotto numero di esemplari: tra questi tre furono consegnati alla Kuwait Airways e tre alla Iraqi Airways, quattro andarono alla CAAC, due alla Channel Airways e alla Northeast Airlines e uno alla Air Ceylon.

 

Trident 2 

Ad un certo punto la British European Airways si rese conto che i Trident non erano ormai più sufficienti per le nuove rotte acquisite e che era necessario dotarsi di aerei a lungo raggio d’azione. L’Hawker-Siddeley propose una nuova versione del DH.121, il Trident 1F, con autonomia aumentata ma posti a sedere ridotti. La British European Airways decise di acquistare 10 1F e si riserbò un’opzione per altri 14 aerei. Durante i lavori per realizzare gli 1F, ci si rese conto che le modifiche erano tante da giustificare una nuova versione del velivolo, denominata ufficialmente Trident 2E, con la E per Extended Range. Questa versione fu equipaggiata con i nuovi motori Spey 512s, era ancora più pesante delle precedenti e possedeva un raggio d’azione di 3 200 km (2 000 mi). La British European Airways ne acquistò subito 15, due furono venduti alla Cyprus Airways e 33 dalla CAAC. Il primo volo della nuova versione avvenne 27 luglio del 1967 ed entrò in servizio attivo nell’aprile del 1968.
 
Trident 3

I Trident divennero l’ossatura della flotta aerea della British European Airways e pertanto la compagnia desiderò una nuova versione, ancora più grande. L’Hawker-Siddeley propose due progetti differenti nel 1965, un aereo bimotore da 158 posti a sedere molto simile al Trident e conosciuto come HS.132, e l’HS.134 da 185 posti con i motori spostati sotto le ali e molto simile al Boeing 757. Entrambe i mezzi erano equipaggiati con i nuovi motori della Rolls-Royce, ancora in fase di realizzazione: gli RB178. La British European Airways, però, decise di scegliere i Boeing 727 e i 737 per sostituire i BAC 1-11 ed i Trident, ma questo piano fu successivamente bloccato dal veto del governo britannico (proprietario della compagnia di volo).

Pertanto la scelta ricadde su una versione allungata del Trident, che fu ribattezzata Trident 3. La fusoliera era cinque metri più lunga e poteva ospitare 180 passeggeri. I motori rimasero gli stessi e questo non piacque alla British European Airways, che lamentava troppo poca potenza nei vecchi propulsori. Pertanto la Hawker-Siddeley decise di aggiungerne un quarto, il Rolls-Royce RB162 turbojet. Questo propulsore aggiungeva un 15% di potenza nel decollo e solo un 5% di aumento di peso. La compagnia accettò tale versione, nominata Trident 3B, ed ordinò 26 esemplari. In alcune versioni di tali velivoli si ebbero dei sedili rivolti al contrario rispetto alla normale disposizione dei posti a sedere. Il primo volo di un 3B si ebbe l’11 dicembre del 1969 ed entrò in servizio attivo nell’aprile del 1971. Un’ulteriore modifica al progetto ne aumentò la capacità di combustibile trasportabile e fu ribattezzata Super Trident 3B, realizzato per la CAAC, la linea aerea cinese.

Nel 1977 furono scoperte delle crepe da stress nelle ali della flotta di Trident della British European Airways. Gli aerei interessati furono consegnati al produttore che si occupò delle riparazioni necessarie e i velivoli furono rimessi in servizio.

In totale sono stati realizzati solo 177 esemplari di Trident, mentre di Boeing 727, realizzato seguendo il progetto originale del DH.121, ne furono realizzati oltre 1 700.

Versioni

  • Trident 1C: Versione prodotta per la British European Airways, 24 esemplari.
  • Trident 1E: Versione con maggiori posti a sedere, 15 esemplari.
  • Trident 2E: Versione con sistema automatico di atterraggio, 50 esemplari.
  • Trident 3B: Versione a raggio d’azione ridotto del 1E, con motore booster RB162, 26 esemplari.
  • Super Trident 3B: Versione con raggio d’azione esteso, 2 esemplari.

Utilizzatori

Civili

Sri Lanka Sri Lanka
Cina Cina
Cipro Cipro
Iraq Iraq
Kuwait Kuwait
Pakistan Pakistan
Regno Unito Regno Unito
Zaire Zaire

Militari

Cina Cina
  • Zhōngguó Rénmín Jiěfàngjūn Kōngjūn
Pakistan Pakistan

Velivoli visitabili

Tre aerei completi sono conservati in Gran Bretagna:

  • Trident 2E G-AVFB a Duxford, vicino Cambridge.
  • Trident 3B G-AWZM alla mostra del Museo della Scienza a Wroughton nel Wiltshire.
  • Trident 3B G-AWZK all’Aviation Viewing Park, nell’aeroporto di Manchester.
Velivoli in uso 

I velivoli Trident 1C G-ARPO, 2E G-AVFJ e 3 B G-AWZS sono utilizzati come addestratori nell’International fire training centre, nell’aeroporto di Teesside.

In Cina diversi aerei sono conservati o utilizzati per addestramento. Nel 2008, l’aereo personale di Mao Zedong è stato offerto in vendita, dopo che i commercianti del mercato di Zhuhai hanno deciso che l’aereo, già un’attrazione turistica, era una limitazione ai loro affari.

Incidenti

  • 13 settembre 1971: un Trident 1E dell’Aeronautica dell’esercito popolare di liberazione precipitò in Mongolia per cause sconosciute. La versione ufficiale sostiene che l’aereo rimase a corto di carburante.
  • 18 giugno 1972: volo 548 della British European Airways, un Trident 1 con sigla G-ARPI andò in stallo e precipitò vicino a Staines. Morirono tutte le persone a bordo.
  • 10 settembre 1976: un Trident 3B della British Airways, siglato G-AWZT, ebbe una collisione a mezz’aria con un Douglas DC-9, siglato YU-AJR, in Iugoslavia. Morte tutte le persone a bordo dei due velivoli. La collisione fu imputata ad un errore del controllore del traffico aereo.
  • 14 marzo 1979: un Trident 2E della CAAC precipitò nelle vicinanze di Pechino a causa di un errore del pilota. Morirono 12 membri dell’equipaggio e 32 persone a terra.

Descrizione
Tipo aereo di linea
Equipaggio 3
Progettista Regno Unito de Havilland Aircraft Company
Costruttore Regno Unito Hawker Siddeley
Data primo volo 9 gennaio 1962
Data entrata in servizio 1964
Utilizzatore principale Regno Unito British European Airways
Regno Unito British Airways
Cina CAAC
Cipro Cyprus Airways
Esemplari 117
Dimensioni e pesi
 
Lunghezza 35 m (114 ft 9 in)
Apertura alare 28,9 m (98 ft)
Altezza 8,3 m (27 ft)
Superficie alare 135,82 m² (1 462 ft²)
Peso a vuoto 33 475 kg (73 800 lb)
Peso max al decollo 64 636 kg (142 500 lb)
Passeggeri 115
Propulsione
Motore 3 Rolls-Royce RB.163-25 Spey 512
Potenza 53,1 kN ognuno
Prestazioni
Velocità max 950 km/h (590 mph)
Velocità di crociera 933 km/h (580 mph)
Raggio di azione 4 353 km (2 700 mi)
Note I dati tecnici in questa tabella si riferiscono alla versione 2E del Trident

 

Fonte:http://it.wikipedia.org


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