easa

3 Aprile 2014

Colonia, Germania – Il documento Sib pubblicato negli “Speciali” di AVIONEWS

(WAPA) – Easa (European Aviation Safety Agency) ha pubblicato il 3 aprile un Safety Information Bulletin (Sib), che affronta i potenziali rischi per la sicurezza incontrati dagli operatori che possono utilizzare lo spazio aereo controllato dalla Fir (Flight Information Region) di Simferopol in Crimea.

L’Agenzia raccomanda vivamente alle autorità aeronautiche nazionali degli Stati membri dell’Easa che tutti gli operatori aerei siano consapevoli affinché tale spazio venga essere evitato utilizzando rotte alternative disponibili.

Siim Kallas, vice-presidente della Commissione europea, ha affermato: “Tali misure dovrebbero essere sempre prese immediatamente quando si presentano seri rischi per la sicurezza di aerei civili internazionali”.

Patrick Ky, direttore esecutivo Easa ha aggiunto: “Non è sicuro se più di un fornitore di servizi di traffico aereo sia responsabile di una singola Flight Information Region (Fir); nessun compromesso può essere fatto in termini di sicurezza dei passeggeri che volano”.

L’Organizzazione internazionale dell’aviazione civile (Icao) e il Network Manager responsabile della rete europea hanno raccomandato fortemente che lo spazio aereo controllato dalla Fir di Simferopol venga evitato, e circumnavigato a causa dei problemi di sicurezza esistenti.

E’ possibile vedere la versione integrale in inglese (una pagina) del documento Sib nella sezione “Speciali” in alto a sinistra dell’home-page italiana di AVIONEWS. (Avionews)
(006)

Fonte:www.avionews.it


15 Novembre 2013

Per Diventare Pilota  “il passo fondamentale è quello di frequentare l’Accademia dell’ Aeronautica Militare” – dice Andrea Russo, pilota di velivolo,

Molti giovani, non appena conseguito il diploma, non scelgono il percorso universitario né tanto meno la ricerca di un immediato lavoro ma decidono di proseguirela una diversa carriera, come nel caso di chi ha il sogno di diventare pilota di aerei di linea o diventare pilota di aerei militari

In casi come questi la scelta del neo diplomato potrebbe rivolgersi a mestieri difficili, che richiedono sacrificio ma che, proprio perché non molti li praticano, sono ricercati. Uno di questi è il pilota d’aereo. 

Ma chi è il pilota d’aereo e come fare per diventare pilota di aerei di linea e aerei militari? È necessario fare un primo chiarimento; “pilota” è un termine piuttosto generico che racchiude in sé vari sottotipi dello stesso. In questo caso, ci concentreremo sulle due più importanti: il pilota d’aereo di linea e quello militare. 

Il pilota possiede una specifica licenza, che gli permette di pilotare aeromobili civili in base alle abilitazioni di cui è in possesso. Le licenze sono diverse: 

  • pilota privato (PPL)
  • pilota commerciale (CPL)
  • pilota di linea (ATPL)
Pilota Pilota 

Ecco Come diventare pilota di aerei di linea
 

  • Idoneità psico-fisica: requisito essenziale e imprescindibile per intraprendere la strada di pilota di linea è l’idoneità psico-fisica certificata dall’Istituto Medico Legale dell’Aeronautica Militare o da un ambulatorio della Sanità Marittima del Ministero della Salute. Sono previste due classi di accertamenti differenti in considerazione della tipologia di licenza che si intende conseguire
    • II classe per privati,
    • I classe per commerciale e linea.
  • Frequentare una scuola di volo: Per diventare pilota di velivolo o di elicottero occorre seguire un corso (composto da una parte teorica e da una parte pratica in volo e/o su un simulatore di volo) presso una scuola di volo certificata o approvata da Enac. La licenza si ottiene solo a seguito di un esame teorico-pratico svolto presso l’Enac. Si può intraprendere il corso per diventare piloti professionisti dopo aver conseguito il diploma di scuola media superiore o, in alternativa, dopo aver superato un test di matematica, fisica e inglese al fine di verificare le conoscenze di base del candidato.
  • Ottenere la licenza: Per conseguire una Licenza di Pilota Commerciale e successivamente, quella di Pilota di Linea, allo scopo di intraprendere l’attività professionale di pilota, sono previsti due tipi di percorso:
  •  
    • Corso così detto “Modulare” o un corso “Integrato”. Il corso Modulare consente di conseguire, in una prima fase, la Licenza di Pilota Privato di Velivolo o Elicottero, per proseguire poi con l’addestramento per la Licenza di Pilota Commerciale e infine, effettuato un numero minimo di ore di volo su aeromobili a equipaggio plurimo, sostenere l’esame per Pilota di Linea
    • Corso Integrato, invece, dà la possibilità di conseguire la Licenza di Pilota Commerciale con l’idoneità teorica per la Licenza di Pilota di Linea. Frequentando il corso di tipo integrato, l’allievo svolge l’addestramento teorico per la Licenza di Pilota di Linea (in gergo: ATPL Frozen) articolato in 750 ore di istruzione ripartite tra le varie materie. L’idoneità teorica conseguita resta valida almeno per 7 anni e, comunque, fino a quando l’allievo mantiene l’abilitazione al volo strumentale. Terminato l’addestramento pratico e superato l’esame in volo, l’allievo sarà titolare di una Licenza di Pilota Commerciale che lo abilita a svolgere attività professionale.
  • Pilota Aereo Pilota Aereo 

    L’addestramento: Il candidato in fase di addestramento per diventare pilota è chiamato allievo pilota, da distinguere dal pilota allievo già titolare di licenza aeronautica ed in addestramento per il conseguimento di una ulteriore licenza o abilitazione aeronautica. Le Licenze rilasciate dall’Enac sono Licenze JAR, vale a dire che rispondono ai requisiti stabiliti e riconosciuti in tutti i Paesi aderenti all’EASA. 

  • Altre abilitazioni: Una volta conseguita la licenza con almeno una abilitazione è possibile acquisirne altre sia per il pilotaggio di altri tipi o classi di aeromobili sia per lo svolgimento di altre specifiche attività (volo in montagna, volo acrobatico, lancio paracadutisti, volo strumentale, per citare alcuni esempio) o qualifiche (fra le altre, quella di istruttore).

Ecco quanto guadagna un pilota. I piloti di aerei sono, in Italia, i meno pagati. Solitamente guadagnano dai 30.000 ai 36.000 euro all’anno; bisogna considerare, però, che il guadagno dipende molto dalla compagnia aerea per cui si lavora. All’estero, infatti, esistono compagnie aeree che offrono ai piloti, in particolare a quelli più esperti, anche il doppio della cifra sopra indicata. 

Ecco come diventare pilota militare 

Ovviamente, non tutti sono interessati a pilotare aerei di linea ma, pur optando per il volo, vedono nel proprio futuro la strada del servizio militare. Diventare pilota di aerei militari è una scelta difficile e sacrificante ma, per chi crede davvero, molto emozionante. 

Il Ministero della Difesa ha indetto infatti il bando dell’Aeronautica Militare per la selezione di 750 volontari in ferma prefissata di un anno, in un unico blocco, con due distinti incorporamenti nei mesi di Giugno e Settembre 2014 . Il concorso VFP1 2014 dell’ Aeronautica Militare prevede, da parte di un’apposita Commissione, la valutazione dei titoli presentati dai candidati e l’accertamento dei requisiti di idoneità psico fisica ed attitudinale, in base ai quali sarà formulata la graduatoria di merito. Il bando scade il 29 Novembre 2013 

Per capire bene come diventare pilota militare abbiamo sentito Andrea Russo, pilota di volo, il quale ci spiega tutti i passaggi necessari per diventare pilota di aerei militari. 

Andrea, quali sono i passi fondamentali per diventare pilota di aerei militari  

“Direi che il passo fondamentale è quello di frequentare l’Accademia di Aeronautica Militare. Per entrare nell’Accademia bisogna attendere che il Ministero della Difesa indica un concorso, solitamente viene proposto annualmente.” 

Quali sono i requisiti base per diventare pilota oggi? 

  • Pilota Militare Pilota Militare 

    cittadinanza italiana; 

  • godere dei diritti civili e politici;
  • essere in procinto di compiere 18 anni  e non aver compiuto il 25° anno di età;
  • avere, se minorenni, il consenso dei genitori o del tutore;
  • non essere stati condannati per delitti non colposi e non essere in atto imputati in procedimenti penali per delitti non colposi;
  • non essere stati destituiti, dispensati, dichiarati decaduti o licenziati dall’impiego presso una Pubblica Amministrazione, o prosciolti d’autorità o d’ufficio da precedente arruolamento nelle Forze Armate o di Polizia;
  • possedere il diploma di istruzione secondaria di primo grado;
  • non essere stati sottoposti a misure di prevenzione e aver tenuto condotta incensurabile;
  • non aver tenuto verso le istituzioni democratiche comportamenti che non diano sicuro affidamento di fedeltà alla Costituzione repubblicana e alle ragioni di sicurezza dello Stato;
  • idoneità psico fisica e attitudinale;
  • statura non inferiore a 1,65 m per gli uomini e 1,61 per le donne;
  • non essere in servizio quali volontari nelle Forze Armate.

Esistono delle prove da superare per diventare pilota oggi? 

“Si, è necessario fare un test selettivo di circa 100 domande a risposta multipla, gli argomenti sono di cultura generale e logica. Passato questo test si viene chiamati per un ulteriore accertamento delle condizioni psico fisiche. Coloro che superano questa prova saranno chiamati alla prova scritta di italiano. Superato l’esame scritto, i candidati saranno chiamati a svolgere un tirocini di 10 giorni presso l’Accademia che permetterà loro di conoscere la vita militare e di assolvere a diverse prove fisiche. Raggiunto il successo con questa prova, bisogna superarne altre due orali, una di matematica e una di inglese. A questo punto si sommano i punteggi e, se il risultato è sufficiente, si verrà finalmente ammessi all’Accademia dell’Aeronautica Militare.” 

Dopo essere stati ammessi cosa succede? 

L’Accademia ha la durata di 5 anni durante i quali si frequenteranno delle lezioni, si studierà molto e si farà addestramento. Alla fine dei 5 anni si otterrà una laurea in scienze aeronautiche, si otterrà il brevetto dopo un ulteriore corso e, alla fine si diventerà piloti. 

Scarica qui —> Tracce svolgimenti per diventare pilota prova di italiano aeronautica militare 

Scarica qui —> Tracce svolgimenti per diventare pilota prova italiano aeronautica militare

Fonte:www.controcampus.it


6 Febbraio 2013

A cura di luigi grassia

L’incidente all’aereo CarpatAir uscito di pista a Fiumicino ha fatto scoprire una falla nel sistema della sicurezza aerea?  

Per dirlo bisognerebbe aspettare i risultati delle due inchieste già avviate. Sarebbe scorretto sia verso CarpatAir sia verso Alitalia anticipare giudizi. Ma è un dato di cronaca che si sono levate voci critiche sull’opportunità di ricorrere ai servizi della compagnia romena, critiche che precedono l’incidente di ieri e che di recente hanno portato a uno sciopero di 4 ore dei piloti contro l’utilizzo di CarpatAir da parte di Alitalia. 

La CarpatAir ha una buona reputazione sulla sicurezza?  

L’Alitalia che ricorre ai servizi delle compagnia romena fa notare che «la CarpatAir ha la certificazione di sicurezza sulla base degli standard europei dell’Easa e di quelli mondiali della registrazione Iosa», che consente a un vettore di accedere direttamente agli accordi di code share con altre compagnie aeree, dopo un controllo in cui è coinvolta la Iata (la federazione mondiale delle compagnie aeree). Però la CarpatAir nella sua vita relativamente breve (vola dal 1999) ha subìto diversi incidenti, sia pure senza morti. 

 Quali incidenti ai voli CarpatAir hanno suscitato allarme?  

Antonio Bordoni, analista di compagnie aeree e di aeroporti, docente alla Luiss di Roma e curatore del sito Internet di incidenti aerei www.air-accidents.com, ne segnala otto (per quanto uno solo di questi con un Atr come a Fiumicino) che diventano nove con quello di sabato.

22 aprile 2008: un aereo di CarpatAir in atterraggio a Bucarest finisce fuori pista. 28

febbraio 2009: atterraggio a Timisoara con il carrello che non esce. 23

febbraio 2009: atterraggio fuori pista a Iasi.

22 dicembre 2011: un aereo in decollo da Fiumicino rientra per fumo in cabina.

13 febbraio 2012: in decollo da Craiova un velivolo va fuori pista.

28 maggio 2012: abortisce un decollo da Firenze per indicazione di allarme.

5 gennaio 2013: un Atr partito da Ancona è costretto a rientrare per depressurizzazione in cabina, con i passeggeri terrorizzati e costretti a indossare le mascherine.

22 gennaio 2013: un velivolo CarpatAir decollato da Roma per Ancona deve rientrare per problemi tecnici.  

Le condizioni meteorologiche di sabato a Fiumicino erano tali da rendere probabile un incidente per errore umano?  

Le condizioni erano: vento di traverso 28 nodi e raffiche a 41. Un comandante pilota dell’Alitalia, sindacalista con tessere della Cisl, ma che preferisce non essere nominato, definisce questo vento «piuttosto forte. Non pericoloso in sé. Io ci atterro tutti i giorni. Sabato altri aerei prima di quallo CarpatAir sono atterrati senza problemi. In casi estremi il pilota deve prepararsi a riattaccare rinunciando all’atterraggio». Il comandante italiano invita a non affrettare giudizi e a non incolpare i colleghi romeni. L’analista Antonio Bordoni è più critico: «Ci sono piloti che hanno poca esperienza di come bilanciare il vento laterale».  

Il vento di traverso non dovrebbe essere parte della vita quotidiana del pilota?  

Bordoni ritiene che si ponga un problema generale, che vale per tutte le compagnie aeree del mondo: «I piloti si stanno abituando troppo a fare assegnamento sugli ausili elettronici e così può succedere che si mostrino poco pronti quando, in emergenza, serve l’intervento umano in situazioni complesse, che è proprio quello che giustifica la loro presenza a bordo. Lo si è visto anche nel caso tragico dell’aereo Air France precipitato nell’Atlantico: il secondo pilota che era da solo ai comandi non ha saputo reagire al malfunzionamento di uno strumento e anche il comandante che è rientrato di corsa in cabina non ha risolto la situazione». Nel caso di vento di traverso come riscontrato a Fiumicino, dice Bordoni, «non serve il computer, è il pilota che deve operare di persona con il pedalino». Ma anche l’analista, come il pilota della Cisl, non vuole anticipare le conclusioni dell’inchiesta: fa considerazioni sulla base delle informazioni incomplete che si hanno fino a questo momento. 

Ma l’Enac non controlla?  

Le certificazioni sugli aerei della CarpatAir spettano all’ente romeno preposto alla sicurezza aerea sulla base degli standard Easa e Iosa a cui si è accennato sopra. Ma l’Enac italiano ha il diritto di fare controlli, sia programmati sia di sorpresa, sugli aerei stranieri che atterrano in Italia, e questi controlli, dicono all’Enac, «vengono fatti regolarmente». 

E l’Alitalia come controlla?  

Dalla compagnia fanno notare che «l’Enac ha fatto una verifica su CarpaAir quindici giorni fa non riscontrando se non un piccolo problema non collegato alla sicurezza. E noi in Alitalia dal marzo 2012 abbiamo fatto cinque controlli, sia alla sede centrale di CarpatAir a Timisoara sia sugli aerei in pista e in volo, anche affiancando nostri piloti a quelli romeni». 

Fonte:www.lastampa.it


SOCIAL NETWORKS

Seguici sui Social

Aeroclub Modena è presente sui maggiori canali Social. Per qualsiasi informazione non esitate a contattarci. Sapremo rispondere puntualmente ad ogni vostra necessità.