…”Doppia visita” quest’oggi all’Aeroporto di Modena-Marzaglia…
Stamattina attorno alle 11,15 un bellissimo Bell 206B-2 JetRanger II G-BTFX (cn 1648), ha eseguito una serie di touch and go, allontanandosi poi verso Sassuolo per poi sorvolare nuovamente il campo di Marzaglia diretto verso nord.
Alle 16,30 invece proveniente dall’Aeroporto di Carpi-Budrione è atterrato il Piper PA-46-500TP Malibu Meridian I-ECPM (cn 4697108), il quale dopo una mezz’ora è decollato con tre passeggeri a bordo alla volta dell’Aeroporto “Vincenzo Bellini” di Catania-Fontanarossa.
Prima di schiantarsi, il velivolo ha tentato un atterraggio di emergenza. A bordo c’erano 25 persone, 22 passeggeri e tre membri dell’equipaggio
11:39 – Un elicottero Mi-8 russo è precipitato nella regione di Krasnoyarsk, nella Siberia orientale, a bordo 22 passeggeri e tre membri dell’equipaggio. Il velivolo ha tentato un atterraggio di emergenza ma almeno 15 delle persone a bordo sono morte nello schianto, secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa Tass. Altredieci sono ferite e ricoverate in cliniche di Igarka, mentre una è ancora intrappolata tra le lamiere del Mi-8.
L’elicottero, della compagnia locale Turukhan, ha tentato l’atterraggio nei pressi del fiume Yenisei. A bordo dell’elicottero c’erano lavoratori del settore petrolifero diretti ai giacimenti di Vankor, dove opera una controllata del colosso Rosneft.
Il governatore della regione di Krasnoiarsk, Viktor Tolokonski, ha annunciato per venerdì l’istituzione di una giornata di lutto per le vittime dello schianto.
Sono tutte morte le sette persone che erano a bordo dell’elicottero schiantatosi sabato su un ghiacciaio della Nuova Zelanda, tra cui quattro turisti britannici e due australiani.
Lo rende noto oggi la polizia. I soccorritori sono finalmente riusciti a raggiungere il luogo dello schianto, sul ghiacciaio Fox, dove il relitto del velivolo è rimasto incastrato in un crepaccio.
Bella a livello metereologico e al livello di spettacolo.
Fin dal mattino i “volovelisti” hanno dato il meglio, supportati anche dal caldo che ha creato le termiche sulle quali si sono librati i modelli del SignorCammellini e del SignorStorchi.
E proprio l’aliante di quest’ultimo è stato vittima di un incidente durante il lancio col “dolly”, uno speciale carrello dotato di una “culla sagomata” che permette all’aliante di decollare come un’aereo staccandosi poi dal carrello quando raggiunge la velocità di rotazione.
E proprio dopo essersi staccato il maxi aliante ha bruscamente impennato, perdendo il blocco motore-elica impennando verso l’alto e finendo sull’erba accanto alla pista riportando danni molto gravi.
Finite le evoluzioni degli alianti hanno cominciato a volare i jet.
Cesare Solmi di Mantova si è esibito con una bellissima riproduzione di un North American T2 Buckeye addestratore imbarcato dell’US NAVY in servizio dal 1959 al 2008, ed un altrettanto spettacolare e molto realistico, soprattutto nel modo di volare Boeing 727-100 recante le insegne della compagnia aerea Ansett Australia, fondata nel lontano 1936 e dichiarata fallita per bancarotta nel 2002
Aldo Badiali da Bologna si è presentato invece con un elicottero BellAH-1S dell U.S. ARMY, un Aero L-39 che come l’ultima volta non ne ha proprio voluto sapere di mettersi in moto causa rottura del sensore della temperatura della turbina ed un bellissimo aereo acrobatico addirittura “turboalbero” col quale s’è esibito con tanto di fumogeno.
Vando e Stefano Grazioli, perseguitati dalla sfortuna.
Prima il buon Stefano che doveva testare un sistema di “lancio missili” montato in un pilone subalare del suo Fiat G-91R nei colori dell’Aviazione Militare Portoghese, che purtroppo non ha potuto aver luogo in quanto durante una cabrata si è spenta la turbina del jet con una fumata bianca, tutti pensavamo fosse il missile invece quando lo abbiamo visto scendere silenzioso ci siamo resi conto del guaio.Fortunatamente nessun danno
Vando ahimè dopo alcuni voli entusiasmanti col suo Sukhoy SU-22 “Fitter H”, durante l’estrazione del carrello durante la manovra d’atteraggio , lo ruotino anteriore si è svitato ed è caduto al centro della pista con conseguente atterraggio sul muso. Nulla di irreparabile comunque.
Altro volo altro colpo di sfortuna, questa volta catastrofico.
Dopo aver dato tutta manetta al Sukhoy il velivolo si stacca dal suolo punta il muso verso l’alto per la salita quando di colpo la turbina si ammutolisce.
Vando riesce a riportare il velivolo a terra che impatta di coda fermandosi sul bordo della pista dell’Aeroporto lasciando uscire dallo scarico un fumetto bianco.
Tutti pensavamo fosse lo spegnimento della turbina ma poco dopo dal fumo sono partite le fiamme domate a fatica da alcuni di noi, io addirittura con un estintore a polvere prestato da Manuele Cuoco dell’Ostaria Gente dell’Aria.
Finalmente dopo qualche minuto d’ansia tutto è finito ma del velivolo non è rimasto quasi più nulla.
I ragazzi di Verona si sono esibiti col “sibilante” Cobrajet KJ-66 , velocissimo experimental a turbina con coda bitrave.
Un altro ragazzo da Bologna ha volato con una riproduzione del sempre meraviglioso F-4E Phantom II “Betty Lou” del 388 Fighter Wing dell’USAF basato a Korat (Thailandia )nel 1969 in piena Guerra del Viet Nam.
Due aeromodellisti hanno portato un piccolo monorotore ad elica acrobatico.
Si è esibito un’altro socio con un bellissimo Aermacchi MB-339 con livrea New Zeland Air Force.
Antonio da Parma si è infine esibito col suo coloratissimoEurofighter Typoon
Proveniente dall’Aeroporto Miitare di Roma-Ciampino è atterato sull’Aeroporto di Modena-Marzaglia un AgustaWestland VH-139A callsign (nominativo radio) “IAM 3194” del 31° Stormo dell’Aeronautica Militare Italiana dal quale è sceso il Signor Presidente del Consiglio dei Ministri On. Matteo Renzi, il quale dopo aver salutato il personale di terra dello scalo modenese è salito sulla vettura che lo attendeva fuori dal piazzale lasciando l’aerostazione per partecipare alla Festa dell’Unità di Villalunga di Casalgrande (RE)
I tre membri dell’equipaggio dell’VH 139, tra i il Capitano Pilota Daniele Gamba, “vecchia conoscenza” in quanto tra i protagonisti di un’altra “spedizione” in occasione dei tragici eventi dell’ ”emergenza esondazione del fiume Secchia”(vedi art. www.youreporter.it/video_AW-139_VIP_del_31_Stormo_per_l_emergenza_SECCHIA_4 ) si sono poi trattenuti a mangiare presso l’Ostaria Gente dell’Aria il ristorante dell’Aero Club di Modena.
Attorno alle 20,50 l’elicotterto dell’Aeronautica Militare Italiana ha staccato le ruote dalla pista dell’Aeroporto di Marzaglia rientrando a Roma.
Almeno quindici agenti della Polizia di Bogotà sono morti nello schianto di un elicottero ad Antioquia, nel nordovest della Colombia. Lo rendono noto le autorità, precisando che il gruppo di poliziotti faceva parte dell'”Unità Agameon” impegnata in un’operazione in corso nella zona contro un gruppo di narcos e paramilitari chiamato “clan Usuga”. L’incidente sarebbe stato provocato dalle cattive condizioni meteo.
Il meraviglioso Beechcraft King Air 200 GT D-IBTA (c/n BY-75) della BROSE ( info @ www.brose.com/), un’azienda tedesca che si occupa di tecnologie per automobili.
Questo magnifico velivolo trasportava appunto del personale che si è trattenuto in città fino a domenica sera quando, attorno alle 18,20 è ridecollato per la Bavaria. (o Baviera che dir si voglia ndr.)
Sempre venerdì attorno alle 19, è atterrato proveniente da Basel Mulhouse ( Basilea ) un Cessna 172P Skyhawk II F-GJFR (c\n 17274712) dell’ Aéro-Club du Haut-Rhin ( info @ www.achr.asso.fr/) il quale sarebbe decollato il lunedì seguente.
Domenica mattina alle 08,45 un Aagusta Westland AW109s Grand I-ELFA (c/n 22032) della compagnia Hover Fly Executive Helicopter Service (info @ www.hoverfly.it/ ) con a bordo una famiglia proveniente dalla Russia che a bordo di due Limousine si è recata all’Autodromo di Modena per un evento privato. Dopo pochi minuti l’elicottero è ripartito
Attorno alle 15,30 l’AW-109S è atterrato nuovamente ed in attesa dei passeggeri russi i piloti si sono goduti un caffè presso il bar dell’Ostaria Gente dell’Aria
Insomma il nostro piccolo grande aeroporto si è “internazionalizzato” per un week end
Tanta gente per l’ultimo saluto a Vicenzo Baroni, imprenditore reggiano precipitato con il suo elicottero. La scuola di volo Top Gun è passata con quattro velivoli durante il corteo
CAVRIAGO Un volo verso il cielo, lo stesso cielo che Vincenzo Baroni aveva guardato da vicino durante le tante ore alla cloche di aerei ed elicotteri che erano da sempre la sua passione. Per tributare l’ultimo saluto al compagno di volo, i piloti della scuola Top Gun di Reggio Emilia hanno incrociato il corteo con il quale la famiglia e gli amici di Baroni hanno celebrato il funerale
Un rito celebrato a Cavriago in memoria dell’imprenditore, 58 anni, che ha perso la vita dopo essere precipitato giovedì sera con l’elicottero a Vedriano, nel comune di Canossa.
Un incidente che ha lasciato sgomenti molti reggiani, coloro che lo aveva frequentato nella vita lavorativa e quanti lo avevano amato nella vita privata, alla quale aveva affiancato gli aerei, diventato poi cofondatore della Top Gun, scuola di riferimento nel nord Italia.
Dalla camera ardente di Covioli il corteo aperto dalla moglie Lorena Davoli e dai figli Paolo, Andrea e Federica ha poi proseguito verso la chiesa di San Terenziano a Cavriago, dove abita la famiglia, sostenuta da decine di persone che si sono strette in un abbraccio corale per salutare Vincenzo
La vittima, un imprenditore di 58 anni, era un pilota esperto. Fu tra gli ideatori della scuola Top Gun. Nel mondo dell’economia locale e non solo era noto per aver fondato e guidato fino a pochi anni fa la AEB con l’amico e socio Ivan Paterlini (presidente della Pallacanestro Reggiana)
18 Giu 2015
CANOSSA (Reggio Emilia) – Un elicottero ultraleggero è precipitato intorno alle 17,50 di oggi sulle colline di Vedriano di Canossa, non lontano da Pietranera e dalla piazzola di atterraggio. Morto il pilota, il noto imprenditore Vincenzo Baroni, 58 anni, ex titolare della azienda AEB con l’amico e socio Ivan Paterlini (presidente della Pallacanestro Reggiana), conosciutissimo in città e non solo. Da sempre grande amante del volo, fu tra i fondatori della Top Gun School di Reggio Emilia e aveva alle spalle moltissime ore di volo e una lunga esperienza anche alla guida di ultraleggeri.
Sul posto, oltre al personale del 118 e all’elisoccorso, anche i carabinieri e i vigili del fuoco, giunti in elicottero per liberare la vittima dalle lamiere. L’impatto è stato violentissimo, inutile ogni tentativo di soccorrere Baroni che è morto a causa delle gravissime lesioni subite nell’incidente. Originario di San Polo, la vittima risiedeva a Cavriago.
Quanto alle cause di questa tragedia starà al magistrato di turno Isabella Chiesi valutare il da farsi, se cioè disporre o meno un esame autoptico sul corpo di Baroni. Di sicuro la giornata era ideale per alzarsi in volo, con cielo terso e assenza di vento; lo schianto, quindi, potrebbe essere stato dettato da un errore umano (nonostante la grande esperienza del pilota) così come da un guasto meccanico o ancora da un malore accusato.
Vincenzo Baroni lascia la moglie Lorena Davoli, giunta intorno alle 20 sul luogo della tragedia insieme al figlio maggiore, tre figli e un nipote nato da pochi mesi.
Ieri mattina, un elicottero AB-212dell’80° Centro SAR (Search and Rescue) dell’Aeronautica Militare, è decollato dall’Aeroporto Militare di Decimomannu (in provincia di Cagliari) per soccorrere una donna in imminente pericolo di vita che si trovava a bordo della nave da crocieraSerenade of the Seas, in navigazione a largo dell’isola di Sant’Antioco, a sud-ovest della costa sarda.
Ricevuto l’ordine dal Rescue Coordination Centre (RCC) del Comando Operazioni Aeree (COA) di Poggio Renatico, responsabile del coordinamento per il servizio di ricerca e soccorso dell’Aeronautica Militare, l’elicottero è decollato alla volta dell’ospedale “Brotzu” di Cagliari dove ha imbarcato un’equipe medica specializzata.
Successivamente l’elicottero militare ha raggiunto la nave da crociera dove è atterrato per imbarcare la donna assicurata ad una barella.
Completate le operazioni di imbarco, l’AB-212 è decollato nuovamente alla volta dell’ospedale “Brotzu” di Cagliari, dove ha trasferito la paziente per le necessarie cure mediche.
L’80° Centro SAR di Decimomannu è alle dipendenze del 15° Stormo dell’Aeronautica Militare, il quale, con i suoi Gruppi/Centri SAR dislocati sul territorio nazionale, garantisce 24 ore su 24, per 365 giorni all’anno, la ricerca ed il soccorso degli equipaggi di volo di velivoli militari in difficoltà. Lo Stormo concorre, come in questa occasione, ad attività di pubblica utilità quali, il soccorso di traumatizzati gravi, il trasporto sanitario d’urgenza di ammalati in pericolo di vita e la ricerca di dispersi in mare o in montagna.
Aeroclub Modena è presente sui maggiori canali Social. Per qualsiasi informazione non esitate a contattarci. Sapremo rispondere puntualmente ad ogni vostra necessità.
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