Emilia-Romagna

29 Gennaio 2015

Molta paura poco dopo le 14.30 in Emilia Romagna per due distinti boati che hanno fatto tremare i vetri di diverse abitazioni. L’Aeronautica stava intercettando un volo sospetto.

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Molta paura poco dopo le 14.30 in Emilia Romagna di Mercoledì 29 Gennaio per due distinti boati che hanno fatto tremare i vetri di diverse abitazioni. I boati si sono sentiti in un ampio raggio, da Verona a Mantova, passando per Bologna, Ferrara e Modena.

 

 

La spiegazione è arrivata sul profilo Twitter ufficiale dell’Aeronautica Militare che ha annunciato che due Eurofighter dell’Aeronautica Militare avevano superato la barriera del suono in Emilia Romagna per “scramble reale”, ovvero una missione di intercettazione di un velivolo. Si è trattato, spiega sempre il profilo Twitter dell’Aeronautica, dell’intercettazione di un volo dalla Turchia a Ginevra che non era in contatto radio con gli enti del controllo del traffico aereo. La situazione si è risolta brevemente, ma molti cittadini si sono chiesti cosa fosse stato a provocare quello che sembrava il boato di una forte esplosione.

L’allarme è scattato quando il velivolo, un Learjet Embraer, è entrato nello spazio aereo nazionale senza contattare gli enti del controllo del traffico aereo. Subito è stato dato l’ordine di “scramble”, cioè di decollo immediato su allarme, a due caccia Eurofighter di stanza a Grosseto, che dopo pochi minuti hanno intercettato l’aereo.

 

Questo, nel frattempo, è riuscito a ripristinare le comunicazioni e a mettersi in contatto con il controllo del traffico aereo di Milano: l’allarme è cessato ed anche i caccia hanno fatto rientro alla base. Il “bang” è stato avvertito dalla popolazione intorno alle 15.40 ein molti hanno pensato – visti i precedenti – a una scossa di terremoto. I due velivoli hanno prodotto il “bang” nonostante volassero alti, a circa 13.000 metri.

Secondo una prima ricostruzione potrebbero aver influito le particolari condizioni climatiche.

Fonte TRC

 

PG


8 Dicembre 2013

Nell’articolo è ‘la regione dove si mangia meglio nel mondo’

(ANSA) – BOLOGNA, 7 DIC – Il mensile Forbes ha incoronato la cucina dell’Emilia-Romagna. Il periodico dedica infatti un ampio reportage alla regione Emilia Romagna, proclamandola come la regione “dove si mangia meglio nel mondo”.

“Se chiedete ad un italiano dove si trova il cibo migliore, quasi sempre la riposta sarà ‘da mia madre’. Ma se si parla di regioni la risposta più probabile sarà ‘In Emilia Romagna’, la fantastica regione del centro-nord che si trova nella fertile valle del Po”, scrive l’inviato David Rosengarten (http://www.forbes.com/sites/drosengarten/2013/11/28/italys-grea test-gastronomic-treasure-emilia-romagna-the-secrets-behind-the- secret/), che ha anche redatto un elenco dei ristoranti da non perdere: si va dall’Europa 92 di Modena, passando per “Il Cappero alle Mura” e “Zoello Ristorante” di Castelvetro di Modena, fino a “Trattoria dai Muganai” e “Ponterosso”, entrambi a Monteveglio, Bologna.

“Quando si cerca di spiegare il fenomeno solitamente si indica lo straordinario numero di prodotti e piatti della regione tra i quali il Parmigiano Reggiano, l’aceto balsamico, il prosciutto di Parma, i tortellini e molto altro. Tuttavia – prosegue il mensile americano – dopo un recente viaggio in questo paradiso gastronomico, la sensazione è che non sia solo un gruppo specifico di prodotti a contribuire alla reputazione gastronomica della regione. Anche in Emilia-Romagna, come ovunque c’è la cucina creativa: hanno un ristorante stellato Michelin di cucina molecolare, l’Osteria Francescana. Ma sul menù ci sono le tagliatelle alla bolognese.

Guardando alla cucina creativa dell’Emilia-Romagna si scopre che molti piatti si basano sull’anima gastronomica della regione. La potente connessione degli chef con la loro patria non può essere abbandonata. Chi si reca in Emilia Romagna di solito si concentra sulle Grandi 5, le città che, come gioielli di un diadema, si trovano lunga l’autostrada principale.

Partendo da nord-ovest si trovano Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna, la Grassa, con i suoi ristoranti e le sue simpatie comuniste. Tuttavia il mio viaggio è stato diverso, sono partito dal cuore della regione vinicola, dove si produce il vino perfetto per accompagnare questo tipo di cucina, il Lambrusco. La regione del Lambrusco – conclude il giornalista americano – è una delle ambientazioni rustiche più belle d’Italia, sembra perduta nel tempo, ed è forse il posto migliore per scoprire l’incredibile cibo dell’Emilia-Romagna”. (ANSA)

Fonte: www.ansa.it



La Regione chiede a Roma 63 milioni per interventi urgenti e ne stanzia 700mila. Allerta frane estesa fino al 22 aprile.

Modena, 5 aprile 2013 – Il governatore dell’Emilia-Romagna, Vasco Errani, ha firmato la richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza per tutto il territorio regionale e per la durata massima prevista di 90 giorni, a causa delle piogge eccezionali e le frane di queste ore. Nella lettera, inviata al presidente del Consiglio Mario Monti e al Capo della Protezione civile Franco Gabrielli, Errani parla di 63 milioni di euro necessari per i primi interventi urgenti per garantire la sicurezza dei cittadini e ripristinare i servizi.

La Regione, dal canto suo, ha gia’ stanziato 700.000 euro per le necessita’ piu’ impellenti, mentre circa 2,5 milioni sono stati messi a disposizione da Comuni, Province e Consorzi di bonifica. La richiesta di viale Aldo Moro “nasce dalla eccezionalita’ degli eventi, dalla gravita’ dei danni e dall’elevato rischio residuo che permane sui territori colpiti – spiegano dalla Regione in una nota – oltre che dall’impossibilita’ di fare fronte a tale situazione con i mezzi finanziari e i poteri di Regione ed enti locali”. Errani prova a dare la scossa al Governo. “Non possiamo continuare a ragionare solo in termini d’emergenza – afferma il governatore – la grave situazione di questi giorni ripropone in tutta la sua importanza il tema della prevenzione. Occorre garantire alle Regioni risorse stabili e costanti per la manutenzione ordinaria. Serve un Piano nazionale per la messa in sicurezza del territorio”.

Intanto la Protezione civile dell’Emilia-Romagna estende l’allerta frane fino al prossimo 22 aprile. Per 17 giorni, dunque, e’ attivata la fase di attenzione per criticita’ idrogeologiche, a causa del “perdurare dell’instabilita’ meteorologica”. Finora i danni del maltempo hanno interessato tutte le province dell’Emilia-Romagna e, in particolare, circa 70 comuni. Ad oggi, le segnalazioni dei danni “sono oltre 410 – fa sapere la Regione – di cui 20 relative a criticita’ idrauliche e circa 390 relative a dissesti”. A causa delle frane sono state evacuate circa 20 persone tra i Comuni di Marano, nel Modenese, e Carpineti, Castellarano, Vetto e Canossa, nel Reggiano. In grave pericolo sono anche 14 abitazioni e quattro aziende nei Comuni di Gaggio Montano nel Bolognese, Montese nel Modenese, Neviano degli Arduini e Tizzano Val Parma nel Parmense, Vernasca nel Piacentino, Casola Valsenio nel Ravennate, Carpineti, Casina e Toano nel Reggiano.
Risultano invece isolate circa 40 persone che abitano in 14 case, a causa dell’interruzione di strade che non hanno alternative, a Castel di Casio, Gaggio Montano, Sasso Marconi, Montese, Prignano, Neviano, Traversetolo, Travo, Canossa, Vetto e Villa Minozzo. Altre 31 strade comunali e 47 strade provinciali sono parzialmente interrotte con transito limitato, alcune delle quali in caso di chiusura potrebbero comportare l’isolamento di altre sei localita’. Si segnalano inoltre interruzioni totali di viabilita’ statale nelle province di Forli’-Cesena e Parma e, a senso alternato, a Piacenza sulla statale 45.

Le continue piogge di questi giorni, insieme allo scioglimento della neve, hanno generato ondate di piena “lunghe e significative” dei fiumi Enza, Secchia, Panaro e Reno, con livelli dell’acqua “al di sopra del livello di attenzione per molti giorni consecutivi”. I danni maggiori si sono registrati in montagna, dove le piene “hanno danneggiato o distrutto numerose opere idrauliche, provocato erosioni, tracimazione, danni alle strutture dei ponti e cedimenti di parti delle reti fognarie e acquedottistiche”. Diversi danni ci sono stati anche alla viabilita’ provinciale e comunale, con interruzioni totali o parziali del traffico.

Le principali criticita’ idrauliche, scrive ancora la Regione, riguardano l’impianto idraulico di Gandazzolo sul Reno. Si sono poi aggravate le erosioni delle sponde del Rio San Rocco, del Rio Acquicciola e del Fosso del Faggianeto a Fiumalbo, del torrente Scoltenna e del Rio Grosso a Pievepelago (tutti nel modenese).
Stessi problemi anche per il fiume Secchia a Carpineti, nel Reggiano, e per il torrente Baganza nel Parmense. Sull’Appennino modenese e’ crollato il ponte in via Rosola tra i Comuni di Zocca e Montese, con conseguente chiusura al traffico.

(Fonte Dire)

Fonte:www.ilrestodelcarlino.it


11 Dicembre 2012

Sbloccati 670 milioni di euro

“La Commissione europea ha accolto la richiesta italiana di erogare, attraverso il Fondo di solidarietà, 670 milioni di euro a favore delle popolazioni dell’Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia colpite dal terremoto del 20 maggio”. Lo annuncia palazzo Chigi in una nota.

“In data odierna – si legge in un comunicato diffuso dal governo – il Commissario europeo Johannes Hahn e il Sottosegretario Catricala’, su delega del Presidente del Consiglio, hanno firmato la Convenzione che consente l’erogazione dei fondi. L’attivazione del fondo e’ il risultato dell’intenso lavoro svolto dal Presidente del Consiglio, in raccordo con il Ministro per gli Affari europei, per assicurare la rapida erogazione degli aiuti ed evitare il blocco dovuto ai negoziati sulla rettifica del bilancio europeo per il 2012. A novembre il Presidente del Parlamento europeo e il Presidente della Commissione, a seguito di alcune conversazioni telefoniche con il Presidente del Consiglio, si erano impegnati a facilitare la piu’ rapida conclusione delle procedure per lo sblocco dei fondi”.

“I fondi sbloccati dalla Commissione – prosegue il comunicato – serviranno, tra le altre cose, per garantire il ripristino immediato delle infrastrutture scolastiche e sanitarie e per gli interventi urgenti sul sistema idraulico, idrico, elettrico, fognario e stradale. Saranno inoltre destinati alle spese di soccorso e assistenza, a quelle per gli alloggi alternativi delle famiglie che hanno perso la prima casa, oltre che alla messa in sicurezza del patrimonio culturale”.

Fonte:www.rainews24.rai.it


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