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30 Luglio 2016

Grazie al rinnovo della flotta, il gruppo tedesco riduce i consumi di carburante, l’inquinamento acustico, migliorando il comfort. Per ridurre le emissioni.

Cresce il traffico aereo in Europa.

E crescono emissioni nocive e inquinamento acustico.

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A dirlo è il primo rapporto sugli impatti ambientali dell’aviazione civile in Europa: in poco più di 20 anni il traffico aereo è aumentato dell’80 per cento, con un conseguente aumento di emissioni inquinanti. In primis CO2 e NOx.

E le previsioni non paiono essere ottimistiche: le emissioni potrebbero crescere fra il 2014 e il 2035 del 44 per cento per la CO2 e del 43 per cento per gli ossidi di azoto, con una crescita del numero dei voli in partenza dagli scali europei da 8,85 milioni a 12,8 milioni.

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Per questo sono innanzitutto le compagnie aeree ad avere la maggior responsabilità nell’attuare tutte quelle misure adatte alla riduzione dei consumi, dell’inquinamento acustico, delle emissioni.

Con innovazioni tecnologiche, nuove flotte, gestione intelligente del traffico aereo.
Lufthansa investe in nuovi aerei.
Lo ha fatto ad esempio Lufthansa, come spiegato nell’ultimorapporto di sostenibilità del gruppo tedesco.

Dal 2013 la compagnia aerea ha implementato più di 500 programmi di efficienza del carburante, inclusi numerosi piani per ridurre il peso, come, ad esempio, la presenza di 30.000 carrelli di bordo leggeri.
“Un punto chiave all’ordine del giorno è la nostra responsabilità nella protezione del clima e dell’ambiente”, spiega Carsten Spohr, presidente del Comitato esecutivo e amministratore delegato di Lufthansa, nella prefazione al rapporto.

“Ciò si riflette nei vari programmi che seguono la strategia dei quattro pilastri, che comprende misure tecnologiche, operative, infrastrutturali ed economiche”.
nuovi aerei
Entra nella flotta l’Airbus 320neo: un’aereo più efficiente del 15 per cento rispetto ai modelli odierni, e del 50 per cento per quanto riguarda il rumore. Il che si traduce in una riduzione di 5 mila tonnellate l’anno di CO2 per aereo. Inoltre, nell’inverno 2016, scrive una nota stampa del gruppo “Lufthansa ha ricevuto il primo Airbus A350-900, il velivolo a lungo raggio più moderno ed ecologico al mondo”.

Aerei efficienti, combustibili alternativi, e perché no, motori elettrici o ibridi, potrebbero presto compensare, se non ridurre, gli impatti di un comparto che cresce anno dopo anno.
Fonte:www.lifegate.it/


31 Marzo 2016

La società americana si concentrerà sulla produzione di aerei a medio raggio, ridotta al lumicino quella dei famosi 777 o 747. L’azienda ha attivato un piano per incentivare l’esodo e limitare le sforbiciate involontarie, insieme ad altri interventi per contenere i costi.

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ROMA – Mamma Boeing taglia posti di lavoro. Roba da far tremare i polsi in ogni azienda quando si parla di 4mila persone in uscita. Ma il colosso aerospaziale americano è abituato a queste improvvise scalate di marcia e tagli pesanti visto che la sua forza lavoro media è di circa 160mila dipendenti. Ma oggi Boeing piange una riduzione dei flussi nelle catene di montaggio degli aerei passeggeri e quindi la riduzione di personale nella parte commerciale del gruppo è, come da manuale, la prima via d’uscita alla crisi.

I modelli un tempo galline dalle uova d’oro per il gruppo, come i 777 o i 747 (il noto “Jumbo”), stanno vivendo un atteso e forse un po’ triste finale di carriera con ordini in costante calo. Dal prossimo anno, la produzione dei 777 scenderà da una media di 8,3 aerei al mese a 7, mentre i 747-8 fin da settembre caleranno drammaticamente da 1,3 aerei assemblati al mese a 0,5 al mese, ovvero sei all’anno. Crescerà invece la produzione dei velivoli di breve-medio raggio 737: nel 2017 passerà da 42 a 47 al mese mentre l’anno successivo le catene di montaggio porteranno i modelli del 737 a 52 esemplari finiti al mese e nel 2019 a 57 ogni quattro settimane.

Il taglio della produzione costringe così Boeing a diminuire entro giugno la manodopera, anche se la riduzione di posti di lavoro nell’azienda con fabbriche sparse per gli States, da Los Angeles alla sede originaria di Seattle, avverrà in maniera morbida, vista la cura e l’attenzione (lodevole) indirizzata dal gruppo verso i propri dipendenti.

Ecco allora che Boeing annuncia la dipartita di 4mila persone – molte delle quali quadri e i dirigenti – attraverso incentivazioni, pensionamenti, blocco del turn over. “Solo nel caso estremo di un ulteriore riduzione della produzione”, dice l’azienda, si procederà con tagli più netti e non volontari. Oltre al costo del lavoro, Boeing è impegnata in queste ore a rivedere tutta la catena dei costi e della produzione per un cambiamento a lungo termine delle dinamiche di spesa che incideranno molto più del calo dei dipendenti sulle uscite.

 

finanziarie previste nei prossimi anni. Per il 2016, secondo un annuncio fatto nelle scorse settimane dal numero uno Dennis Muilenburg, i conti e la produzione sono “annunciati” in calo rispetto al 2015. Un rallentamento che la stessa Boeing definisce come “solo temporaneo”.

 

 

FONTE:www.repubblica.it/

 


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