esercitazione

5 Agosto 2016

Una lettrice: «Sono esterrefatta, ho visto una scia molto luminosa che alla fine è letteralmente esplosa»

di Maurizio Troccoli

Sono passate le 19 da poco più di mezz’ora, lunedì, quando sui cieli di Perugia si avverte il primo rombo assordante. E’ quello tipico di un aereo che, pur non volando a bassissima quota, dal forte rumore sembra sfiorare il tetto delle abitazioni.

NIGHTFLYING2

La ricostruzione. Il cielo è nuvoloso e non è possibile a occhio nudo individuare l’aereo, bisogna accontentarsi di percepirlo attraverso il fragore del suo motore.

Quel suono sembra essere circolare, ovvero sembra allontanarsi per poi riavvicinarsi e scomparire.

E’ avvertito nella zona prossima all’aeroporto di Perugia e non ha il suono tipico degli aerei civili.

Senza essere esperti è facile il collegamento con gli aerei militari. Nulla di strano tuttavia se tutto finisse qui.

Ma quel fragore, dopo pochissimi minuti, uno, forse due, ritorna a farsi sentire.

Quell’aereo sembra ritornare a volare, nella stessa traiettoria precedente, con lo stesso rumore, sempre in maniera circolare, sparendo e ricomparendo.

Chissà che non fosse lo stesso di prima.

I particolari.
Non passano troppi minuti ed ecco ripetersi il rombo assordante.

Per la terza, la quarta, la quinta e poi tante altre volte ancora, fino a circa le 22, poco più, poco meno.
E’ un ripetersi continuo di quel fragore.
Chissà in quanti l’avranno avvertito, in quanti si saranno anche preoccupati di cosa stesse accadendo.
Chissà in quanti si saranno chiesti se si trattasse di un solo aereo, magari in esercitazione o più aerei, uno dietro l’altro, con lo stesso identico suono che dura un identico intervallo di tempo.

Alla mail della redazione di Umbria 24 una lettrice, Monica Rizza, scrive:

«Salve, ero in terrazza, erano circa le 22:15 e improvvisamente ho visto una scia in cielo, molto luminosa che alla fine della traiettoria è letteralmente esplosa…booom!!!
Sono ancora esterrefatta, mai visto nulla di simile, stelle cadenti si, ma questa è proprio esplosa.
Avete avuto altre segnalazioni??? Grazie».

E’ l’unica segnalazione di questa natura giunta alla nostra redazione che pur non trovando riscontro a quanto segnalato dalla lettrice ha però trovato risposte al continuo ‘rombare’ di motori di aerei.

Fonti vicine all’aviazione hanno confermato che sui cieli di Perugia, lunedì sera c’è stata una esercitazione di aerei militari.

Mauro Casciari. Il noto giornalista delle Iene, Mauro Casciari, che abita nei pressi dell’Aeroporto San Francesco d’Assisi, sul suo profilo Facebook ha scritto: «Ieri sera sono andato a correre dalle 20:50 alle 21:50 intorno a casa mia fino all’Aeroporto di Perugia Sant’Egidio e ritorno, come tante altre volte.

Nonostante la musica sentivo un aeroplano sopra la testa ma non lo vedevo.
La cosa strana era che, a differenza del solito, il rumore è continuato per tutto il tempo.
Ed era sempre forte, visto che lo sentivo con le cuffie. Non c’erano nuvole e il rumore era di una velocità non supersonica…
La cosa mi ha inquietato non poco: ormai, vivendo vicino all’Aeroporto, riesco a vedere e prevedere rotte, modelli e rumori dei pochi aerei che circolano nello scalo.
Ma ieri sera, al buio, sentivo questa cosa sopra la testa senza vedere alcunché.

Sono l’unico?»

Ecco alcune risposte…

Anche in zona Santa Maria Rossa ho sentito la stessa cosa, come se ripassasse continuamente.

Raid USA a Sirte. Credo che sia questo il motivo. Aerei militari probabilmente diretti agli Aeroporti Militari della Sicilia immagino, magari provenienti da Aviano.
NIGHTFLYING
Ho guardato le tracce dei voli su ‪flightradar24.comma qui ovviamente c’è solo il traffico civile mica quello militare.

E il traffico di aerei di linea era assolutamente normale.
Anche nella nostra zona, stavamo cenando fuori e ho notato questa cosa….

L’ho sentito. Rumore continuativo per più di un ora.
Anche io l’ho notato… ero in casa, con le finestre aperte e avevo la televisione accesa… ho alzato tanto il volume rispetto al solito (Papiano)

Lo abbiamo sentito anche noi, zona Mantignana
Oltre 10, son passati sopra casa nostra

Tranquilli non ci bombardano!! Lavoro a poche decine di metri dall’Aeroporto e tutto quello che avete sentito questa notte, a volte c è di giorno.
Molte esercitazioni vengono effettuate nei nostri cieli.
Anche noi da Pretola li abbiamo sentiti a lungo tanto è vero che ho detto a Mimmo “ma che sono tutti questi aerei stasera?”

C’era una esercitazione Mauro, credo che siano stati una decina perchè io ero a Bevagna e se ne sentivano diversi, all’inizio abbiamo pensato ai tuoni, ma poi il rumore continuo….ricordo che gran parte dell’Umbria (Foligno, Spoleto, Colfiorito) è corridoio aereo di esercitazioni a bassa quota per i caccia…

FONTE:www.umbria24.it/


6 Luglio 2013

Una giornata di formazione per 25 volontari della Protezione civile di Lissone con il secondo Reparto Volo della Polizia di Stato di Milano – Malpensa, domenica 30 giugno sul campo esercitativo di Santa Margherita.

Sotto Agusta-Bell AB-212 POLI-102

I volontari della protezione civile hanno incontrato due piloti e due specialisti coordinati dall’ ispettore superiore Paolo Negri, del secondo reparto volo della Polizia di Stato, allo scopo di familiarizzare con le procedure di avvicinamento agli aeromobili in generale, e agli elicotteri in particolare. La protezione civile A. Mussi e G. Arosio di Lissone, è una delle poche in Italia ad avere la specializzazione nella gestione e allestimento di elisuperfici temporanee per l’atterraggio di elicotteri di soccorso.

Durante la mattinata si è svolta una parte teorica per i volontari, con la presentazione di tutte le fasi e delle nozioni di sicurezza per capire come muoversi sul campo in caso di emergenza. Nel pomeriggio i piloti hanno eseguito alcuni decolli e atterraggi dell’ elicottero in dotazione. Otto volontari della Protezione civile hanno potuto partecipare alla prova pratica di “marshall”, ovvero colui in grado di gestire l’atterraggio e la partenza di tutti i mezzi volanti e in questo caso di elicotteri.

Fonte:www.ilcittadinomb.it


25 Maggio 2013

In molti, specie in Alta Valle, si sono preoccupati per l’andirivieni di velivoli in formazione tra Aosta e Courmayeur. Dalla Regione spiegano che si tratta di una esercitazione dei militari.

Cristian Pellissier

courmayeur

Non è stata dichiarata una guerra e neppure c’è una calamità naturale in corso, era solo un’esercitazione militare. Nella serata di martedì e nella mattinata di ieri molti valdostani hanno notato quattro grandi elicotteri volare in formazione avanti e indietro tra Courmayeur e Aosta. Soprattutto a Courmayeur è scattata la preoccupazione, alle 22 di martedì: sentendo gli elicotteri gli abitanti hanno subito pensato si fosse staccata la frana di La Saxe. Dalla Regione spiegano invece che si tratta di un’esercitazione dei militari. 

Fonte:http://lastampa.it


24 Maggio 2013

Esercitazione in Sardegna, simulato attacco terroristico

CAGLIARI, 23 MAG – Conclusa oggi a Decimomannu Star-Vega 2013, la principale esercitazione dell’anno in Italia che ha visto coinvolte sei basi aeree (oltre a quella sarda, Trapani, Pisa, Pratica di Mare, Amendola e la base Nato di Geleinkirchen) e oltre 20 unita’ tra reparti di volo e di supporto. E’ stata simulata la partecipazione delle forze aeree a una operazione interforze per risolvere una situazione di crisi. Oggi e’ stato simulato un attacco terroristico. 630 le ore di volo accumulate.

Fonte:www.ansa.it


29 Aprile 2013

Prima uscita in Dolomiti per le unità cinofile della Croce Rossa. Impegnati quaranta cani da ricerca e due AB 205

OBEREGGEN. Un’esercitazione di simili dimensioni, sopra i duemila metri di quota, con tanta, troppa neve bagnata fradicia, sotto a un sole cocente, con impegnate oltre una quarantina di unità cinofile della Croce Rossa (altoatesina e anche trentina), portate avanti e indietro dai mastodontici elicotteri AB 205 dell’Aviazione dell’Esercito… Da queste parti, qualcosa del genere non si era mai visto.

L’esercitazione si è tenuta ieri a Obereggen. E vale la pena raccontarla, perché in troppi danno per scontata la presenza di questi angeli custodi, sempre pronti a intervenire quando qualcuno si smarrisce sulle nostre montagne. In troppi, a dare per scontata un’attività di notevole complessità.

A dirla a parole, infatti, bastano pochi secondi, ma in realtà non si tratta di un gioco da ragazzi. Perché di mezzo non ci sono soltanto persone, ma pure cani da ricerca. E mentre alle persone basta spiegare come funziona perché capiscano e si adeguino, coi cani è tutto un altro paio di maniche: o si fidano, o sei spacciato. E rischi.

Ti avvicini a capo chino, rasoterra, apri il portellone dell’elicottero, fai salire il cane, sali tu, poi ti imbraghi, assicuri il cane, chiudi e poi via, si decolla. Arrivi in quota, apri il portellone, scendi, chiudi, ti allontani.

Capaci tutti, ti vien da pensare. E invece, ci vogliono ore solo per rinfrescare la memoria a dei conduttori di cani esperti come quelli della Croce Rossa, agli ordini del delegato regionale Aldo Bertagnolli. Il prossimo anno, le unità cinofile altoatesine compiranno vent’anni. Gente che ne sa, appassionata: poche parole, ancor meno fronzoli. Tolte la Pusteria e l’Alta Venosta, coprono l’intera provincia. Ogni anno, una sessantina di interventi per la ricerca di persone scomparse. In Alto Adige, non si occupano di soccorso in ambiente alpino, ossia su roccia o in zone difficoltose. Ché da noi ci pensano i soccorsi alpini. Molti volontari della Croce Rossa, però, hanno comunque ottenuto i brevetti internazionali del loro organismo. Che poi, a livello mondiale, è l’unico riconosciuto da tutti a prima vista, proprio grazie alla croce rossa. Tutti, turisti compresi, di qualunque nazionalità siano: se li vedono, si fidano.

Se parli con loro a tu per tu, ti raccontano di una situazione non semplicissima, in Alto Adige. Dove troppi cinofili si fanno belli, parlando delle loro competenze non proprio del tutto acclarate, del troppo vantarsi dei cani molecolari che tanto vanno di moda anche se poi… Ufficialmente, però, parlano bene di tutti i loro colleghi: «Ognuno, ogni gruppo di cinofili, ha la sua peculiarità».

La Croce Rossa, invece, utilizza in pratica qualsiasi tipo di cane. Normale. Perché non ce n’è uno più adatto di un altro. Semmai, ce n’è che non sono tanto adatti, tipo i San Bernardo: nonostante le credenze popolari, sono troppo pesanti per intervenire sulle valanghe. I bolzanini, perciò, utilizzano golden retriever, labrador, pastori tedeschi, lupi italiani e lupi cecoslovacchi, terrier, schnauzer e via abbaiando.

Perché sono cani signorili, intelligentissimi. Ma quando vengono avviate le turbine degli AB 205 e il rotore comincia a vorticare, si mettono tutti ad abbaiare. Invasati. Non che non si divertano anche loro, specie una volta atterrati sopra un metro di manto immacolato, ai piedi delle cime del Latemar. Ma percepiscono anche loro la delicatezza delle operazioni in corso.

Prima, l’intera sequenza di salita e discesa dal velivolo viene provata a elicotteri spenti, su un pratone in piano, fra i masi di Obereggen. Poi, quando tutti hanno preso confidenza, si accendono le turbine e si riprova. Spostamenti d’aria traditori, rombo assordante, il pericolo dei rotori, ché se non sai come fare rischi di rimanere decollato. E i cani, da tenere stretti al guinzaglio perché si agitano.

Ma prova che ti provo, imparano. E allora, si decolla per lassù: sella innevata a 2030 metri, sulle piste da sci deserte e chiuse, dove da decenni ad aprile non si vedeva tanta neve. Così tanta che il punto prescelto per atterrare viene usato solo per quattro coppie cane-conduttore.

Le altre vengono scaricate altrove, in condizioni meno drammatiche. Perché i primi quattro cani devono nuotare in un metro e mezzo di neve. Bagnata fradicia. Pesante. Che sfacchinata!

Fonte:http://altoadige.gelocal.it


21 Aprile 2013

Atterraggi e sbarchi di militari armati e in divisa nelle campagne tra Corleone e Contessa Entellina, residenti terrorizzati. Ma sono esercitazioni. L’aeronautica: “Sono stati autorizzati da noi, chiediamo scusa alla popolazione”

Calano dal cielo nel cuore della notte. Saltano a terra, a decine, dai possenti elicotteri corazzati. Sono armati fino ai denti. Indossano tute mimetiche, caschi e occhiali a infrarossi. Giocano a fare la guerra. E trasformano Corleone in una giungla del Vietnam. Aumentano le segnalazioni di strane esercitazioni militari nelle campagne palermitane. Secondo quanto descritto e fotografato da alcuni testimoni (così come riportato da un servizio dell’Espresso online) commandos statunitensi di stanza nell’Isola avrebbero scelto la zona di Corleone come campo di addestramento per le forze speciali.

Un allenamento settimanale che spaventerebbe a morte animali e contadini. Sono questi ultimi a raccontare nel dettaglio le strane operazioni in aree private. Un mezzadro, G. S., ha provato a comunicare con loro dopo il primo atterraggio: “Volevo sapere il perché della loro presenza  –  dice  –  ma non riuscivo a farmi capire. Non parlo l’inglese. Abbiamo scattato qualche foto. Ma da allora i militari evitano contatti con i civili. Ora se si accorgono di noi, tornano in volo e si spostano di qualche chilometro”.

Il primo blitz risale alla fine di settembre. Nove giganteschi Black Hawk, i super elicotteri da combattimento dotati di mitragliatrici fiancate, utilizzati in Afghanistan e Iraq, sarebbero atterrati a pochi chilometri da Contessa Entellina, in provincia di Palermo. Lo squadrone sceso dai velivoli è il Combat Rescue, soldati scelti, ben addestrati, marines pronti a qualsiasi sfida, messi in campo per le missioni più complicate,come penetrare dietro le linee nemiche o portare in salvo i compagni feriti sul campo.

 Alcuni raccontano di strani strumenti di misura elettronici piazzati sul terreno. Dopo aver inscenato per qualche ora un salvataggio, i marines risalgono a bordo e spariscono.

Ma chi ha autorizzato i militari americani ad occupare i campi di grano corleonesi? Dalla base di Sigonella gli ufficiali allargano le braccia. “Il reparto in questione si trova in Sicilia  –  dicono -ma non prende ordini da noi. Quelle truppe sono controllate da Stoccarda”. Cosa c’entra la Germania con i militari in Sicilia? Molto a quanto pare. È proprio dalla Kelley Barracks di Stoccarda, sede del Comando Africano degli Stati Uniti, che passano tutte le decisioni (e le autorizzazioni) per le operazioni e le esercitazioni militari che si svolgono in Africa. In questo senso, le truppe a stelle e strisce di stanza nell’Isola fungerebbero da testa di ponte per le attività americane nel continente nero. Raggiunto telefonicamente da Repubblica, il maggiore Rickardo Bodden, portavoce del comando americano a Stoccarda, prova a far luce sulle questione: “I recenti movimenti aerei militari nella zona  –  dice  –  sono stati effettuati dal 347° Air Expeditionary Group, attualmente ospitati a Trapani. Sono forze speciali addestrate per operazioni di salvataggio. Devono tenersi pronti per qualsiasi emergenza”.

Secondo la voce che circola negli uffici della Difesa, l’Aeg americano sarebbe approdato in Sicilia subito dopo l’uccisione a Bengasi dell’ambasciatore degli Stati Uniti Chris Stevens, vittima di un attentato di Al Qaeda lo scorso 12 settembre. Data che coinciderebbe con i primi avvistamenti delle esercitazioni americane tra Contessa Entellina e Corleone.

Da Roma, il portavoce dell’aeronautica militare, colonnello Achille Cazzaniga, conferma la versione di Stoccarda e aggiunge: “Li abbiamo autorizzati noi. Ci scusiamo con i cittadini e le autorità locali per gli inconvenienti. In futuro, se dovessero ripetersi altre attività nella zona, ci preoccuperemo di aprire un dialogo con i sindaci delle località interessate”.

Già, perché secondo la legge italiana, l’atterraggio di una squadra di soldati stranieri in una zona abitata o in un terreno privato italiano dovrebbe essere accompagnato e coordinato da carabinieri e polizia e comunicato ai comuni interessati. Cosa che non è avvenuta. “Sarebbe stato opportuno avvisarci  –  dice il sindaco di Contessa Entellina, Gioachino Parrino  –  da mesi i miei cittadini cono preoccupati e spaventati. Se ci avessero informati, avremmo potuto spiegare alla gente che si trattava si semplici esercitazioni”. Da Bruxelles il governatore della Sicilia Rosario Crocetta si è detto “preoccupato per i recenti avvenimenti che hanno coinvolto i militari americani”. “Lunedì incontrerò il ministro della Difesa  –  ha aggiunto- e chiederò personalmente spiegazioni sulla vicenda”. 

Fonte:http://palermo.repubblica.it


19 Ottobre 2012

Ieri pomeriggio eseguita la simulazione “Leonardo Da Vinci”. Battelli, aerei, elicotteri e tutte le forze dell’ordine in azione

Il Faro on line – Una quarantina di “cadaveri” sistemati lungo la banchina. Ambulanze in costante andirivieni dal piazzale Mediterraneo (per trasportare i feriti con un elicottero) e verso il Grassi e il San Camillo per trasportare altri feriti. Capitaneria a mare per il recupero dei superstiti e Guardia di Finanza in rada per coordinare i soccorsi. E poi vigili del fuoco, sommozzatori, polizia e carabinieri. E anche i vigili urbani di Fiumicino, a gestire il traffico e impedire l’accesso al piazzale Mediterraneo trasformatosi in una zona di soccorso con addirittura tende da campo montate.

E’ accaduto tutto ieri pomeriggio, nell’ambito della complessa esercitazione, denominata “Leonardo da Vinci 2012”, di ricerca e soccorso ad un aeromobile (ATR 72 con 45 persone a bordo) che ha effettuato un ammaraggio forzato nelle acque antistanti l’aeroporto “Leonardo da Vinci”. L’esercitazione ha interessato sia la fase dei soccorsi in mare, con lo scopo di testare la risposta dell’organizzazione di soccorso marittimo, sia la complessa macchina dei soccorsi a terra che prevede l’accoglienza dei naufraghi, il primo soccorso, il successivo trasporto presso i presidi ospedalieri, nonché la viabilità da e per i nosocomi.

In molti ieri si saranno chiesti cosa stesse accadendo, visto che per la città giravano mezzi dei sommozzatori, ambulanze a sirene spiegate, spiegamento di forze di polizia. Per fortuna era solo un’esercitazione.

Come detto, sono stati coinvolti, oltre alle motovedette della Guardia Costiera, anche i mezzi e le unità aeronavali delle Forze di Polizia, Corpi dello Stato e servizio sanitario 118 (Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Carabinieri e Vigili del fuoco), nonché i mezzi dei servizi portuali di Fiumicino. Il servizio 118 ha provveduto ad istituire un Posto Medico Avanzato sul punto di sbarco dei naufraghi presso il porto canale di Fiumicino. Nel complesso sono state impiegate n° 11 motovedette e mezzi dei servizi portuali, un elicottero della Guardia di Finanza e diverse pattuglie delle forze di polizia.

L’esercitazione, coordinata dalla sala operativa del 3° Maritime Rescue Sub Center ove si è costituita una unità di crisi, ha avuto inizio con l’allertamento da parte della torre di controllo dell’aeroporto “Leonardo da Vinci” che ha comunica il fallito decollo ed il conseguente ammaraggio di un aereo di linea (ATR 72) con 45 persone a bordo nello specchio acqueo antistante l’aeroporto a circa 10 miglia dalla costa.

L’attività esercitativa si è svolta, secondo le procedure prevista dal piano di soccorso ad aeromobile incidentato in mare della Direzione Marittima di Civitavecchia e dal “Manuale Rosso” dell’ENAC “Direzione Aeroportuale di Roma Fiumicino”, con esito positivo e con soddisfazione da parte di tutti gli enti partecipanti

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Fonte:www.ilfaroonline.it


13 Ottobre 2012

Roma, 13 ott. – (Adnkronos) – Si e’ conclusa l’esercitazione bilaterale Levante 12 che ha visto impegnate le portaerei Cavour e Charles de Gaulle, della Marina francese – con i rispettivi Gruppi Aerei imbarcati – e le loro navi di scorta. L’esercitazione s’inquadra nell’ambito dell’European Carrier Group Interoperability Initiative (ECGII), un programma di cooperazione tra le marine europee per l’integrazione dei Gruppi portaerei, ed ha impegnato gli equipaggi attivita’ aeronavali nei mari e nei cieli intorno alla Sardegna.

“L’attivita’ aerea si e’ interamente svolta in spazi aerei dedicati sopra il mare, mentre l’addestramento degli equipaggi si e’ svolto a bordo con simulazioni; la Levante ’12 -precisa la Marina sul suo sito- non ha previsto interazioni sul territorio sardo”.

L’esercitazione e’ stata condotta dal Contrammiraglio Jean-Baptiste Dupuis, Comandante della Task Force 473 della Marine Nationale francese, imbarcato sul Charles de Gaulle, e responsabile del comando Nato del Gruppo Navale Francese.

“A sottolineare l’importanza che la Marina Militare ha dato all’esercitazione e che da all’iniziativa ECGII, l’Ammiraglio di Squadra Giuseppe De Giorgi, Comandante in Capo della Squadra Navale (CINCNAV), ha seguito costantemente l’esercitazione da bordo della Portaerei Cavour, sua unita’ di bandiera. L’Ammiraglio De Giorgi ed il Comandante francese -viene rilevato- si sono poi incontrati a bordo della portaerei Charles de Gaulle”.

Fonte:www.liberoquotidiano.it


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