esseri umani

10 Aprile 2015

Smith: “Ma ora basta psicosi non siamo assassini gli aerei sono sicuri”

  

Il pilota best seller: “Nella mia vita ho incontrato sempre colleghi professionali. Gli incidenti sono diminuiti. Negli Usa già da tempo non si può rimanere soli in cabina. Ma uno steward può fare ben poco”

 

pilotSONO triste e indignato per come i media mondiali e l’opinione pubblica stanno trattando l’intera categoria dei piloti dopo il gravissimo disastro aereo in Francia. Ora tutti i passeggeri ci guarderanno come dei potenziali assassini, e penseranno al peggio appena l’aereo si abbasserà di qualche centinaio di metri. Quello di Andreas Lubitz è un episodio drammatico, ma rarissimo. E assolutamente imprevedibile”.

Patrick Smith è più che amareggiato. Pilota americano di Boston, 49 anni e una smisurata passione per il volo, tempo fa ha scritto il bestseller “Chiedilo al pilota” (ed. Fusi Orari), acuto e brioso Bignami della vita da Icaro che ha appassionato, anche grazie all’ironia, centinaia di migliaia di lettori e passeggeri nel mondo. Adesso, però, Smith, anche sul suo seguitissimo blog ” askthepilot. com”, ha smarrito tutta la sua leggerezza. Non è la prima volta di un pilota suicida in volo. Ma il caso Lubitz, per Smith, è qualcosa di unico.
Perché?
“Perché semplicemente non lo si può prevedere. Non sappiamo ancora con certezza cosa sia successo su quel volo maledetto, ma sembra davvero un evento estremamente inusuale. E la fobia generale che ha innescato è irragionevole”.
 

In che senso?
“Nella mia vita ho incontrato colleghi sempre professionali. E la sicurezza sugli aerei è aumentata moltissimo negli ultimi decenni, basta vedere i dati sugli incidenti. Il paradosso è che oramai gli aeroplani sono diventati macchine così vicine alla perfezione che è l’essere umano a far più paura”.

Quindi, secondo lei, gli annunciati nuovi controlli sui piloti, dai test più frequenti alla doppia presenza obbligatoria in cabina, sono inutili?
“Fanno semplicemente parte della psicosi collettiva in atto in questo momento. Noi piloti, almeno qui in America, siamo già subissati di test, anche psichici, fino a due volte l’anno. Aumentarli, secondo me, non avrebbe conseguenze positive. Anche se, lo ammetto, sono rimasto sconvolto quando ho saputo che in Europa un pilota può rimanere da solo nel cockpit: questo negli Stati Uniti è inconcepibile. Ma, certo, se un ufficiale vuole far schiantare un aereo, un assistente di volo in cabina può far ben poco per evitarlo”.
A questo proposito, come giudica le misure post 11/9 che hanno blindato irrimediabilmente la cabina di pilotaggio, per i terroristi ma paradossalmente anche per un pilota?
“Non lo so, sono molto confuso su questo. Nonostante tutta la mia esperienza, non so quale sia la soluzione migliore. Isolare la cabina di pilotaggio è sicuramente importante. Ma ogni ulteriore misura di sicurezza ha il suo lato oscuro. Credo che bisognerà cambiare queste norme”.

Ha mai avuto temuto, nel corso della sua carriera, il suo compagno di cabina?
“Mai. Quando salgo su un aereo devo pensare che i miei colleghi siano un corpo estremamente professionale e non posso fare altrimenti. Poi certo, a volte la gente dimentica che siamo esseri umani. Che il nostro è un lavoro stressante, ma come e non più di moltissimi altri. E che, come in qualunque altro impiego, nel lavoro trasferiamo inevitabilmente un pezzetto della nostra vita privata, positivo o negativo. Ma ripeto, il caso Lubitz è qualcosa di rarissimo. E la sua stessa compagnia secondo me, per quello che sappiamo, poteva fare ben poco per fermarlo”.

 

Nell’era dei droni, c’è chi dice che in casi d’emergenza potrebbe essere utile un controllo dall’esterno dell’aereo, in modo da dirottarlo da terra e metterlo in salvo. Lei che ne pensa?
“Queste sono le cose che mi fanno più arrabbiare come pilota. Sono solo assurdità di persone pensano di essere in un romanzo di fantascienza. Ma che non hanno nulla a che fare con la realtà”.

 

Fonte: www.repubblica.it

P.G.


SOCIAL NETWORKS

Seguici sui Social

Aeroclub Modena è presente sui maggiori canali Social. Per qualsiasi informazione non esitate a contattarci. Sapremo rispondere puntualmente ad ogni vostra necessità.