Europa

14 Ottobre 2016

Madrid, Spagna – Valutata in 80 miliardi di dollari ai prezzi di listino per i prossimi 20 anni

WAPA) – Embraer prevede nei prossimi venti anni una domanda di mercato pari a 1540 nuovi aerei nel segmento 70-130 posti (valore 80 miliardi di dollari al prezzo di listino) in Europa e Csi (Comunità degli Stati indipendenti). Attualmente sono 29 le compagnie che operano questi jet in entrambe le regioni.

embraerSecondo International Air Transport Association (Iata), il traffico totale dei vettori europei è aumentato del 3,5%, mentre il fattore di carico è salito all’81,9% nei primi otto mesi del 2016. La crescita della domanda del trasporto continua ad affrontare una serie di venti contrari, compresi gli attacchi terroristici e l’instabilità politica in alcune parti della regione.

L’efficienza degli hub è di fondamentale importanza ed i velivoli in questo segmento di posti svolgono un ruolo-chiave alimentando questi hub.

Nella regione Csi, l’opportunità-chiave è legata al livello di deregolamentazione. Il flusso intra-Csi è ancora concentrato intorno ai principali capitali nazionali ed ai maggiori centri finanziari ed industriali.
embraer2
Il profilo di invecchiamento dell’attuale flotta in servizio Csi suggerisce la necessità di rinnovare. Alcuni modelli hanno bisogno di una sostituzione urgente, in particolare quelli con una più piccola capienza. L’età media dei jet fino a 130 posti è ormai pari a più di 16 anni.

Fonte: www.avionews.it/


30 Maggio 2016

Dalla compagnia irlandese Cityjet maxi ordine di 31 velivoli, valore un miliardo.

Ma c’è il rebus della quota italiana nell’alleanza con i russi: dal 51% verso il 10?

di Gainni Favarato

sukjet6
TESSERA. Il sipario si è aperto martedì 24 nell’enorme hangar delle ex Officine Aeronavali, confinante con l’aeroporto di Tessera, per mostrare i primi due SSJ100 di Superjet International ordinati da una compagnia aerea europea.

Uno dei due aerei, già pronto al volo, porterà l’8 giugno prossimo la nazionale irlandese ai campionati europei di calcio che si terranno in Francia.

Per Superjet si tratta di una commessa di 31 velivoli (di cui 16 in opzione) da 1 miliardo di euro, che si aggiunge a quella della messicana Interjet – alla quale deve ancora consegnare 21 velivoli – e che comprende le rifiniture personalizzate degli interni degli aerei costruiti in Russia realizzate a Tessera, l’addestramento dei piloti nei due simulatori, l’assistenza ai clienti e il customer care.

Snobbata da Alitalia che nel 2010 ha preferito acquistare 20 aerei con le stesse prestazioni costruiti dalla brasiliana Embraer, Superjet International si prende così la sua rivincita.
sukjet sukjet2
Nata nel 2007 da una partnership al 51% di Finmeccanica e al 49% dalla russa Sukhoi-Scac, Superjet spicca il volo con questa commessa di Cityjet, compagnia low cost irlandese che fa scalo nelle capitali europee in collaborazione anche con Airfrance e Sas.

Alla presentazione dei primi due SSJ100 per Cityjet, martedì a Tessera c’era nientemeno che il ministro dell’industria della Federazione Russa Denis Manturov, a comprova dell’importanza che Putin ripone in questo jet – interamente costruito in una mega fabbrica della Siberia da un’azienda di stato come la Sukhoi, alleata, non a caso con un’azienda di stato italiana come Finmeccanica – per penetrare nel difficile mercato europeo.

Non c’era nessun ministro, invece, a rappresentare l’Italia, non c’era neanche un sottosegretario e nemmeno due patiti delle cerimonie pubbliche come il governatore Luca Zaia e il sindaco Luigi Brugnaro.

Tutti assenti per il fatto che Finmeccanica ha preferito non invitare nessuna autorità locale, solo Sukhoi si è presa la licenza di invitare la stampa locale.

sukjet4 sukjet3
Qualcuno ha parlato di “censura”, altri – come i sindacati e 220 dipendenti di Superjet che lunedì hanno manifestato davanti alla sede di Tessera – denunciano un “silenzio assordante” di Finmeccanica che da mesi non chiarisce le sue intenzioni sulla ventilata riduzione della quota azionaria di Finmeccanica – che già a portato dal 25 al 5,5% la sua partecipazione nella holding Scac che controlla Sukhoi – in Superjet International dal 51 al 10%.

Ciò permetterebbe a Finmeccanica di recuperare un parte cospicua dei 400-550 milioni che ha investito in Superjet International, mantenendo la sua presenza nella società alleata con i russi, anche se con un profilo molto più basso e possibilmente – così sperano i lavoratori – con la garanzia del mantenimento dei posti di lavoro a Tessera.
sukjet5
L’amministratore delegato di Superjet International spa, Nazario Cauceglia, ha cantato vittoria per la nuova mega-commessa, ma ha rinviato all’azionista il compito di pronunciarsi sul futuro della partnership di Finmeccanica con la Sukhoi. «La nostra è una società internazionale, anzi globale – ha detto Cauceglia – e in quanto tale intenzionata a continuare la sua penetrazione nei promettenti mercati europeo e americano, convinti come siamo che questo aereo da 100 posti dalle prestazioni innovative e competitive ha tutti i numeri per conquistare nuove mete».

Fonte:nuovavenezia.gelocal.it/


5 Gennaio 2016

Spaghetti, mandolino e… gabelle. È questa l’Italia secondo l’Adusbef, associazione a difesa di consumatori e utenti bancari, finanziari e assicurativi.

aereo pista

Con l’introduzione dal 1° gennaio di un nuovo incremento di tasse aeroportuali di 2,50 euro a passeggero, il nostro Paese diventerà la nazione europea con il più alto e cospicuo numero di tasse aeree. L’innalzamento a quota 9 euro dell’ammontare dell’addizionale comunale sui diritti d’imbarco dei passeggeri sugli aerei (per gli scali romani di Fiumicino e Ciampino è di 10 euro), fa lievitare la pressione delle gabelle sul singolo biglietto aereo per i voli in partenza dall’Italia. A conti fatti, si tratta di un aumento complessivo di oltre 385 milioni di euro.

 

 

Questo rincaro, sempre secondo le associazioni dei consumatori, inciderà in particolare sul costo dei biglietti low cost, raggiungendo percentuali anche del 10% (che variano, ovviamente, a seconda dell’importo del biglietto). Dopo i conti correnti e le assicurazioni auto più care d’Europa, sostiene l’Adusbef, questo è per l’Italia un nuovo primato negativo.

 

La Iata (organizzazione che riunisce oltre 270 compagnie aeree nel mondo) rileva che nel 2016 ci sarà, in tutto il mondo, un calo del costo dei biglietti aerei (-61% dal 1995): in questo contesto l’Italia sarà l’unico Paese dove il prezzo dei ticket rischia di aumentare a causa dell’aumento fiscale e dell’insufficiente adeguamento al ribasso del costo dei carburanti.

 

 

«È intollerabile – hanno commentato Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, rispettivamente presidenti di Federconsumatori e Adusbef – che per un biglietto di tratta interna come la Milano-Roma, il 67,7% del costo sia riconducibile alle tasse. Per questo chiediamo al governo una svolta che ristabilisca equità nella tassazione e dia impulso a un settore chiave della nostra economia che ha bisogno di essere sostenuto e incoraggiato, non certo attraverso nuovi aumenti. Per contrastare questo ennesimo rincaro, abbiamo dato mandato alla nostra Consulta Giuridica di studiare ricorsi e interventi di carattere legale per annullarne l’applicazione».

 

Fonte:

www.federconsumatori.it

ww.lagenziadiviaggi.it/


13 Dicembre 2015

La Commissione europea ha aggiornato l’elenco dei vettori aerei soggetti a divieto operativo nell’Ue. Esce dalla black list il vettore kazako Air Astana, entra la Iraqi Airways

Aerei, aggiornata la black list europea Ecco i vettori che non possono volare

A pochi giorni dall’adozione della nuova Aviation Strategy per l’Europa, la Commissione Europea il 10 dicembre ha aggiornato l’elenco dei vettori aerei soggetti a restrizion. La versione aggiornata cancella vettore kazako Air Astana, la cui attività in Europa era stata limitato dal 2009, e aggiunge Iraqi Airways, per problemi legati alla sicurezza

La versione aggiornata di lista per la sicurezza aerea europea – pubblicata l’11 dicembre – comprende 230 compagnie, appartenenti a 20 Stati le cui autorità aeronautiche non garantiscono la sorveglianza sulla sicurezza: Afghanistan, Angola (con l’eccezione di una compagnia aerea che opera con determinate restrizioni e condizioni), Benin, Repubblica del Congo, Repubblica Democratica del Congo, Gibuti, Guinea Equatoriale, Eritrea, Gabon (con l’eccezione di 2 compagnie aeree che operano con determinate restrizioni e condizioni), Indonesia (con l’eccezione di 4 compagnie aeree), Kazakistan (con l’eccezione di Air Astana, che viene cancellata oggi), la Repubblica del Kirghizistan , Liberia, Libia, Mozambico, Nepal, São Tomé e Príncipe, la Sierra Leone, Sudan e Zambia. Inoltre, l’elenco comprende anche due compagnie aeree individuali, per problemi di sicurezza con i seguenti vettori: Iraqi Airways (Iraq) e Blue Wing Airlines del Suriname.

L’elenco comprende anche sette compagnie aeree che sono soggetti a restrizioni operative. Queste compagnie aeree possono volare solo per l’Ue con specifici tipi di aeromobili: Afrijet e SN2AG (Gabon), Air Koryo (Repubblica Democratica Popolare di Corea), Air Service Comores (Comore), Iran Air (Iran), TAAG Angolan Airlines (Angola) e Air Madagascar (Madagascar).

Il commissario europeo per i Trasporti Violeta Bulc ha detto: «Offrire il massimo livello di sicurezza aerea per i cittadini europei è una priorità della Commissione. Lunedì abbiamo aggiornato le norme di sicurezza dell’Unione europea, come parte della strategia di aeronautica, e oggi stiamo aggiornando elenco per la sicurezza aerea dell’Ue . Sono convinto che siamo stati in grado di cancellare Air Astana dopo sei anni di lavoro. Nell’interesse dei cittadini europei, siamo comunque costretti a mantenere altri vettori kazaki della lista e per aggiungere Iraqi Airways».

Fonte:www.ecodibergamo.it/


23 Novembre 2013

Air India - codaDopo 15 anni Air India si è detta pronta a tornare in Italia, con un volo diretto da Delhi per Roma e Milano. Finora, però, nulla di fatto. Il monopolio dei collegamenti no-stop tra i due Paesi resta in mano a China Airlines. Dopo l’addio a Malpensa di Jet Airways dello scorso febbraio, il vettore di Taiwan rappresentato in Italia da Spazio gsa è rimasto l’unico a volare da Roma verso Delhi (e poi a Taipei), tre volte a settimana.

Da parte sua, Jet Airways, rappresentata da Aviareps, ha incrementato la propria presenza in Europa in partnership con Etihad: il vettore indiano opera sei collegamenti al giorno dall’Europa – due da Bruxelles, tre da Londra e uno da Abu Dhabi – verso Mumbai e New Delhi, tutti combinabili alla stessa tariffa.

Proprio Etihad Airways, dopo l’acquisizione del 24% di Jet Airways, punta con ancora maggiore decisione sul mercato indiano: entro tre anni le due compagnie potranno aggiungere oltre 35mila posti a settimana. Risultato: l’India diventerà il primo mercato per il vettore mediorientale. Prima tappa, il raddoppio entro fine 2013 del volo giornaliero da Abu Dhabi a Mumbai e Nuova Delhi, per poi proseguire con l’introduzione di aeromobili più grandi e accordi di codeshare per i voli. Sempre dal Medio Oriente, Emirates vola verso 10 destinazioni indiane, Qatar Airways arriva addirittura a 12 e Turkish Airlines ne conta sette. In alternativa, oltre ai collegamenti assicurati da Lufthansa e Air France KLM dai rispettivi hub, Air India vola da Parigi, Londra e Francoforte per Delhi, Chennai, Kolkata e Mumbai.

Piano per gli aeroporti
Passano gli anni, ma il settore del trasporto aereo indiano sembra non fare tesoro degli errori commessi in passato, tra compagnie in crisi (Kingfisher, ma anche la stessa Air India) e scioperi continui. Eppure, stando alle previsioni Iata, nel prossimo decennio il traffico domestico indiano raggiungerà i 160-180 milioni di passeggeri l’anno, mentre quello internazionale 80 milioni, raddoppiando i flussi attuali.
«Il settore sta crescendo, ma non è in grado di generare profitti», ha dichiarato Tony Tyler, dg e ceo Iata. Il motivo è semplice: il sistema aeroportuale stenta a svilupparsi, incentrato com’è sui grandi hub di Mumbai e Nuova Delhi, e per questo incapace di collegare anche le città di medie dimensioni. «Il problema è che l’India ha un approccio frammentario al problema», ha proseguito Tyler. Si attende, intanto, che il piano di investimenti del governo (joint venture pubblico-privato) inizi a dare frutti. Entro il 2024, infatti, oltre 30 miliardi di dollari serviranno a modernizzare i maggiori scali del Paese, compresi quelli dedicati al traffico interno.
I vettori domestici
La partita si gioca soprattutto sulle redditizie rotte domestiche, con 1,25 miliardi di persone che inizieranno a viaggiare nel Paese nei prossimi 10 anni. Le low cost come IndiGo, GoAir e SpiceJet detengono ormai il 70% di market share sui collegamenti interni, una delle percentuali più alte nel mondo. Una tendenza che ha costretto anche i vettori tradizionali come Air India e Jet Airways a rivedere il modello di business, riducendo costi operativi e tariffe. Il Gruppo TATA, da parte sua, ha siglato una joint venture con Singapore Airlines. Obiettivo: dare vita a una nuova compagnia operativa già dalla prossima estate, prima sulle rotte domestiche e tra cinque anni anche all’estero. Solo qualche mese fa, lo stesso gruppo industriale aveva raggiunto un accordo con il vettore malese AirAsia per fondare un nuovo vettore a basso costo: AirAsia India.


Altri due scali internazionali

Via libera del Consiglio dei ministri alla richieste dei governi di Odisha e Manipur di dichiarare internazionali i rispettivi aeroporti di Bhubaneswar e Imphal. Lo scalo di Bhubaneswar è risultato idoneo alle operazioni di codice D con aeromobili B767-400. È dotato anche di strutture per voli notturni, una pista 14/32 di 2.743 metri per 45, parcheggio per sei velivoli, assistenza alla navigazione e sei banchi per il check-in. A marzo è stato inaugurato anche un nuovo terminal domestico in grado di gestire 400 passeggeri in arrivo e altrettanti in partenza. L’aeroporto di Imphal è idoneo al codice C per A320/321. È dotato di strutture per operazioni notturne, di una pista da 2.746 metri per 45, parcheggi per tre A320 e un Atr 72 alla volta. Il terminal si estende su una superficie di 6.592 metri quadrati con nove check-in.

Giorgio Maggi
 


Secondo una ricerca presentata da Skyscanner la tratta singola in uscita dalla nostra penisola è in aumento: in Europa è il Regno Unito la destinazione più gettonata.

Il dato è di quelli che può far discutere: secondo una ricerca di Skyscanner sui voli di sola andata, effettuata comparando i mesi di gennaio, febbraio e marzo 2012 e 2013, sembrerebbe che i “voli senza ritorno” siano in aumento del 22%.

Nei primi tre mesi dell’anno in corso si è dunque registrato un aumento dei voli di sola andata rispetto allo stesso periodo del 2012: che significa? Per comprendere meglio il quadro serve guardare anche le destinazioni. La più gettonata, escludendo i voli nazionali, è il Regno Unito, seguito da Spagna, Germania e Francia.

L’ipotesi è dunque quella della migrazione verso un paese estero, alla ricerca di lavoro, fortuna o chissà, magari semplicemente per cambiare vita. I dati elaborati trovano riscontro nel flusso migratorio indicata dall’Aire (Anagrafe della popolazione italiana residente all’estero), che per il 2012 ha indicato un +30% di “italiani in fuga”. Anche qui al vertice della meta dei sogni ci sono Regno Unito e Germania.

Ovviamente tutte le spiegazioni non sono da cercare solo nell’addio all’Italia: è anche possibile che si tratta di qualche accorgimento utile nelle prenotazioni, atto a far risparmiare qualche euro all’utente. E il viaggio di ritorno in ogni caso può anche essere acquistato in un secondo momento, oppure scegliere di ritornare con un altro mezzo. Le vie delle prenotazioni online sono infinite.

Fonte:http://viaggilowcost.blogosfere.it



L’Airbus A400M “Grizzly” è un quadrimotore turboelica da trasporto militare tattico e strategico ad ala alta sviluppato dal consorzio europeo EADS/Airbus Military ed attualmente in fase di test.

File:A 400 M.jpgDotato di caratteristiche prestazionali tali da qualificarlo come velivolo tattico con capacità strategica, originariamente il progetto era noto come Future Large Aircraft (FLA) e rappresenta il primo velivolo del genere sviluppato e realizzato completamente in Europa con capitali, tecnologia e committenza prevalentemente europei, anche se in questa direzione un primo velivolo, il Transall C-160, era già stato prodotto dal consorzio franco-tedesco Transport Allianz.

Origine del progetto

Il progetto è cominciato col gruppo Future International Military Airlifter (FIMA), nel 1982 composto da Aerospatiale, British Aerospace, Lockheed e MBB per sviluppare un nuovo aereo per sostituire i Lockheed C-130 e i Transall C-160. Cambiamenti nei requisiti e complicazioni di politica internazionale rallentarono il processo di realizzazione. Nel 1989 Lockheed lascia il gruppo perché decide di aggiornare l’Hercules, realizzando il C-130J Super Hercules. Con l’ingresso di Alenia e CASA il gruppo FIMA diventa Euroflag (European future large aircraft group), successivamente lo sviluppo del velivolo è affidato all’Airbus Military.

La NATO, fin dai primi anni di vita, ha dovuto affrontare e risolvere numerosi problemi di ordine logistico, che, di fatto, impedivano ad una nutrita serie di componenti operative di dispiegare il loro potenziale quando impegnate in operazioni o in esercitazione. Tra questi, il problema del trasporto dei Reparti messi a disposizione dell’Alleanza dalle varie Nazioni dalle loro basi alla zona di operazioni è stato quello che più di ogni altro ha limitato, o, addirittura, annullato, le potenzialità operative della NATO. Dopo l’11 settembre 2001, con la partecipazione diretta dell’Alleanza alla Guerra al Terrorismo, la NATO ha profondamente rivisto la sua dottrina di impiego (che, in realtà, era già in corso di ristrutturazione dopo la caduta del Muro di Berlino), privilegiando dottrine cosiddette “expeditionnary“, ossia quelle in cui viene data la massima importanza alla capacità delle componenti operative ad essere dispiegate il luoghi lontani dalla base madre secondo tempistiche di attivazione molto ristrette.

File:Airbus A400M Rollout.JPG

Visto che i pianificatori strategici dovevano fare i conti con scenari operativi che avrebbero potuto svilupparsi lontano dal mare, il mezzo aereo fu subito visto come l’assetto da privilegiare per assicurare tale caratteristica “expeditionnary” alle Forze NATO. In particolare, l’attenzione fu focalizzata sui grandi aerei da trasporto strategico come i russi Antonov An-124 e Ilyushin Il-76 e gli americani Lockheed C-5 Galaxy e McDonnell Douglas C-17 Globemaster III, che assicuravano il trasporto unitario di grandi carichi a grandi distanze. Gli alti costi di acquisizione e di noleggio da una parte e la volontà di realizzare una soluzione strutturale al problema dall’altra spinsero alcuni Paesi europei (Francia, Germania, Spagna, Italia, Lussemburgo, Regno Unito e Belgio), più la Turchia, a sviluppare un assetto totalmente nuovo, con caratteristiche tali da soddisfare i requisiti operativi fissati per essere coerenti con le esigenze NATO, nazionali ed europee.

Il velivolo avrebbe dovuto posizionarsi, in termini di prestazioni e caratteristiche, tra il Lockheed C-130J ed il McDonnell Douglas C-17 Globemaster III ed, alla stregua di entrambi, avrebbe dovuto avere range strategico (raggio di azione di almeno 3.500 chilometri), capacità di operare da piste di volo corte e/o semipreparate e dispositivi di autoprotezione per l’impiego in zone di operazione in cui il livello di minaccia è “alto”.

File:First Flight Airbus A400M.jpgPer quanto riguarda le capacità di carico che il velivolo avrebbe dovuto avere, al termine di lunghe discussione fu deciso di non perseguire l’obiettivo di realizzare una completa capacità outsize. Ciò, se da un lato ha consentito di limitare i costi di sviluppo, dall’altro impedirà all’A400M di trasportare carri armati tipo MBT e materiale pesante del Genio (carri recupero, carri ponte, carri gru, ecc.).

Per quanto concerne l’apparato propulsivo, fu deciso di perseguire l’opzione turboelica a fronte del turbofan e, conseguentemente, di iniziare lo studio per la realizzazione del più potente motore turboelica in Occidente, secondo per potenza erogata solo al sovietico Kuznetsov NK-12 da 15.000 shp ad eliche controrotanti che equipaggiano in numero di quattro l’Antonov An-22 e il Tupolev Tu-95.

Il velivolo avrebbe dovuto essere prodotto in vari stabilimenti dislocati in Europa, per essere poi assemblato nello stabilimento di Siviglia (Spagna). Il progetto prese avvio nel 2002.

L’Italia uscì dall’iniziativa nel corso del 2003  in quanto considerato non economicamente conveniente ed utile e perché erano già stati acquistati per lo scopo ventidue Lockheed C-130 Hercules.

Il primo prototipo di 5 previsti, ha compiuto il suo primo volo il 11 dicembre 2009 dall’aeroporto di Siviglia; da cui è decollato il 8 aprile 2010 anche il secondo prototipo.

GUARDA VIDEO

 http://www.youreporter.it/video_Airbus_A400M_Grizzly

Concetto Operativo di Impiego (CONOPS, CONcept of OPerationS)

File:A400m flaps down.jpgIl velivolo è stato concepito per espletare la gamma completa delle missioni tipiche di un moderno aereo da trasporto, ossia: trasporto aereo passeggeri, trasporto aereo cargo anche outsize (Outsize Cargo Strategic Airlift), rifornimento in volo (Air to Air Refuelling, AAR), evacuazione aeromedica anche strategica di combattenti feriti dall’Area di Operazioni (MEDEVAC / STRATEVAC), aviolancio sia di paracadutisti che di materiali (Airdrop, sia single ship che in massa), operazioni speciali (Special Operations), sgancio carichi a bassissima quota (Low Altitude Airdrop). Ciò sia in un’ottica sia inter theatre, ossia a lungo raggio, partendo direttamente dalla base madre (MOB), che intra theatre, ossia a corto raggio, collegando diversi teatri operativi anche non contigui fra loro. Fra queste missioni, quella più significativa, che riflette la principale esigenza operativa da soddisfare, è il trasporto strategico di materiali di grandissimo peso e dimensioni unitarie che, in termini dottrinali, si definisce “outsize“. Riguardo alle reali capacità di trasporto “outsize” del velivolo, è da notare che il requisito operativo iniziale aveva già determinato caratteristiche di carico tali da non rendere possibile il trasporto dei carri armati tipo MBT (come il carro italiano “Ariete“, il britannico “Challenger 2“, il tedesco “Leopard 2“, il francese “Leclerc” e l’americano “M1 Abrams“) e del materiale pesante del Genio (grandi macchine operatrici, grandi gru, ecc.). Di conseguenza, per questa sua limitazione, ed anche per le prestazioni generali il velivolo, una volta in linea, si posizionerà operativamente un gradino al di sotto rispetto agli attuali McDonnell Douglas C-17 Globemaster III ed all’Ilyushin Il-76.

Problematiche relative allo sviluppo del velivolo

File:A400m.pngIl progetto di questo velivolo rappresenta una vera e propria sfida tecnologica per una serie di aspetti. Infatti, in un quadro in cui per la prima volta in Europa Occidentale si è approcciata la costruzione ex novo di un velivolo militare da trasporto strategico con capacità outsize, si è anche deciso di ricorrere a propulsori a turboelica (turboprop) in luogo dei turboventola (turbofan) che equipaggiano gli altri grandi aerei da trasporto. Un altro aspetto estremamente significativo del progetto è la sua caratterizzazione “single phase”. Tali aspetti rappresentano elementi di criticità per la riuscita del progetto.

L’apparato propulsivo

La ragione della scelta della tecnologia turboprop risiede, essenzialmente, nella volontà di ridurre i consumi di carburante e, conseguentemente, il costo di esercizio del velivolo, che dovrebbe posizionarsi ben al di sotto di quello del’An-124 e del C-17.

I quattro motori che equipaggeranno il velivolo sono i TP400-D6, a otto pale, sviluppati appositamente per equipaggiare l’A400M, che avranno una potenza unitaria di circa 11.000 shp, quasi un record per motori turboprop, visto che solo il Kuznetsov NK-12 a due eliche controrotanti che equipaggiava in numero di quattro il bombardiere strategico Tupolev Tu-95 negli anni cinquanta del secolo scorso sviluppava una potenza maggiore (15.000 shp). Il concetto dottrinale logistico di riferimento di quest’ultimo propulsore, però, era ben diverso da quello attualmente vigente nel mondo occidentale, visto che, in luogo delle politiche di manutenzione programmate, soprattutto quelle più approfondite (3º livello manutentivo, da effettuarsi presso la Ditta), venivano preferite quelle che prevedevano la sostituzione integrale del propulsore. Ciò in quanto, essendo la produzione di massa la metodologia principe in Unione Sovietica per l’industria militare, tale intervento aveva costi nettamente inferiori rispetto a quelli necessari per assicurare un’adeguata manutenzione. Fra l’altro, sia il livello tecnologico dei materiali impiegati che l’ingegnerizzazione dei sistemi non orientata alla manutenzione, rendevano, in pratica, improponibili opzioni alternative a quella della sostituzione integrale del propulsore all’apparire dei primi segnali di malfunzionamento o al termine della sua (cortissima) vita operativa.

Attualmente, nel mondo occidentale, nella progettazione e nella realizzazione degli aeromobili (soprattutto militari) viene data grandissima importanza agli aspetti di manutenibilità dei componenti e del velivolo nel suo complesso. In tale quadro, l’ingegnerizzazione dei sistemi, le politiche industriali e la ricerca tecnologica si stanno muovendo, più o meno all’unisono, verso questa direzione e ogni “balzo tecnologico” deve essere attentamente ragionato, e confrontato con queste necessità logistiche. Lo sviluppo del potentissimo propulsore TP400-D6, che rappresenta una vera e propria sfida tecnologica sotto moltissimi aspetti e che si configura come uno degli elementi più qualificanti del nuovo velivolo, sta incontrando attualmente notevoli difficoltà a superare i severissimi test per la rispondenza agli standard vigenti di qualità e di manutenibilità. Di conseguenza, la tempistica attuativa del progetto ha subito un brusco rallentamento ed è difficile fare previsioni attendibili sui futuri sviluppi della situazione.

Il progetto “in fase singola”

Come accennato, la realizzazione del velivolo procede secondo una metodologia cosiddetta single phase. In estrema sintesi, trattasi di un approccio progettuale estremamente aggressivo, con fasi che si susseguono secondo uno schema essenzialmente sequenziale, secondo una rigida tempistica. Tale approccio, se da una parte consente un controllo molto accurato sulle fasi progettuali e sulle relative attività, d’altro canto soffre terribilmente quando insorgano inconvenienti ed imprevisti che affliggano in modo grave una determinata attività o fase. Nel caso dell’A400M, l’adozione della metodologia single phase è stata quasi obbligatoria, per fornire al management il massimo controllo possibile su attività che, anche nella fase di sviluppo, per motivi di politica industriale, avvenivano distanti l’uno dall’altro anche migliaia di chilometri. Per contro, in tale contesto manageriale, le criticità relative allo sviluppo del propulsore stanno rappresentando un vero e proprio freno a tutto il progetto.

Il 26 giugno 2008 il primo velivolo è uscito per la prima volta dall’hangar (operazione cosiddetta di roll-out) dello stabilimento di assemblaggio di Siviglia. Alla fine di novembre 2009 è invece stato effettuato con successo il primo avviamento simultaneo dei quattro motori.

In tale quadro, la tempistica iniziale che prevedeva la consegna dei primi 25 velivoli tra il 2010 e il 2015 è da ritenersi assolutamente non più realistica[senza fonte], visto che il primo volo, previsto per l’autunno 2008, è slittata all’11 dicembre 2009.

Descrizione tecnica

L’avionica

L’avionica integra molte componenti e sistemi utilizzati dagli Airbus civili. In aggiunta troviamo radar Terrain Follow per il volo a bassa quota assistito da computer di bordo.

Il carrello

 
I carrelli dell’aereo sono stati sviluppati dalla Messier-Dowty. Il carrello posteriore è a 6 ruote accoppiate per ogni lato, mentre l’anteriore è a due ruote sterzanti ed ha altezza variabile per consentire un più facile imbarco di mezzi dal portellone posteriore. L’aereo può operare da piste semipreparate. Le ruote e i freni sono stati sviluppati dalla Messier-Bugatti e servono le 12 ruote frenate del velivolo.

Sistemi di autoprotezione

Alla stregua dei moderni velivoli occidentali da trasporto (C-130J, C-17, C-27J) anche l’Airbus A400M sarà dotato delle più avanzate apparecchiature di protezione contro la minaccia dei missili antiaereo, con particolare riferimento a quelli portatili (manpad). In tal senso, saranno installate sul velivolo apparecchiature a tecnologia all’infrarosso e laser, per la rilevazione di missili diretti contro il velivolo ed il lancio automatico delle contromisure.

Aspetti di ordine commerciale ed industriale

File:Map with distance circles to paris.svgCome già accennato in precedenza, all’iniziativa Airbus A400M partecipavano inizialmente 7 Nazioni. L’Italia uscì dal progetto nel 2003 per motivi di politica industriale (mancato accordo sulle quote di partecipazione delle industrie nazionali alla produzione delle varie parti del velivolo), ma non solo.

La tempistica di progetto (che allora prevedeva il primo volo all’inizio del 2007) non era, infatti, compatibile con le esigenze operative nazionali, che già allora dovevano fare i conti con l’alimentazione logistica del contingente schierato in Iraq, per l’Operazione Antica Babilonia, e che furono risolte con l’acquisizione di un certo numero di nuovissimi C-130J Super Hercules in luogo degli ormai obsoleti C-130H Hercules. Con l’uscita dell’Italia e l’interesse manifestato da Malaysia e Sudafrica, allo stato attuale partecipano (a diverso titolo) all’iniziativa 8 Nazioni di tre continenti diversi.

Nel dicembre 2004, il Sud Africa annunciò l’acquisto di 8 velivoli per un totale stimato di 800 milioni di euro. Le consegne erano previste tra il 2010 ed il 2012. Successivamente il 3 aprile 2009 la South African Air Force annunciò che avrebbe iniziato a prendere in considerazione alternative al A400M a causa dei ritardi nel programma ed al sostanziale aumento di costo. Il 5 novembre 2009 il Governo sudafricano ha annunciato la cancellazione dell’ordine adducendo la decisione all’incremento di costo ed al ritardo nelle consegne. Un portavoce del Governo ha indicato che il costo del programma sarebbe passato da circa 2 miliardi di dollari a oltre 5 miliardi di dollari.

Il 18 luglio 2005 la Fuerza Aérea de Chile firmò un Memorandum of understanding per l’acquisto di 3 aerei da consegnarsi tra il 2018 ed il 2022. L’ordine è stato cancellato dopo le ultime elezioni nel paese.

L’8 dicembre 2005, la Tentera Udara Diraja Malaysia ha ordinato quattro A400M per sostituire i suoi vecchi C-130.

Nel 2006 Airbus Military ha partecipato anche ad una gara per la fornitura di 17 A400M per il Canada, in sostituzione de suoi vecchi CC-130E models. Il Canada ha deciso finalmente per l’acquisto di quattro C-17 Globemaster III e di 17 C-130J Super Hercules.

Per quanto riguarda gli ordinativi, a novembre 2009, come si evince dalla tabella sotto riportata, sono stati raccolti ordini per 184 velivoli. Al riguardo, è da riferire anche la nascita dell’iniziativa denominata European Air Transport Fleet (EATF), gestita direttamente dall’Agenzia europea per la difesa (EDA, organizzazione facente parte dell’Unione Europea), tendente alla realizzazione di una capacità di trasporto strategico europea basata su assetti A400M, da mettere alle dipendenze del Comando Europeo del Trasporto Aereo (EATC, European Air Transport Command, attualmente in avanzata fase di realizzazione).

Il 1º dicembre 2009 il consorzio europeo EADS ha smentito voci diffuse dalla rivista tedesca Focus online circa l’intenzione di abbandonare il programma dell’A400M ancor prima di effettuare il primo volo, come conseguenza dell’incremento del costo del programma. Secondo le fonti della rivista tedesca, un audit dello studio PricewaterhouseCoopers avrebbe quantificato un incremento di costo di sviluppo dell’A400M di 5.300 milioni di euro.

EADS si è limitata a commentare che le negoziazioni con i paesi acquirenti sono ancora in corso e che qualsiasi altra notizia è pura speculazione.

Le date indicate sono da ritenersi puramente indicative, visto le attuali criticità che caratterizzano lo sviluppo dell’aeromobile.

Ordini
Data ordine Nazione Forza aerea n. velivoli consegna primo esemplare
27 maggio 2003 Germania Germania Luftwaffe 53[ordini 1] 2011
27 maggio 2003 Francia Francia Armée de l’air 50 2010
27 maggio 2003 Spagna Spagna Ejército del Aire 27 2012
27 maggio 2003 Regno Unito Regno Unito Royal Air Force 22[ordini 2] 2011
27 maggio 2003 Turchia Turchia Türk Hava Kuvvetleri 10 2010
27 maggio 2003 Belgio Belgio Composante Air de l’armée belge 7 2018
27 maggio 2003 Lussemburgo Lussemburgo Armée du Luxembourg 1 2017
15 dicembre 2004 Sudafrica Sudafrica Suid-Afrikaanse Lugmag   cancellati[ordini 3]
8 dicembre 2005 Malesia Malesia Tentera Udara Diraja Malaysia 4 2014
Totale:     174  
  1. ^ in principio erano 60, successivamente ridotti a 53
  2. ^ in principio erano 25, successivamente ridotti a 22
  3. ^ in principio ne erano stati ordinati 8, successivamente l’ordine è stato cancellato

Un esemplare del velivolo ha effettuato con successo il suo primo volo di prova l’11 dicembre 2009. Il volo è il primo di una serie di test che si protrannanno per almeno un anno. Secondo le dichiarazioni di Louis Gallois, a capo della EADS, un secondo velivolo volerà entro la fine di marzo 2010 ed un terzo prima dell’estate 2010.

Velivoli comparabili

 

Descrizione
Tipo aereo da trasporto / aerocisterna
Equipaggio 2 piloti
1/2 addetto/i al carico
1 addetto al rifornimento
Progettista Europa EADS/Airbus
Costruttore Europa EADS/Airbus
Data primo volo 11 dicembre 2009
Data entrata in servizio 2011
Esemplari 5 (a marzo 2012)
Dimensioni e pesi
 
Lunghezza 45,1 m
Apertura alare 42,4 m
Altezza 14,7 m
Peso a vuoto 70 t
Peso carico 122 t
Peso max al decollo 141 t
Passeggeri 116 militari
Capacità 37 t
Capacità combustibile 50,5 t
Propulsione
Motore 4 turboeliche EPI TP400-D6
Potenza 11.000 shp
Prestazioni
Velocità max oltre 0,72 Mach
Velocità di crociera da 0,68 a 0,72 Mach
Autonomia 4.535 km con 30 t.
6.390 km con 20 t.
8.700 km in trasferimento
Tangenza 11.278 m (37.000 ft)

 

Fonte:http://it.wikipedia.org



Castel Madruzzo, Loris Balzarini ha ideato il fiorente commercio di aeromodelli per gli appassionati di tutta Europa: un giro di 240 mila euro l’anno.

CASTEL MADRUZZO. Quando entri sotto quegli avvolti della vecchia casa dlla metà del 700, ti aspetti di trovarci salami o bottiglie di vino. Invece sei circondato da centinaia di scatole colorate, accatastate su delle scaffalature che poggiano sul pavimento di quella che un tempo doveva essere una vecchia stalla. C’è pure una consunta mangiatoia di legno a testimoniarlo. Sono gli imballi di altrettanti modellini in scala, di aerei e accessori vari, in attesa di essere spediti in tutt’Italia. E’ il centro di smistamento e la sede logistica di una delle più gettonate ditte che vendono, su Internet, tutto quello che un appassionato di questo hobby può desiderare. Dalla scatola di montaggio del mitico G-91 fino al 1992 in dotazione al 2° Stormo Caccia dell’aeronautica Italiana, ai più recenti F-104 o Tornado, tuttora in servizio, diventati famosi per l’utilizzo delle nostre truppe in Iraq.

Ti guardi intorno e trovi ogni tipo di aereo o di elicottero in miniatura. Dagli albori della storia dell’aviazione ai giorni nostri. Tutto rigorosamente corredato da coccarde, stemmi, segni identificativi. Una passione che, secondo Loris Balzarini, titolare della ditta Mbl modellismo con sede a Lasino, per ora non conosce flessioni. «Sarà che in pochi anni la mia è diventata una delle aziende leader di questo mercato, per ora la parola crisi non fa parte del nostro vocabolario». Dice nostro, perché Loris Balzarini – 42 anni, moglie e tre bambini – ha anche un socio, a Bassano del Grappa che si occupa del sito web dove arrivano le prenotazioni. Scopriamo così che a Castel Madruzzo, 109 abitanti, al numero civico 6 (non c’è manco la via nel piccolo agglomerato) esiste la seconda azienda italiana che vende, per corrispondenza, modellini statici di ogni tipo. Accessoristica compresa. Ha come simbolo depositato il prestigioso idrovolante Marlin, di cui ce n’è un bellissimo esemplare in scala in esposizione, ed opera sul mercato nazionale (ma le commesse arrivano anche da paesi come la Germania e la Francia) dal 2001. «Uno scherzo con un amico è diventato un lavoro. Avevamo comperato dei modellini d’aereo e li abbiamo messi su internet. Da lì è partita un’attività che fino a due anni ha fatto registrare una crescita esponenziale. Ed anche oggi riusciamo a mantenere i volumi». Il fatturato esatto non ce lo dice. Ma supera abbondantemente i 240 mila euro l’anno.

Il segreto di questo successo? «Beh, innanzi tutto i prezzi competitivi, poi la tempestività e la puntualità delle consegne. Non ultimo il vasto assortimento di cui disponiamo. Più ovviamente la costante cura del sito, che autogestiamo in tutto e per tutto». Nel piccolo magazzino di Castel Madruzzo, all’ombra dell’omonimo maniero, partono i colli per tutte le regioni d’Italia. «Mediamente mille spedizioni all’anno», dice Loris Balzarini. Che provvede a confezionare e smistare da solo tutti gli ordinativi. Potenza del web! Chi l’avrebbe detto che in questo angolo di Trentino esisteva un’azienda che commercializza con successo modellini statici di aereo su tutto il territorio nazionale? «Grazie ai nostri prezzi concorrenziali – ci confida il giovane imprenditore – ci siamo fatti un nome anche nelle fiere e nei work shop». Il materiale commercializzato proviene in gran parte dalla Repubblica Ceca, da Teplize, una cittadina specializzata in questo tipo di produzioni, e da Casalecchio di Reno dove ha sede la ditta I Talieri. La Mbl modellismo di Loris Balzarini acquista. E poi dal sottoscala e dagli scantinati di una vecchissima casa padronale, tramite posta e corrieri, smista a centinaia di hobbisti che hanno imparato a conoscerne le peculiarità digitando semplicemente www.mblmodellismo.it.

Fonte:http://trentinocorrierealpi.gelocal.it


24 Gennaio 2013

Ad annunciarlo le sigle sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti, sottolineando che “i piloti e gli assistenti di volo di tutta Europa si mobiliteranno contro le nuove regole imposte dalla Commissione europea”. Sit-in a Fiumicino e a Malpensa

Martedì 22 gennaio, “è la giornata di mobilitazione europea per la sicurezza aerea”. Lo annunciano unitariamente Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti sottolineando che “i piloti e gli assistenti di volo di tutta Europa si mobiliteranno contro le nuove regole imposte dalla Commissione europea sugli effettivi tempi di volo e di servizio”.

Secondo quanto riferiscono le organizzazioni sindacali di categoria “l’azione comprenderà dimostrazioni simultanee nei principali aeroporti europei, la consegna alla Commissione europea di circa 100 mila firme, flash mob, sensibilizzazione verso i passeggeri e possibili astensioni locali dal lavoro”. In Italia – spiegano – il personale navigante aderirà alla giornata di azione europea con un sit-in dalle 9 alle 13 davanti all’entrata del Terminal 3 (area partenze) dell’aeroporto di Fiumicino ed a Malpensa davanti al T2.

“Le nuove regole europee – spiegano infine Filt, Fit e Uilt – consentiranno alle compagnie aeree di programmare turni di volo al limite della sicurezza, in quanto gli equipaggi potranno essere in servizio 20-22 ore consecutive con le maggiori ricadute nei voli notturni”.

Fonte:http://tg24.sky.it


SOCIAL NETWORKS

Seguici sui Social

Aeroclub Modena è presente sui maggiori canali Social. Per qualsiasi informazione non esitate a contattarci. Sapremo rispondere puntualmente ad ogni vostra necessità.