F1

27 Febbraio 2016

New entry il GP di Baku, in Azerbaijan, previsto per il 19 giugno

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Sono ventuno i Gran Premi inseriti nel calendario di Formula 1 per il 2016. Uno in più rispetto all’anno scorso: il GP di Baku, in Azerbaijan, sarà la new entry. Questa la decisione ufficiale da parte della Federazione Internazionale al termine della riunione del Consiglio Mondiale. La nuova stagione inizierà come sempre in Australia, a Melbourne, dal 18 al 20 marzo, e si concluderà ad Abu Dhabi nel weekend del 25-27 novembre.

Si trattano ancora gli ultimi dettagli, ma il calendario è già ufficiale: torna il GP di Germania, a Hockenheim il 31 luglio. L’appuntamento italiano di Monza è segnato per il 4 settembre, mentre è in bilico fino all’ultimo il GP Usa, ad Austin, al momento in calendario per il 23 ottobre, poiché manca l’accordo con gli organizzatori del circuito. Gli orari precisi del weekend dell’Azerbaijan sono ancora da decidere, per evitare sovrapposizioni con la 24 Ore di Le Mans.

Ecco il calendario completo per la stagione 2016:
– 20 marzo Melbourne (Australia)
– 3 aprile Bahrain (Bahrain)
– 17 aprile Shanghai (Cina)
– 1 maggio Sochi (Russia)
– 15 maggio Montmelò (Spagna)
– 29 maggio Montecarlo (Monaco)
– 12 giugno Montreal (Canada)
– 19 giugno Baku (Azerbaigian)
– 3 luglio Spielberg (Austria)
– 10 luglio Silverstone (Gran Bretagna)
– 24 luglio Budapest (Ungheria)
– 31 luglio Hockenheim (Germania)
– 28 Agosto Spa-Francorchamps (Belgio)
– 4 settembre Monza (Italia)
– 18 settembre Singapore (Singapore)
– 2 ottobre Sepang (Malesia)
– 9 ottobre Suzuka (Giappone)
– 23 ottobre Austin (Usa)
– 30 ottobre Città del Messico (Messico)
– 13 novembre San Paolo (Brasile)
– 27 novembre Abu Dhabi (Emirati Arabi).

 

Fonte:www.sportmediaset.mediaset.it/


30 Dicembre 2013

“Michael Schumacher è in condizioni critiche dopo l’incidente occorsogli mentre sciava’’. Questa la nota diffusa dall’ospedale in cui il pluricampione del mondo di F1 è attualmente ricoverato,

Roma, 30 dicembre 2013 – “Michael Schumacher è in condizioni critiche dopo l’incidente occorsogli mentre sciava’’. Questa la nota diffusa dall’ospedale in cui il pluricampione del mondo di F1 è attualmente ricoverato. “Al suo arrivo qui soffriva di un trauma cranico grave, con annesso coma, per il quale si è reso necessario un immediato intervento neurochirurgico”.

In precedenza, prima che l’ospedale di Grenoble diffondesse la sua breve nota, l’emittente Rmc, citando fonti mediche dirette, aveva sostenuto via radio e sul proprio sito che le condizioni di ‘Schumi’ erano in peggioramento parlando appunto di ‘’stato critico’’ e di ‘’emorragia cerebrale in corso’’. Rmc, ripresa poi dal sito de ‘L’Equipe’, aveva anche fatto sapere che in ospedale, oltre alla moglie e ai figli del pluricampione del mondo di F1, era arrivato il professor Gerard Saillant, proveniente da Parigi, che operò il ferrarista dopo l’incidente di Silverstone (1999).

L’AGGIORNAMENTOOggi alle 11 è prevista una conferenza stampa dei medici per un aggiornamento. 

L’INCIDENTESchumacher – scrive l’Ansa – stava sciando fuori pista, in compagnia di altre persone e in particolare, secondo i media locali e quelli tedeschi, del figlio Mick di 14 anni. Dopo la caduta era stato immediatamente soccorso, e secondo il direttore della stazione di Meribel, Christophe Gernigon-Lecomte, era anche cosciente ‘’anche se un po’ agitato’’. In dieci minuti era stato ‘’evacuato’’ con un elicottero dei soccorsi aerei francesi, ma viste le sue condizioni si era ritenuto opportuno spostarlo ancora, verso Grenoble.

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Fonte:http://qn.quotidiano.net


20 Dicembre 2013

La scelta sarà fatta nel prossimo mese di gennaio insieme ai milioni di appassionati della “Rossa” sparsi in tutto il mondo attraverso internet.

Sarà scelto dal popolo dei social network il nome della nuova monoposto Ferrari per il Mondiale 2014 di F1. La scelta sarà fatta nel prossimo mese di gennaio insieme ai milioni di appassionati della `rossa´ sparsi in tutto il mondo attraverso internet. Lo ha annunciato il presidente Luca di Montezemolo in occasione della tradizionale cena prenatalizia con la stampa sportiva italiana, svoltasi presso la pista di Fiorano. 

 Che la Ferrari sia sempre stata molto attenta alla rete lo testimonia ad esempio il fatto che fu proprio la scuderia la prima a presentare in diretta una sua vettura on line, nel 1996. Anche quest’anno il lancio della nuova monoposto è stato un evento seguitissimo, con 83mila utenti collegati contemporaneamente, un numero quasi uguale a quanti hanno seguito il matrimonio reale fra William e Kate (87.000), provenienti da 158 nazioni diverse.

La pagina ufficiale della Ferrari su Facebook, attiva solamente da pochi mesi, ha tagliato questa mattina il traguardo dei 500mila “liker” mentre la pagina dell’azienda veleggia oltre quota 12 milioni e mezzo. Inoltre “@insideferrari”, l’account ufficiale su Twitter (attraverso il quale si può ad esempio seguire in diretta dall’interno del garage di Maranello lo svolgimento di un weekend di gara) conta più di 670mila follower. Il sito del team di Maranello ha superato ampiamente i dieci milioni di pagine viste (+13,5% rispetto al 2012) e ha avuto 3,5 milioni di visitatori unici (+28%) mentre le visite sono cresciute del 20% (da 4,5 a 5,5 milioni). Sono stati ben 227 i paesi da cui ci si è collegati: l’Italia è sempre la prima, seguita dalla Gran Bretagna, dalla Spagna, dagli Usa e dal Brasile ma non mancano appassionati nella Repubblica Centrafricana o a Tonga. Fra gli incrementi più significativi c’è sicuramente la Finlandia (+554%): del resto, la notizia del ritorno di Kimi Raikkonen è stata la più cliccata dell’anno (166.119 accessi).  

FONTE: www.lastampa.it


14 Dicembre 2013

Il consiglio mondiale della Fia ha deliberato quello che sarà il Calendario del Campionato di F1 2014, con le prevedibili esclusioni del Gran premio di Corea e del Messico, quest’ultimo per problemi legati all’impianto di Città del Messico.
A escludere il New Jersey, per il secondo anno, ci aveva pensato già Ecclestone e tutto viene rimandato al 2015, sempre che esista un vero interesse ad andare all’ombra dei grattacieli di New York. Rispetto alla bozza annunciata a Monza, tuttavia, ci sono diverse novità. Anzitutto si anticipa il Bahrain, gara in notturna, mentre la conclusione non sarà più a Interlagos – dove il circuito subirà modifiche con lo spostamento dei box – bensì ad Abu Dhabi, come avvenne nel 2010, anno del mondiale sfumato per Alonso.

La defezione della Corea del Sud, originariamente collocata prima del Gran Premio di Spagna a Barcellona, riporta a tre le settimane di stop tra la Cina e l’esordio del mondiale in Europa. Infine, anche Austin è anticipato di due settimane, andando a occupare lo slot che sarebbe dovuto essere del Gran Premio del Messico.

Calendario F1 2014
16 marzo – Australia (Melbourne)
23 marzo – Malesia (Sepang)
6 aprile – Bahrain (Sakhir)
20 aprile – Cina (Shanghai)
11 maggio – Spagna (Barcelona)
25 maggio – Monaco (Monaco)
8 giugno – Canada (Montreal)
22 giugno – Austria (Red Bull Ring)
6 luglio – Gran Bretagna (Silverstone)
20 luglio – Germania (Hockenheim)
27 luglio – Ungheria (Budapest)
24 agosto – Belgio (Spa)
7 settembre – Italia (Monza)
21 settembre – Singapore (Marina Bay)
5 ottobre – Giappone (Suzuka)
12 ottobre – Russia (Sochi)
2 novembre – USA (Circuit of the Americas)
9 novembre – Brasile (Interlagos)
23 novembre – Abu Dhabi (Yas Marina)

La bozza di settembre
Come ampiamente previsto, sono 21 gli appuntamenti in programma nella bozza, ma due sono a forte rischio.
A sorpresa, resta in vita l’anonimo appuntamento in Corea del Sud, sebbene collocato ad aprile invece che a ottobre e prima gara a rischio depennamento tra pochi giorni. Dopo una settimana dal Gran Premio di Cina, breve spostamento e subito la gara a Yeongam, risparmiando una trasferta in ottobre, visto che a saltare è il Gran Premio d’India. Altre due sorprese, anche se una era, in fondo, prevedibile. Il Messico doveva tornare a ospitare le monoposto di Formula 1 dopo oltre vent’anni, grazie ai fondi di Carlos Slim, già finanziatore delle carriere di Perez e Gutierrez, ma difficoltà legate al circuito “Fratelli Gutierrez” dovrebbero far slittare l’appuntamento al 2015; stesso dicasi per il secondo Gran Premio negli Stati Uniti, quello in New Jersey.

Apertura, come di consueto, a Melbourne e una settimana dopo subito in Malesia. Sosta di due settimane e nuovamente doppietta Cina-Corea del Sud, per poi andare in Bahrain (in notturna) e fermarsi per 14 giorni prima di Barcellona: una settimana in meno rispetto al solito.
L’alternanza di appuntamenti ogni 15 giorni si protrarrà fino a Gran Premio d’Ungheria, una settimana dopo Hockenheim. Quasi un mese di sosta estiva e al rientro sarà il classico di Spa a riaccendere i motori. Monza, Singapore e il salto a Suzuka, prima di scoprire il tracciato russo di Sochi il 19 ottobre. Sette giorni di stop e sarà subito Abu Dhabi, per lanciarsi verso la volata finale: Messico e Austin in sette giorni, chiusura a Interlagos quando saremo quasi in clima natalizio.

Calendario F1 2014, bozza settembre 2013
16 marzo – Australia (Melbourne)
23 marzo – Malesia (Sepang)
6 aprile – Cina (Shanghai)
13 aprile- Corea del Sud* (Yeongam)
27 aprile – Bahrain (Sakhir)
11 maggio – Spagna (Barcelona)
25 maggio – Monaco (Monaco)
8 giugno – Canada (Montreal)
22 giugno – Austria (Red Bull Ring)
6 luglio – Gran Bretagna (Silverstone)
20 luglio – Germania (Hockenheim)
27 luglio – Ungheria (Budapest)
24 agosto – Belgio (Spa)
7 settembre – Italia (Monza)
21 settembre – Singapore (Marina Bay)
5 ottobre – Giappone (Suzuka)
19 ottobre – Russia* (Sochi)
26 ottobre – Abu Dhabi (Yas Marina)
9 novembre – Messico* (Mexico City)
16 novembre – USA (Circuit of the Americas)
20 novembre – Brasile (Interlagos)

* (subject to confirmation of track/contract)

Si torna a Zeltweg

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AP/LaPresse

Spunta il nome che non t’aspetti nel calendario di F1 2014. Tornano su un palcoscenico a suo modo classico e, soprattutto, europeo le monoposto: si torna a Zeltweg.
Osterreichring in passato – per chi dà del tu alla massima formula – dovremo far l’abitudine con la nuova denominazione di Red Bull Ring, dopo quella di A1 Ring. Il nome spiega gran parte dell’operazione che riporterà il gran premio d’Austria in calendario, poiché è Dietrich Mateschitz in persona ad aver firmato con Bernie Ecclestone l’accordo. Si correrà nel mese di luglio, il 6 per esser precisi, week-end quest’anno riservato all’appuntamento in Germania.

Paddock Girls F1 GP Ungheria 2013 

Zeltweg, è pista relativamente corta nella configurazione attuale, la stessa impiegata nel 2003, ultimo anno in cui si gareggiò in Austria. E’ stata teatro di una delle pagine più brutte della Formula 1 recente, con l’ordine di scuderia imposto a Barrichello nel 2002 ed eseguito a poche decine di metri dal traguardo, quando Schumacher lasciò il primo posto sul podio al compagno di scuderia.
Tracciato veloce, fatto di violente staccate e accelerazioni: si sorpassa anche senza Drs. Andrebbe allungato un po’, perché in passato il tempo sul giro era poco sopra l’1’12″.

I tentativi di realizzare un nuovo layout vennero bloccati dalle proteste ambientaliste già nel 2008, quando il progetto prevedeva il ricongiungimento con una parte del vecchio Osterreichring poco prima della Remus Kurve, tornantino in salita al termine del lungo rettilineo dopo la curva uno.
Si sarebbe tornati al Flatschach, con una serie di curvoni che avrebbero re-immesso nel tratto centrale della pista. Vedremo quale veste riuscirà a darsi il Red Bull Ring per il debutto il prossimo anno.

Il rientro di Zeltweg è la dimostrazione di come si possa correre ancora in Europa, a patto che ci siano gli investimenti necessari. Dispiace, a tal proposito, come ancora una volta resti fuori un patrimonio dell’automobilismo come Imola, con l’Enzo e Dino Ferrari costretto a guardare nonostante la sua storia.

Le grane da risolvere
Se l’accordo con Ecclestone è già stato firmato, restano alcuni nodi cruciali da sciogliere e riguardano le autorizzazioni. Le autorità locali dovranno approvare determinate condizioni, tra cui la rimozione di un limite all’afflusso di spettatori, fissato a 40 mila unità per due giornate consecutive, poi ci sarebbero le questioni sui livelli di rumorosità e prima dell’approvazione la Red Bull dovrà assicurare un piano dettagliato su emissioni e gestione del traffico. Insomma, in Austria le cose si fanno in un certo modo, per tutelare anche l’ambiente e gli abitanti, che saranno parte attiva nella programmazione dell’evento e potrebbero obiettare su alcuni aspetti chiave. Non da ultimo, ci sarebbe la questione di un centro media troppo piccolo per accogliere gli addetti ai lavori.
Mateschitz ha ammesso che non ci guadagnerà certo dall’organizzazione, visto che «con il prezzo dei biglietti coprirò i costi organizzativi ma non quelli della licenza. La Red Bull ha vinto entrambi i mondiali negli ultimi tre anni ed è stato certo un vantaggio per ottenere la gara»

GUARDA VIDEO

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=Q6KiqCDn1f4

Fonte:www.derapate.it



Massa incidente bis, Alonso solo settimo

Doveva essere la corsa anti-sorpassi: ce ne sono stati tanti, e altrettanti brividi. A Monaco non è formula noia, perché tra caos e schianti, bandiere rosse, safety car e partenza bis, il Gp del Principato ha viaggiato sul filo del thrilling: i 78 giri resi interminabili da una sosta durata oltre mezzora per le barriere finite sul tracciato dopo l’ennesimo incidente alla fine hanno premiato Nico Rosberg che al terzo tentativo di fila partendo dalla pole è riuscito a piazzare la sua Mercedes sul gradino più alto del podio. Nel Principato, trent’anni dopo la vittoria di suo papà Keke. Alle sue spalle le solite Red Bull con Sebastian Vettel e Mark Webber. Solo settima la Ferrari di Fernando Alonso, con gara da dimenticare e tre sorpassi incassati nelle vie tortuose del tracciato monegasco.

Una giornata davvero no per le Rosse. Perché è vero che nella corsa 2013 di Montecarlo è successo di tutto, e tutto male per la Ferrari. A partire dell’incidente bis con cui l’altro ferrarista Felipe Massa ha riavvolto la triste bobina già vista nelle ultime libere del sabato andandosi a stampare sulle protezioni della curva St.Devote. Un altro botto che ha fatto tremare il muretto della Ferrari, identico a quello che aveva tagliato fuori il brasiliano dalle qualifiche: molto spavento con la macchina ancora distrutta e il pilota subito soccorso in pista con collarino di protezione e poi portato al centro medico per accertamenti. “Massa sta bene” rassicura il team del Cavallino a gara in corso. Ma dopo una partenza regolare il caos comincia dal nono giro quando la Caterham di Pic si ferma all’altezza della Rascasse: fumo nel retrotreno, auto rimossa e gara finita per il pilota. Mentre i primi alternano un giro veloce a uno più lento, arrivano i primi pit stop: si ferma Massa al 27/o, due giri dopo lo segue Alonso, partito con le supersoft come i primi dieci in griglia e le cambia con le soft. Al 30/o giro lo schianto di Massa: corsa finita per lui e prima safety car in pista. Rosberg tiene la testa, ma dietro ci sono le Red Bull, perché l’altro di casa Mercedes, Lewis Hamilton è quello che ci rimette, e perde due posizioni. Per otto giri si va dietro alla macchina di sicurezza: al 42/o giro contatto tra Button e Alonso, ne approfitta Perez che mette a segno uno splendido sorpasso su Button.

Il pilota della McLaren scatenato prova anche a passare il ferrarista che riesce però a tenere la posizione. Poche tornate dopo (46/o) un altro incidente condiziona la gara: la Marussia di Chilton prova a chiudere Maldonado, la Williams del venezuelano finisce contro le barriere alla curva del Tabaccaio e tocca Bianchi: bandiera rossa e gara sospesa per le protezioni finite in pista. Tutti al lavoro per rimuovere quanto finito sul tracciato: tanta paura anche per Maldonado, che esce comunque sulle sue gambe. La manovra finisce sotto investigazione e Chilton viene sanzionato con un drive-trough. Nuova partenza dopo 35 minuti di stop. Alonso ricomincia dal settimo posto, avendo dovuto cedere una posizione a Sutil per il taglio di una chicane fatto per evitare una collisione dopo il tentativo di sorpasso all’uscita dal tunnel. 63/o giro e nuovo incidente: stavolta alla chicane tra Grosjean e Ricciardo: la Lotus del francese tampona la Toro Rosso, quest’ultima costretta al ritiro. Grosjean prova a cambiare il musetto, ma poi si ritira (con lui alla fine fuori gara Ricciardo, Perez, Bianchi, Maldonado, Massa e Pic). Ma non è finita: a otto giri dalla fine Perez prova a superare Raikkonen, i due si toccano e vola un alettone. Il finlandese ai box per cambiare le gomme rientra sedicesimo e chiuderà solo decimo. Il tempo per la passerella di Rosberg: la sua Mercedes, pure al centro delle polemiche per un test proibito fatto una settimana fa a Barcellona, riesce a vincere. E canta vittoria Vettel, che dal caos di Montecarlo rafforza il primato.



F1: in Bahrain stravince Vettel, Alonso ottavo tradito dal DRS

A podio le due Lotus di Raikkonen e Grosjean. Sfortuna Massa: 15°

Sebastian Vettel ha vinto nettamente il GP del Bahrain. Gara superlativa per il campione del mondo della Red Bull che, dopo due giri di grande bagarre, ha salutato tutti ed è arrivato senza problemi alla bandiera a scacchi. A completare il podio le Lotus di Kimi Raikkonen e Romain Grosjean. Sfortunato Fernando Alonso che ha avuto problemi con il DRS e ha concluso all’ottavo posto. Peggio è andata a Felipe Massa: 15° con due forature.

 Stratosferico Vettel. E non poteva essere altrimenti per colui che è sceso in pista con il casco di Felix Baumgartner, l’uomo del lancio dalla stratosfera appunto. Sebastian è stato praticamente perfetto con la sua Red Bull. In partenza ha subito il sorpasso di Alonso, ma ha prontamente replicato poche curve dopo mettendo nel mirino il poleman Rosberg. Grande bagarre per due giri, poi il campione del mondo ha preso la testa e ha salutato tutti. Una gara facilissima, vista da fuori. 

 A renderla dannatamente facile anche i problemi all’ala mobile posteriore della F138 di Nando. Al settimo giro lo spagnolo della Ferrari, secondo e l’unico che poteva impensierire Vettel, è stato costretto al rientro ai box per il mal funzionamento del DRS (Drag Reduction System): il flap rimaneva aperto. I meccanici, nel corso del cambio gomme anticipato, lo hanno chiuso, ma una volta rientrato in pista Alonso ha verificato se i problemi erano stati risolti, ma la risposta è stata negativa. L’unica soluzione è stata quindi un altro passaggio in corsia box per chiuderla e non utilizzarla più per tutto il resto della gara. GP in salita concluso all’ottavo posto, senza possibilità di sorpasso alcuna. E’ stata comunque una prova superlativa per lo spagnolo autore di una grande rimonta a suon di giri veloci su giri veloci. Quattro punti guadagnati anche se quelli persi bruciano molto. 

 Gran Premio sfortunato per la Ferrari e anche Felipe Massa non è stato risparmiato. Il brasiliano ha forato per due volte la posteriore destra ed è uscito inesorabilmente dalla zona punti concludendo al 15.esimo posto, ultimo dei piloti non doppiati. Anche prima degli incovenienti non era stato brillante nella lotta con Paul Di Resta, ottimo quarto con la Force India.  

 Bene, benissimo, le Lotus. Venerdì avevano dimostrato di avere un ottimo passo gara e lo hanno confermato nel momento clou. Dopo una brutta qualifica Raikkonen e Grosjean hanno aspettato e grazie a un’ottima strategia hanno passato tutti salendo sul podio. E’ stato un GP avvincente con molti sorpassi e contatti, anche tra compagni di squadra. In casa McLaren spettacolare e rischiosissima per le coronarie di Whitmarsh la lotta tra Perez, sesto, e Button, decimo. Bene anche Hamilton quinto, mentre il poleman Rosberg ha confermato tutti i problemi di usura degli pneumatici posteriori chiudendo dietro Alonso. Male Webber in settima posizione visto il risultato del compagno e nemico di team. Così Seb ha mandato di traverso la famosa cena di Webber e Alonso. 

MotoGP: ad Austin Valentino si becca un 5 in pagella

Marquez è da 10 e lode, 9 per Lorenzo e Pedrosa

MARC MARQUEZ 10 e LODE – Il “Chapeau” di Valentino la dice tutta sul Fenomeno. Aveva tempo fino ad agosto per diventare il più giovane vincitore di tutti i tempi nella massima categoria, ma il ragazzino va di fretta e li ha impallinati tutti con un’autorità che lascia presagire altri dispiaceri per i soci di pista. Soprattutto per DANI PEDROSA, voto 9, che sta davanti fin che può, che non molla l’osso, che alla fine ammette con un sorriso che è arrivato un altro grande ad attraversargli la carriera. Battuto sì, povero Dani, ma non ancora abbattuto.

JORGE LORENZO 9 – Evita con saggezza il suicidio, ovvero tentare il tutto per tutto per stare attaccato alle Honda che in Texas volano. Non prende paga eccessiva e porta a casa un podio prezioso, preziosissimo perchè sa molto bene che i conti si fanno alla fine.

CAL CRUTCHLOW 8 – Uomo da bagarre che con la bagarre non ha ancora confidenza completa, ma che fa un superlavoro per non farsi distanziare troppo da gente che onestamente ne ha di più. Fa insomma il suo dovere in attesa di occasioni da podio, che quest’anno rischiano di essere poche.

STEFAN BRADL 6,5 – L’aver provato la pista texana in marzo, e con ottimi riscontri, avrebbe dovuto dargli una spinta più decisa, roba diciamo da infastidire Lorenzo per il podio. La Top Five non si butta mai via, ma un filo di delusione c’è.

VALENTINO ROSSI 5 – Un disco freno anteriore scheggiato, il brutto lavoro in prova e la forza degli altri fanno somigliare la gara di Vale a quelle del recentissimo passato in rosso. E’ comunque presto per suonare l’allarme, sperando che si tratti del classico episodio isolato.

ANDREA DOVIZIOSO 7,5 – Per domare la Ducati in questo corral avrebbe dovuto avere i muscoli di Big Jim. Ci ha messo tutto il fiato e tutta la testa per portare a casa un risultato non disprezzabile, tenendo dietro un ALVARO BAUTISTA, voto 6,5, che dispone di una Honda ben più efficace.

NICO TEROL 10 – Vince per distacco la sua prima gara in Moto2 conquistando il quarto successo della carriera sul suolo americano. Se corresse nell’AMA Superbike, il campionato a stelle e strisce, vincerebbe tutte le domeniche.

Finte:www.sportmediaset.mediaset.it



Lo spagnolo domina a Shanghai, Raikkonen secondo, poi Hamilton, Vettel solo quarto e Webber ko per un problema ai box. Massa sesto, sacrificato per le strategie di gara

 SHANGHAI (Cina) – Alonso domina: partenza perfetta, strategia pure, giri veloci uno dietro l’altro. Fernando Alonso al Gp di Cina mostra una forza e una determinazione mai visti prima. Ma anche una macchina pazzesca, una Ferrari strapotente. Clamoroso il “Team radio” del 47 giro: Fernando era in testa e aveva appena fatto segnare il giro veloce (una cosa rischiosa e inutile) e dai box gli dicono in cuffia “Non spingere troppo, non serve”. La risposta di Alonso? “Non sto spingendo troppo…”. Ecco, in questo dialogo c’è tutta l’essenza di una Ferrari-missile che torna alla vittoria dopo 12 gran premi (tanti per un team del suo livello) e che lo fa nel modo migliore. Ossia dominando e non lasciando speranze a nessuno. Soprattutto a quella Red Bull che dopo il pasticcio combinato ai box sulla macchina di Webber (non gli hanno avvitato una ruota che si è sfilata in gara) si è trovata con Vettel giù dal podio. Uno smacco.

Ma torniamo alla Ferrari: anche Massa oggi stava andando fortissimo e alla fine il sesto posto è più il frutto di un piccolo sacrificio imposto dai pit stop (il brasiliano ha dovuto tardare l’ingresso ai box per dare precedenza ad Alonso, rimanendo quindi un giro in più in pista con le gomme cotte) che dalle prestazioni della macchina. Peccato, perché un podio all’altra Ferrari senza questa piccola sfortuna di strategia non l’avrebbe levato nessuno.

E giù dal podio, oltre a Vettel, anche Button, Massa e poi l’australiano Daniel Ricciardo (Toro Rosso), lo scozzese Paul Di Resta (Force India), il francese Romain Grosjean (Lotus) e il tedesco Nico Hulkenberg (Sauber). Un bel gruppo che ha lottato coltello fra i denti fino all’ultimo…

Certo, Vettel guida sempre la classifica iridata con 52 punti, ma ora Raikkonen è secondo con 49 ed Alonso è lì, terzo a 43, con Hamilton quarto a quota 40. Ma il mondiale – che domenica prossima è già al Gp del Bahrain – è quanto mai aperto. Soprattutto ora, con una Ferrari stellare. I tifosi della “rossa” ora sognano davvero.

Fonte:www.repubblica.it


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