FAA

10 Ottobre 2016

VERO BEACH, Fla., Sept. 9, 2016 – Piper Aircraft, Inc. was granted a Production Certificate for its new advanced, single-engine M600 turboprop by the Federal Aviation Administration on September 1, 2016 at its Vero Beach, FL. headquarters.

pip

Being granted the Production Certificate is the latest in a series of significant milestones for this innovative aircraft,” said Simon Caldecott, Piper Aircraft President and CEO. “In June we received the Type Certificate for the M600, an aircraft which promises to redefine comfort and convenience.

 

On July 12, 2016, our launch customers, Jerry and Jack Wardlaw, veteran Piper owners, took delivery of the very first M600 off the production line. Today, we round out those milestones by receiving the Production Certificate from the FAA. That is a lot to accomplish in such a short time and we are proud of the team that brought it about.”

 

The Production Certification grants Piper the authorization to produce, flight test and issue airworthiness certificates for the M600 for customer deliveries.

 

About Piper Aircraft

Piper Aircraft Inc., headquartered in Vero Beach, Fla., offers aviators throughout the world efficient and reliable single- and twin-engine aircraft.

 

The single-engine M-Class series – the M600, M500, M350 and Matrix – offers businesses and individuals elegant performance and value. The Twin Class Seneca V and Seminole balance proven performance, efficiency, and simplicity in twin-engine aircraft.

 

The Trainer Class Warrior, Archer TX, Archer DX, Arrow, Seminole and Seneca V aircraft form the most complete technically-advanced line of pilot training aircraft in the world. All Piper airplanes feature advanced Garmin avionics in the cockpit. Piper is a member of the General Aviation Manufacturers Association.

 

About M600

The M600, the most advanced and capable aircraft in Piper’s M-class line up, seats six and is powered by Pratt & Whitney PT6A-42A turboprop engine flat rated at 600 SHPThe aircraft has a maximum speed of 274 ktas / 507 km/h at maximum available power settings and has a max range of 1,484 nm / 2,748 km at intermediate cruise settings.

 

The M600 features the most sophisticated general aviation avionics suite available from Garmin.

 

The Garmin G3000 offers industry-leading intuitiveness and powerful avionics capabilities. Innovative pilot interface design allows for easy and efficient flight deck management, increasing safety margins and reducing pilot workload.

 

Ergonomically crafted for the pilot, control of radios, audio and intercom channels, transponder codes, charts, mapping, flight plan entry and system set up have been greatly simplified with the Garmin GTC 570 touchscreen controller.

 

The dual GTC 570s provide a centralized point of access for the majority of all avionics tuning, selection and data inputs. The M600 has enhanced safety features including Emergency Descent Mode, Electronic Stability Protection, Level Model and Underspeed / Overspeed Protection.

 

The aesthetics, ergonomics and technologies of the new Piper M600 aircraft redefine comfort and convenience. The M600 interior features newly styled seats, which have been optimized for comfort, as well as enhanced side panels with improved passenger interface.

 

Additionally, three new color palettes have thoughtfully been created with the customer in mind. A comprehensive survey process helped identify the features and attributes that would be most appreciated by both pilots and customers including USB charging ports, executive folding tables, and folding seats.

 

The 2016 M600 is listed at a competitive price of $2.853 million.

 

 

 

Fonte: www.aviationpros.com/


24 Aprile 2016

Secondo la Faa il motore tende a spegnersi in fase di crociera. E’ già successo in un volo della Japan Airlines: sfiorata la catastrofe…

787

Washington, 23 aprile 2016  –  Urgenti ‘riparazioni’ su un motore dell’aereo di nuova generazione 787, è quanto chiede la Faa, l’agenzia federale Usa dell’aviazione, alla Boeing. 

Il problema interessa 176 Dreamliners di 29 compagnie, circa il 44% della flotta mondiale.

Secondo le autorità americane uno dei due motori che alimentano il modello Boeing 787 rischia dispegnersi in fase di crociera.

La richiesta fa seguito a un incidente avvenuto in volo lo scorso 29 gennaio su un 787 della Japan Airlines, che effettuava la tratta Vancouver-Tokyo.

In quell’occasione il motore destro dell’aereo di linea si spense in aria e non si riuscì a riavviarlo.

Il jet trasportava 166 persone a bordo ed era a circa 90 miglia dall’aeroporto di Tokyo. 

Fortunatamente i piloti, dopo un’ora e mezzo, riuscirono ad atterrare sani e salvi usando solo l’altro motore.

Un problema che potrebbe diventare serio su aerei con lo stesso motore su entrambe le ali: il duplice spegnimento potrebbe essere potenzialmente catastrofico, quindi secondo la Faa si tratta di una “questione di sicurezza urgente”.

 

Fonte: www.quotidiano.net/


2 Gennaio 2014

La  FAA ( Federal Aviation Administration ) ha scelto le proposte avanzate da Alaska, Nevada, New York, North Dakota, Texas e Virginia per provare i sistemi a pilotaggio remoto in vista della loro integrazione negli spazi aerei.

Fino a quel momento – tuttavia – le prove si svolgeranno negli spazi aerei segregati.

Ciascun team svolgerà prove diverse, con il “Sense-and-avoid” assegnato a New York e i collegamenti tra velivolo e controllore appannaggio del Nevada.

Diversi team comprendono più stati, ciò che significa che il lavoro si svolgerà anche nelle Hawaii, Oregon e New Jersey.

Fonte:www.dedalonews.it


18 Dicembre 2013

Uno studio dell’agenzia statunitense per il volo parla chiaro: la tecnologia e il ricorso ai sistemi di guida automatica stanno erodendo le competenze dei comandanti. Poco reattivi e disabituati a impugnare la cloche, non padroneggiano le ultime novità dell’elettronica di bordo.

C’E’ UN RAPPORTO che, per chi ha paura di volare, rischia di peggiorare la situazione. Altro che smartphone sempre accesi: sono ben altre le preoccupazioni. Si tratta di uno studio, predisposto dalla potentissima Federal Aviation Administration statunitense, che racconta in 277 dettagliatissime pagine come la tecnologia abbia reso i piloti degli aerei poco reattivi. Non solo: i capitani che ogni estate ci portano in viaggio per il mondo sono ormai dipendenti dagli stessi sistemi automatici di cui i loro mezzi sono zeppi e dei quali tuttavia faticano a padroneggiare i più recenti aggiornamenti. Senza contare la massiccia presenza di tecnologia che ormai ha relegato la cloche praticamente ai soli decollo e atterraggio – che sta producendo un effetto deleterio sulle abilità di guida manuale dei velivoli.

Ad anticipare l’inquietante indagine, che sarà diffusa in settimana, è stato il Wall Street Journal. A quanto pare la Faa – che ha preso in considerazione oltre 9mila voli commerciali in tutto il mondo incrociando anche altri elementi come interviste e osservazioni dirette – ha sancito che i piloti stanno pian piano dimenticando come si conduce un aereo senza l’aiuto della tecnologia. Per esempio, “spesso si affidano troppo ai sistemi automatici e possono essere riluttanti a intervenire” o a disattivarli in circostanze rischiose o eccezionali. Quando invece la situazione andrebbe letteralmente presa in mano. Lo studio sottolinea inoltre come alcuni piloti “non abbiano conoscenze sufficienti e approfondite” per tenere sotto controllo la traiettoria degli apparecchi. Sul banco degli imputati diversi fattori che contribuiscono a questa sorta di inatteso digital divide fra le nuvole. Fra i motivi principali  i metodi di addestramento e il poco tempo a essi dedicato”.

Non è quindi una coincidenza che, fra le varie categorie d’incidenti esaminate dalla commissione di 34 esperti che ha compilato lo studio, in quasi due terzi dei casi i piloti abbiano avuto problemi sia nel controllo manuale del velivolo sia nell’uso dei computer di bordo. È il caso, tanto per citare un evento tristemente noto, della tragedia dell’Airbus A330 Air France in servizio fra Rio de Janeiro e Parigi, precipitato nell’oceano Atlantico il 9 giugno 2009. Oppure, fortunatamente con conseguenze assai meno gravi, del Boeing 777 della Asiana Airlines che lo scorso luglio si è schiantato all’Aeroporto di San Francisco in fase d’atterraggio.

Un bel grattacapo, insomma, se si considera che a produrre questa pressione sono proprio quei sistemi che, in fondo, hanno contribuito a elevare ai massimi livelli la sicurezza dei cieli, in particolare negli ultimi decenni. Il fatto è che, come fa notare lo studio dell’agenzia americana, con la sempre maggiore affidabilità dei motori e dei sistemi di gestione del volo, i comandanti impiegano la maggior parte del loro tempo nel cockpit a programmare e monitorare l’andamento di quegli stessi sistemi. Relegando il volo manuale ai pochi minuti iniziali o finali. Tuttavia l’eccessivo affidamento sui computer è stato da anni individuato dalla stessa industria aeronautica come un problema potenziale di portata molto ampia. Come se, spiega il documento, “la definizione delle normali competenze dei piloti fosse cambiata nel tempo“. Oggi il capitano è un manager di sistemi sottoposto a un bombardamento informativo che può condurlo in confusione, verso scelte sbagliate, aggravate dalla scarsa esperienza diretta sui comandi.

Niente paura, però. Nella stragrande maggioranza dei casi i piloti sono in grado di individuare e correggere le eventuali anomalie riscontrate nei sistemi prima che possano produrre conseguenze più gravi. Il vero rischio rimane, come spesso accade anche in altri ambiti, il fattore umano. Per esempio la loro passività, stando almeno a quanto racconta una parte del documento che raccoglie alcune interviste con gli addestratori. Quando i piloti devono passare alla guida manuale tendono infatti “a osservare quel che capita piuttosto che a essere proattivi” e prendere una decisione. Un atteggiamento che sembra appunto un’altra conseguenza diretta dell’ecosistema hi-tech nel quale vivono immersi ormai da anni. Come se fossero diventati più pigri. Anche a causa, secondo la British Pilots Association, delle troppe ore di volo sulle loro spalle. Da parte sua, la Faa ha pubblicato 18 nuove indicazioni per cercare di tamponare questo fenomeno. Vere e proprie regole per aiutare i piloti a recuperare le loro competenze di base: si va dall’invito ad allenarsi di più, tornando a sollecitare le proprie capacità manuali, alla progettazione di pannelli di controllo, console e cabine di pilotaggio “più comprensibili dal punto di vista dell’equipaggio” fino a esercitazioni più avanzate sulla complessità dei computer di bordo. Il rapporto consiglia infine ai piloti di allenarsi a far fronte a malfunzionamenti rari ma potenzialmente catastrofici “per i quali non sono previste procedure particolari“.

Fonte:www.repubblica.it



(AGI) – Roma, 22 apr. – ‘Via libera’ dell’Agenzia Federale Statunitense dell’Aviazione (FAA-U.S. Federal Aviation Administration) ai miglioramenti apportati da Boeing alla batteria per il 787 Dreamliner. La compagnia aerea e i suoi clienti possono cosi’ installare le modifiche approvate, consentendo una ripresa dei servizi e delle nuove consegne.
  “L’approvazione da parte della FAA ci consente di avviare il processo teso a far tornare a volare il 787 con la consueta fiducia nella sicurezza e nell’affidabilita’ di questo nuovo aeroplano rivoluzionario” ha affermato Jim McNerney, presidente ed amministratore delegato di Boeing. “La promessa del 787 ed i vantaggi che apporta alle compagnie aeree ed ai loro passeggeri restano pienamente intatti mentre questo importante passo in avanti viene fatto assieme ai nostri clienti ed ai partner del progetto.” L’azione della FAA consentira’ ai 787 di tornare in servizio negli Stati Uniti previa l’installazione dei miglioramenti. Per quanto concerne i 787 localizzati e modificati al di fuori degli Stati Uniti, le autorita’ regolatorie locali forniscono l’approvazione definitiva circa il rientro in servizio.
  La certificazione del miglioramento della batteria del 787, spiegano alla Boeing, e’ stata fornita da parte della FAA dopo un ampio lavoro di verifica da parte dell’Agenzia dei test di certificazione. I test sono stati concepiti in modo da confermare che i singoli componenti della batteria, cosi’ come l’integrazione della stessa con il sistema di carica ed il nuovo alloggiamento, abbiano tutti funzionato come previsto sia durante l’operativita’ normale che in condizioni di guasto. Le verifiche sono state condotte con la supervisione della FAA per il periodo di un mese a partire dai primi di marzo .

Fonte.www.agi.it


SOCIAL NETWORKS

Seguici sui Social

Aeroclub Modena è presente sui maggiori canali Social. Per qualsiasi informazione non esitate a contattarci. Sapremo rispondere puntualmente ad ogni vostra necessità.