finale

12 Settembre 2015

Chi lo chiama caso chi fato, ma il fatto è che è successo davvero .
Flavia Pennetta uscendo vittoriosa dalla semifinale con la romena Halep battendola 6-1, 6-3, sfiderà in uno strano gioco del destino la conterranea Roberta Vinci che con un 2-66-46-4 ha battuto la statunitense Serena Williams, nella finale degli U.S. Open di Flushing Meadows.

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Chi vincerà non è dato saperlo ma come diceva qualcuno ” comunque andrà sarà un successo…

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In bocca al lupo ragazze

P.G.


21 Aprile 2014

Sequenza di decollo del Piper 38-112 I-MODN Tomahawk II (c\n 38-82A0042 ) della Scuola di Volo, per una serie di circuiti attorno al campo di Modena.

Poi Atterro…

Dopo un circuito eccolo di nuovo presentarsi in finale per la pista 11 dell’Aeroporto di Marzaglia.

Copyright Pierinoinflight


18 Aprile 2014

 

Uno scatto effettuato al Cessna C172N Skyhawk II I-TREE (c/n 17272944) durante la virata in finale sull’aeroporto di Modena-Marzaglia per un touch and go.

Questo velivolo è basato sull’Aeroporto Ferdinando Buozzi di Reggio Emilia (LIDE)

Copyright Pierinoinflight


26 Maggio 2013

Borussia Dortmund ko 2-1, decide Robben all’89’

Un gol di Robben, all’89’, permette al Bayern Monaco di diventare, per la quinta volta nella sua storia, campione d’Europa. A Wembley, la squadra di Heynckes batte il Borussia Dortmund per 2-1 al termine di un match deciso interamente nel secondo tempo. I bavaresi passano in vantaggio grazie a Mandzukic (60′), ma vengono ripresi poco dopo da un rigore di Gundogan (68′). Nel finale, una percussione dell’olandese manda il Bayern in paradiso. 

LA PARTITA
Da sempre il numero 2. Una carriera baciata dal talento, ma fatta di sconfitte e devastanti delusioni. Un Mondiale perso in finale, con gol divorato solo davanti al portiere, sullo 0-0. Due Champions svanite all’ultimo atto tra cui quella dello scorso anno, dove fallì un rigore al supplementare. Una vita da perdente, quella di Robben. Fino al ruggito di Wembley, rivincita che dona il paradiso. Per lui, per i suoi compagni, per i tifosi del Bayern e per Jupp Heynckes. Che molla la nave a 68 anni, con la seconda Champions in bacheca (dopo quella del 1998 col Real) e uno scudetto da record. Arjen Robben schianta la storia al minuto 89 di una finale boomerang. Ribery libera l’olandese di tacco, lui s’infila tra i due centrali del Borussia e con un tocco di sinistro, dolce come il suo piede mancino, fa rotolare la sfera alle spalle di Weidenfeller.

Ventiquattro giorni dopo, il Bayern sembra un’altra cosa. La mostruosa condizione atletica, vitale per demolire il Barcellona, non è più quella mostrata un’intera e stagione e, in maniera ancora più roboante, nella doppia sfida coi catalani. Il Borussia pare rispettoso. Si aspetta una brutale aggressione e attende, quieto ma vivo. La squadra di Klopp si trattiene nei primi minuti. Poi, aiutata da un Bayern remissivo, prende coraggio e cambia la marcia della gara. Lewandowski è il primo a scaldare i guanti di Neuer (14′), i cui riflessi sono invece messi alla prova da Blaszczykowski (15′), che calcia da pochi passi e trova la riposta del portierone tedesco. Il Bayern, nel primo tempo, indietreggia anziché mordere. Prende fiato anziché pressare alto. Nella partita più importante, la filosofia opposta a quella interpretata per una stagione intera. Così il Borussia ha vita facile, si affida a un Reus in formato super e per quasi mezz’ora è padrone di Wembley. I bavaresi entrano in partita al 26′, quando un colpo di testa di Mandzukic viene salvato da Weidenfeller con l’aiuto della traversa. La banda di Klopp, spaventata, rischia ancora poco dopo (30′) quando Robben si divora lo 0-1 solo davanti al portiere.

A questo punto il Borussia prende paura e da qui in poi ciascuna delle due risponde colpo su colpo alle iniziative rivali. Lewandowski e Robben, sempre lui, sfiorano il gol prima del riposo, da dove esce una Bayern rivitalizzato. Il vantaggio ha la firma di Mandzukic (60′), che sfrutta un assist di Robben dopo un’illuminazione di Ribery. Il Dortmund replica con un rigore di Gundogan (68′), concesso da Rizzoli per uno scomposto fallo di Dante su Reus. L’1-1 risveglia il vecchio Bayern Monaco. Quello visto contro il Barcellona, che schiaccia l’avversario e lo tramortisce con un ritmo furioso. I bavaresi lavorano ai fianchi gli avversari e li finisco con un colpo di fioretto a un minuto dalla fine. Quando fa più male. Quando ormai non c’è più tempo per rialzarsi dal suolo. Il Bayern, dopo due finali perse dal 2010 a oggi, mette in bacheca il quinto titolo europeo della sua storia. Heynckes vince la sua seconda Champions League, con due squadre diverse, ed eguaglia il record di Hitzfeld, Happel e Mourinho. Al vecchio Jupp manca ancora una partita, prima del congedo. La finale di Coppa di Germania in programma l’1 giugno, contro lo Stoccarda. Dopo Bundesliga e Champions, sarebbe un tris epocale. A quel punto, il suo successore potrebbe solamente eguagliarlo. 

 

FONTE:www.sportmediaset.mediaset.it


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