Fiumicino

18 Febbraio 2016

L’aeroporto di Roma Fiumicino si conferma la porta d’ingresso privilegiata per i passeggeri che provengono dall’Oriente, in particolare dalla Cina.

Nei primi 45 giorni dell’anno, dal 1° gennaio al 15 febbraio 2016, i passeggeri da e per la Cina in transito nello scalo capitolino sono cresciuti di oltre il 47%. Lo dichiara il direttore Sviluppo Marketing Aviation di Aeroporti di Roma (Adr), Fausto Palombelli, in occasione dei festeggiamenti per il Capodanno cinese.

aeropfium“In estate – aggiunto il dirigente di Adr – arriveremo a offrire ben 33 voli settimanali verso una pluralità di destinazioni cinesi, che ha pochi paragoni in Europa. Infatti, insieme a Fiumicino, soltanto il Charles De Gaulle di Parigi può vantare sette destinazioni direttamente collegate con la Cina, oltre Hong Kong e Taiwan”. Tutto ciò “è il risultato delle strategie poste in essere negli ultimi anni, che hanno visto il Leonardo da Vinci protagonista dello sviluppo delle relazioni aeronautiche tra Italia e Cina, arrivando nel 2015 a oltre 500mila passeggeri trasportati su Roma dai vettori cinesi su Roma”.

E adesso, come mostrano i primi dati dell’anno, ci attendiamo anche per il 2016 un ulteriore forte sviluppo”. Ai festeggiamenti per il Capodanno cinese, organizzati a Fiumicino, sono intervenuti anche i rappresentanti di alcune compagnie aree cinesi.

Tutti hanno sottolineato l’importanza degli investimenti che la società di gestione ha dedicato a numerosi servizi in aeroporto: dalla segnaletica in ideogrammi all’acqua calda disponibile presso tutti i punti di ristorazione, alla pubblicazione di un sito in lingua cinese con le informazioni turistiche e di servizio, navigabile anche da smartphone.

di Marco Morino

Fonte:www.ilsole24ore.com/


14 Febbraio 2014

A prescindere da come andrà a finire la vicenda Alitalia, nei cieli italiani il tricolore è ormai passato di moda. Il più che probabile sbarco nel nostro Paese di Etihad, prossimo partner dell’ex-compagnia di bandiera, rende ancora evidente quello che da tempo era sotto gli occhi di tutti: la fetta più grande del traffico aereo italiano se la dividono le compagnie straniere.

Siano esse le low cost britanniche o spagnole o i nuovi dominatori del trasporto aereo mondiale: Emirates, Etihad, in testa. Senza dimenticare le cugine Qatar Airways e la quasi-europea Turkish Airlines.

Fiumicino sempre più forte
A dare retta ai rumors più recenti, per il matrimonio tra Etihad e Alitalia sembra di essere davvero arrivati al capitolo finale. Soprattutto dopo che la prospettiva che il ricorso effettuato da Lufthansa all’UE – il vettore tedesco ha minacciato di ricorrere all’Antitrust contro Alitalia perché l’ingresso di Etihad configurerebbe un aiuto di Stato – possa avere successo si sta allontanando sempre di più perché l’Antitrust europeo non può intervenire se l’acquirente ha origine extra-comunitaria.
Dal punto di vista operativo, poi, le conseguenze sarebbero tali da modificare in modo significativo il quadro del trasporto aereo made in Italy. Le indiscrezioni, infatti, parlano di una decisa riduzione dei voli sulla rotta Milano-Roma, già usciti sconfitti dalla competizione con l’Alta Velocità. Risultato: a Linate, dove pur sempre si concentra il ricco traffico del Nord Italia, si libererebbero alcuni preziosi slot a disposizione di Alitalia. Il risultato sarebbe scontato: indebolire Malpensa a favore di Fiumicino che, nelle intenzioni degli arabi, è destinato a giocare un ruolo fondamentale come hub tra l’Oriente e le Americhe, Nord e Sud. E non è tutto, perché l’aeroporto romano potrebbe diventare il punto di riferimento anche per le rotte operate dai vettori regionali partecipati da Etihad: airberlin, Darwin Airlines, Air Serbia. Obiettivo: riempire gli aerei del Golfo in partenza da Abu Dhabi verso est, sottraendo alle big europee il traffico italiano diretto ai loro hub. Sul medio raggio poi la nuova Alitalia potrebbe provare a sfidare le low cost, contendendo loro le sovvenzioni che oggi gli scali locali elargiscono a piene mani.
Infine, ma non meno importante, sarà la questione tariffaria. «L’ingresso di Etihad in Alitalia porterà a un calo dei prezzi dei biglietti», ha detto Andrea Giuricin dell’Istituto Bruno Leoni. I motivi sono semplici: in primo luogo, il governo italiano ha appena tagliato le tariffe Enav di una percentuale tra il 20 e il 27%. E in secondo, Etihad può contare su forti vantaggi competitivi e fiscali: dal costo del lavoro inferiore del 33% rispetto ai competitor europei, ai risparmi di carburante garantiti dall’utilizzo di aerei di ultima generazione.

Addio alle low cost?

L’arrivo di Etihad fa sorgere alcune domande: che fine faranno le low cost che affollano il panorama nazionale? È vero quello che si vocifera, e cioè che il governo italiano ha in qualche modo promesso ai nuovi alleati arabi di intervenire contro di loro? In effetti, nella bozza del recente decreto Destinazione Italia è contenuta una norma che obbligherebbe gli aeroporti a fare bandi d’asta pubblici fra vettori per l’apertura di ogni nuova tratta. Con il risultato di rendere le procedure troppo burocratiche per chi, come Ryanair & co., vorrebbe lanciare nuove rotte. Al contrario di quanto accade ora, dove le decisioni sugli slot vengono prese con accordi diretti e lasciando ampio spazio di manovra agli scali che puntano sulle low cost.
Il colpo, per i consumatori e gli aeroporti italiani, sarebbe forte. Per i primi, perché la rivoluzione low cost degli scorsi anni ha prodotto un taglio delle tariffe; per i secondi, perché sono molti gli scali italiani dove i vettori no frills detengono la maggior parte del traffico. Per averne una conferma, basta osservare come, nel solo 2013, l’Italia sia stata più che mai al centro dei piani di investimento dei vettori a basso costo. Per occupare gli slot lascati liberi dai vettori tricolori, si sono mosse le due big del settore, Ryanair e easyJet, senza dimenticare Vueling, Volotea, Germanwings e Wizz Air.
Così easyJet inaugurerà una nuova base a Napoli da marzo 2014, oltre a potenziare con l’avvio dell’orario estivo Catania, e introdurre altre cinque rotte su Fiumicino, nuova base del vettore in Italia. Dallo scorso dicembre Ryanair ha lanciato tre nuove rotte per Catania, Palermo e Lamezia da Fiumicino, anche in questo caso diventata per il vettore una nuova base italiana dove, entro settembre, verranno posizionati 12 aerei. E le spagnole Vueling e Volotea non si tireranno indietro: la prima arriverà ad aprire a Roma la seconda base italiana dopo Firenze, posizionandovi otto A320 e triplicando l’offerta attuale; la seconda invece punta a rafforzare la sua presenza sia su Venezia che in Sicilia. Risultato: la quota di traffico a basso costo sui nostri cieli è destinata ad aumentare rispetto ai 60 milioni di passeggeri senza fronzoli che l’Enac ha stimato per il 2012. Più o meno la metà di quelli totali.

Cosa accade nel mondo

Se in Italia il modello low cost continua a mietere successi, altrove le cose vanno ancora meglio. In Africa, ad esempio, da più di un anno sono partiti i voli della nuova low cost panafricana fastjet, fondata da Stelios Ioannou, padre di easyJet, mentre nei primi mesi del 2014 dovrebbe finalmente debuttare anche Jambo Jet, la low cost di Kenya Airways (ma entro il 2020 nasceranno almeno sette nuove compagnie no frills). In Medio Oriente, Flydubai, la low cost collegata ad Emirates, sarà presto affiancata dai vettori a basso costo creati da Qatar Airways e Oman Air, mentre in Asia Singapore Airlines vuole aumentare la sua quota di partecipazione in Tiger Airways, budget airline basata a Singapore e concorrente di AirAsia e Jetstar Airways.
Ma è ancora una volta è l’Europa la regione dove il modello a basso costo sta subendo le più grandi trasformazioni. Nel Vecchio Continente, dagli inizi degli anni Duemila i vettori economici sono arrivati a detenere quasi il 40% del traffico continentale, ed entro il 2020 il 53% dei viaggiatori all’interno dell’Unione Europea salirà a bordo di un volo low cost.
E nei prossimi mesi un’altra novità potrebbe dare un’accelerazione a tutto il settore. «Accadrà quando le low cost faranno il loro ingresso nel mercato del lungo raggio, andando così a sottrarre quote alle legacy sulle tratte più redditizie», ha detto David Jarach, esperto di trasporto aereo e chairman della società diciottofebbraio, a un seminario organizzato da Carlson Wagonlit. La data è già fissata: il 29 marzo 2014, quando la giapponese Skymark lancerà il primo volo sulla Tokyo-Los Angeles. Da parte sua Norwegian ha appena aggiunto alla propria flotta un B787 Dreamliner, per inaugurare a luglio una base a Londra Gatwick per raggiungere New York, Los Angeles e Fort Lauderdale.
Cambiamenti in vista anche per i vettori a basso costo che operano sul breve e medio raggio. «In Europa stanno aprendo nuove basi negli aeroporti principali, come Fiumicino e Bruxelles», ha proseguito Jarach. Senza contare che le compagnie low cost e quelle tradizionali hanno modelli di business sempre più simili. «Le une introducono servizi ancillary propri dei vettori tradizionali. Le altre si legano a vettori low cost di proprietà, come Lufthansa con Germanwings e Air France KLM con transavia.com e Hop!, e come farà la russa Aeroflot con Dobrolet, un vettore con tariffe più basse del 40% rispetto ai prezzi attuali». Quanto alle compagnie regionali, «sono in via di estinzione perché hanno aerei troppo piccoli e il feederaggio viene ormai assegnato ai vettori low cost dei gruppi aerei», ha concluso Jarach.
Insomma, le tendenze sono già delineate: consolidamento nei cieli, dove «i piccoli resteranno esclusi dalla competizione, perché le regole per entrare nei mercati deregolamentati sono stringenti e ci vogliono tanti aerei», un mercato globale dove non si opera da soli, «ma attraverso partnership e integrazioni». A fare da corollario al tutto, il successo sempre più spiazzante dei vettori del Golfo e mediorientali, in grado di rendere più competitive le rotte di connessione fra Europa e Asia. I motivi? Il costo del carburante, ma anche la collocazione geografica dei loro hub: a metà strada del mondo, quindi in grado di massimizzare i ricavi dei voli di feederaggio e di quelli intercontinentali veri e propri.

Giorgio Maggi
 

30 Settembre 2013

Tanta paura ma nessun ferito tra i 151 passeggeri a bordo dell’Airbus A320 proveniente da Madrid

 

07:57 – Paura in fase di atterraggio a bordo di un aereo dell’Alitalia all’aeroporto di Roma Fiumicino. Il velivolo, un Airbus A320 proveniente da Madrid, ha avuto una avaria al carrello ed è atterrato intorno alle 20:40 piegato su un fianco, senza però finire fuori pista. Nessun ferito tra i 151 passeggeri a bordo.

– L’aereo aveva tentato pià di una volta l’atterraggio senza riuscirci poi è stato deciso di usare della schiuma sulla pista per favorire l’atterraggio del velivolo. Per le fasi dell’atterraggio di emergenza sono intervenuti anche i vigili del fuoco di Roma.

L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo ha disposto l’apertura di una inchiesta. Due investigatori sono stati inviati a Fiumicino per svolgere un sopralluogo.

I passeggeri: “Abile il pilota” – E’ stata l’abilità del pilota nelle fasi di atterraggio e le misure di sicurezza immediatamente scattate a Fiumicino a far sì che non ci siano state conseguenze per il volo Az 063 da Madrid atterrato in emergenza alle 20.40. Un’abilità del pilota sottolineata – si è appreso – dai complimenti rivolti al comandante proprio dai 151 passeggeri, che non hanno riportato ferite.

Secondo una prima ricostruzione, il comandante si è accorto che l’aereo aveva un problema di uscita del carrello destro: ha avvisato la torre di controllo che a sua volta ha verificato e confermato il problema: il carrello destro non era uscito. Quindi l’atterraggio, avvenuto con il carrello anteriore e con il carrello sinistro: l’aereo, una volta toccata pista, si è leggermente piegato sul fianco, sull’ala destra. I passeggeri, illesi, sono stati quindi evacuati e fatti scendere attraverso gli scivoli; quindi sono stati trasferiti nella sala d’emergenza cosiddetta “illesi”” ed assistiti dal personale di Aeroporti di Roma e di Alitalia.

Alitalia ha deciso quindi che i passeggeri romani saranno accompagnati, una volta fuori dall’aeroporto, con dei taxi messi a disposizione mentre gli altri verranno trasferiti in albergo con dei pulmini. L’8 giugno scorso un evento simile vide protagonista un aereo della compagnia Wizz Air per un’avaria al carrello sinistro e che finì fuori pista: anche in quella circostanza l’abilità di un pilota italiano permise di evitare gravi conseguenze.

Fonte;www.tgcom24.mediaset.it


15 Settembre 2013

Il fatto ieri mattina  alle 8.30 sul volo per Amsterdam della compagnia aerea olandese. Nessun problema per i passeggeri scesi regolarmente dalla scalette dell’aereo e reindirizzati su altri vettori

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Roma, 14 settembre 2013 – Atterraggio di emergenza stamane per un Boeing 777 della compagnia aerea olandese Klm all’aeroporto di Fiumicino, a causa della perdita d’olio da uno dei due motori. Il velivolo era diretto ad Amsterdam. E’ accaduto, alle 8.30 circa e, a quanto appreso da fonti aeroportuali, non c’è stato nessun problema per i 300 passeggeri scesi regolarmente dalla scalette dell’aereo per poi essere indirizzati su altri voli per Amsterdam. Non si sono segnalati particolari problemi per l’operatività dello scalo.

Fonte:http://qn.quotidiano.net



All’aeroporto di Fiumicino, sulla pista più usata per gli atterraggi (la 16 sinistra) quella cioè orientata per 160° e che scorre più o meno parallelamente all’autostrada per Civitavecchia è entrato in funzione un sistema di avvicinamento considerato all’avanguardia, grazie all’ammodernamento dell’ILS (Instrument Landing System) che l’Enav tiene aggiornato

ROMA– Le fasi dell’atterraggio per i piloti di un aereo sono le più complesse, perché impongono il funzionamento perfetto di complicati apparati di radio assistenza a terra, per i quali è necessaria una periodica e puntigliosa manutenzione, oltre che frequenti aggiornamenti. Da qualche giorno, all’aeroporto di Fiumicino, sulla pista più usata per gli atterraggi, la 16 sinistra (quella cioè orientata per 160° e che scorre più o meno parallelamente all’autostrada per Civitavecchia; l’altra, la 16 destra, è quella più vicina al mare) da qualche giorno, insomma, è entrato in funzione un sistema di avvicinamento considerato all’avanguardia, grazie all’ammodernamento tecnologico del sistema di radionavigazione ILS (Instrument Landing System) che l’Enav – la Società italiana per l’assistenza al volo – periodicamente tiene aggiornato.

GUARDA IL VIDEO

Un investimento di 1,5 milioni. L’ILS serve, in sostanza, per guidare gli aeromobili nella fase finale di un avvicinamento strumentale, di precisione, verso la pista di un aeroporto. Si rivela fondamentale nei casi di atterraggio con bassa visibilità. L’investimento è costato circa 1,5 milioni di euro e consiste, in pratica, nel potenziamento del sistema di avvicinamento già presente nella pista. ”Si tratta – ha detto l’amministratore unico di Enav, Massimo Garbini – di un nuovissimo congegno, che entra in funzione dopo le verifiche strumentali in volo, effettuate dai nostri velivoli del servizio Radiomisure”.

La garanzia contro possibili interferenze. Facciamo un esempio, con Maurizio Paggetti, direttore  operativo dell’Enav, al quale si è chiesto: se atterriamo oggi sulla pista 16 sinistra di Fiumicino, dopo l’aggiornamento dell’ILS attuale, quali differenze troviamo rispetto a prima? “Nessuna di immediata percezione”, ha risposto, “sappiamo però che questo aggiornamento sul medio periodo garantirà un’affidabilità maggiore, in termini di resistenza ad eventuali interferenze e in termini di minori interventi di manutenzione”

Quel sentiero inclinato prima di toccare terra. L’ILS traccia sul quadro di comando nel cockpit (la cabina di comando dell’aereo) il corretto allineamento dell’aereo in avvicinemanto alla pista dell’eaeroporto, immettendolo poi, nella fase finale, su un piano inclinato di 3 gradi fino a quando riesce a toccare il terreno con le ruote. I 3° di inclinazione è il valore standard imposto dalle norme internazionali, con piccole eccezioni che consentono variazioni di qualche “zero-vergola”, fino ad un grado intero, come nel caso del centralissimo aeroporto di London City, dove gli aerei sono praticamente costretti a scendere quasi in picchiata, dovendo rispettare una percorso lungo un sentiero inclinato di ben 4 gradi.

Le tre categorie di ILS. L’ILS porta gli aerei fino al momento in cui si stabilisce il contatto visivo, fino  a distanze minime. Esistono tre categorie di ILS possibili (CAT  I  – CAT  II  – CAT  III): la prima consente un avvicinamento a terra una visibilità orizzontale lungo il piano inclinato dell’atterraggio fino a 550 metri; la CAT II fino a 300; la CAT  III fino a 75 metri dalla soglia di contatto a terra. L’inizio del piano inclinato per la discesa comincia in genere a circa 18-20 miglia, circa 10 chilometri.

I 39 aeroporti italiani.
Normalmente, l’aggiornamento degli strumenti avviene molto prima della loro scadenza naturale, in tutti e 32 aeroporti italiani (in tutto sono 39) dove sono installati i sistemi ILS, che comunque anche prima della scadenza garantiscono in ogni caso livelli standard di sicurezza nelle manovre di atterraggio. Standard stabiliti dall’ICAO (l’agenzia ONU dedicata all’aviazione civile) arricchiti anche da altri standard stabiliti dall’Unione Europea. Gli aeroporti italiani sprovvisti del sistema ILS sono 7: Foggia, Rieti, Salerno, Torino Aeritalia, Venezia Lido e Urbe a Roma. Ce ne sono altri che hanno invece il “localizzatore”, una sorta di “mezzo ILS” che trasmette segnali radio a 25 miglia (45-50 km) per suggerire il giusto assetto dell’aereo sull’asse verticale, sopra-sotto, senza dare informazioni riguardanti l’assetto destra-sinistra. Gli aeroporti che usano questo sistema sono: Albenga, Bolzano, Lampedusa e Reggio Calabria.

Fonte:www.repubblica.it



AGI) – Fiumicino, 1 apr. – Nuovo collegamento Alitalia con London City inaugurato oggi all’aeroporto di Fiumicino. Operato con i nuovi Embraer E-190 da 100 posti, il nuovo volo (AZ212) e’ attivo tutti i giorni a eccezione della domenica con partenza alle 9.30 dal Leonardo da Vinci. L’arrivo nella capitale britannica e’ previsto alle 11.10 locali. Da London City il volo parte per Roma Fiumicino alle 11.40 locali per atterrare nella capitale italiana alle 15.20. Le tariffe per i nuovi voli Roma-London City partono da 187 euro andata/ritorno (tasse incluse). (AGI) .

Fonte: www.agi.it


3 Febbraio 2013

La Compagnia sostiene: colpa del forte vento…

Due persone in codice rosso. L’incidente a un Atr 72 Alitalia, ma operato dalla romena Carpatair, proveniente da Pisa con 50 persone a bordo. Passeggeri ascoltati dalla polizia

Un aereo Alitalia Atr 72 proveniente da Pisa e in atterraggio all’aeroporto di Roma, Fiumicino, è finito fuori pista per circa 300 metri. Il primo bilancio dell’incidente è di sedici feriti, e di questi due ricoverati in codice rosso negli ospedali di Roma. Gli altri passeggeri che hanno riportato contusioni, soprattutto dagli oggetti usciti dalle cappelliere, sono stati medicati nell’infermeria dell’aeroporto. I feriti più gravi sono un’assistente di volo e un passeggero: la prima avrebbe subito danni alla colonna vertebrale ed è stata traspotata in elisoccorso al Policlinico Gemelli, il secondo è ricoverato al San Camillo con una frattura del femore. A bordo c’erano 46 persone e 4 membri di equipaggio.

IL FORTE VENTO – Intorno alle 23.45 è arrivata la nota ufficiale di Alitalia. L’incidente è stato causato «dal forte vento». La nota precisa che «tutti i passeggeri che necessitavano di cure e di accertamenti ulteriori sono stati portati in ospedale. Di essi solo uno ha riportato una frattura del femore. Alitalia ha attivato, per i parenti dei passeggeri, il numero verde 800551350 dall’ Italia, e lo 00390665859051 per le chiamate dall’estero».

SOSPESA LA COLLABORAZIONE – La compagnia di bandiera comunica anche che è stata inoltre avviata un’inchiesta e contemporaneamente «sono stati sospesi tutti i voli operati da Carpatair per conto di Alitalia su Pisa e Bologna». L’accordo era in vigore dal 20 settembre 2011.

I DANNI – L’aereo, che può portare fino a 72 passeggeri, era decollato da Pisa alle 19.15 ed è atterrato a Roma alle 20.15. Uno dei passeggeri soccorso: «Tanta paura, alcuni di noi credevano di morire. A bordo urlavano tutti». Il veLivolo si trova sull’erba ed è leggermente inclinato su un lato ed ha un carrello rotto. Anche il sottopancia del muso dell’aereo presenta danni e alcuni detriti sono sparsi intorno al velivolo. Tutte le porte da entrambi i lati della fusoliera sono aperte e sul fianco sinistro è in funzione la scaletta di sicurezza.

GLI INCIDENTI PRECEDENTI – I tecnici stanno comunque valutando cosa ha provocato il fuori pista del velivolo, che è condotto dall’operatore romeno Carpatair, con sede a Timisoara. Non è la prima volta che la compagnia dell’Est Europa incappa in incidenti: solo nell’ultimo mese e mezzo si sono regitrati problemi proprio su un volo Pisa-Roma e su un collegamento da Ancona alla Capitale. Rimane, come sostiene Alitalia, maggiormente accreditata l’ipotesi del forte vento che in quel momento soffiava sulla zona dello scalo , ma è al vaglio anche quella di un errore umano. I due piloti dell’aereo sono stati sentiti dai dirigenti dello scalo per ricostruire le fasi dell’incidente. Sull’episodio sono state aperte due inchieste, una della Procura di Civitavecchia l’altra dall’Ansv (l’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo). I vertici dell’aeroporto hanno chiarito che ci sono stati disagi ma che lo scalo è sempre rimasto aperto: il traffico è regolare ed è stata chiusa solo la pista 16, interessata all’incidente (guarda).

I PASSEGGERI ASCOLTATI DALLA POLIZIA – La polizia dell’aeroporto di Fiumicino, su indicazione del magistrato competente, ha già cominciato a raccogliere le deposizioni e le testimonianze dell’equipaggio e dei passeggeri dell’aereo andato fuori pista a Fiumicino. La maggior parte dei passeggeri ha trascoorso la notte ospite in un albergo. Per recuperare i bagagli a bordo dell’aereo si dovrà comunque attendere la conclusione delle operazioni di messa in sicurezza dell’Atr 72.

 


24 Gennaio 2013

Ad annunciarlo le sigle sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti, sottolineando che “i piloti e gli assistenti di volo di tutta Europa si mobiliteranno contro le nuove regole imposte dalla Commissione europea”. Sit-in a Fiumicino e a Malpensa

Martedì 22 gennaio, “è la giornata di mobilitazione europea per la sicurezza aerea”. Lo annunciano unitariamente Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti sottolineando che “i piloti e gli assistenti di volo di tutta Europa si mobiliteranno contro le nuove regole imposte dalla Commissione europea sugli effettivi tempi di volo e di servizio”.

Secondo quanto riferiscono le organizzazioni sindacali di categoria “l’azione comprenderà dimostrazioni simultanee nei principali aeroporti europei, la consegna alla Commissione europea di circa 100 mila firme, flash mob, sensibilizzazione verso i passeggeri e possibili astensioni locali dal lavoro”. In Italia – spiegano – il personale navigante aderirà alla giornata di azione europea con un sit-in dalle 9 alle 13 davanti all’entrata del Terminal 3 (area partenze) dell’aeroporto di Fiumicino ed a Malpensa davanti al T2.

“Le nuove regole europee – spiegano infine Filt, Fit e Uilt – consentiranno alle compagnie aeree di programmare turni di volo al limite della sicurezza, in quanto gli equipaggi potranno essere in servizio 20-22 ore consecutive con le maggiori ricadute nei voli notturni”.

Fonte:http://tg24.sky.it


19 Ottobre 2012

ROMA – Era stato espulso dalla Romania. E i poliziotti lo stavano accompagnando ad Algeri. Ma durante lo scalo all’aeroporto di Fiumicino un nordafricano ha approfittato della distrazione dei poliziotti romeni ed è scappato a piedi sulle piste del Leonardo da Vinci. Tutto sotto gli occhi degli altri passeggeri, tra i quali anche una nutrita rappresentanza di politici come il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini, il segretario del Pdl Angelino Alfano e il deputato europeo del Pdl Antonio Tajani.

Con loro anche il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa. Tutti stavano facendo rientro dal congresso del Ppe a Bucarest. E’ successo ieri sera sulle piste dall’aeroporto intercontinentale di Fiumicino. E allo scalo romano ancora non riescono a crederci. Alle 19,40 il volo di linea dell’Alitalia AZ495, decollato qualche ora prima dalla capitale romena, tocca la pista del Leonardo da Vinci.

L’aereo è quasi al completo. Tra i passeggeri anche una folta rappresentanza di politici italiani. Il velivolo dopo il rullaggio arriva al finger. Il pilota effettua tutte le manovre necessarie e si collega all’aerostazione. L’altoparlante dà l’annuncio e a quel punto l’equipaggio fa uscire i passeggeri. Ma improvvisamente scatta un allarme. Qualcosa non funziona nel corridoio di collegamento. Così i viaggiatori vengono fatti scendere in pista dove ad attenderli ci sono i classici pullman pronti a portarli in aerostazione.

Eppure il bus non parte. Il motivo? A bordo c’erano anche tre cittadini algerini espulsi dal governo di Bucarest e accompagnati da sei poliziotti romeni. Come da procedura internazionale, i tre espulsi, insieme agli agenti, lasciano l’aereo per ultimi. I tre nordafricani salgono sul bus, ovviamente senza manette, e al loro fianco i poliziotti. Ma un secondo prima che si chiudano le porte accade quello che solitamente si vede solo nei film: uno dei tre stranieri riesce a districarsi e si lancia fuori dall’autobus cogliendo di sorpresa tutti. Due poliziotti romeni goffamente provano a rincorrerlo mentre gli altri quattro colleghi tengono d’occhio gli altrui due algerini.

Comincia così una caccia all’uomo per le piste dell’aeroporto: l’algerino è veloce e ha fiato, i due romeni si allontano metri dopo metri.
Tutto sotto gli occhi increduli degli altri passeggeri. Qualcuno estrae anche il telefonino nel tentativo vano di riuscire e riprendere l’incredibile scena. Ma non fa in tempo, il nordafricano è già lontano.

Per fortuna dei poliziotti romeni e per sfortuna del fuggiasco la scena viene vista anche da una pattuglia della Polaria di Fiumicino. Due poliziotti a bordo di un’auto si lanciano all’inseguimento e alla fine riescono a catturare lo straniero. Il pullman riparte verso l’aerostazione. Il fuggiasco viene portato negli uffici della Polaria dove gli agenti italiani lo prendono in consegna insieme agli altri due connazionali. Almeno fino alle 21,40 quando vengono definitivamente imbarcati du un volo destinato ad Algeri.

Fonte:www.ilmessaggero.it


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