TOUCH AND GO DI UN CIRRUS SR-22 GTS D-EPBO ( C/N 1842) PRIVATO SULL’AEROPORTO DI MODENA MARZAGLIA
P.G.
TOUCH AND GO DI UN CIRRUS SR-22 GTS D-EPBO ( C/N 1842) PRIVATO SULL’AEROPORTO DI MODENA MARZAGLIA
P.G.
Topo Gigio è quello che gli ufologi sostengono di aver visto riflesso nello spazio. Un Ufo,invece, è quello che altri ritengono si nasconda nell’immagine scattata da Scott Kelly, l’astronauta della Nasa di stanza ormai da sette mesi sulla Stazione Spaziale Internazionale.
Lo strano oggetto è stato fotografato dall’astronauta mentre la Iss sorvolava la penisola indiana alla velocità di 28.800 km/h. E definisce particolari che coinciderebbero con il più classico degli stereotipi legati ai dischi volanti.Tuttavia, a ben guardare, non sembra proprio un oggetto non identificato quello immortalato da Kelly. Come nemmeno sembra celarsi la silhouette del famoso Topo Gigio, l’indimenticabile pupazzetto che molte generazioni hanno conosciuto e con il quale sono cresciute. Infatti, vagliando minuziosamente la foto, ci vuole molta fantasia. Che gli ufologi nostrani abbiano preso un abbaglio?
Probabilmente, tale scherzo si deve ad un gioco di luci e riflessi del Sole proiettati dall’apparecchiatura fotografica che, al momento dello scatto, era al buio. Non è la prima volta che accade. Già altre immagini, infatti, avevano sortito tale effetto. In diverse occasioni, la sezione del modulo Columbus, uno dei tanti che compongono la Iss, è stata riflessa dai raggi solari dando luogo a giochi di luci e forme che spesso hanno stuzzicato la fantasia di molti.
Ovviamente, al popolo italico ricondurre il tutto a Topo Gigio sembra alquanto scontato. Sebbene bizzarro. Ovviamente, gli esperti d’oltreoceano non conoscono il nostro topo parlante. Quindi, a ragione, possiamo affermare che ognuno, nell’immagine di Kelly, vi ha visto quello ha voluto vederci. Sebbene, rassicurano gli scienziati, nessun Ufo è comparso nei pressi della stazione orbitante..
Ma ci teniamo a precisare che la fonte, ovvero il simpatico e autorevolissimo astronauta americano Scott Kelly, nell’immortalare la scena proprio non aveva in mente la valanga di supposizioni cui avrebbe dato adito. Anche perchè impegnato in una missione decisamente molto interessante. Al suo settimo mese di permanenza sulla Iss, dicevamo, l’astronauta della Nasa vi rimarrà per un periodo totale di circa un anno. Sotto osservazione, infatti, è quello che la comunità scientifica definisce paradosso dei gemelli. Si tratta di un paradosso ipotizzato da Einstein secondo il quale, nel corso di un viaggio spaziale alla velocità della luce, il gemello in orbita e l’altro sulla Terra, “assorbono” il trascorrere del tempo in modo diverso. Quest’ultimo “invecchia” più in fretta. Una straordinarietà cui anche il mondo cinematografico si è rivolto. Basti pensare alla trama di film campioni d’incassi come Interstellar.
Fonti: www.tecnoandroid.it/ & Il Messaggero
Bella a livello metereologico e al livello di spettacolo.
Fin dal mattino i “volovelisti” hanno dato il meglio, supportati anche dal caldo che ha creato le termiche sulle quali si sono librati i modelli del Signor Cammellini e del Signor Storchi.
E proprio l’aliante di quest’ultimo è stato vittima di un incidente durante il lancio col “dolly”, uno speciale carrello dotato di una “culla sagomata” che permette all’aliante di decollare come un’aereo staccandosi poi dal carrello quando raggiunge la velocità di rotazione.
E proprio dopo essersi staccato il maxi aliante ha bruscamente impennato, perdendo il blocco motore-elica impennando verso l’alto e finendo sull’erba accanto alla pista riportando danni molto gravi.
Cesare Solmi di Mantova si è esibito con una bellissima riproduzione di un North American T2 Buckeye addestratore imbarcato dell’US NAVY in servizio dal 1959 al 2008, ed un altrettanto spettacolare e molto realistico, soprattutto nel modo di volare Boeing 727-100 recante le insegne della compagnia aerea Ansett Australia, fondata nel lontano 1936 e dichiarata fallita per bancarotta nel 2002
Aldo Badiali da Bologna si è presentato invece con un elicottero BellAH-1S dell U.S. ARMY, un Aero L-39 che come l’ultima volta non ne ha proprio voluto sapere di mettersi in moto causa rottura del sensore della temperatura della turbina ed un bellissimo aereo acrobatico addirittura “turboalbero” col quale s’è esibito con tanto di fumogeno.
Vando e Stefano Grazioli, perseguitati dalla sfortuna.
Prima il buon Stefano che doveva testare un sistema di “lancio missili” montato in un pilone subalare del suo Fiat G-91R nei colori dell’Aviazione Militare Portoghese, che purtroppo non ha potuto aver luogo in quanto durante una cabrata si è spenta la turbina del jet con una fumata bianca, tutti pensavamo fosse il missile invece quando lo abbiamo visto scendere silenzioso ci siamo resi conto del guaio.Fortunatamente nessun danno
Vando ahimè dopo alcuni voli entusiasmanti col suo Sukhoy SU-22 “Fitter H”, durante l’estrazione del carrello durante la manovra d’atteraggio , lo ruotino anteriore si è svitato ed è caduto al centro della pista con conseguente atterraggio sul muso. Nulla di irreparabile comunque.
Altro volo altro colpo di sfortuna, questa volta catastrofico.
Dopo aver dato tutta manetta al Sukhoy il velivolo si stacca dal suolo punta il muso verso l’alto per la salita quando di colpo la turbina si ammutolisce.
Vando riesce a riportare il velivolo a terra che impatta di coda fermandosi sul bordo della pista dell’Aeroporto lasciando uscire dallo scarico un fumetto bianco.
Tutti pensavamo fosse lo spegnimento della turbina ma poco dopo dal fumo sono partite le fiamme domate a fatica da alcuni di noi, io addirittura con un estintore a polvere prestato da Manuele Cuoco dell’Ostaria Gente dell’Aria.
Finalmente dopo qualche minuto d’ansia tutto è finito ma del velivolo non è rimasto quasi più nulla.
I ragazzi di Verona si sono esibiti col “sibilante” Cobrajet KJ-66 , velocissimo experimental a turbina con coda bitrave.
Un altro ragazzo da Bologna ha volato con una riproduzione del sempre meraviglioso F-4E Phantom II “Betty Lou” del 388 Fighter Wing dell’USAF basato a Korat (Thailandia )nel 1969 in piena Guerra del Viet Nam.
Due aeromodellisti hanno portato un piccolo monorotore ad elica acrobatico.
Si è esibito un’altro socio con un bellissimo Aermacchi MB-339 con livrea New Zeland Air Force.
Antonio da Parma si è infine esibito col suo coloratissimo Eurofighter Typoon
GUARDA FILMATO
www.youreporter.it/video_Bellissima_giornata_aeromodellistica_all_Aeroporto_di_Modena
www.youreporter.it/video_Bellissima_giornata_aeromodellistica_all_Aeroporto_di_Modena_2
P.G.
Soci aeromodellisti dell’Aero Club di Modena hanno dato sfogo alla loro fantasia e voglia di volare regalando esibizioni mozzafiato, anche in coppia…
Il nostro amico Stefano Gogl ha addirittura replicato, con uno splendido Aermacchi MB-339A recante la livrea anni 90′ della 61° Brigata Aerea di Lecce Galatina, l’intero display del solista della Pattuglia Acrobatica Nazionale Frecce Tricolori.
Altri due aeromodellisti si dono dapprima esibiti “in singolo” entrambi con due stupende repliche di Eurofighter Tiphoon, uno recante le insegne del 4° Stormo di Grosseto ed uno con la livrea “fictional“della Patrouille Suisse.
Dopo di che si sono esibiti in coppia con addirittura”accenni“di volo in formazione.
Il “Colonnello Wandoscky“, ovvero il nostro amico Vando, si è esibito ai comandi del suo Tupolev e del nuovo nato, il Sukhoy 22M Fitter.
Oscar da Milano ha portato con se un fantastico F-100 dell’USAF ed un BAe Hawk nella livrea della Pattuglia Acrobatica inglese Red Arrows
GUARDA VIDEO
www.youreporter.it/video_Aeromodelli_a_turbina_all_Aeroporto_di_Marzaglia_video
www.youreporter.it/video_Aeromodelli_a_turbina_all_Aeroporto_di_Marzaglia_foto
P.G.
Tempo invernale, pioggia freddo ed umidità non hanno fermato appassionati e semplici curiosi che fin dalle 7,00 del mattino lungo Via Emilia Centro fino alle 19,00 all’Autodromo di Modena hanno potuto ammirare e fotografare auto che hanno fatto la storia delle 4 ruote.
Dalla stupenda e regale Alfa Romeo 2500 S del 1950 alla Topolino, dalla Lancia Aurelia B20 Gt Coupè del 1955 alla Ferrari 512 BB.
Una carrellata di autentici pezzi da museo che si alternavano a vetture di tutti i giorni degli anni 70’ e 80’ come la stupenda e sempreverde Alfa Romeo GT 1300 Junior, la Opel GT 1900 Conrero del 1969 e la fantastica Renault Alpine 1600 SC.
L’intensa pioggia non ha fermato nemmeno i giri di pista dietro la “SAFETY CAR” e la parata finale con tutte le vetture schierate sullo “Starting Grid”
Un’altra grande giornata all’insegna della passione per i motori e dello stare insieme.
GUARDA VIDEO
www.youreporter.it/video_I_motori_di_Via_Emilia
http://www.youreporter.it/video_I_motori_di_Via_Emilia_2
P.G
(WAPA) – La Nato ha rilasciato una serie di foto che mostrano come la Federazione Russa stia concentrando molte truppe ed equipaggiamenti, inclusi numerosi aerei ed elicotteri, lungo il confine con l’Ucraina, alimentando la tensione internazionale generata dall’occupazione della Crimea.
Gary Deakin, direttore del Comprehensive Crisis Operations and Management Center dell’alleanza atlantica, ha definito le forze di Mosca nell’area “In grado di muoversi velocemente se gli venisse ordinato. Si tratta di una preoccupazione, perché rappresenta una vera minaccia per l’Ucraina”.
Una delle immagini mostra 21 elicotteri su una pista d’atterraggio “Che prima non c’era”, costruita in un campo nei pressi della città di Belgorod, a circa 40 km dal confine ucraino. Nei pressi si trovano anche allineati 40 carri armati e 100 veicoli di fanteria, “Sebbene non ci sia traccia di una base permanente”. Secondo Deakin il fatto che i mezzi non siano camuffati “Significa che sei pronto ad andare o che vuoi essere visto”.
Alcune delle foto mostrano alcune basi temporanee nei pressi del Mar d’Azov (una sezione settentrionale del Mar Nero), non lontano dalla Crimea. In una è possibile riconoscere alcuni aerei caccia come dei Sukhoi Su-24, Sukhoi 27 e MiG-31, che secondo Deakin “Possono raggiungere l’Ucraina in pochi minuti”.
Il Sukhoi Su-27 (nome in codice Nato: Flanker) è un caccia per superiorità aerea entrato in servizio nel 1984. I principali operatori sono le aeronautiche militari di Russia e Cina. Gli esemplari costruiti sono poco meno di 700. Sukhoi si è basata sul Su-27 per sviluppare vari altri modelli, come il Su-30, il Su-33 Flanker-D, il Su-34 Fullback ed il Su-35 Flanker-E.
Il Sukhoi Su-24 (nome in codice Nato: Fencer) è un aereo da attacco bimotore onnitempo, attualmente operato da Russia ed Ucraina, oltre che da alcuni Stati africani e medio-orientali.
Il Mikoyan MiG-31 (nome in codice Nato: Foxhound) è un aereo caccia intercettore supersonico sviluppato per sostituire il MiG-25 “Foxbat”. È attualmente utilizzato solamente dalle aeronautiche militari di Russia e Kazakistan. (Avionews)
(0092)
Fonte:www.avionews.it
Questa foto scattata il 27 Dicebmre scorso << “mamma mia come passa il tempo” >> di ritorno da Portoroz ( Vedi articolo https://aeroclubmodena.it/2013/12/gita-di-fine-anno-a-portoroz-con-mangiata-di-pesce-a-piran/ ) a bordo del Piper Pa-28R 201 I-EMHW (c/n 28R-7737125) , quando all’incirca tra Chioggia e Ferrarra abbiamo raggiunto l’altro velivolo della spedizione, il Piper-28 180 I-MODU (c\n 8-8190188) .
Al momento dello scatto eravamo in una sorta di ” volo in formazione ” ad una distanza di circa 150 \ 200 metri, la velocità dell’aero dal quale ho scattato la foto però era leggermente maggiore, circa 10-15 nodi e di li a poco la ” formazione ” si ruppe.
Per
Piergiorgio”pierinoinflight”Goldoni
In una delle tante foto scattate dall’astronauta italiano Luca Parmitano all’interno del proprio profilo di Twitter, ce n’è una inquitante che ha fatto non poco preoccupare le migliaia di follower che lo seguono. In particolare Parmitano ha pubblicato la foto della scia di un missile e una nube di Gas dallo Spazio. I due nuovi scatti, arrivati dopo l’aurora boreale, sarebbero quelli relativi al lancio di un missile dalla Terra. Difficile infatti assistere ad un fenomeno del genere in diretta dalla Stazione Spaziale Internazionale. Secondo quanto si sta raccogliendo dalle informazioni ufficiali, si tratterebbe del missile Topol/SS-25 da Kapustin Yar. Il test sarebbe stato effettuato il 10 ottobre dalla piattaforma del Kapustin Yar in Kazakhstan. Secondo quanto riporta il sito delle forze strategiche nucleari russe il lancio è servito per “testare le caratteristiche del missile Topol e del nuovo equipaggiamento bellico per missili balistici intercontinentali”.
Le acque dei laghi di Bracciano, Vico e Martignano
Aurora Boreale sulla città
Cielo sereno sopra Melbourne
La ” Grande Mela ” non dorme mai…
Le ipnotiche sfumature di blu del Mar dei Caraibi.
VEDI LE ALTRE FOTO SU
Fonte:www.agi.it