Francia

26 Ottobre 2016

L’ordigno, secondo fonti russe, potrebbe essere pronto entro il 2018. Dotato di 16 testate atomiche ha un raggio d’azione di 10 mila chilometri.

 

WASHINGTON – Flotte in movimento, soldati Nato prossimamente nel Baltico e in Norvegia, voli spia. La Russia e l’Alleanza «duellano» con mosse e accuse. L’ultima news riguarda il progetto di un nuovo missile nucleare annunciato da Mosca: si chiama RS 28, noto anche come Satan 2, e dotato di 16 testate atomiche.

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La propaganda
L’ordigno, secondo le fonti russe, potrebbe essere pronto entro il 2018, un’arma destinata a sostituire gli attuali SS 18. Con un raggio d’azione di circa 10 mila chilometri il Satan «è in grado di sconvolgere con le sue testate multiple un’area grande quanto la Francia o il Texas», proclama l’agenzia Sputnik, voce propagandistica del Cremlino con la tendenza a rullare i tamburi.

Esperti americani sottolineano, invece, che le novità riguardano l’elettronica, aggiornata e resa più precisa rispetto ai vecchi modelli: «La potenza e il raggio non cambiano», ha affermato uno degli analisti. Sempre secondo le indiscrezioni i tecnici hanno testato il primo «stadio» del missile in agosto e una testata in primavera.

La portaerei verso la Siria
La notizia del Satan 2 accompagna quelle sul lungo viaggio della flottiglia russa guidata dalla portaerei Kuznetsov e diretta in Siria. Non appena è partita dalla base di Severomorsk è stata subito «filata» da numerose unità della Nato che hanno diffuso foto e indicato la posizione della nave.
La task force dovrebbe raggiungere le acque siriane entro i primi giorni di novembre. La sorveglianza della Kuznetsov si è tramutata in una grande esercitazione dell’apparato atlantico, con il coinvolgimento di aerei, sommergibili e fregate norvegesi, britanniche, portoghesi, spagnole.

Polemiche con la Spagna
A proposito della Kuznetsov è sorta una polemica nei confronti della Spagna. Le autorità iberiche hanno autorizzato l’attracco della portaerei a Ceuta, operazione prevista per venerdì e legata al rifornimento. Dalla Nato hanno espresso disappunto e preoccupazione, critiche aperte anche dalla Gran Bretagna. Il governo di Madrid ha preso tempo, ma è stata Mosca a risolvere tutto: nel pomeriggio i russi hanno ritirato la richiesta di scalo nel porto iberico.

Fonte:www.corriere.it/


12 Marzo 2016

Una donna ha messo in un borsone la piccola haitiana che voleva adottare.

Scoperta dagli altri passeggeri una valigia sul volo Istanbul-Parigi

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PARIGI – Viaggiava nascosta in un bagaglio a mano sull’Airbus AF1891 in volo da Istanbul a Parigi.

A scoprire la bimba di quattro anni sistemata nella cappelliera è stato uno dei passeggeri. “C’era qualcosa che si muoveva – ha raccontato alla stampa francese – la borsa di tessuto apparteneva a una donna seduta nel retro dell’apparecchio”. Allertato dai passeggeri il personale di bordo si è immediatamente rivolto alla proprietaria per chiederle di aprire quella valigia.
La bimba era stipata dentro, evidentemente senza check-in e senza biglietto, in buona salute. All’arrivo lunedì sera all’aeroporto parigino di Roissy-Charles-de-Gaulle sono stati consegnati entrambi alla polizia.

Secondo fonti aeroportuali, la donna stava cercando di portare a casa la bimba (di Haiti) per cui aveva avviato una proceduradi adozione. A Istanbul la polizia ha rifiutato l’imbarco della piccola, allora l’aspirante ‘mamma’ – precisano le fonti – avrebbe “deciso di nascondere la bambina in una borsa e salire a bordo di un altro volo dopo aver acquistato un altro biglietto”.
Fonte:www.repubblica.it/


4 Marzo 2016

 Sfiorata la collisione in volo tra un Airbus e un drone.

E’ successo a Parigi lo scorso 19 febbraio quando un Airbus A320 della Air France, partito da Barcellona,aveva iniziato la sua discesa sull’aeroporto Charles-de-Gaulle. A riportare la notizia e’ stato oggi l’ Ufficio d’inchiesta e analisi francese (BEA) che ha definito l’incidente ‘grave’.

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L’aereo si trovava a 1.600 metri d’altezza quando ‘il copilota si e’ accorto della presenza di un drone a ore 11′, cioe’ sulla sua sinistra, ha dichiarato il portavoce della BEA che ha aperto un’ inchiesta sull’incidente ancora in corso.

 

Il copilota ha immediatamente ‘disconnesso il pilota automatico e effettuato una manovra per schivarlo, mentre informava il comandante di bordo della presenza di un drone’ hanno precisato dall’Ufficio d’inchiesta. Il comandante di bordo, ha aggiunto la BEA, che nel frattempo poteva osservare il drone, ha stimato una distanza di soli 5 metri tra l’oggetto e l’ala sinistra del velivolo.

 

Ancora nessuna informazione riguardo i passeggeri presenti a bordo (un A-320 puo’ trasportare massimo 160 passeggeri), ne’ sulla grandezza del drone.

 

Fonte:www.repubblica.it/


24 Marzo 2015

Il ministro francese dell'Interno Bernard Cazeneuve vicino al luogo del disastro dell'Airbus 320 di GermanwingsSEYNE LES ALPES, Francia (Reuters) – Un Airbus della Germanwings, compagnia aerea low cost di Lufthansa, con 150 persone a bordo, è precipitato questa mattina in un’area alpina del sud della Francia. Le autorità francesi ritengono non ci siano sopravvissuti.

Secondo la compagnia aerea, il velivolo si è schiantato dopo una discesa durata otto minuti. L’ultimo contatto con i radar francesi si è verificato alle 10,53, a un’altezza di circa 6.000 piedi.

La Dgac, authority francese per l’aviazione civile, ha detto che l’aereo non ha lanciato alcun Sos, ma sono stati gli uomini-radar ad attivare le procedure di emergenza.

Il velivolo è caduto vicino al villaggio di Meolans-Revel, circa 100 km a nord di Nizza, non lontano dal confine italiano, ha riferito la Dgac.

In una informativa al Parlamento francese, il premier Manuel Valls ha detto che un elicottero è riuscito ad atterrare sul luogo del disastro, verificando che non ci sono superstiti.

L’Airbus A320 precipitato era in uso da 24 anni e di proprietà di Lufthansa dal 1991, secondo il database online airfleets.net. Il capitano volava da 10 anni.

Per il momento né Germanwings né le autorità che indagano sul disastro hanno avanzato ipotesi sulle cause dell’incidente. La compagnia ha detto che l’aereo era stato controllato ieri da tecnici della Lufthansa.

Per le autorità francesi ci vorranno “giorni” per recuperare i corpi delle vittime, dato che la zona è montuosa e difficilmente raggiungibile.

Un portavoce del vicepremier spagnolo Soraya Saenz de Santamaria ha detto che a bordo c’erano “45 persone con cognomi spagnoli”. Sarebbero invece 67 i tedeschi a bordo, ha detto Germanwing, avvertendo però che i numeri potrebbero cambiare.

 

Si teme che a bordo ci fosse anche una scolaresca di 16 studenti accompagnata da due insegnanti della cittadina tedesca di Haltern Am See.

Il cancelliere tedesco Angela Merkel si è detta “profondamente turbata”.

(Jean-François Rosnoblet)

 

Fonte:http://it.reuters.com/


22 Dicembre 2013

Lam Kok aveva appena acquistato un grande vigneto nell’area di Bordeaux. Con lui c’erano il figlio di 12 anni, il cui corpo è l’unico finora recuperato, un consulente-interprete e il cittadino francese che gli aveva venduto la proprietà

BORDEAUX – Il miliardario cinese Lam Kok aveva appena acquistato un grande vigneto nella regione di Bordeaux e stava sorvolando la nuova proprietà quando l’elicottero su cui viaggiava è precipitato nel fiume Dordogna. Con lui c’erano il figlio di 12 anni, un consulente finanziario e interprete di nazionalità cinese, il francese James Gregoire, che aveva venduto all’uomo d’affari Château de La Rivière ed era ai comandi del velivolo. Finora è stato ritrovato soltanto il corpo del bambino. E ci sono pochissime speranze di trovare ancora in vita qualcuno degli altri occupanti dell’elicottero.

Lam Kok, 46 anni, presidente del Brilliant, è stato un pioniere degli investimenti asiatici nel settore vinicolo francese. Si occupava di commercio di tè d’alta qualità e immobili di lusso.

L’incidente, le cui cause restano da chiarire, è avvenuto durante un volo per celebrare la compravendita e ammirare i 65 ettari di vigneto. Un affare indicato da fonti locali come il più importante, in termini di valore economico, mai concluso da un cinese nel settore vitivinicolo della regione

Nella foto l’avvocato della famiglia Kok, Rnlin Shi, parla con i poliziotti francesi (afp)

Fonte:www.repubblica.it



Il Dassault Super Étendard (dal francese: super stendardo) è un aereo da attacco al suolo monomotore imbarcato sviluppato a metà degli anni settanta dalla ditta francese Dassault Aviation.

File:Super-Etendard 1.jpg

Impiegato dalla Marine Nationale anche nel ruolo antinave, ha partecipato, con le insegne della Aviación Naval argentina, alla Guerra delle Falkland. Dal 1986 è stato sottoposto a diversi aggiornamenti, denominati standard, che lo portarono ad assumere la designazione definitiva di Super Étendard Modernisé; la sostituzione dell’intera linea con i più recenti Rafale M è incominciata nel 2006.

Storia

Sviluppo

Verso la fine degli anni sessanta, quando l’Aeronavale era basata sulle attività di volo del Crusader statunitense, l’Étendard IVM/P ed il Breguet Br 1050 Alizé, lo stato maggiore cominciò a valutare l’introduzione di nuovi velivoli per mantenere, la macchina dell’aviazione navale, moderna ed affidabile. Sebbene non fossero ancora stati designati i rispettivi successori dell’ Alizé e del Crusader, per l’ Étendard vi era già un bando di concorso al quale risposero all’appello la versione navale del cacciabombardiere franco-britannico SEPECAT Jaguar ed il rinnovato Douglas A-4M Skyhawk II.

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http://www.youtube.com/watch?v=-Op6ikuA8gM

Fra i due velivoli, il Jaguar si mostrò essere il favorito sia per le proprie capacità operative che per essere frutto di un progetto coinvolgente l’industria nazionale francese. Il problema che ne frenò l’acquisizione, però, fu costituito dal suo peso: ciò che lo qualificava a pieno titolo come un cacciabombardiere, lo penalizzava fortemente nello svolgere le operazioni di decollo ed atterraggio su portaerei. Una sua adozione da parte della Marine Nationale avrebbe dovuto far scendere il numero di esemplari dal centinaio originariamente previsto a circa 75 unità, poiché i fondi rimanenti sarebbero stati utilizzati per i grandi lavori di irrobustimento delle catapulte e del ponte di volo delle portaerei Clemenceau e Foch.Il 17 gennaio del 1973, il Ministero della Difesa francese formulò un’ufficiale richiesta alla ditta aerospaziale Dassault di valutare la costruzione di un Étendard più moderno e dal quale nacque il nome di progetto Super Étendard.
Divenuto ormai fondamentale il requisito di “aereo nazionale”, ossia prodotto e concepito senza l’intervento di ditte straniere, il 19 gennaio 1973 l’allora primo ministro Michel Debré, confermò la volontà di fare del Super Étendard l’aeromobile polivalente dell’Aeronavale.

File:SuperEtendard F8 Clemceau.JPEG

Nel settembre del 1973, il governo francese firmò con la Dassault Aviation un ordine di 100 Super Étendard, inclusi 3 prototipi che, per ragioni economiche, furono degli Étendard IVM opportunamente modificati. Le direttive di sviluppo emanate successivamente dalla marina francese, riguardo alle implementazioni da apportare sui velivoli di serie, portarono ad un incremento dei costi di produzione tale da ridurre a 71 aeromobili l’ordine d’acquisto inizialmente inoltrato. Le consegne, incominciate il 28 giugno 1978 sulla base aerea di Bordeaux-Mérignac, si conclusero nel 1983.

  • il primo prototipo, il Super-Étendard 01 è l’Étendard IVM n°68, primo volo il 28 ottobre 1974
  • il secondo prototipo, il Super-Étendard 02 è l’Étendard IVM n°18, primo volo il 28 marzo 1975
  • il terzo prototipo, il Super-Étendard 03 è l’Étendard IVM n°13, primo volo il 9 marzo 1975 (a sua volta riconvertito Étendard IVM n.13)
  • il quarto prototipo, il primo vero prototipo, primo volo il 3 ottobre 1975
  • il primo aereo di serie, il Super-Étendard 1 fa il suo primo volo il 24 novembre 1977

Tecnica

Basato sulla cellula del precedente Étendard IVM, il SUE differiva principalmente per l’adozione di un nuovo propulsore SNECMA Atar 8K50 privo di postbruciatore, per una maggiore ipersostentazione, dovuta alle nuove appendici applicate anche sulle estremità alari ripiegabili, ed un’incrementata capacità di carico esterna.

La fusoliera è a sezione pressoché circolare-ellittica, il muso, inclinato verso il basso, concede una migliore visibilità all’appontaggio. I piani orizzontali sono collocati sul timone verticale in posizione intermedia, posizione ideale per consentire una buona manovrabilità agli elevati angoli d’attacco richiesti per le operazioni su portaerei. Il carrello d’atterraggio, di larga carreggiata, è sistemato nelle ali; anteriormente all’abitacolo prende posto il comparto avionica con il radome del radar ed una sonda retrattile per il rifornimento in volo.
Le prese d’aria semicircolari, infine, sono di semplice costruzione e costituite da elementi parzialmente mobili.

File:SUEreabasteciendo1.jpg

Avionica

L’avionica del Super Étendard è stata più volte revisionata nel corso della sua attività operativa.
Essa aveva come elemento principale il radar Thomson-CSF AGAVE I, successivamente sostituito dal più moderno ANÈMONE, collocato nella parte anteriore del muso. L’AGAVE era un sistema multimodale con capacità di navigazione e combattimento aria-aria, progettato principalmente per i naval/maritme strike.
Un SAGEM-Kearfott ETNA Navigation-Attack System, il quale comprendeva un INS (Inertial Navigation System) integrato, un Head-Up Display Thomson-CSF ve-120, un display di navigazione, un radio altimetro, ed un radiofaro TACAN, completava la dotazione. Infine, per l’impiego su aeroporti o basi non militari, il SUE era dotato di un VOR compatibile con la versione civile ed assieme a questo di un Radar Warning Receiver per l’auto-difesa.

Armamento

L’aereo è compatibile con la quasi totalità degli armamenti a disposizioni delle FF.AA. francesi, sia tattici che strategici.
Il velivolo è abilitato al trasporto di armamento nucleare; questo originariamente era costituito da una bomba AN-52 in seguito rimpiazzata dall’ASMP.
File:Argentine Navy Dassault Super Etendard jet on USS Ronald Reagan.jpgErano inoltre disponibili una discreta varietà di bombe convenzionali che vennero affiancate anche da quelle a guida laser, a partire dallo Standard 3, da razziere e missili Matra R.550 Magic ed Exocet

Argentina

I Super Étendard sono tuttora in servizio con l’Aviación Naval, interessata ad una cooperazione con l’industria francese per l’aggiornamento dei velivoli di cui è attualmente in possesso.Inoltre, la sostituzione dei SEM dell’Aéronautique navale con i Rafale M, potrebbe consentire all’Argentina di acquisire altri 54 esemplari ingrandendo la propria flotta.

 

L’ANA formulò un ordine d’acquisto di 14 Super Étendard nel 1979, in seguito all’embargo militare voluto dagli USA come dura risoluzione nei confronti del governo argentino per la guerra sporca all’epoca in pieno svolgimento; l’embargo rese impossibile la consegna dei pezzi di ricambio per gli A-4Q Skyhawk. Assegnati alla 2da Escuadrilla Aeronaval, i piloti argentini destinati al pilotaggio dei SEM si addestrarono in Francia fra il novembre 1980 e l’agosto 1981 ma allo scoppio del conflitto delle Falkland-Malvinas, questi ancora non avevano completato la conversione sul nuovo aeromobile. Tra l’agosto ed il novembre 1981, solo cinque Super Étendard e cinque Exocet furono consegnati all’Argentina. I SEM durante il conflitto non operarono dalla loro portaerei, costretta in porto a causa della minaccia dei sottomarini inglesi che già affondarono l’incrociatore ARA General Belgrano, bensì dalla base aerea di Rio Grande
 

Il primo degli Exocet utilizzati, in data 4 maggio, danneggiò il cacciatorpediniere britannico HMS Sheffield, posto in ricognizione della flotta. La spoletta dell’Exocet non funzionò correttamente, impedendo quindi l’esplosione della testata di guerra; ciò nonostante il carburante inutilizzato del missile fu sufficiente per provocare un incendio sullo Sheffield che affondò cinque giorni dopo per il collasso della sua struttura in alluminio. Il secondo missile, lanciato da un altro SUE in formazione, venne deviato terminando la sua corsa a prora di una fregata della Royal Navy. Il quinto ed ultimo missile, venne lanciato in un disperato attacco di una formazione argentina alla portaerei britannica HMS Invincible. Venne, però, intercettato dalle unità di scorta all’ammiraglia e due Skyhawk che presero parte all’azione, furono abbattuti.

File:Super-Etendard John C Stennis.jpg

Una volta terminato il conflitto, i Super Étendard completarono la loro qualifica all’appontaggio sulla portaerei argentina ARA Veinticinco de Mayo fino alla sua definitiva radiazione, avvenuta nel 1990. Dal 2001, i piloti che necessitano della qualificazione per operare su portaerei, svolgono l’attività di volo presso la portaerei brasiliana São Paulo o durante le esercitazioni Gringo-Gaucho, in cui si eseguono vari touch-and-go sulle portaerei statunitensi in transito.

Francia

 

I velivoli della Marine Nationale, parteciparono a numerose missioni che li videro impegnati in diverse aree geografiche europee e mediorientali: quali Bosnia, Afghanistan e Libano. In quest’ultimo teatro operativo ottennero notorietà nel 1983, quando bombardarono delle postazioni d’artiglieria siriane. Durante la guerra del Kosovo, la flottille 11F venne rischierata sulla portaerei Foch, che giunse nel mar Adriatico il 26 gennaio del 1999.
 
File:62 28-9-07 1764 BW.jpg

Chiamati a supportare l’operazione di sorveglianza costiera Trident 1, furono utilizzati anche nei bombardamenti, ad inizio conflitto, sulla Serbia il 23 marzo. La Foch mantenne a bordo 14 SEM Standard 3 dodici dei quali, organizzati in sei pattuglie da due velivoli ciascuna, erano costantemente mantenuti in allerta pronti al decollo in 30 minuti. I ruoli principali ricoperti dai velivoli furono quelli di supporto aereo ravvicinato e di interdizione aerea (Battlefield Air Interdiction).

Nel 2001 la Charles de Gaulle, in rotta per l’oceano Indiano, accolse a bordo piloti e velivoli delle flottille 11F e 17F partecipanti all’Operazione Herclés, corrispettivo francese di Enduring Freedom, i quali presero parte ai bombardamenti delle postazioni talebane e terroristiche su territorio afghano. Dal 20 dicembre, vennero effettuate 200 sortite per un totale di circa 2 000 ore di volo.

Iraq

Cinque Super Étendard, furono forniti in leasing all’Iraq.[, dal 1983 al 1985, a causa dei ritardi accumulati dalla consegna dei radar AGAVE destinati ai Dassault Mirage F1, ancora incapaci di utilizzare gli Exocet in possesso dell’Al-Quwwat al-Jawwiyya al-‘Iraqiyya, l’aviazione militare irachena. Nell’ambito della guerra Iran-Iraq, durante la primavera-estate del 1984, tre SUE vennero intercettati dagli F-14 Tomcat dell’iraniana Niru-ye Havayi-ye Artesh-e Jomhuri-ye Eslami-e Iran; due di questi furono abbattuti mentre il terzo riuscì a rientrare alla base nonostante fosse gravemente danneggiato. Solo tre unità ritornarono alla Francia al termine del prestito.

File:Super Etendard ARA 204.jpg

Versioni

Super Etendard standard 1
Versione originale del velivolo, denominata in alternativa SUE (SUper Etendard); 1978.
 

Super Etendard Modernisé standard 2 SEM
Primo di una serie di rinnovamenti del velivolo, quello del 1986 interessò: il computer di bordo, sostituito da un UAT90, l’installazione di un SGU (Symbol Generator Unit) per l’interfaccia grafica delle informazioni visualizzate, ridistribuzione degli strumenti analogici sul cockpit.
Vennero installati anche un Head-Up Display ed un Multi-Function Display, sui quali sono riportate le informazioni di missione provenienti dal radar, dal pod Atlis e dalla strumentazione di volo.
L’ HUD è composto, inoltre, da un collimatore all’infinito dimodoché, il pilota, non debba affaticarsi nel mettere a fuoco la strumentazione analogica, passando dallo schermo, e viceversa.
Super Etendard Modernisé standard 3 SEM
Con l’aggiornamento effettuato nel 1993, denominato standard 3, il Super Étendard fu oggetto di un generale rinnovamento della suite elettronica. Il radar AGAVE venne sostituito dal un radar doppler ANÉMONE (Appareil Numérisé pour l’Exploitation des Mouvements d’Objectifs Navals Éloignés), prodotto dalla Dassault Systèmes, il quale raddoppiava le capacità di ingaggio ed inseguimento bersagli sia nella modalità aria-superficie che in quella esclusivamente aerea.
 

L’Aéronautique navale, tuttavia, volle mantenere la possibilità di equipaggiare i suoi aeromobili con l’AGAVE adottando una case d’adattamento interfaccia radar. Infine, venne ampliata la gamma di armi trasportabili grazie al pod Atlis II, col quale il SEM avrebbe potuto operare sia col missile aria-terra AS-30L, che con le Paveway di I generazione come la GBU-12.

 

Super Etendard Modernisé standard 4 SEM
Up-grade effettuato nel 1996. Grazie a queste modifiche furono potenziate le capacità d’auto-difesa del velivolo installando, su due nuovi punti d’aggancio, un dispenser chaff ed uno di flare, più pod ECM (Electronic Counter Measures) Barracuda e Phirmat.
A sostituzione del cannone, nella fusoliera venne introdotto un pod da ricognizione fotografica composto da una camera elettro-ottica ed un magnetoscopio.
I Dassault SEM S.4, furono impiegati in azione per la prima volta nel 2002, durante l’Operazione Héraclès, nei cieli dell’Afghanistan.
Super Etendard Modernisé standard 5 SEM
Ultimo aggiornamento, effettuato nel 2008, compiuto sui Super Étendard Modernisé. Ha come obbiettivo principale quello di estendere il limite di vita operativa dei Super Étendard al 2017, presunto anno della loro radiazione.
Il nuovo equipaggiamento comprende l’illuminatore laser Damoclès ed un sistema FLIR (Forward Looking Infra-Red) sviluppato dal gruppo Thales.
Grazie a queste modifiche i SEM S.5 sono in grado di lanciare anche le più recenti Enhanced Paveway dotate di una doppia guida laser/GPS e facenti parte delle munizioni AASM (Armement Air-Sol Modulaire), recentemente acquisite anche dall’Armée de l’air, e sviluppate dalla Sagem Défense Sécurité.

Utilizzatori

100 esemplari ordinati; consegne ridotte a 71 unità causa tagli del bilancio.

Flottille 11F sulla BAN Landivisiau dal settembre 1978 al settembre 2011, destinati anche ad attacco nucleare
Flottille 14F sulla BAN Landivisiau dal giugno 1979 al 1º luglio 1991
Flottille 17F sulla BAN Hyères-Le Palyvestre dal settembre 1980 al luglio 1993 e sulla BAN Landivisiau dal luglio 1993 ad oggi
Argentina Argentina
14 unità consegnate di cui 5 arrivate prima della Guerra delle Falkland.

2da Escuadrilla Aeronaval de Caza y Ataque dal dicembre 1981 ad oggi
Iraq Iraq
5 Super Étendard in prestito dalla marina francese nel triennio 1983/85

File:Charles De Gaulle PascalSubtil 5.jpg

Dassault Super Étendard

File:DASSAULT-BREGUET SUPER ETENDARD.png

Descrizione
Tipo aereo da attacco al suolo imbarcato
Equipaggio 1 pilota
Costruttore Francia Dassault Aviation
Data ordine 19 gennaio 1973
Data di accettazione 4 settembre 1973
Data primo volo 28 ottobre 1974
Data entrata in servizio settembre 1978
Utilizzatore principale Francia FNA
Altri utilizzatori Argentina ANA
Iraq IQAF
Esemplari 85 di serie[
Sviluppato dal Dassault Étendard IV

 

Dimensioni e pesi

Lunghezza 14,31 m
Apertura alare 9,60 m
Altezza 3,86 m
Superficie alare 28,40 m²
Carico alare 396 kg/m²
Peso a vuoto 6 500 kg
Peso carico 8 600 kg
Peso max al decollo 12 000 kg
Propulsione
Motore 1 turbogetto Snecma Atar 8k50
Spinta 49 kN
Prestazioni
Velocità max 1,12 Mach
(1 380 km/h, in quota)
Velocità di salita 6 000 m/min
Autonomia 1 800 km
Raggio di azione 850 km
Tangenza 15 500 m
Armamento
Cannoni 2 DEFA M 552 da 30mm
Bombe caduta libera:
fino a 2 100 kg
Missili aria aria:
2 R550 Magicantinave:
2 AM-39 Exocet

nucleare:
1 ASMP

Piloni 6 sub-alari
1 sotto la fusoliera

 

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Dassault Étendard IV

Il Dassault Étendard IV (dal francese: stendardo) è stato un cacciabombardiere imbarcato francese in servizio con la Marine Nationale.

File:Dassault Étendard IVM.jpg

Storia

La storia dell’Étendard comincia con due commesse dei primi anni cinquanta: una per un caccia leggero per l’aviazione francese, l’altra per un caccia leggero che potesse essere utilizzato ampiamente nelle varie forze aeree della NATO. La Dassault usò delle variazioni dello stesso progetto di base per produrre prototipi per entrambe le specifiche richieste, chiamando i nuovi velivoli Étendard II e Étendard VI rispettivamente, senza però riuscire ad ottenere nessun ordinativo. Contemporaneamente la compagnia sviluppò una versione più grande e con una motorizzazione più potente (originariamente designata Mystère XXIV).

Avendo generato un certo interesse nella Marina francese la Dassault produsse un prototipo navalizzato di quest’ultima versione, che volò, come dimostrazione di impiego operativo, nel 1958 ottenendo l’ordinativo di 69 esemplari in versione da caccia designati Étendard IVM e 21 in versione da ricognitore indicati come Étendard IVP. Dal 1962, questi esemplari iniziarono ad essere schierati a bordo delle portaerei classe Clemenceau.

Le caratteristiche dell’Étendard IV non furono mai di alto livello, e negli anni settanta era già chiaro che si doveva procedere ad un rimpiazzamento dell’aereo. Per qualche tempo, si ipotizzò l’impiego di una versione navalizzata del SEPECAT Jaguar (detta Jaguar M), ma vari inghippi politici riguardanti la joint venture anglo-francese bloccarono lo sviluppo di questo progetto, e la Dassault, dal canto suo, propose una versione aggiornata e migliorata dell’Étendard, il Super Étendard. L’ultimo degli Étendard IVM fu ritirato dal servizio nel 1991, nonostante che un piccolo numero di IVP rimase operativo fino al 2004.

GUARDA VIDEO

 http://www.youtube.com/watch?v=deHjB18hq5Q

Varianti

  • Étendard IV : prototipo della versione terrestre equipaggiato con un Atar 08B (2 prototipi)
  • Étendard IVM : versione d’attacco imbarcata monoposto per la Marine nationale con un Atar 08C e cannoni DEFA 552 (1 prototipo, 4 di pre-produzione, 69 aerei di serie)
  • Étendard IVB : versione d’attacco imbarcata monoposto simile i quattro IVM di pre-produzione ma con motore Avon 51 e blown flaps (1 aereo costruito)
  • Étendard IVP : versione da ricognizione imbarcata monoposto per la Marine nationale simile ai IVM ma senza cannoni e con tre fotocamere (1 prototipo, 21 aerei di serie)
  • Étendard IVPM : Etendard IVM convertiti in IVP (4 aerei modificati alla fine degli anni ’70)

Utilizzatori

 

Francia Francia
Escadrille 59S dal 1965 al 1991
Flottille 11F dal 1963 al 1978 (IVM)
Flottille 15F dal 1962 al 1969 (IVM e IVP)
Flottille 16F dal 1964 al 2000 (IVM, IVP e IVPM)
Flottille 17F dal 1964 al 1980 (IVM e IVP)

Sviluppo

Dassault Étendard IV

Descrizione

Tipo cacciabombardiere imbarcato
Equipaggio 1 pilota
Progettista Francia Dassault Aviation
Data primo volo 1958
Data entrata in servizio 1962
Data ritiro dal servizio 1991
Utilizzatore principale Francia Aéronavale
Esemplari 90
Sviluppato dal Étendard II
Altre varianti Super Étendard
Dimensioni e pesi
 
Lunghezza 14,40 m
Apertura alare 9,60 m
Altezza 3,79 m
Superficie alare 29 m²
Peso a vuoto 5 900 kg
Peso carico 8 170 kg
Peso max al decollo 10 200 kg
Propulsione
Motore 1 turbogetto
SNECMA Atar 8B
Spinta 43,16 kN
Prestazioni
Velocità max 0,85 Ma
(1 099 km/h in quota)
Velocità di salita 100 m/s
Autonomia 3 300 km
Tangenza 15 500 m
Armamento
Cannoni 2 DEFA M552 da 30 mm
Bombe caduta libera:
fino a 1 360 kg
Missili razzi:
36 SNEB da 68 mm
Piloni 4 sub-alari
Note dati relativi alla versione:
Étendard IVM

Fonte: http://it.wikipedia.org



L’Aérospatiale SA 321 Super Frelon (in francese il nome indica un grosso tipo di calabrone) è un elicottero trimotore francese pesante prodotto dalla Aérospatiale.

L’elicottero è ancora utilizzato in Cina dove viene prodotta una versione locale denominata Z-8.

File:Super Frelon 1.jpg

Sviluppo

Del Super Frelon sono state prodotte sia varianti civili che militari e queste ultime sono risultate le più numerose, grazie alle acquisizioni da parte delle forze armate francesi e all’esportazione in Israele, Sudafrica, Libia, Cina e Iraq.

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http://www.youtube.com/watch?v=hGJQUWnqBXQ

L’elicottero nella sua variante militare è stato realizzato in configurazioni da trasporto, antisom e antinave. La versione da trasporto era in grado di imbarcare 38 soldati con l’equipaggiamento o in alternativa 15 barelle per l’uso come eliambulanza.

Le versioni antisommergibile e antinave erano solitamente equipaggiate con un radar di navigazione e di ricerca (ORB-42) e un verricello con 50 metri di cavo per il soccorso in mare. Spesso venivano adattati per il rifornimento in volo ed equipaggiati con un cannone da 20 mm, contromisure elettroniche, sistemi di visione notturna, designatori laser e il sistema Personal Locator System.

File:Super Frelon 3.jpg

Utilizzatori

Militari

Argentina Argentina
  • 8 elicotteri ricevuti dopo un aggiornamento da Israele[2]
Cina Cina
  • Zhōngguó Rénmín Jiěfàngjūn Kōngjūn che utilizza la variante (Z-8) Jingdezhen.
Francia Francia
Iraq Iraq
Israele Israele
  • Heyl Ha’Avir– 12 elicotteri. 8 in seguito modificati e ceduti all’Argentina
Libia Libia
  • 9 elicotteri
Sudafrica Sudafrica
Zaire Zaire

File:SAAF-Super Frelon-001.jpg

Civili

Grecia Grecia
  • Olympic Airways
Norvegia Norvegia
  • BAT

File:AEROSPATIALE SUPER FRELON.png

Descrizione
Tipo Elicottero pesante da trasporto
Equipaggio 5
Costruttore Francia Aérospatiale (oggi Eurocopter)
Data primo volo 7 dicembre 1962
Esemplari    97
Dimensioni e pesi
 
Lunghezza 19,40 m
Altezza 4,90 m
Diametro rotore 18,90 m
Peso a vuoto 6 863 kg
Peso max al decollo 13 000 kg
Capacità 27 Passeggeri o 4 barelle
Propulsione 
Motore 3 turbine Turboméca Turmo IIIC
Potenza 1550 shp
Prestazioni
Velocità max 275 km/h
Autonomia 920 km
Tangenza 3 150 m
Siluri 4 siluri guidati
Note dati relativi alla versione SA 321G navale

 

Fonte:http://it.wikipedia.org



Salerno – Un velivolo Cessna con direzione Salerno è disperso nel mar Tirreno. Aveva a bordo un cittadino francese. La Guardia Costiera di Imperia e Sarzana (La Spezia) , insieme ad altri velivoli delle Capitanerie di Porto Italiane, è da diverse ore alla ricerca dal piccolo aereo, partito ieri alle 14 dalla città di Cannes in Francia. La rotta e la velocità dell’aereo, fanno presumere che sia in qualche modo finito a 35 miglia nautiche da Nizza, in direzione sud. Il tratto di mare è scandagliato palmo a palmo in collaborazione con le autorità francesi, che hanno messo a disposizione due elicotteri e alcune navi.

Cessna sparito:

Ricerche lungo il Tirreno

Genova – Le ricerche di un aereo Cessna disperso in mare, decollato ieri dalla Francia con una persona a bordo e diretto verso Salerno, hanno interessato anche la Liguria e la Toscana: oggi le motovedette a disposizione delle Capitanerie di Porto di quest’ultima regione sono in stato di “prontezza operativa”, cioè per intervenire cioè se l’aereo Atr della Guardia Costiera partito questa mattina da Catania per una perlustrazione aerea dovesse individuare il Cessna.

Le ricerche erano state avviate già nel tardo pomeriggio di ieri quando, insieme con un altro Atr della Guardia Costiera partito da Pescara, erano uscite, senza esito, due motovedette della Capitaneria di Porto: una da Portoferraio (Livorno) per controllare il tratto di mare a nord dell’Elba sino alla Corsica sulla probabile linea di rotta dell’aereo scomparso; l’altra da Porto Santo Stefano (Grosseto) per pattugliare il tratto di mare a sud dell’Argentario sino alle acque di competenza della Direzione marittima del Lazio.

Alle prime ore del giorno, nelle ricerche erano state invece impegnate la Guardia Costiera di Imperia e quella di Sarzana, ritenendo che il velivolo fosse ammarato circa 35 miglia nautiche a sud di Nizza, in acque francesi.

Sinora tutte le ricerche hanno dato esito negativo.

Disperso areo Cessna partito da Cannes per areoporto di Pontecagnano costa d´ Amalfi

Salerno Disperso areo Cessna partito da Cannes per areoporto di Pontecagnano costa d’ Amalfi  gli uomini della Guardia Costiera di Imperie e di Sarzana (in provincia di La Spezia) sono impegnati nella ricerca di un velivolo Cessna partito ieri alle 14 da Cannes con a bordo un cittadino francese diretto a Salerno. Si presume che il velivolo sia ammarato a circa 35 miglia nautiche a sud di Nizza, in acque francesi. Le operazioni di ricerca sono condotte sotto il coordinamento delle autorità marittime francesi, che impiegano nelle ricerche alcune navi e due elicotteri. Impiegati anche alcuni velivoli delle Capitanerie di Porto italiane, che stanno sorvolando il tratto di mare nella rotta del Cessna. Finora le ricerche hanno dato esito negativo. L’ultima segnalazione registrata dalla torre di controllo dava l’aereo a 28 miglia da Cannes.

 

Cessna scompare nel mar Tirreno, era diretto a Salerno

LA SPEZIA – La Guardia Costiera di Imperia e la Guardia Costiera di Sarzana sono impegnate nella ricerca di un velivolo Cessna partito ieri da Cannes con una persona a bordo e presumibilmente ammarato a circa 35 miglia nautiche a sud di Nizza, in acque francesi.

Lo ha reso noto la Capitaneria di Porto di Genova, precisando che il velivolo era diretto a Salerno. Impiegate nelle ricerche anche alcune navi e due elicotteri francesi, e un ATR 42 delle Capitanerie di Porto italiane.

Fonti:

http://napoli.ogginotizie.it

 www.ilsecoloxix.it

www.radionostalgia.fm

www.positanonews.it

www.informazione.it


27 Gennaio 2013

Accettata la richiesta della Francia per i rifornimenti

(ANSA) – NEW YORK, 27 GEN – Gli Stati Uniti forniranno alla Francia aerei cisterna per le operazioni in Mali. Lo comunica il Pentagono. Il segretario alla Difesa, Leon Panetta, ha approvato la richiesta di Parigi sulla messa a disposizione di aerei cisterna per le forze francesi in Mali, accettando cosi’ di rifornire di carburante i velivoli transalpini.

Fonte:www.ansa.it


14 Gennaio 2013

Terzo giorno di bombardamenti, i ribelli islamici perdono la città di Gao. Sono già decine le vittime del conflitto, tra cui civili e bambini a Konna, la città già roccaforte dei separatisti

Da tre giorni la Francia è in guerra nel Mali per sostenere l’esercito regolare contro i ribelli islamisti che hanno preso il controllo del nord del paese. I pesanti raid aerei dell’Armée de l’Air hanno sortito i primi effetti: gli insorti hanno dovuto abbandonare la città di Gao e si contano già decine di vittime.

Intanto anche gli stati dell’Ecowas, l’unione economica dell’Africa occidentale, hanno scelto di scendere in campo a fianco del presidente maliano Traorè, contro i separatisti jihadisti del nord: piccoli contingenti militari sono giunti ieri nella capitale Bamako prevenienti da Niger, Togo, Burkina Faso, Senegal. La Francia incassa anche l’appoggio degli USA, che stanno fornendo droni e un eventuale appoggio dei propri caccia-bombardieri.

In Europa timido appoggio all’iniziativa francese, mentre crescono i timori per una reazione terroristica. Ieri il Ministro degli esteri francese Laurent Fabius ha sostenuto che la Francia “non intende restare per sempre” in Mali e che i raid aerei hanno l’obiettivo di fermare l’avanzata dei ribelli verso il sud del paese. Secondo il ministro, la controffensiva di Parigi potrebbe durare alcune settimane: in Mali la Francia ha rilevanti interessi economici e nel paese vivono oltre 6mila cittadini francesi. L’intervento militare di Parigi  è la diretta conseguenza della risoluzione 2085 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, approvata il 20 dicembre scorso, e dell’applicazione – secondo l’interpretazione del governo francese – dell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite.

Fonte:http://urbanpost.it


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