frecce tricolori

29 Settembre 2013

L’attuale velivolo delle Frecce «sarà sostituito entro il 2017 con il nuovo M-345 HET che consentirà alla nostra Pattuglia – ha detto il ministro Mauro – di continuare a fare meraviglie in giro per il mondo».

RIVOLTO. L’Aermacchi MB-339 in dotazione alle Frecce Tricolori andrà presto in pensione. Lo ha annunciato a Rivolto il ministro della Difesa, Mario Mauro. Il ministro ha precisato che l’attuale velivolo delle Frecce «sarà sostituito entro il 2017 con il M-345 HET che consentirà alla nostra Pattuglia – ha detto il ministro – di continuare a fare meraviglie in giro per il mondo».

Governo. «Spero che i membri del Governo siano compatti e forti come le Frecce tricolori». Lo ha detto il ministro della Difesa, Mario Mauro, a margine della manifestazione conclusiva 2013 delle Frecce Tricolori svoltasi questa mattina a Rivolto. «Spero che i membri del Governo siano come i membri delle Frecce Tricolori dotati di cuore forte per reggere le turbolenze e le instabilità e soprattutto sappiano dove andare – ha aggiunto il ministro -. Spero che sappiano dove andare come lo sa il capo pattuglia, Enrico Letta, che in questi si è allontanato dalla formazione, ma solo per fare una missione più importante nella sede della Nazioni Unite».

Marò. «Sulla vicenda dei Marò detenuti in India siamo vicini al completamento delle indagini». Il ministro ha rimarcato che «su questa vicenda il Governo italiano ha fatto della trasparenza un suo elemento distintivo» e si è poi soffermato anche sul problema degli altri quattro Marò che l’India vorrebbe interrogare. «Anche le leggi indiane dicono che si possono audire in altro modo – ha concluso Mauro – e il Governo su questo è stato chiaro».

Missioni internazionali. «Le missioni internazionali non sono l’esigenza di una politica muscolare dell’Italia, ma sono volte al mantenimento della pace». Il ministro, che ha brevemente incontrato due piloti di Amx appena rientrati dall’Afghanistan, ha precisato che «le missioni internazionali sono semmai la nostra capacità, interpretando la costituzione, di contribuire alla pace nel mondo; cioè di assicurare al mondo un contesto di sicurezza senza il quale c’è il conflitto permanente». Il ministro della Difesa, nel ricordare il prossimo voto del Parlamento sul rifinanziamento delle missioni all’estero, ha precisato che l’Italia «deve raddoppiare gli sforzi dal punto di vista delle missioni internazionali, non nel senso di farne sempre di più, ne facciamo già 33 in 23 nazioni in giro per il mondo, ma di farle con maggiore consapevolezza che servono alla pace».

Tagli. Sui tagli alla Difesa «cercheremo di fare le cose al meglio». Lo ha ribadito sempre a Rivolto il ministro della Difesa, Mario Mauro, affrontando le questioni legate alla spending review a margine della manifestazione conclusiva 2013 delle Frecce Tricolori. «Il tema dei tagli – ha aggiunto il ministro – è legato alle condizioni in cui vive l’Italia. Abbiamo davanti un grande macigno sulla nostra strada e per rimuovere il macigno della crisi economico finanziaria occorrono sul piano politico non solo le leve di destra, di sinistra o quelle di centro ma serve uno sforzo comune della Nazione.

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http://video.gelocal.it/messaggeroveneto/locale/il-ministro-della-difesa-visita-la-base-delle-frecce/18034/18093

Credo che da questo punto di vista – ha detto ancora – alle Frecce Tricolori possiamo imparare molto perchè questa capacità di fare formazione comune è la vera scommessa sul futuro del nostro Paese». Mauro ha poi sottolineato che «la Difesa ha patito un taglio negli ultimi dieci anni del 19%. Però la Difesa è anche quel livello di vita della nazione in cui mai ci si è tirati indietro quando la Nazione ha avuto bisogno».

Fonte:http://messaggeroveneto.gelocal.it



Stamattina attorno alle 10 sono atterrati all’Aeroporto di Modena-Marzaglia due velivoli. Il primo proveniente è stato un Piper PA-28-161 “Warrior” II D-ECCN (c/n 2816093 ex.N9183X, new Reg) il quale durante un trasferimento dalla Germania verso l’Ungheria, ha deciso di fare tappa da noi.

Il secondo, invece è stato uno splendido Siai Marchetti SF-260C G-ILPD ( C\N714/47-003 ex I-ALPD della pattuglia acrobatica Alpi Eagles Era l’aereo personale di Angelo Boscolo, che per otto anni era stato solista della Pattuglia Acrobatica Nazionale “Frecce Tricolori”.)(   http://www.aeromedia.it/lb2695.html )

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Piergiorgio”pierinoinflight”Goldoni



Il disastro delle Frecce Tricolori non fu un incidente: la controindagine della famiglia del pilota Nutarelli. Inquitentati legami tra le due stragi

GROSSETO – Sandro Marcucci, uno dei primi militari a far entrare i sindacati nell’ambiente dell’aeronautica dove fu protagonista di scontri feroci, aveva cose da dire a chi indagava sulla strage di Ustica. E stava per essere convocato come testimone. Insieme a Silvio Lorenzini, il 2 febbraio 1992 stava sorvolando le Apuane: il loro Piper precipitò e morirono entrambi. Il pm di Massa Carrara ha disposto, poche settimane fa, l’esumazione dei due corpi.

Anche Ivo Nutarelli e Mario Naldini erano due piloti dell’Aeronautica. Anche loro vittime di un incidente aereo, ma a Ramstein, in Germania. Facevano parte della Pan, la mitica formazione delle Frecce Tricolori con base a Rivolto, in provincia di Udine. Con loro morì anche il capitano Giorgio Alessio. Nel sud-ovest della Germania non ci fu soltanto un incidente aereo: si compì una strage, con 67 morti e 346 feriti. Era il 28 agosto 1988 e la relazione dell’Aeronautica non lasciò, allora, scampo a dubbi: un incidente provocato da un errore di Nutarelli. Di dubbi su questo incidente, negli anni, se ne sono coltivati tanti. Ora, un avvocato siciliano che da 15 anni segue un comitato dei parenti delle vittime della strage di Ustica sta cercando di far riaprire un caso che ha sullo sfondo proprio uno dei misteri d’Italia più dolorosi per il nostro Paese. Presenterà a breve una memoria difensiva alla Procura di Roma. Una memoria per riabilitare la figura di Ivo Nutarelli, come gli ha chiesto il fratello dell’aviatore, Giancarlo, che da anni si batte perché la verità venga fuori. «A Ramstein – dice l’avvocato Osnato – si è trattato di un omicidio e non di un incidente. Nutarelli era capace di correggere con una sola manovra un eventuale errore commesso in volo. Aveva alle spalle oltre quattromila ore di addestramento. Le nostre perizie ci dicono che su quel Macchi Mb-933 il solista di manovre correttive ne fece ben sette. Segno che il suo aereo non rispondeva ai comandi». Per il pool di periti che sta lavorando al caso Ramstein quello non fu un errore umano, come ha certificato la frettolosa indagine militare. E sarebbe questo il filo che tiene unite due tragedie dell’aria. E che si annoda nel cielo sopra Grosseto, tra Poggio Ballone, dove c’è il centro di convoglio di tutti i radar dell’Aeronautica d’Italia e Ustica, dove si è inabissato il Dc-9 Itavia.

Bisogna fare un passo indietro e tenere a mente due date. Il 27 giugno 1980, la sera della strage, Nutarelli e Naldini si alzano in volo dall’aeroporto Baccarini di Grosseto. «Dai tracciati radar – spiega l’avvocato – emerge che il loro aereo, un caccia F104, per un tratto si pone al fianco del Dc-9. I due piloti si alzano in volo alle 19.30 a bordo di un biposto e rientrano alle 20.45. In volo c’è anche un altro caccia, guidato dall’allievo Aldo Giannelli. I due intercettori per circa due miglia hanno volato sulla scia del Dc 9, fino a dieci minuti prima che l’aereo civile si inabissasse nelle acque di Ustica. Durante quel volo, dal caccia di Nutarelli e Naldini partono due “squoccate”, due segnali d’allarme». Secondo la ricostruzione successiva, i piloti avrebbero visto un altro, se non altri, aerei da guerra volare nel corridoio civile. Qui le teorie sono diverse: c’è chi parla di un Mig libico, chi invece sostiene che ci fossero aerei militari francesi, o americani. «Quello che è certo – dice – è che i due piloti lanciano un segnale d’allarme perché hanno visto qualcosa». Qualcosa che racconteranno poi al colonnello Pierangelo Tedoldi, che sarebbe diventato di lì a poco il comandante dell’aeroporto militare di Grosseto. Sarebbe. Perché il 3 agosto Tedoldi muore in un incidente stradale sull’Aurelia. Viaggiava con la moglie Giuliana Giustini, e con i figli Davide, deceduto insieme al padre a soli 14 anni e Gabriele, che si è salvato.

Mario Naldini era un pilota esperto. Un militare tutto d’un pezzo. «Ivo Nutarelli invece – spiega l’avvocato – qualche volta pare avesse detto alla compagna di voler raccontare quello che era successo la sera del 27 giugno». Manca un elemento, in questa ricostruzione. Manca la trasmissione via radio di quello che stava succedendo nel cielo sopra il Tirreno, in quel corridoio dove viaggiava il Dc-9 e dove, oltre ai caccia grossetani, c’erano probabilmente altri aerei. «I piloti non potevano trasmettere via radio – aggiunge Osnato – perché stavano facendo un’esercitazione che non prevedeva l’utilizzo di quella strumentazione». Lo diranno dopo, quello che hanno visto. Ma i loro nomi, nell’inchiesta del giudice Rosario Priore, che scrive nero su bianco che «erano certamente a conoscenza di molteplici circostanze attinenti al Dc9», entrano solo 8 anni dopo quando ormai i due piloti sono morti. La pista grossetana, i tracciati di Poggio Ballone, la centralità di quell’esercitazione nell’affaire Ustica arriva nel 1988 con la testimonianza, davanti al giudice Bucarelli, del capocronista del Tirreno Claudio Bottinelli. Il 12 agosto, i carabinieri vanno a Poggio Ballone a sequestrare i tracciati radar della base. Sedici giorni dopo, i due piloti muoiono in Germania.

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Ramstein, un dossier dei familiari sull’incidente del 1988

«Non è stato provocato da un errore di Nutarelli», indagini difensive per riabilitare l’immagine dei piloti grossetani

«L’incidente di Ramstein non è stato provocato da un errore di Nutarelli». Il giorno del trentatreesimo anniversario della strage di Ustica, le parole dell’avvocato siciliano Daniele Osnato che da 15 anni lavora giorno e notte a questa vicenda, sono macigni che pesano anche a Grosseto. La Germania è lontana, il 1988 ormai fa parte di un’altra epoca e in città c’è anche chi non ha mai saputo che uno dei protagonisti della strage di Ustica, uno dei piloti dell’Aeronautica militare morto durante le esibizioni delle Frecce Tricolori a Ramstein appunto, si chiamava Ivo Nutarelli ed era uno dei piloti più esperti che l’aviazione aveva a disposizione.

Insieme a Mario Naldini, 33 anni fa decollarono dal Baccarini a bordo di un biposto da addestramento TF-104. E mentre erano in missione sul circuito Grosseto-Firenze-Bologna-Villafranca-Grosseto, Nutarelli e Naldini si accorsero che nel cielo sopra al Tirreno qualcosa non quadrava. C’erano altri velivoli, secondo la ricostruzione fatta successivamente dalla procura, e c’erano aerei militari che viaggiavano sul corridoio aereo civile. Una circostanza, questa, che non quadrò ai due militari. Appena scesi a terra, andarono subito a raccontare quello che avevano visto al colonnello Pierangelo Tedoldi, Comandante dell’aeroporto di Grosseto. «Ma il colonnello morì un mese e mezzo dopo – aggiunge l’avvocato – in un incidente in auto insieme a sua moglie e ai suoi figli». Altre morti sospette seguirono quelle di Tedoldi: il Capitano Gari, responsabile della sala radar di Poggio Ballone, stroncato da un infarto a 32 anni, Alberto Mario Dettori, che era nella sala radar la notte della tragedia e che si è impiccato nel 1987. L’anno successivo, l’incidente di Ramstein. In Germania morirono tre piloti: Nutarelli, Naldini e Alessio. E l’incidente provocò la morte di 67 persone e il ferimento di altre 346.

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http://iltirreno.gelocal.it/grosseto/cronaca/2013/06/27/news/ramstein-un-dossier-dei-familiari-sull-incidente-del-1988-1.7325152

Ora, le indagini difensive del pool coordinato dall’avvocato Osnato, scriverà un altro capitolo di una storia che ancora sembra non avere né capo e né coda. Il fratello di Ivo Nutarelli, Giancarlo, non ha mai smesso di combattere la battaglia per riabilitare la figura dell’aviere. «Era impossibile che Nutarelli facesse uno sbaglio del genere – aggiunge l’avvocato – a Ramstein non c’è stato un incidente, ma un omicidio». Le perizie stilate dai tecnici sui tre Aermacchi Mb-339 raccontano un’altra verità: i fermi dell’aereo non avrebbero funzionato correttamente. Nutarelli cerca di non far precipitare il velivolo, compie almeno sette manovre. Troppe, secondo la controinchiesta voluta dai familiari, per correggere un errore

Fonte:http://iltirreno.gelocal.it



Chilometri di folla per spettacolo Pattuglia Acrobatica

(ANSA) – VASTO (CHIETI), 23 GIU – Un successo annunciato l’esibizione sul lungomare di Vasto e San Salvo delle Frecce Tricolori. Oltre ottantamila le persone – pullman anche da Molise e centri dell’interno – che hanno seguito e applaudito alla vista delle classiche scie verdi, bianche e rosse in un cielo pienamente azzurro. Pattuglia Acrobatica Nazionale inserita nel programma del primo ‘Air Show del Vastese’ con l’organizzazione di AssoEventi.

Fonte:www.ansa.it



“Sarà un evento che richiamerà nel territorio almeno 60-70mila persone”. Dario Da Roit, promotore del Vasto Air Show, indica chiaramente qual è la portata dell’appuntamento che porterà a Vasto le Frecce Tricolori, la pattuglia acrobatica dell’Aeronautica Militare Italiana, invidiata da tutto il mondo. Ad organizzare la manifestazione è Assoeventi, sodalizio che comprende 33 operatori del territorio. “Il nostro obiettivo – ha spiegato il presidente Gabriele Tumini- è quello di creare eventi che durino 2 o più giorni, che interessino non solo Vasto ma una zona più ampia e che soprattutto siano ripetuti negli anni. In questo modo -commenta l’imprenditore vastese- si coinvolgono i comuni che sono nella stessa zona. Ad oggi questo è stato fatto con Vasto, San Salvo e Cupello, ma puntiamo ad estendere il nostro bacino. Noi vogliamo lavorare tutti per il successo del nostro territorio. E quello delle Frecce Tricolori è un appuntamento a cui stiamo dedicando tutte le energie”.

Dario Da Roit, appassionato di aeronautica e referente per l’Aeroclub di Ancona, illustra i tratti caratterizzanti della manifestazione. “Dopo 20 anni di airshow organizzati in tutto il mondo mi sono detto: perchè non a Vasto? E così abbiamo messo in moto questa importante macchina organizzativa. Dalle stime e dagli storici delle manifestazioni simili contiamo di avere almeno 60-70mila persone sul territorio. Oltre all’appuntamento principale, il 22 giugno con le prove e il 23 con l’esibizione delle Frecce, ci saranno una serie di eventi collaterali nei tre comuni coinvolti”.

L’esibizione della PAN (pattuglia acrobatica nazionale) sarà domenica, probabilmente dalle 17 alle 17.30. I veivoli faranno base a Pescara, dove riceveranno assistenza tecnica. Oltre alle Frecce ci saranno l’elicottero HH3F e gli elicotteri delle verie compagnie, oltre a numerosi aerei privati. “Gli elicotteri saranno al campo volo di Vasto, grazie alla collaborazione con l’associazione Volo Vasto. Qui sarà possibile vederli da vicino. Ci tengo a precisare -ha detto Da Roit – che tutti i mezzi dell’Aeronautica partecipano a titolo gratuito”.

Un’associazione di modellismo allestirà due mostre, a San Salvo e a Palazzo d’Avalos, con aerei in scala 1:4. A Cupello, invece, ci sarà la manifestazione Aspettando le Frecce, che coinvolgerà i ragazzi delle scuole cittadine. Sempre a San Salvo, venerdì 21 giugno il comandante della PAN terrà una conferenza sul lavoro di squadra. 

“In occasione del 150esimo di D’Annunzio – ha aggiunto Da Roit – ci sarà anche uno spettacolo teatrale dedicato ad un personaggio che ha dato tanto all’aviazione italiana, oltre che alla cultura. In collaborazione con il consorzio Vasto in Centro, il cuore della città sarà caratterizzato da decorazioni a tema in quei giorni”.All’incontro erano presenti i rappresentanti delle ammnistrazioni comunali coinvolte. C’erano l’assessore Mario Olivieri, in rappresentanza del Comune di Vasto, Angelo Pollutri, sindaco di Cupello, Tiziana Magnacca, sindaco di San Salvo, insieme all’assessore Giovanni Artese. “Questa prima iniziativa coordinata da Assoeventi pone i nostri comuni in una dimensione diversa. A Cupello lavoreremo con la divulgazione e la preparazione all’evento – ha sottolineato Angelo Pollutri- con i ragazzi delle scuole nella prima settimana di giugno”.

“In momenti come questi -ha sottolineato Mario Olivieri- fare eventi del genere potrebbe sembrare ridondante. E invece sono convinto che le tante bellezze che hanno Vasto e i comuni vicini vadano fatte fruttare, anche attirando persone con manifestazioni come questa”. Esprime il ringraziamento ad “Assoeventi che ha voluto coinvolgere i nostri comuni”, il sindaco Tiziana Magnacca. “L’evento con le Frecce Tricolori ha un ampio respiro e contribuirà ad arricchire il calendario delle manifestazioni estive”.

Da oggi è online il sito web del Vasto Air Show (clicca qui), dove verranno pubblicate notizie e aggiornamenti sulla manifestazione. 


Fonte:www.zonalocale.it



Tornano in città le Frecce Tricolori che scelgono Falconara per la prima nazionale della stagione 2013. Grazie alla preziosa organizzazione dell’Aeroclub E. Fogola di Ancona, l’Amministrazione comunale riporta in città, a distanza di tre anni dall’ultima visita, la Pattuglia Acrobatica Nazionale. Domenica pomeriggio le dieci Frecce sfrecceranno nel cielo di Falconara per un air show in cui compiranno evoluzioni alla velocità di 650 chilometri orari. A presentare l’evento, nella conferenza stampa organizzata al castello di Falconara Alta, il sindaco Goffredo Brandoni, il vicesindaco Clemente Rossi, Alberto Masciarelli (delegato aeroclub), e tra gli altri il comandante della Polizia Municipale Stefano Martelli e il comandante della Capitaneria di Porto Sezione Falconara M.ma Rocco Polimeno. «Abbiamo avuto l’onore di ospitare le Frecce Tricolori nel 2009 e ringrazio l’aeroclub E. Fogola ed il presidente Egidio Straccio che hanno reso possibile questo evento – spiega il sindaco Goffredo Brandoni – Quella di domenica è la “la manifestazione delle manifestazioni” e solo con una reale sinergia e grandi sforzi potevamo allestire un evento così importante. Ringrazio il Falcomar, Picchio Beach e la Banca di credito cooperativo che sono tra gli sponsor più importanti. ». Tra i piloti che si esibiranno domenica anche il Generale Loriano Petri, assessore della giunta Brandoni fino a gennaio 2011, ai comandi dell’elicottero biposto ultraleggero KISS 2009 M. Altra chicca per gli appassionati: la presenza del velivolo storico TIGER MOTH, pilotato da Corrado Spagna. Lo spettacolo dei piloti della PAN (Pattuglia Acrobatica Nazionale), atteso intorno alle 17, sarà preceduto infatti da altre esibizioni.

Si parte alle 15 con elicotteri, ultraleggeri, YAK acrobatici e altri velivoli. Spazio anche per una simulazione di soccorso in mare. Infine, dopo tre ore circa di show, sarà la Pan a stagliarsi sull’orizzonte. Dal sibilo impercettibile, al rombo, al tricolore, la Pattuglia acrobatica esibirà l’intero repertorio trasformando il cielo falconarese in un palcoscenico. Le acrobazie e i “disegni” in volo delle Frecce saranno ben visibili su tutta l’intera spiaggia per la gioia dei bagnini che prevedono migliaia di presenze. “Basta pronunciare il nome delle Frecce Tricolori che subito scatta l’entusiasmo – conferma il vicesindaco Clemente Rossi – Si tratta di uno spettacolo di grande richiamo che porterà in città anche gente da fuori regione. Questo ci inorgoglisce e ci fa già essere più forti di eventuali polemiche. Ringrazio la Polizia Municipale, la Guardia Costiera, la Protezione Civile regionale, la Croce Gialla di Falconara e gli oltre 40 volontari, del Gruppo comunale di Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco volontari e dei Carabinieri in congedo, che opportunamente dislocati saranno di supporto per la sicurezza della manifestazione”. Per l’occasione saranno allestiti parcheggi straordinari e uno speciale Piano viabilità. “La manifestazione aerea ha coinvolto una serie di associazioni che operano sul territorio – spiega Alberto Masciarelli, delegato aeroclub – dalla Croce Gialla, per il piano sanitario, alla Protezione Civile regionale e comunale, per la sicurezza, coinvolgendo anche la Guardia Costiera e l’Autorità Portuale. Un’organizzazione davvero importante che si è svolta all’interno della Casa comunale. Ringrazio inoltre l’Aerdorica, l’Enac e l’Aeronautica militare e ci tengo a sottolineare che gli apporti militari sono tutti gratuiti”. Lo spettacolo sarà visibile da tutta la spiaggia, dalla Rocca fino a Palombina Vecchia e per la particolare conformazione di Falconara, che con la sua collina forma una gradinata naturale, da tutte le zone panoramiche della città. Sull’arenile, nella zona del sottopasso di via Goito, saranno allestiti anche i gazebo ufficiali delle Frecce Tricolori e della Regione Friuli Venezia Giulia che ospita la base della PAN.

Fonte: Comune di Falconara Marittima

Fonte:www.giornale.sm



Mantelli: non lasceremo soli i nostri ragazzi

Presenti il presidente del Senato Grasso, ministro della Difesa, Di Paola, il capo di stato maggiore e tutti i vertici delle forze armate

“Non lasceremo soli i nostri ragazzi fino a che la loro vicenda non sarà conclusa in India e in Italia. Non cesseremo di chiedere con tutta l’energia che siano restituiti ai loro cari ed ai loro reparti”. Si alza alta la voce del capo di Stato Maggiore della Difesa, Luigi Binelli Mantelli, presente alla festa per i 90 dell’Aeronautica militare che si celebra a Napoli. E tutta piazza Plebiscito applaude i due marò. Una cerimonia di fatto dedicata a loro, dove hanno colpito anche le parole del ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, la sua commozione, le sue lacrime.

Novantesimo anniversario dell’aeronautica militare italiana in piazza Plebiscito. Giurano gli 81 allievi ufficiali del corso Pegaso V dell’accademia aeronautica di Pozzuoli. Alla cerimonia, presieduta dal presidente del Senato, Pietro Grasso, partecipa il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, il capo di Stato maggiore della Difesa, ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, ed i vertici delle forze armate.

LA STORIA/E la Nato dice addio a Napoli

Nel cielo coperto di nubi cariche di pioggia, le Frecce Tricolore, alle 11, aprono la cerimonia, disegnando nel cielo di Napoli il Tricolore italiano. Emozionati i parenti dei militari che giurano fedeltà al Paese. Gli allievi ufficiali del corso Pegaso sono i più giovani dell’accademia.

Dopo gli onori militari da parte dello schieramento, il presidente del Senato consegna, in una piazza Plebiscito gremita, la medaglia d’oro al merito civile alla Bandiera di guerra dell’Aeronautica militare, per il contributo offerto nel soccorso alle popolazioni colpite dal sisma in Abruzzo nel 2009.

Medaglie d’argento al valore aeronautico per il capitano Roberto Grasso, pilota capo equipaggio di elicottero, e per il maresciallo Giuseppe Marra, impegnati in missione di recupero feriti, in Afghanistan nel novembre 2009.          

Su invito del generale di squadra aerea Pasquale Preziosa (capo di Stato maggiore dell’aeronautica) la piazza applaude e abbraccia idealmente i due Maró italiani Massimiliano La Torre e Salvatore Girone in attesa di giudizio in India.

In piazza i gonfaloni delle istituzioni locali e decine di bambini che sventolano piccole bandiere italiane, mentre il comandante dell’aeronautica, Binelli Mantelli, parla di “coraggio, lealtà, solidarietà, schiena dritta”.

Alle 11,24 gli allievi giurano, la piazza si scuote in un applauso, mentre i veicoli della Pattuglia Acrobatica Nazionale salutano dal cielo. Parte l’inno di Italia. La cerimonia si chiude con il battesimo del corso che ha appena giurato, rituale che si ripete dal 1923.

Alle 12 prende la parola il ministro della Difesa Di Paola: “Oggi per tutti noi è un giorno di festa in una delle piazze più belle del mondo”. Di Paola cita d’Annunzio per ricordare “l’audacia, l’osare responsabile, la modernità e il bisogno di cambiamento dell’Italia”.

Quindi il ministro parla dei due marò italiani e la sua voce si spezza, evidentemente, lacrime ed emozione: “Guardando negli occhi La Torre e Girone ho chiesto loro di condividere la scelta di sofferta responsabilità del Governo. Forse in tanti di voi non hanno condiviso questa scelta. Ne avete diritto. Ma è stata una scelta collegiale. E da piazza Plebiscito, io a Massimiliano e a Salvatore chiedo scusa se non ho potuto farli essere oggi qui con noi”.

“La decisione del rientro in India dei due Marò è stata una scelta sofferta e dolorosa ma in quel momento necessaria. Una scelta collegiale del governo. Salvatore e Massimiliano hanno responsabilmente fatto propria questa decisione. Non è vero che hanno impiegato cinque ore per dire sì. Non è vero che è stato un ordine, non è stata obbedienza a un ordine ma al loro senso di responsabilità e del dovere, alla loro parola data”, ha detto ancora Di Paola.

Pietro Grasso esordisce ricordando la gioventù: “Sono qui con grande orgoglio di italiano e l’onore di rappresentare il Senato e il presidente della Repubblica e sono emozionato. Anche io ho giurato, circa 44 anni, fa come voi, al corso allievi ufficiali di Firenze. Ho espletato il mio servizio di leva come ufficiale di complemento, quando avevo già superato il concorso in magistratura. Uno dei periodi più spensierati della mia giovinezza”.

Il presidente del Senato, chiude il suo discorso parlando di “legalità” e di “rispetto dei diritti”, di “difesa dei valori”, patrimonio di tutti gli italiani e di un’Italia che “vuole e può cambiare”.

Fonte: www.larepubblica.it


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