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20 Gennaio 2016

In caso di avaria la cabina dei passeggeri si stacca dal resto dell’aereo e scende dolcemente attaccata a dei paracadute.

Un ingegnere aeronautico ucraino, Vladimir Tatarenko, sembra aver avuto un0’idea rivoluzionaria per salvare i passeggeri di un aereo in avaria. E non importa qual è la dimensione dell’aereo o se l’incidente avviene in fase di decollo, crociera o atterraggio. L’idea di Tatarenko è semplice: l’aeromobile è costituito da uno scheletro al quale viene agganciato la cabina con i passeggeri. In caso di avaria l’intera cabina viene sganciata e alcuni paracadute entrano in azione permettendo l’atterraggio o l’ammaraggio dolce.

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Nel momento dell’arrivo a terra o in mare, entrerebbero in azione dei palloni gonfiabili tali da addolcire ancor più l’impatto. E neppure i bagagli andrebbero persi, perché sarebbero stivati sotto la cabina dei passeggeri.

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È la soluzione ideale? Tatarenko dopo 3 anni di studi e progettazione ritiene di sì. Ma non tutti sono d’accordo. Secondo gli scettici il sistema indebolisce di molto l’aereo nel suo insieme. Inoltre, c’è il pericolo che la cabina dell’aereo vada a finire in un’area abitata (creando problemi a chi si vede piombare addosso una fusoliera di decine di metri) oppure lungo un dirupo montano (condannando i passeggeri a morire lo stesso).

Fonte:www.focus.it/


1 Settembre 2014

Sabato, attorno all’ora di pranzo, sono atterrati all’Aeroporto di Marzaglia alcuni ultraleggeri i cui piloti hanno pranzato al ristorante Ostaria Gente dell’Aria.

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Tra i velivoli uno, in Partenavia P-92 ECHO metallizzato con una fascia rossa lungo la fiancata della fusoliera, spiccava per due particolari, le dimensioni delle marche I-3832, ed un simpatico distintivo alato il quale riportava un nome, Simone appunto.

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La domanda sorge spontanea diceva “Antonio Lubrano“, è il nome dell’aereo o il nome del pilota…?

 

Copyright Pierinoinflight


20 Agosto 2014

I resti del primo corpo nella fusoliera di uno dei caccia. Smentito il ritrovamento di un paracadute, era un salvagente. Aperta inchiesta per disastro aereo colposo, già sequestrati diversi componenti dei relitti finora rinvenuti .

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20 agosto 2014  Sono stati ritrovati i corpi carbonizzati di due dei quattro piloti che viaggiavano a bordo dei Tornado che si si sono schiantati in volo ieri nei cieli sopra Ascoli Piceno. Sembra che i resti  di uno dei militari, trovati nella zona di Tronzano, fossero nella fusoliera di uno dei due caccia.

Intanto sono stati resi noti i nomi dei quattro militari che volavano sui jet: si tratta dei piloti – entrambi piemontesi – Mariangela Valentini, 31 anni di Borgomanero, in provincia di Novara, e Alessandro Dotto originario di San Giusto Canavese, nella zona di Ivrea. Con loro i capitani navigatori Paolo Piero Franzese e Giuseppe Palminteri. I due velivoli, appartenenti al 6ª Stormo, si erano levati in volo dalla base militare di Ghedi (Brescia) per una missione di addestramento in vista di un’esercitazione Nato in autunno e sarebbero dovuti tornare alla base in serata. 

Smentito ritrovamento paracadute
Non ha avuto conferme, invece, la notizia del ritrovamento dei resti di un paracadute arancione, che aveva alimentato le speranze di trovare vivo almeno uno dei piloti. Si sarebbe trattato solo dei resti di un salvagente. Intanto i Vigili del Fuoco hanno rinvenuto diversi componenti di uno o di entrambi gli aerei, tutti concentrati nell’area di Casamurana.

Aperta inchiesta per disastro aereo colposo
Fonti della Procura di Ascoli Piceno confermano stamani l’apertura di un’inchiesta per l’ipotesi di reato di disastro aereo colposo. Il Procuratore Capo Michele Renzo l’ha affidata al sostituto Umberto Monti, che ieri notte ha tenuto una riunione in Procura con tutti i soggetti impegnati nelle operazioni di ricerca dei piloti scomparsi. Un summit servito anche per stabilire con chiarezza che la competenza sulle operazioni di ricerca e sulle indagini è della magistratura ascolana, che avrà il supporto e l’ausilio di tutte le forze impegnate sul campo, comprese quelle militari. Sono stati già sequestrati diversi componenti dei relitti finora rinvenuti.

Fonte:www.rainews.it/


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