impatto

20 Agosto 2014

IMPATTO TRA I VELIVOLI È STATO PERPENDICOLARE

Rintracciati due dei quattro militari, tra i 31 e i 36 anni, che erano a bordo dei Tornado precipitati nelle Marche. Aperta inchiesta per disastro aereo colposo.

Sono andate avanti tutta la notte le ricerche per rintracciare i quattro piloti a bordo dei due Tornado dell’Aeronautica che martedì si sono scontrati in volo e sono poi precipitati in provincia di Ascoli Piceno. Verso le 11 di mercoledì mattina è arrivato l’annuncio del ritrovamento di un corpo carbonizzato, nella zona di Tronzano, appartenente a un uomo, forse nei resti della fusoliera di uno dei caccia. Poco dopo è stato localizzato anche il corpo di un altro pilota, una donna, in località Poggio Anzù, nella collina di fronte a quella in cui sono stati trovati i resti del primo militare. L’Aeronautica è stato netta sulle probabilità di ritrovare superstiti: «Escludiamo che i piloti dispersi a seguito dell’incidente aereo siano ancora vivi»

 

«Erano piloti esperti, erano capitani»

Intanto sono stati resi noti i nomi dei quattro militari che volavano sui due jet. Il capitano pilota Mariangela Valentini, 31 anni, di Borgomanero (Novara);il capitano pilota Alessandro Dotto, 31 anni di Ivrea; il capitano navigatore Giuseppe Palminteri, 36 anni, di Palermo; il capitano navigatore Paolo Piero Franzese, 35 anni, di Benevento. Fonti dell’Aeronautica hanno precisato che i quattro militari «erano piloti esperti, erano capitani»

Da sx in alto, in senso orario: Alessandro Dotto, Paolo Piero Franzese,  Giuseppe Palminteri,   e Mariangela Valentini

Aperta un’inchiesta

Mentre sono ancora in corso le ricerche dei dispersi, la Procura di Ascoli Piceno ha aperto un’inchiesta per disastro aereo colposo in relazione all’incidente. Il procuratore capo Michele Renzo l’ha affidata al sostituto Umberto Monti, che martedì notte ha tenuto una riunione in Procura con tutti i soggetti impegnati nelle operazioni di ricerca dei piloti scomparsi. Già sequestrati diversi componenti dei relitti finora rinvenuti

Impatto ortogonale

L’impatto fra i due caccia è stato ortogonale: in pratica i due aerei si sono scontrati perpendicolarmente mentre percorrevano una delle aerovie a disposizione per raggiungere il luogo di un’esercitazione. La commissione dell’Ispettorato sicurezza al volo è al lavoro per accertare le cause dell’incidente. Secondo il racconto dei testimoni, i velivoli stavano volando bassissimi quando uno ha centrato l’altro. I caccia erano partiti dalla base di Ghedi, in provincia di Brescia (dove mercoledì mattina sono arrivati i parenti dei piloti) per una missione di addestramento e sono precipitati a circa 30 km da Ascoli, fra i comuni di Venarotta e Gimigliano, provocando un vasto incendio. I due Tornado sono velivoli da combattimento acquisiti dall’Aeronautica militare a partire dal 1982.

Fonte:www.corriere.it/


17 Agosto 2014

Un improvviso guasto al motore ha costretto a tentare un atterraggio di emergenza.

 

di Paola Cerella

VASTO Per alcuni si è trattato di un vero e proprio miracolo, per altri di un colpo di fortuna, per altri ancora di un’abile manovra del pilota.

A_A--ZS3_WEBFatto sta che ieri mattina, verso le 10.30, poco c’è mancato che si consumasse una tragedia in località Incoronata, nella zona nord di Vasto, nei pressi dell’Aviosuperficie gestita dall’associazione Volo Vasto e a poca distanza dal parco acquatico Acqualand, dove un velivolo ultraleggero Tecnam P92 – 100 Cv è andato a fuoco a seguito di un atterraggio di emergenza.

Il piccolo aereo, decollato alle 9 di ieri mattina dall’Aviosuperficie di Vitulazio, in provincia di Caserta, trasportava due aviatori di Castel Volturno, i quali sono riusciti a mettersi miracolosamente in salvo prima che il velivolo, dopo aver impattato il suolo di una campagna non distante dall’Aviosuperficie, prendesse fuoco a causa della fuoriuscita di benzina ed esplodesse.

Solo una delle due persone dell’equipaggio, quella che viaggiava accanto al pilota, è rimasta ferita, fortunatamente in maniera non grave, mentre il pilota se l’è cavata con qualche contusione. «Il piccolo aereo – racconta Eustachio Frangione, responsabile del gruppo comunale della Protezione Civile – pare abbia avuto un problema al motore. Nel tentativo di effettuare un atterraggio di fortuna in una campagna di via Incoronata, il pilota ha poi toccato i pali di una vigna.

L’impatto ha provocato la fuoriuscita di carburante con il conseguente incendio del mezzo. Va riconosciuta la prontezza di riflessi dei due turisti campani a bordo del velivolo che, senza indugi, si sono subito gettati fuori dall’abitacolo dell’ultraleggero, esploso nel giro di pochissimo tempo».

L’incendio, domato dai Vigili del Fuoco del distaccamento di Vasto, è stato visto anche da tanti vacanzieri che si trovavano nel parco Acqualand del Vasto, a poca distanza dal luogo dell’impatto del piccolo aereo, oltre che dagli automobilisti in transito su via Incoronata e sulle vicine strade. A prestare i primi soccorsi a due aviatori di Castel Volturno incidentati sono stati i soci dellAssociazione Volo Vasto, i quali hanno assistito con trepidazione al drammatico impatto del velivolo.

Sul posto si sono poi prontamente portati, unitamente agli agenti della Polizia Stradale, i medici del 118, che hanno prestato tutte le cure necessarie.

I due aviatori sono stati successivamente visitati all’Ospedale «San Pio da Pietrelcina» di Vasto, dove i medici hanno giudicato guaribili in pochi giorni le ferite riportate dai due campani.

Tanta è stata la paura dinanzi a quella che avrebbe potuto essere una vera tragedia, e non solo per i due aviatori coinvolti nell’incidente che, con il piccolo aereo e assieme ad alcuni amici a bordo di altri due ultraleggeri, erano giunti ieri a Vasto per trascorrere una giornata di vacanza e degustare il rinomato Brodetto di pesce alla Vastese.

«Possiamo dire di essere veramente contenti per come è andata a finire la drammatica vicenda – commenta Eustachio Frangione -. È andata davvero bene. Un complimento va fatto al pilota dell’ultraleggero che, con l’atterraggio di emergenza effettuato, ha evitato una tragedia». Basti solo pensare cosa poteva accadere se il pilota del velivolo, anziché deviare verso la campagna, fosse atterrato sulla strada con tanti automobilisti in transito.

Fonte:http://www.iltempo.it/


15 Novembre 2013

di: Rebecca Mantovani

Immense nuvole nere che disegnano figure astratte in continuo movimento: gli stormi di uccelli che colorano i cieli autunnali sono uno spettacolo mozzafiato (guarda il video del magico volo degli storni).

Ma se guardarli da terra è affascinante, quando si sale su un aereo diventano un vero pericolo.

L’impatto con volatili (in inglese bird strike) avviene da quando l’uomo ha imparato a volare, andando a invadere uno spazio che prima era di esclusiva pertinenza degli uccelli. Quando in questo spazio comune un volatile e un aereo si scontrano, a causa delle elevate velocità e delle masse in gioco l’impatto può provocare danni ingenti, mettendo l’aereo in condizioni di non poter più volare o di volare in condizioni di emergenza. Basti pensare che l’impatto con un uccello di 5 kg a 240 km/h, ossia la velocità di un velivolo in atterraggio, equivale ad un peso di mezza tonnellata fatto cadere da un’altezza di 3 metri.

Secondo l’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile), la possibilità di unimpatto tra uccelli e aereomobili non è affatto remota, anzi si stima che nei prossimi 10 anni ci sia il 25% di probabilità che si verifichi un incidente disastroso tra un grande jet da trasporto e i volatili in USA o Canada.

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Fonte:www.focus.it



ROMA – Come evitare che un asteroide di grandi dimensioni possa colpire una città come New York? «Pregare». È questa la risposta data da Charles Bolden, il capo della Nasa, nel corso di una audizione al comitato della Scienza della Camera Usa. Lo riferisce Usa Today. L’agenzia spaziale americana ha infatti individuato «solo il 10% su circa 10.000 asteroidi che potrebbero colpire la Terra»: sono definiti «city-killer» (ammazza città), hanno un diametro di almeno 50 metri e se colpissero una metropoli la raderebbero al suolo.

Notizie apocalittiche. Oggetti di queste dimensioni colpisco la Terra mediamente ogni 1.000 anni: «Non abbiamo informazioni su un asteroide che possa minacciare gli Stati Uniti: ma se arriva in tre settimane pregate». Buone notizie per gli asteroidi più grandi, con un diametro di almeno 1 km: «Se colpissero la Terra porrebbero fine alla civiltà», ha detto Bolden, precisando però che circa il 95% di questi asteroidi è stato individuato e tracciato.

Fonte:www.ilmessaggero.it


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