Isola d’Elba

27 Novembre 2015

In arrivo una serie di iniziative natalizie di Silver Air per incentivare l’uso dell’aereo: dal “battesimo del volo” al 2×1 , alle ricongiunzioni familiari.

Il mese di dicembre per Silver Air, la compagnia che gestisce la continuità territoriale aerea fra l’Isola d’Elba e gli aeroporti di Pisa, Firenze e Milano Linate, sarà completamente dedicato alle promozioni.

La prima iniziativa riguarderà tutti coloro che non hanno ancora volato con il vettore di Silver Air, e non a caso sarà denominata “il battesimo del volo”. Si tratterà in particolare di una promozione dedicata alle famiglie: ogni settimana , a partire da martedì 1 dicembre fino alla fine dell’anno, i primi a presentarsi presso gli uffici di Silver Air presso l’aeroporto di La Pila per aderire all’iniziativa, avranno in omaggio un volo andata e ritorno gratuito su Firenze o su Pisa, a scelta.

Di questo “battesimo del volo” verrà rilasciato un attestato, e la compagnia chiederà in cambio soltanto la disponibilità a pubblicare sui social media e sulla stampa foto e dichiarazioni dei fortunati vincitori. Ogni settimana, quindi, ci saranno due posti gratuiti a disposizione, da qui alla fine dell’anno.

Contemporaneamente, ripartirà la formula “2 x 1” : per tutto il mese, chi viaggia in coppia sulle linee di Pisa, Firenze e Milano Linate (che sarà attiva da venerdì 4 dicembre) pagherà solo un biglietto intero, mentre l’altro passeggero si farà carico soltanto delle tasse aeroportuali.

Infine, una ulteriore promozione, denominata “regala un volo per Natale” sarà mirata a favorire le ricongiunzioni familiari durante il periodo natalizio: per chi deciderà di regalare a un proprio caro un volo per tornare a casa, ci sarà uno sconto del 20% sulla tariffa ordinaria  su tutte e tre le tratte di continuità territoriale.

“Due le raccomandazioni che rivolgiamo ai nostri clienti – ha sottolineato, Vincenzo Gorgoglione, responsabile marketing e rapporti con le istituzioni  di Silver Air – la prima riguarda la sicurezza: invitiamo tutti a presentarsi al check-in almeno 45’ prima dell’orario di partenza, perché in questo periodo di massima sicurezza le procedure di imbarco dell’aeroporto di La Pila sono le stesse di qualsiasi grande aeroporto internazionale.

Agli elbani poi, in particolare – ha aggiunto Gorgoglione – ricordo la necessità di imparare ad utilizzare questo mezzo di trasporto veloce e conveniente: questa per noi è l’ultima occasione a disposizione, se non ‘impariamo a volare’ rischiamo di perdere i benefici della continuità territoriale, che in un solo anno di tempo hanno dimostrato tutta la loro importanza sia per il turismo che per la vita di tutti i giorni dei cittadini residenti”.

FONTE:www.tenews.it/


1 Ottobre 2015

Non ci sono più tracce né del velivolo né dei 6 uomini a bordo. Stava volando da una base in Corsica a Padova

di FIORENZO BUCCI

Isola d’Elba, 29 settembre 2015 – Un mistero che resiste da 71 anni senza una spiegazione logica: nell’autunno del 1944 un aereo americano in missione con sei militari a bordo sparito nel nulla attraversando un banco di nuvole sul mare tra le isole di Montecristo e dell’Elba. Non una notizia dagli altri velivoli impegnati nell’operazione. Niente di niente se non la speranza che, a distanza di tanti anni, continua ad animare uno dei parenti degli aviatori dispersi il quale non si rassegna e non accetta il mistero. Fino al punto di volare dagli States per cercare notizie e raccogliere testimonianze da qualche vecchio sopravvissuto.

Tutto accadde di domenica, il 5 novembre 1944, quando, dalla base del 34°  Bomb Group ad Alesani in Corsica, partì una missione che aveva per obbiettivo un ponte ferroviario a Padova. Armieri, specialisti, meccanici lavorarono sodo nella notte per preparare i B-25 Mitchell e già di prima mattina, il capo-meccanico di «Schnapps Yo-yo«, uno dei diciotto B-25J (12 appartenevano al 48° e 6 al 486° Bomb Squadron), controllò il velivolo, testò i motori, riempì i serbatoi di carburante. Nessuno ricordava perché l’aereo fosse stato ribattezzato con quel nome: «Schnapps Yo-yo», che un soldato di qualche nostro reggimento alpino potrebbe volentieri tradurre in «Grappa a go go».

Di certo, il codice ottico «6M» sulla deriva del velivolo non portava bene: altri due B-25 del 486° l’avevano ricevuto ed entrambi erano stati abbattuti. Dopo il briefing, nel corso del quale vennero illustrati obiettivo, rotta e condizioni meteorologiche, l’equipaggio di «6M» raggiunse l’aereo. Ne facevano parte il pilota, Richard H. Brandle di Philadelphia, il copilota, William C. Johnson di Doddsville nel Mississipi, il bombardiere-navigatore Milton Frankel di Chicago, l’operatore radio Robert H. Sponamoore di Springfield nell’Illinois, il motorista Andrew C. Thrash di Choctaw nell’Alabama e il mitragliere di coda Ernest B. Lay di Richmond in Virginia.

Poco dopo il decollo «6M» si posizionò nella terza formazione di 6 aerei e raggiunse insieme agli altri i 1200 metri di quota e i 272 chilometri orari di velocità. Passarono pochi minuti e improvvisamente davanti agli aerei del 486°, che volava più in basso, si parò un fronte nuvoloso che indusse i piloti ad abbandonare la posizione stretta per evitare possibili collisioni.

La formazione penetrò le nubi in pochi secondi, trascorsi i quali il «6M» sparì dalla vista degli altri velivoli. Sparito nel nulla: nessuno l’avrebbe mai più rivisto. Gli equipaggi degli altri aerei pensarono a qualche difficoltà tecnica tale da costringere il bombardiere a far ritorno alla base. Ma non fu così. Le ricerche delle ore e dei giorni successivi non ebbero esito: nessun avvistamento, né tracce d’olio, né resti dell’aereo, né salvagenti, canotti di salvataggio. Niente di niente.

Vennero formulate le ipotesi più diverse: perdita di controllo a causa di una turbolenza, formazione di ghiaccio sulle ali, ma il mistero di «Schnapps Yo-yo« non fu più svelato. Nella zona in cui gli aerei incontrarono il banco nuvoloso (coordinate 42°55N10E, più o meno a metà distanza tra Capraia e Marciana Marina all’isola d’Elba) la profondità del mare è di diverse centinaia di metri. È possibile che quegli abissi inesplorati abbiamo accolto i sei giovani militari e l’ultimo volo dal loro aereo dal nome strano. In America questa tesi è stata sposata anche da un poeta che al mistero di Schnapps Yo-yo ha dedicato alcuni versi.

Fonte: www.lanazione.it/


2 Settembre 2015

Già proprio un finale di ferie col botto quello di questa domenica.

Un inaspettato quanto graditissimo volo all’Isola d’Elba in compagnia di Santino, Elvio, Giancarlo e Gino per una bella scorpacciata di pesce sul golfo di Marina di Campo.

Decollati dall’Aeroporto di Modena-Marzaglia a bordo del Piper Pa 32R-301 “Saratoga” SP I-TECO (c/n 32R-8113038), abbiamo fatto quota  salendo a 7000 piedi (2100 metri circa) .

La rotta, classica per i trasferimenti sull’isola al largo della costa toscana prevedeva  il sorvolo del VOR di Firenze, un radioaiuto di navigazione, per poi dirigere verso i  punti di riporto VFR-IFR (cioè usati sia per il volo a vista che per quello strumentale ) il Ginar ed il Marel.

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Dopo aver sorpassato questi punti abbiamo cominciato la discesa per l’Isola d’Elba.

Sorvolato Capo d’Enfola ci siamo infilati nella “V” creata dalla due colline che sovrastano l’Aeroporto di Campo, poi giù verso la striscia d’asfalto.

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Parcheggiato l’aereo nella zona dell’aviazione generale, a sud del terminal, sull’erba è arrivato il pulmino del Marshall che ci ha portati fino al piazzale antistante il  terminal  sul quale era parcheggiato un bellissimo Dornier Do 328-110 HB-AER (c\n 3066) della Compagnia Aerea svizzera SkyWork Airlines in partenza per Berna. (info @ www.flyskywork.com )

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Usciti dal terminal abbiamo aspettato per qualche minuto la navetta che in poco meno di dieci minuti ci ha portato a Marina di Campo, dove  ci aspettava il Ristorante PizzeriaIl Golfo”.

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Questo ristorante proprietà di una famiglia proveniente da Sorrento si divide in due parti principali, quella “fissa” e quella “mobile…”

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La parte fissa è il ristorante vero e proprio, con alcune ampie sale che, comunicano tra loro tramite larghe porte ad arco, la parte mobile, una tensostruttura di 10×8, si trova al di la della strada, cioè… stradina, abbarbicata sulla scogliera sottostante a 4,5 metri dal mare con una splendida ringhiera in legno dalla quale si può ammirare l’intero golfo e Marina di Campo davanti a noi, a sinistra invece si può scorgere l’appuntita Isola di Montecristo.

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Il pranzo, ovviamente a base di pesce…

L’antipasto,  costituito da un gamberone alla griglia, una frittella di granchio, una Capasanta con crudità di stagione a dadini in besciamella e due fettone di salmone affumicato.

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Il primo piatto invece era la specialità della casa: Scialatielli al Golfo. Una specie di tagliatellona all’uovo grossolana e spessa fatta a mano e presentata in una maniera molto simile agli Spaghetti allo Scoglio, quindi con Cozze, Vongole Gamberetti, il tutto annaffiato da un gradevolissimo bianco frizzante  Maestralino Gancia.

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In fine macedonia con gelato e caffè.

Tra una portata e l’altra avevamo anche la possibilità di osservare atterraggi e decolli degli aerei in arrivo ed in partenza dall’Aeroporto elbano.

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Dopo aver seguito la vittoriosa impresa sul circuito di Silverstone del Valentino nazionale, grazie all’ I-PAD MINI di Elvio, siamo risaliti sulla navetta che ci ha portati in aeroporto.

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Pagate le  tasse d’atterraggio, siamo rientrati nel terminal .

Dopo i controlli al metal detector, siamo usciti sul piazzale in attesa del Marshall che ci avrebbe riportati all’aereo.

Davanti a noi era parcheggiato un panciuto Let 410 UVP-E Turbolet OK-SLD (c\n 022634) della Compagnia Aerea Cecoslovacca Silver Air  (info  @ silverairitalia.it ) proveniente da Lugano e atterrato pochi minuti prima.

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Accanto al Let 410  era parcheggiata un’altra meraviglia volante un PC-12\47E T7-PBL  (c\n 1205-immatricolato nella Repubblica di San Marino) della Fly7 Executive Aviation ( info @ academy.fly7.ch/fly7.htm  )

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Arrivato il Marshall siamo saliti sul furgone che ci ha riportati all’aereo per tornare a casa.

Mentre stavamo rullando verso la  pista è atterrato uno stupendo Bombardier Dash 8 Q314 OE-LIC (c\n 503) della compagnia aerea austriaca InterSky (info @www.flyintersky.com proveniente da Berna.

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Il volo di ritorno ha ripercorso a ritroso la medesima rotta del mattino, solo qualche piccola turbolenza durante lo scollinamento ma nulla di chè.

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Beh che dire, proprio un finale di ferie col botto, ma sì… ci voleva…

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E da domani si ricomincia a lavorare, anche le cose belle hanno una fine…

GUARDA VIDEO

www.youreporter.it/video_Finale_di_vacanza_col_botto

www.youreporter.it/video_Finale_di_vacanza_col_botto_2

P.G.


9 Agosto 2014

Un aereo è caduto in Appennino, in Val Taro.

piper 30 Si tratta di un ultraleggero che stava sorvolando la valle. Questa mattina, secondo le prime segnalazioni, il velivolo ha perso quota fermandosi poi violentemente a terra non lontano da Varsi.

 

A bordo erano due persone, una delle quali è morta nello schianto. Il pilota invece è ricoverato all’Ospedale Maggiore di Parma in gravi condizioni. Il deceduto è il passeggero, 49enne milanese.

Il pilota ha invece 51 anni ed è di Bergamo: resta ricoverato nel reparto di Rianimazione. Da terra nessuno ha assistito alla scena. Ma un altro velivolo stava seguendo quello precipitato quando ha iniziato a perdere quota. Proprio questo secondo ha allertato i soccorsi, quando non ha più visto il primo, attorno alle 8,30 di oggi, sabato 9 luglio 2014.

 

Per trovare i resti dell’aereo è occorso comunque un po’ di tempo. Per identificare e raggiungere rapidamente il luogo dell’incidente sono stati utilizzati anche l’elicottero del 118 di Parma e l’elicottero del Soccorso Alpino.

L’aereo caduto era accanto al Monte Dosso, nella località di Peracchi. Sul posto sono corsi i soccorritori del 118, i Vigili del Fuoco e i Carabinieri. L’aereo era partito da Capriate, in provincia di Bergamo, e stava superando l’Appennino per arrivare al mare sulle coste della Toscana, diretto pare all’Isola d’Elba, a Marina di Campo.  

A dare l’allarme è stato un altro ultraleggero che precedeva quello precipitato.  

Fonte: www.parmaquotidiano.info


11 Settembre 2012

L’ANSV ha aperto un’inchiesta di sicurezza per incidente sull’evento che ha interessato oggi 11 settembre l’aeromobile Beech A36 marche D-ECME subito dopo il decollo avvenuto dall’aeroporto di Marina di Campo.

Il pilota, dopo aver dichiarato emergenza per avaria motore, effettuava un ammaraggio ad alcune miglia dalla costa. I due occupanti, abbandonato autonomamente il velivolo, venivano recuperati illesi.

Fonte:www.ansv.it & www.airport-data.com


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