Malpensa

13 Novembre 2016

L’authority italiana sperimenta per la prima volta al mondo su scali commerciali il controllo a distanza del traffico aereo. Già gestiti in totale sicurezza oltre 100 voli.

Il progetto coordinato con altre autorità europee e alcune compagnie potrebbe diventare operativo dal 2020 consentendo di coordinare il traffico di più aeroporti da un unica sede lontana anche centinaia di chilometri.

di ETTORE LIVINI

MILANO. L’era futuribile delle torri di controllo remote e degli aeroporti commerciali gestiti a distanza è da oggi una realtà più vicina. E l’Italia (per una volta) è in prima fila nella rivoluzione prossima ventura dell’aviazione civile.

Malpensa è stata teatro in queste ore di una prima mondiale assoluta: la gestione sperimentale degli atterraggi e dei decolli di un altro scalo (Linate) in remoto.

L’Enav – parte del Progetto Racoon assieme ad altre autorità dei cieli europei, a Sea e alcune compagnie aeree tra cui Alitalia – ha dotato il Forlanini di un sistema di telecamere ad altissima definizione le cui immagini sono spedite su linee dedicate e a prova di cyberattacchi all’ex-hub internazionale.

Qui, a 50 km. in linea d’aria di distanza, è stata ricostruita una sala di controllo-bis di Linate che “negli ultimi giorni ha gestito con successo, senza incidenti e in assoluta sicurezza oltre 100 movimenti al city airport meneghino”, spiega Maurizio Paggetti, direttore operazioni dell’Enav. Con i controllori di Linate pronti a intervenire in caso di problemi.

Ci sono schermi panoramici a 360 gradi che monitorano tutto il sedime aeroportuale, le immagini degli aerei – con tanto di identificativo in bella evidenza – i dati meteorologici e dei radar in tempo reale. “Il modello di torre remota che speriamo possa entrare in funzione operativa in tempi stretti dopo l’ok alle autorizzazioni“, dice l’ad di Enav Roberta Neri.

Forse, secondo il tam tam di settore, già dal 2020, consentendo di gestire più aeroporti da un’unica postazione.
La torre di controllo del futuro: a Malpensa aerei gestiti a km di distanza

Quella di Malpensa è la prima vera applicazione di questa tecnologia (per ora sperimentale) in un aeroporto commerciale di grandi dimensioni. Il sogno degli scali telecomandati a distanza però ha già trovato uno sbocco operativo in scala ridotto in giro per il mondo. E tutte le agenzie del pianeta stanno lavorando per introdurre il servizio in tempi stretti.

La Svezia gestisce il piccolo aeroporto di Örnsköldsvik da una torre di controllo remota a Sundsvall a 123 km. di distanza. La Saab – che ha disegnato questo modello – sta mettendo a punto una torre di controllo in Australia che seguirà da Adelaide (a 950 km. di distanza) decolli e atterragi di Alice Springs. La Norvegia ha approvato un piano per unire in un’unica struttura la supervisione di 15 aeroporti mentre gli Stati Uniti sperimentano il servizio in scali regionali come Leesburg in Virginia e Fort Collins.

Il futuro, insomma è dietro l’angolo e non tutti sono d’accordo con la direzione in cui ci si sta muovendo.

L’associazione piloti europei ha espresso alcune preoccupazioni ventilando “il rischio di malintesi ed equivoci operativi che potrebbero mettere a rischio la sicurezza”.

Il timore è che dover operare su molti scali assieme, diversi tra loro e con procedure spesso non simili possa generare confusione tra i controllori. “Questo modello operativo dovrà ricevere l’ok da tutte le autorità e partirà solo quando sarà perfettamente a punto” assicura Paggetti.

Tranquillizando chi come Patrik Peters, presidente della International Federation of Air Traffic Controllers (IFATCA) pensa che “è perlomeno complesso formare i controllori per gestire diversi aeroporti con sistemi differenti tra di loro. oggi

FONTE: www.repubblica.it/


14 Ottobre 2016

Il 13 ottobre del 2005, esattamente 11 anni fa, arriva l’annuncio dell’avvio di una nuova era nell’espansione delle compagnie low cost in Italia, con un passaggio epocale per il settore: EasyJet apre la sua base a Milano, scegliendo l’hub di Malpensa e avviando un percorso di crescita ininterrotta.

 

Il vettore guidato oggi da Carolyn McCall decide con questa mossa dirompere gli schemi, allontanandosi dal modello che vedeva i vettori low fare dirigersi esclusivamente verso gli scali minori, approdando sul secondo aeroporto italiano in termini di passeggeri per iniziare così a catturare nuove fasce di mercato, in primo luogo il segmento del business travel.

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Un modello poi raccolto, ma diversi anni dopo, anche da Ryanair all’interno del suo piano di ristrutturazione denominato ‘Always Getting Better’.

“Malpensa diventa la 16 esima base della compagnia in Europa – si legge nell’articolo pubblicato 11 anni fa da TTG Italia – e su questo scalo easyJet posizionerà tre nuovi A319, appena ricevuti dall’Airbus; i primi due saranno stanziati a partire dal 27 marzo 2006.

E sempre entro marzo verranno inaugurate 5 nuove rotte verso Londra Gatwick (operativa da dicembre 2005 con 2 frequenze al giorno), Parigi Cdg, Atene, Madrid e Malaga. Nei primi 12 mesi di attività la compagnia si aspetta un traffico passeggeri superiore a un milione 200mila passeggeri su Malpensa”.

Quella di EasyJet si rivelerà, come le cifre degli anni a venire confermano, un’intuizione azzeccata: dall’apertura a fine 2015 sono stati oltre 50 milioni i passeggeri movimentati sul Terminal 2 di Malpensa, cifre che hanno consentito alla compagnia di diventare il terzo vettore in Italia, con 15 milioni di pax annui.

Fonte: www.ttgitalia.com/


23 Novembre 2013

Air India - codaDopo 15 anni Air India si è detta pronta a tornare in Italia, con un volo diretto da Delhi per Roma e Milano. Finora, però, nulla di fatto. Il monopolio dei collegamenti no-stop tra i due Paesi resta in mano a China Airlines. Dopo l’addio a Malpensa di Jet Airways dello scorso febbraio, il vettore di Taiwan rappresentato in Italia da Spazio gsa è rimasto l’unico a volare da Roma verso Delhi (e poi a Taipei), tre volte a settimana.

Da parte sua, Jet Airways, rappresentata da Aviareps, ha incrementato la propria presenza in Europa in partnership con Etihad: il vettore indiano opera sei collegamenti al giorno dall’Europa – due da Bruxelles, tre da Londra e uno da Abu Dhabi – verso Mumbai e New Delhi, tutti combinabili alla stessa tariffa.

Proprio Etihad Airways, dopo l’acquisizione del 24% di Jet Airways, punta con ancora maggiore decisione sul mercato indiano: entro tre anni le due compagnie potranno aggiungere oltre 35mila posti a settimana. Risultato: l’India diventerà il primo mercato per il vettore mediorientale. Prima tappa, il raddoppio entro fine 2013 del volo giornaliero da Abu Dhabi a Mumbai e Nuova Delhi, per poi proseguire con l’introduzione di aeromobili più grandi e accordi di codeshare per i voli. Sempre dal Medio Oriente, Emirates vola verso 10 destinazioni indiane, Qatar Airways arriva addirittura a 12 e Turkish Airlines ne conta sette. In alternativa, oltre ai collegamenti assicurati da Lufthansa e Air France KLM dai rispettivi hub, Air India vola da Parigi, Londra e Francoforte per Delhi, Chennai, Kolkata e Mumbai.

Piano per gli aeroporti
Passano gli anni, ma il settore del trasporto aereo indiano sembra non fare tesoro degli errori commessi in passato, tra compagnie in crisi (Kingfisher, ma anche la stessa Air India) e scioperi continui. Eppure, stando alle previsioni Iata, nel prossimo decennio il traffico domestico indiano raggiungerà i 160-180 milioni di passeggeri l’anno, mentre quello internazionale 80 milioni, raddoppiando i flussi attuali.
«Il settore sta crescendo, ma non è in grado di generare profitti», ha dichiarato Tony Tyler, dg e ceo Iata. Il motivo è semplice: il sistema aeroportuale stenta a svilupparsi, incentrato com’è sui grandi hub di Mumbai e Nuova Delhi, e per questo incapace di collegare anche le città di medie dimensioni. «Il problema è che l’India ha un approccio frammentario al problema», ha proseguito Tyler. Si attende, intanto, che il piano di investimenti del governo (joint venture pubblico-privato) inizi a dare frutti. Entro il 2024, infatti, oltre 30 miliardi di dollari serviranno a modernizzare i maggiori scali del Paese, compresi quelli dedicati al traffico interno.
I vettori domestici
La partita si gioca soprattutto sulle redditizie rotte domestiche, con 1,25 miliardi di persone che inizieranno a viaggiare nel Paese nei prossimi 10 anni. Le low cost come IndiGo, GoAir e SpiceJet detengono ormai il 70% di market share sui collegamenti interni, una delle percentuali più alte nel mondo. Una tendenza che ha costretto anche i vettori tradizionali come Air India e Jet Airways a rivedere il modello di business, riducendo costi operativi e tariffe. Il Gruppo TATA, da parte sua, ha siglato una joint venture con Singapore Airlines. Obiettivo: dare vita a una nuova compagnia operativa già dalla prossima estate, prima sulle rotte domestiche e tra cinque anni anche all’estero. Solo qualche mese fa, lo stesso gruppo industriale aveva raggiunto un accordo con il vettore malese AirAsia per fondare un nuovo vettore a basso costo: AirAsia India.


Altri due scali internazionali

Via libera del Consiglio dei ministri alla richieste dei governi di Odisha e Manipur di dichiarare internazionali i rispettivi aeroporti di Bhubaneswar e Imphal. Lo scalo di Bhubaneswar è risultato idoneo alle operazioni di codice D con aeromobili B767-400. È dotato anche di strutture per voli notturni, una pista 14/32 di 2.743 metri per 45, parcheggio per sei velivoli, assistenza alla navigazione e sei banchi per il check-in. A marzo è stato inaugurato anche un nuovo terminal domestico in grado di gestire 400 passeggeri in arrivo e altrettanti in partenza. L’aeroporto di Imphal è idoneo al codice C per A320/321. È dotato di strutture per operazioni notturne, di una pista da 2.746 metri per 45, parcheggi per tre A320 e un Atr 72 alla volta. Il terminal si estende su una superficie di 6.592 metri quadrati con nove check-in.

Giorgio Maggi
 


E’ accaduto attorno al mezzogiorno sul volo Easjyet decollato da Barcellona per la Germania: l’atterraggio fuori programma ha consentito al servizio di assistenza dello scalo varesino di riparare il danno

Un aereo partito da Barcellona e diretto a Berlino ha dovuto effettuare un atterraggio fuori programma all’aeroporto di Malpensa (Varese) a causa della rottura di un finestrino durante il volo.

L’aereo della compagnia Easyjet è atterrato attorno alle 12: il personale dell’aeroporto ha offerto assistenza tecnica per riparare il danno. Nessuno a bordo è rimasto ferito. Dopo l’atterraggio i passeggeri sono stati imbarcati su un altro aereo della stessa compagnia. E dopo circa un’ora sono ripartiti per Berlino. L’aereo, invece, è stato portato negli hangar dell’aeroporto di Malpensa per i controlli e i lavori di riparazione del finestrino, che si è incrinato nel corso del volo.

Fonte:http://milano.repubblica.it



Voli a rischio ritardo o cancellazione per l’intera giornata. La società di gestione degli aeroporti milanesi invita i passeggeri a contattare la propria compagnia aerea per avere informazioni sull’operatività del volo.

MILANO – Durante l’intera giornata di oggi, martedì 14 maggio, negli aeroporti milanesi di Linate e Malpensa i voli programmati potranno subire ritardi o cancellazioni a causa di uno sciopero dei lavoratori Sea e Sea Handling. L’astensione dal lavoro è stata proclamata da tutte le sigle sindacali, in riferimento alla decisione della Commissione Europea su Sea Handling di restituzione degli aiuti di Stato. La società di gestione degli scali milanesi invita i passeggeri a contattare la propria compagnia aerea per ricevere informazioni sull’operatività del volo.

CONTATTI UTILI. Sea fornirà informazioni sull’operatività degli aeroporti in tempo reale sul proprio canale twitter @MiAirports e sui siti degli aeroporti www.milanolinate.eu, www.milanomalpensa1.eu e www.milanomalpensa2.eu. A disposizione dei passeggeri c’è anche il call center allo 02.232323

Fonte:www.tg1.rai.it


28 Febbraio 2013

Il senior vice president commercial Richard Jewsbury frena gli entusiasmi: “Di diritti di traffico ne abbiamo diversi, metteremo voli dove si presenta la migliore opportunità”

 

Con venti aerei in consegna nell’arco dell’anno e la direzione italiana da ricostituire la priorità di Emirates sul mercato del Belpaese è anzitutto “consolidare i 49 voli alla settimana”, mentre sul resto del mondo “trovare il giusto equilibrio tra le diverse aeree, dall’Europa all’Estremo Oriente”, verso il quale proprio i nostri connazionali mostrano di volare volentieri via Dubai e con la compagnia degli Emirati.
Durante una recente visita a Milano, il senior vice president commercial Richard Jewsbury ha spiegato puntualmente i progetti del vettore, che sta attraversando un momento delicato in Italia.
Non è un segreto per gli addetti ai lavori che il general manager Massimo Massini abbia lasciato la compagnia e si stanno conducendo proprio in queste settimane i colloqui per il ruolo di vertice, occupato dal 1992 dal precedente direttore.
L’attenzione su Emirates è anche molto focalizzata sul diritto di V libertà da esercitare a Malpensa che la compagnia starebbe per ricevere dall’Enac e di fatto già autorizzato, ma sul quale Jewsbury raffredda gli entusiasmi.
“Possiamo dire di avere ottenuto diversi diritti e le opportunità sono molte, guardando sia al network sia al mondo, tuttavia procediamo per analisi dei costi e dei benefici, monitorando attentamente i flussi di traffico e via via che gli aerei entrano in flotta”, argomenta.
Sul settimanale guida Viaggi del 4 marzo l’intervista a Richard Jewsbury sui piani del vettore che in Italia movimenta 1,5 milioni di passeggeri. p.ba.

Fonte:www.guidaviaggi.it


22 Febbraio 2013

Bmi Regional ha annunciato il lancio del volo diretto Milano Malpensa-Bristol a partire da lunedì 13 maggio. Il collegamento sarà operato tutti i giorni tranne il sabato con partenza da Malpensa alle 15 e arrivo in Inghilterra alle 16,10. Il ritorno decollerà da Bristol alle 11,30 con arrivo a Milano alle 14,30. Volare su Bristol è un’ottima soluzione per chi vuole andare in Galles, visto che, attualmente non esistono voli diretti su Cardiff dall’Italia.

Fonte:www.mondointasca.org


24 Gennaio 2013

Ad annunciarlo le sigle sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti, sottolineando che “i piloti e gli assistenti di volo di tutta Europa si mobiliteranno contro le nuove regole imposte dalla Commissione europea”. Sit-in a Fiumicino e a Malpensa

Martedì 22 gennaio, “è la giornata di mobilitazione europea per la sicurezza aerea”. Lo annunciano unitariamente Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti sottolineando che “i piloti e gli assistenti di volo di tutta Europa si mobiliteranno contro le nuove regole imposte dalla Commissione europea sugli effettivi tempi di volo e di servizio”.

Secondo quanto riferiscono le organizzazioni sindacali di categoria “l’azione comprenderà dimostrazioni simultanee nei principali aeroporti europei, la consegna alla Commissione europea di circa 100 mila firme, flash mob, sensibilizzazione verso i passeggeri e possibili astensioni locali dal lavoro”. In Italia – spiegano – il personale navigante aderirà alla giornata di azione europea con un sit-in dalle 9 alle 13 davanti all’entrata del Terminal 3 (area partenze) dell’aeroporto di Fiumicino ed a Malpensa davanti al T2.

“Le nuove regole europee – spiegano infine Filt, Fit e Uilt – consentiranno alle compagnie aeree di programmare turni di volo al limite della sicurezza, in quanto gli equipaggi potranno essere in servizio 20-22 ore consecutive con le maggiori ricadute nei voli notturni”.

Fonte:http://tg24.sky.it


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