morti

25 Ottobre 2016

Lo schianto ripreso da un automobilista.

Il ministero della Difesa francese: “Nostri dipendenti in missione”. Ma cosa ci faceva a Malta? E soprattutto: dove era diretto?

aermalta

Dopo una serie di rimpalli tra Valletta, Bruxelles e Parigi il ministero della Difesa francese ha, infatti, ammesso che tre dei cinque cittadini francesi morti oggi nello schianto del piccolo aereo caduto a Malta subito dopo il decollo erano dipendenti “in missione di ricognizione” nel Mediterraneo. Ma cosa stavano facendo sull’isola nel mezzo del Mediterraneo?

Il video è stato postato su Facebook dall’utente Laurent Azzopardi (guarda il video). Loschianto, le fiamme e la colonna di fumo sono ben visibili.

E hanno subito scatenato la curiosità sull’ideantità del volo. Curiosità amplificata da una riffa di affermazioni e smentite che hanno fatto capolino in agenzia ora dopo oro. Come ricostruisce Guido Olimpio sul Corriere della Sera, “la prima versione ipotizza che il Merlin IV fosse impegnato nei pattugliamenti al largo della Libia nel quadro dell’operazione Frontex”.

Presto, però, la versione cambia. E viene fuori che si tratta di tre doganieri francesi e due membri d’equipaggio. Ma la Dogana si affretta a smentire. Interviene, quindi, il ministero della Difesa francese: tre dei cinque cittadini francesi morti sono francese “in missione di ricognizione” nel Mediterraneo.

Le altre due vittime erano “dipendenti di un’azienda privata”, probabilmente due contractor.

https://youtu.be/MRWUYd2d_-E

 

Secondo la stampa maltese, il velivolo – sembra un bimotore turboelica sviluppato dall’azienda statunitense Fairchild Metro – era diretto a Misurata, in Libia, dove avrebbe dovuto trasferire militari o personale dell’intelligence francese. Il quotidiano libico al Wasat, però, ha subito smentito tutto.

Fonte:www.ilgiornale.it/


7 Settembre 2016

L’incidente poco prima di uno scalo tecnico a Skopje. Il Piper, partito da Treviso, era diretto a Pristina

SKOPJE – Un Piper partito da Treviso e diretto a Pristina è precipitato prima di uno scalo tecnico in Macedonia. Tutte italiane le 6 vittime: a bordo cinque passeggeri più il pilota, Francesco Montagner, presidente dell’Associazione dilettantistica sportiva Aeroclub Treviso.

pip4

Con lui c’erano anche il vicepresidente dello stesso Aeroclub, Dario Bastasin, Luca Dalle Mulle, Angelo Callegari, Ilaria Berti e Visar Degaj, un kosovaro con cittadinanza italiana. Le vittime risiedevano tra le province di Treviso, Padova e Udine.

Il gruppo aveva programmato il viaggio per affari, anche legati all’attività dell’Aeroclub di Treviso. Dalla pista di quest’ultimo sono partiti oggi quattro voli: due per Pristina e altri due per Skopje, tutti arrivati a destinazione eccetto il quello guidato dal presidente dell’Aeroclub.

Secondo lo speciale comitato macedone che si occupa stabilmente di indagini su incidenti aerei, il Piper e altri due velivoli simili erano diretti a Pristina per partecipare all’inaugurazione di un Aeroclub nella capitale del Kosovo.

Le prime notizie sulla sciagura sono arrivate da Mitko Ciavkov, direttore dei servizi di sicurezza macedoni. Il Piper, registrato in Germania, era partito dall’aeroclub di Treviso alle 14 ed è scomparso intorno alle 17.40 al controllo dei radar dell’aeroporto di Skopje, dove era previsto uno scalo tecnico per fare rifornimento di carburante.

Alcuni abitanti di villaggi vicino a Veles, città della Macedonia centrale poco a sud di Skopje, hanno detto di aver udito da un’esplosione e di aver visto fiamme e fumo denso. Alcuni di loro, citati dai mezzi di informazione macedoni, hanno affermato di aver visto il Piper bruciare ancor prima dello schianto al suolo.

Al momento dell’incidente le condizioni atmosferiche erano avverse con pioggia, vento e scarsa visibilità. Sul posto, una zona accidentata e di difficile accesso, si sono recate squadre di soccorso dei servizi di emergenza e dei vigili del fuoco, che hanno individuato i rottami del Piper.

La procura generale macedone ha aperto un’inchiesta sulla sciagura.

Il precedente – Un incidente simile
era avvenuto il 14 luglio scorso. Un aereo da turismo Piper 32, in condizioni di scarsa visibilità, era precipitato in Slovenia, a venti chilometri dal confine italiano. Erano morti quattro tedeschi, il pilota e tre passeggeri. L’aereo era partito da Venezia ed era diretto a Lipsia, in Germania.

Fonte:www.repubblica.it/


7 Settembre 2016

Il Piper era in volo da Treviso a Pristina

 

E’ un flusso continuo di soci e conoscenti delle vittime quello che dalle prime ore di questa mattina entra ed esce dalla porta della sede della Scuola di Volo Asd Treviso, più nota come Aeroclub, il cui presidente, Francesco Montagner, 59 anni; il vicepresidente, Dario Bastasin (62) e il responsabile amministrativo, Luca Dalle Mulle (tutti trevigiani), sono morti ieri pomeriggio in un incidente aereo in Macedonia.

A bordo del Piper PA 34 Seneca, bimotore turboelica decollato alle 14 dalla pista di Treviso, c’erano anche i veneti Angelo Callegari e Ilaria Berti, oltre a Visar Degaj, italiano di origine kosovara.

L’aereo, come altri tre velivoli con altre 12 persone a bordo e partiti contemporaneamente dallo stesso scalo, era diretto a Pristina (Kosovo) dove era prevista una manifestazione per il primo anniversario di fondazione di un aeroclub sorto in collaborazione con l’associazione trevigiana.

Il Piper guidato da Montagner, però, dotato di un serbatoio di capienza più limitata, aveva dovuto allungare il percorso per raggiungere Skopje, la capitale della Macedonia, dove avrebbe potuto rifornirsi della speciale benzina “blu” a 100 ottani non disponibile invece nello scalo di destinazione e necessaria per assicurare il rientro a Treviso.

altro aereo della piccola flotta aveva compiuto la stessa operazione grazie ad una fermata tecnica all’isola di Brac, in Croazia, mentre per gli altri due, con una autonomia di volo doppia, un rifornimento intermedio non era indispensabile.

“Fino a questo momento – spiega Maurizio Patuelli, uno dei tre consiglieri rimasti dell’Aeroclub, realtà che conta una settantina di aderenti – non abbiamo ricevuto una sola comunicazione ufficiale di quanto è accaduto. Quello che sappiamo lo abbiamo appreso in questa notte insonne da internet e giornali. Gli stessi viaggiatori partiti da Treviso e giunti a Pristina, da noi raggiunti telefonicamente nella tarda serata di ieri, non erano stati informati dell’accaduto”.

Il Piper precipitato, intestato ad una società collegata all’ Aeroclub, era sottoposto come tutti gli altri sette velivoli in dotazione ad Asd Treviso a manutenzioni continue “per le quali – aggiunge Patuelli – spendiamo ogni anno somme molto ingenti”.

Le revisioni erano effettuate sia a Treviso sia in un’officina tedesca, essendo il Piper registrato in Germania. Sulle cause dell’incidente occorrerà attendere gli esiti delle perizie che la magistratura macedone vorrà disporre, comunque senza l’ ausilio dei dati di una scatola nera non essendo tale dispositivo montato in apparecchi di quel tipo.

Ritenuto improbabile l’errore umano, data la grande esperienza di Montagner, ed il guasto tecnico, grazie alla meticolosa manutenzione del Piper, l’ipotesi più probabile resta quella collegata alle avversità atmosferiche in atto nella zona di Skopje al momento dell’incidente, avvenuto ad una ventina di chilometri di distanza durante l’avvicinamento per l’ atterraggio.

L’ultima tragedia che aveva coinvolto un aeroplano da turismo riferibile all’Aeroclub di Treviso risale al 17 maggio 2002, quando in val Salatis, nel bellunese, precipitò sempre un Piper con tre persone a bordo. “Adesso, nostro malgrado – conclude il consigliere – dobbiamo procedere al più presto alla nomina di un presidente pro tempore per ripristinare i rapporti con l’Enac, gli istituti di credito ed i fornitori”.

Fonte:www.ansa.it/


31 Ottobre 2015

Un volo di linea russo con 224 persone a bordo si è schiantato sulla penisola del Sinai, in Egitto. Non ci sono sopravvissuti. I soccorritori hanno estratto i cadaveri di 129 persone, tra le quali 17 bambini. Lo riferiscono i soccorritori. Due terzi del velivolo «sono distrutti» mentre la parte vicina ai serbatoio di carburante sarebbe ancora parzialmente integra. Sul posto sono state inviate una cinquantina di ambulanze.
Secondo le prime notizie, l’aereo avrebbe lasciato questa mattina Sharm el-Sheikh ed era diretto, pieno di turisti, in Russia.

L’Isis ha rivendicato con un comunicato e un video il presunto abbattimento dell’aereo russo in Sinai centrale. Ma fonti della sicurezza egiziana smentiscono con forza l’autenticità della rivendicazione e affermano che il velivolo volava a un’altitudine tale da non poter essere abbattuto dai jihadisti. Anche il ministro dei Trasporti russo Maksim Sokolov ha smentito categoricamente la rivendicazione, bollandola come «non attendibile».

Con un comunicato su Twitter, la Provincia dell’Isis in Sinai afferma di aver abbattuto l’aereo e aver ucciso «oltre 220 crociati russi», a bordo. «Voi russi e i vostri alleati non sarete più sicuri sui cieli dei Paesi musulmani». Su alcuni siti arabi è stato pubblicato un video, nel quale si afferma di riprendere «il momento della caduta dell’aereo russo». Fonti della sicurezza egiziana smentiscono con forza l’autenticità della rivendicazione e affermano che il velivolo volava a un’altitudine tale da non poter essere abbattuto dai jihadisti, oltre 10.000 metri di altezza. Il video «è stato chiaramente fabbricato», si sottolinea: «Per abbattere un aereo a quell’altezza i jihadisti dovrebbero avere armi sofisticate che certamente non hanno».

Il premier egiziano Sherif Ismail ha confermato che l’aereo (217 passeggeri e 7 membri dell’equipaggio) partito da Sharm el-Sheik e diretto a San Pietroburgo si è schiantato. Le squadre di ricerca egiziane hanno anche trovato i rottami appartenenti al volo russo. «Le forze per le ricerche ed i soccorsi hanno trovato rottami dell’Airbus A-321», ha affermato Ayman al-Moqdam, della Commissione sugli incidenti aerei egiziana, precisando che «una delegazione del ministero dell’Aviazione civile andrà immediatamente sul posto per avviare le indagini sulle cause dell’incidente».

Una squadra dell’aviazione civile egiziana ha recuperato le scatole nere dell’aereo. Lo riporta il sito del quotidiano ufficiale egiziano al-Ahram. In mattinata l’autorità egiziana per l’aviazione aveva smentito una prima notizia sul ritrovamento delle scatole nere fatta circolare dalla tv satellitare al-Jazeera.

Intanto Air France e Lufthansa hanno sospeso i voli verso il Sinai.

I soccorsi «Speriamo di trovare superstiti, soprattutto dopo aver sentito voci dall’interno dell’aereo». Lo ha affermato uno dei soccorritori egiziani che si trovano nel nord del Sinai, sul luogo in cui si è schiantato un aereo russo con a bordo 217 passeggeri e sette membri dell’equipaggio. Lo riporta con una notizia dell’ultima ora la tv satellitare al-Arabiya.
Le autorità, hanno riferito fonti dell’aviazione, hanno perso i contatti con il volo poco dopo il decollo da Sharm al-Sheikh. Tutti i passeggeri a bordo sarebbero stati turisti russi. Secondo altre informazioni, l’Airbus era diretto a San Pietroburgo ed era della compagnia russa Kogalymavia. I passeggeri sarebbero stati 217, mentre i membri dell’equipaggio sette.

Al momento dell’incidente nella regione non ci sarebbero state condizioni meteo proibitive. «Cerano delle nuvole, ma una visibilità tra i sei e gli otto chilometri», ha riferito una fonte.

C’erano anche 17 bambini tra i passeggeri del volo della compagnia russa Kogalymaia precipitato nel nord del Sinai 23 minuti dopo il decollo. Lo affermano le autorità egiziane citate dai media locali. Al momento non si conoscono le ragioni dell’incidente. I rottami dell’aereo sono stati individuati in una zona montagnosa nel centro del Sinai. Nella zona sono in corso ricerche.L’aereo civile russo è completamente distrutto e si teme che tutte le persone a bordo siano morte. Lo riferisce l’agenzia Tass. Secondo il governo egiziano, l’aereo si è schiantato a 100 chilometri da Al-Arish, nel nord del Sinai.

Nel frattempo, le autorità russe hanno precisato che l’aereo doveva atterrare alle 12:10. Mentre l’agenzia Interfax parla di 224 persone, l’Itar-Tass sostiene che a bordo dell’aereo ce ne fossero 219. Il ministero degli Esteri di Mosca ha fatto sapere che l’ambasciata russa al Cairo ha già contattato le autorità egiziane.

Poco prima di scomparire dai radar l’aereo russo aveva chiesto un atterraggio di emergenza. Lo riporta l’agenzia Tass citando una fonte dell’aeroporto internazionale del Cairo. Secondo la fonte citata dalla Tass, l’aereo stava volando a 9.000 metri di altezza quando il comandante ha contattato i controllori del traffico aereo e ha richiesto un atterraggio di emergenza a causa del malfunzionamento della stazione radio. I contatti con l’aereo sono stati persi subito dopo.

 

Fonte:www.ilmessaggero.it/



Jane Wicker era famosissima per il suo show: camminava sulle ali degli aerei in volo.

Una festa si è trasformata in tragedia nello stato americano dell’Ohio. Un aereo da esibizione si è infatti schiantato in volo a Dayton.

Jane Wicker, famosa per i suoi show in cui cammina sulle ali degli aerei in volo, è morta proprio mentre stava eseguendo il suo numero. 

A quanto pare, il velivolo si sarebbe abbassato troppo durante il volo, tanto da causare la morte della donna e del pilota stesso. A Dayton, era arrivata gente da tutte le contee dell’Ohio per la curiosità. Effettivamente, ora, difficilmente dimenticheranno ciò che hanno visto.

I soccorsi sono stati tempestivi, ma inutili. Subito dopo lo schianto, infatti, si è sviluppato un incendio che ha avvolto nelle fiamme sia il piccolo velivolo sia gli occupanti. L’aereo partecipava al Vectren Dayton Air Show, un evento organizzato per esaltare le doti di Jane Wicker.

Un testimone ha raccontato: “All’improvviso ho sentito delle urla, ho guardato e ho visto una palla di fuoco”. Ecco il video in diretta della manovra non riuscita e dell’impatto con il suolo che trasforma, effettivamente, l’aereo in una autentica palla di fuoco.

GUARDA VIDEO 

http://www.youtube.com/watch?v=zctCuE46VKM&bpctr=1372179746

Fonte:http://cronacaeattualita.blogosfere.it   

www.youtube.com  

  idad99



Sette i dispersi, un centinaio i feriti, centinaia di senzatetto ed enormi problemi logistici

Dieci tornado violentissimi, tutti nello spazio di una sola notte, si sono abbattuti sul nord del Texas, lasciandosi dietro una devastazione enorme e un bilancio provvisorio di almeno sei morti, sette dispersi, un centinaio di feriti, centinaia di senzatetto, enormi problemi logistici.

I soccorritori scavano tra le macerie delle case abbattute per cercare di portare in salvo i dispersi. “Speriamo che si trovino al sicuro, in questo momento questa è la nostra preoccupazione principale”, ha dichiarato in una conferenza stampa lo sceriffo Roger Deeds, precisando che le autorità stanno setacciando la zona palmo a palmo. Deeds ha affermato i nomi delle sei vittime non sono ancora stati resi noti, ma che i morti sono “tutti individui adulti”.

Secondo quanto riportato dai media statunitensi, nella contea di Hood sono state distrutte circa 110 abitazioni, lasciando centinaia di persone senzatetto, e oltre 20 mila case sono senza corrente elettrica. La località più colpita è la cittadina di Granbury, a circa 50 km da Fort Worth, dove due quartieri sono andati quasi totalmente distrutti o gravemente danneggiati. Delle persone ferite, 37 sono state ricoverate in ospedali locali, mentre 15, due delle quali molto gravi, sono state portate a Fort Worth.

Le autorità hanno deciso di inviare nella zona diversi scuola bus per facilitare l’evacuazione e il trasporto degli abitanti in aree più sicure, e la Croce Rossa ha allestito dei rifugi all’interno di due chiese.

Il servizio meteorologico nazionale ha fatto sapere che i tornado che in nottata hanno toccato terra nell’area di Dallas sono stati almeno dieci, ed hanno distrutto tutto ciò che incontravano. Resta l’allerta meteo nel nord del Texas e in quattro contee dell’Oklahoma. Le trombe d’aria che si sono abbattute sulla regione – hanno affermato gli esperti di AccuWeather – sono il risultato dell’incontro di una forte perturbazione con venti caldi e secchi nella parte occidentale dello Stato, e il vento caldo e umido che soffiava dal Golfo del Messico. Un fenomeno che accade tutti gli anni in questo periodo dell’anno e che si accanisce in particolare sulle grandi pianure del Midwest e del Sud – il Texas e gli Stati vicini sono fra i più esposti – producendo i tornado, spesso imprevedibili e molto potenti.

Fonte:www.tio.ch



La stessa provincia già colpita2008: 90 mila vittime

Il sisma di magnitudo 7 nella scala Richter. Saltate le linee telefoniche, i treni sono fermi

SHANGHAI – La Cina è di nuovo costretta a fronteggiare una calamità naturale: un terremoto di magnitudo 7 nella scala Richter ha colpito la provincia sudoccidentale del Sichuan. Secondo le prime informazioni diffuse dalle autorità, le vittime sono centinaia tra morti e feriti: alle cinque del pomeriggio ora locale (le 11 del mattino in Italia) la stima era di 100 morti e 2 mila feriti almeno. Ma la sensazione è che l’elenco sia destinato ad aggravarsi. Le linee telefoniche sono saltate, anche i treni si sono fermati. E la situazione dev’essere particolarmente grave se il primo ministro Li Keqiang ha deciso di partire immediatamente per la zona del l’epicentro.

Erano le otto del mattino in Cina (le due in Europa) quando si è sentita la prima scossa, seguita da almeno venti di assestamento. L’epicentro è a 140 km dalla capitale provinciale Chengdu, nella città di Ya’an. Le autorità locali l’hanno valutata in 7 gradi, ma l’Istituto geologico americano l’ha degradata a 6,6.

Nel 2008, una scossa di magnitudo 8 provocò nel Sichuan la morte di quasi 90 mila persone, almeno cinque milioni di senza tetto. Erano seguite fortissime polemiche perché tra gli edifici crollati c’erano state diverse scuole, costruite con materiali inadeguati ai rischi sismici della zona: molti bambini erano morti sotto le macerie delle loro aule. Questa volta il premier Li Keqiang ha annunciato che almeno 2 mila militari sono stati già inviati nella zona. E la televisione di Stato, la CCTV, sta seguendo in diretta gli sviluppi.

Tra i mille episodi di una tragedia, ha impressionato la professionalità di una giornalista della tv di Ya’an, la città più vicina all’epicentro: quando c’è stata la prima scossa si stava sposando, ha lasciato la cerimonia e ancora con il vestito bianco e il velo ha preso il microfono e ha cominciato il suo contributo per la diretta.

Fonte:www.corriere.it

 


SOCIAL NETWORKS

Seguici sui Social

Aeroclub Modena è presente sui maggiori canali Social. Per qualsiasi informazione non esitate a contattarci. Sapremo rispondere puntualmente ad ogni vostra necessità.