PA28


Riprende, dopo i bagordi natalizi e Sansilvestrini , l’attività volatoria del nostro piccolo grande Aero Club.

Dopo il solito caffè con Attilio, Loris, Waller, Marcellino e Roberto, decidiamo di andare in volo approfittando della stupenda giornata quasi primaverile.

I due Pa-28 , l’ I-IKIM e l’I-EMHW sono già affiancati sul piazzale l’uno accanto all’altro , sembra quasi che ci stiano guardando come dire : Hey! Branco di matti, andiamo…! 

Luca ,Attilio e Loris optano per l’Hotel Whisky  , Marcello, Waller ei io sull’ India Mike

Luca mette in moto e decolla prima di noi, sono diretti verso  il Cimone e oltre,  noi decidiamo di fare un avvicinamento a Pavullo con riattaccata. 

La temperatura è ottima,  a bordo del “28” ci sono quasi 15° , apro le bocchette dell’aria situate tra i seggiolini anteriori e posteriori per far entrare un po’ di fresco. 

 

Decolliamo! 

Una virata verso sud, una salita “morbida”  5\600 piedi al minuto, sotto di noi scorrono le prime colline, verdissime, il sole gioca con le scie di due aerei che incrociano ad alta quota sopra di noi.

L’ Aeroporto di Pavullo è davanti a noi, incastrato tra le colline a sud e la città a nord.

Iniziamo la discesa.

Marcello conosce bene la zona e soprattutto le insidie di quel posto e grazie alla sua esperienza di volovelista  l’avvicinamento procede  lento ma sicuro.

Iniziamo la virata in base.

“Vedi” , dice Marcello a Waller che gli siede accanto : “Dobbiamo infilarci in quella valle  poi puntare la pista , ma meglio se rimaniamo alti ,tanto dobbiamo riattaccare”.

Una mano sulla cloche ed una sulla manetta, trim neutro,  muso verso il basso, siamo quasi sulla pista  quando Marcello dà potenza e riprende quota.

 Una brusca  “S” per evitare la montagna sulla sinistra e via verso casa.

 Il sole  basso dietro di noi illumina per un secondo   i cartelli stradali sulla “Nuova Estense” che scorre alla nostra destra.

 Iniziamo l’avvicinamento su Modena.

La radio gracchia continuamente, segno dell’inaspettata attività  sullo scalo modenese.

Entriamo in sottovento  tenendo d’occhio un ultraleggero che ci precede, anch’esso in sottovento  ma più stretto, diretto sul campo per un touch and go. 

Atterriamo, dietro di noi in finale un Cessna 152 dalle poco rassicuranti  marche “I-CRAC” in atterraggio proveniente da Cremona. 

Decidiamo di mantenere il fondo pista per agevolarlo nella manovra.

Rientriamo sul piazzale.

 Di lì a poco anche tutti gli altri aerei iniziano a “rincasare”.

Luca Attilio e Loris, scesi dall’Hotel Whisky ci raccontano di essere andati a fare un giro sulla Garfagnana

 Un’altra giornata di volo termina tra risate e battute, qualche idea per altri prossimi giri  e un occhio al magnifico tramonto che la natura ci regala.

 Alla prossima

GUARDA VIDEO

http://www.youreporter.it/video_LA_PRIMAVERA_DI_GENNAIO

http://www.youreporter.it/video_LA_PRIMAVERA_DI_GENNAIO_2

 

Per www.aeroclubmodena.it

Piergiorgio”pierinoinflight” Goldoni


17 Febbraio 2011

Ci saranno le minime?E’ un periodo in cui quando volo sono solito indossare la mascherina IFR e seguire le lancette degli orologi di bordo per tenere dritto sul sentiero di discesa l’aeroplano. Avevo bisogno di una boccata d’aria, di un volo a naso… L’occasione non è mancata: dovevamo andare da un cliente al Lido di Venezia, per discutere di opportunità di sviluppo. Al primo tentativo di uscita, quasi non si vedeva la manica a vento dall’ufficio del Club. La settimana dopo invece si riusciva a vedere anche un pezzo di pista.
Ci siamo accordati con il ns cliente per incontrarci al Lido verso le 15:00 del pomeriggio in modo da poter pranzare con un po’ di calma. Per evitare le nebbie e le foschie del primo mattino siamo partiti alle 11:30, destinazione Laguna di Venezia. Arrivarci è facile: sempre dritto, quando vedi il mare prendi la prima rotonda a sinistra, segui la costa e sei arrivato.
Così’ abbiamo fatto, anche se si vedeva più’ che altro sotto e non davanti. Il tempo pero’ verso Chioggia si è rivelato mite e soleggiato. Sorprendente il traffico del Nicelli: c’eravamo solo noi! Abbiamo contribuito con 20 euro di tasse al bilancio dell’aeroporto e ci siamo incamminati verso il pranzo. Per strada abbiamo raccattato anche una coppia di turisti in cerca di un ristorante (forse tedeschi) che abbiamo trascinato alla “Favorita”.

Un po’ di imbarazzo quando dopo 10 minuti di cammino abbiamo trovato il ristorante chiuso. Nella via centrale non è andata tanto meglio, anche gli altri locali erano chiusi, unica soluzione papabile il Pub Hostaria alla fine della via centrale e unico aperto (o quasi) nella zona. Abbiamo dovuto abbandonare l’idea del Branzino o consimili…e accontentarci di un pasto da Birreria…Ma poi in fondo, il divertente è fare quattro chiacchere in compagnia e su questo…branzino o non branzino…ci divertiamo sempre! Anzi…non essendo distratti dalla tavola sono uscite anche idee interessanti (di solito il vino che scorre a fiumi limita le già poche capacità intellettive).
Nel frattempo diamo un giro di telefono al ns uomo per incontrarci: è puntuale e ci aspetta in aeroporto.
Rientriamo e lo troviamo là ad aspettarci. Nella sala del Lido abbiamo modo di scambiare un po’ di vedute sulla situazione e su come andare avanti e condivise le azioni (che sicuramente ci faranno tornare) rientriamo alla base. Sono io ai comandi, sempre stesso giro, lungo costa, alla prima rotonda a destra (questa volta), quando inizia a non vedersi nulla un po’ a sinistra e più’ o meno dovremmo essere a casa.

In effetti il più’ o meno lo centriamo, troviamo la circonvallazione di Modena e la provinciale che collega Modena a Sassuolo. Prendiamo la seconda uscita a destra che dovrebbe essere la via che ci porta in aeroporto e dopo 1 minuto e 30 secondi riusciamo a vedere qualcosa che sembra la pista. Impostiamo il finale e in corto la vediamo, full flap e atterraggio. Di nuovo nella foschia emiliana, suona il telefono è l’ufficio, siamo rientrati…


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