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9 Agosto 2014

Proposta choc del Senatore del New Jersey per questioni di sicurezza

 iStock

8 AGOSTO 2014, 22:48

Si riapre la polemica sui voli panoramici sopra la città di New York. La vicenda torna di attualità proprio nel giorno dell’anniversario dell’incidente aereo sul Fiume Hudson tra un elicottero e un piccolo aeroplano – avvenuto l’8 agosto del 2009 – in cui morirono complessivamente 9 persone tra cui cinque italiani.

Robert MenendezSenatore del New Jersey, avrebbe infatti proposto di proibire completamente questi voli perché – a suo dire – rappresentano una minaccia per la qualità della vita e sicurezza dei residenti della zona.

Una battaglia che potrebbe essere anche vinta. L’anno scorso infatti il senatore democratico, assieme al collega repubblicano Albio Sires, riuscì a far ridurre il numero di elicotteri turistici operativi sull’eliporto di Jersey City in seguito alle proteste dei cittadini della zona che si sentivano minacciati dal rumore e dal viavai di tanti elicotteri a bassa quota.

A protestare però è anche l’Easter Regional Helicopter Council, organizzazione no-profit che organizza voli panoramici, secondo cui proibirli sarebbe un grave danno per l’economica.

“Il business degli elicotteri – come è stato recentemente dimostrato da uno studio della New York University – è cruciale per l’economia locale”, ha dichiarato Jeff Smith, vicepresidente dell’organizzazione. “Secondo lo studio – continua – questa industria produce un giro d’affari di 33 milioni di dollari all’anno e siccome tutti gli operatori di volo sono in New Jersey significherebbe anche provocare la perdita di centinaia di posti di lavoro”.

D’altra parte la questione della sicurezza è sentita più viva che mai. Oltre alla tragedia del 2009, più recentemente, nel 2013, un elicottero si è schiantato nel Fiume Husdon con a bordo quattro turisti svedesi miracolosamente salvi grazie alle manovre del pilota.

 

Fonte:http://america24.com/


28 Maggio 2013

In 3 mesi la perdita sale a 157 milioni
raddoppia la liquidità. Del Torchio:
«A giugno nuovo piano industriale»

Alitalia archivia il primo trimestre con una perdita in aumento a 157 milioni di euro e una liquidità disponibile di 159 milioni di euro. E con questi numeri, ereditati dalla precedente gestione, che inizia la stagione di Gabriele del Torchio, che oggi ha presentato i risultati del trimestre al suo primo cda dopo quello che l’ha nominato e ha annunciato che è in corso l’elaborazione del piano industriale 2013/2016, che dovrebbe essere sottoposto al consiglio di fine giugno. 

Nei primi tre mesi dell’anno, la compagnia ha messo a segno un rosso di 157 milioni di euro, in aumento rispetto ai -131 milioni dello stesso periodo del 2012 e un risultato operativo (Ebit) pari a -136 milioni da -109 milioni, a causa soprattutto – precisa la compagnia – della «forte diminuzione dei proventi non ricorrenti». I ricavi totali del periodo ammontano a 729 milioni, grazie soprattutto all’aumento della gestione passeggeri e al decremento dei proventi non ricorrenti (22 milioni dai 69 milioni del 2012): i ricavi da traffico passeggeri sono aumentati dell’1,2%, con un -7,4% nel mercato domestico, un +1,1% in quello internazionale e +11,5% in quello intercontinentale. 

La liquidità disponibile, che a fine anno era di appena 75 milioni di euro, è pari a 159 milioni (comprese le linee di credito non utilizzate), mentre l’indebitamento finanziario sale a 1,023 miliardi (inclusi i 95 milioni del finanziamento soci), di cui 636 mln è la quota per l’indebitamento sulla flotta. 

Migliora invece il tasso di riempimento degli aerei (load factor), che sale migliorato dal 68,8% al 70,7% e la puntualità dei voli in arrivo è dell’87%. Inoltre, l’indice di regolarità dei voli raggiunge il 99,5% e migliora l’indice dei bagagli disguidati, che si attesta al 5,5 per mille passeggeri. 

«Nel periodo gennaio – marzo 2013 i risultati dei principali parametri di qualità e affidabilità del servizio hanno mantenuto livelli di eccellenza», sostiene la compagnia, sottolineando che, «per far fronte alla criticità sul versante della domanda, legata al contesto di crisi economico-finanziaria dell’Eurozona, oltre che al sempre più acceso scenario competitivo, il Gruppo ha intrapreso azioni di ottimizzazione della propria capacità».  

Fonte:www.lastampa.it


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